Craxi, sovranismo tra destra e socialismo

Craxi, sovranismo tra destra e socialismo. Il convegno tenutosi al Palazzo delle Stelline ieri ha provato a parlare di Bettino Craxi con la lucidità che i decenni passati dalla sua scomparsa politica permettono. Il punto del convegno organizzato da Fratelli d’Italia era proprio riuscire dove la sinistra ha fallito nelle scorse settimane: parlare di un ex presidente del Consiglio che ha nel bene e nel male segnato la storia d’Italia. Parlarne per mettere a fuoco cosa rimane di quel periodo e di un personaggio come l’ex leader socialista. Uno dei cardini dell’eredità di Craxi, ricordato da Alfredo Mantica, è il rispetto per gli avversari politici. Un rispetto per chi non la pensa come l’altro che si è perso. Oggi il dibattito pubblico e quello politico in particolare sono intrisi di un odio verbale che nella prima Repubblica non esisteva. Inoltre al leader socialista i presenti, tra cui l’organizzatore del convegno Marco Osnato, hanno riconosciuto una visione sul futuro che altri non hanno avuto: ad esempio sull’Europa come entità burocratica, un progetto che già allora manifestava tutti i limiti che hanno portato all’odierna Brexit. O la capacità di mettere la propria nazione prima degli interessi degli alleati americani, o degli amici dell’Unione Sovietica. Una visione sovranista confermata anche dall’ex sindaco Paolo Pillitteri che ha salutato le duecento persone presenti con un intervento che ha rimarcato le distanze tra la politica attuale e quella degli anni Ottanta del Novecento. Alcuni relatori, come Alessandro Colucci, hanno rilanciato la proposta di intitolare una via a Bettino Craxi. Altri invece si sono concentrati su quanto, pur nelle rispettive differenze, anche da sinistra (non quella comunista) ci sia stata una coscienza nazionale che ha facilitato la crescita dell’Italia, anche come sistema economico nazionale oggi smantellato dalle politiche anni Novanta. Al dibattito hanno partecipato anche Tommaso Foti, vice capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, Stefano Maullu, membro del coordinamento nazionale dei meloniani, e Loris Zaffra, ex assessore proprio nella Milano da bere dell’epoca craxiana. A moderare l’incontro era presente Michelangelo Bonessa, direttore dell’Osservatore.

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