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Dalla Romania a Milano per essere sfruttato

Un ragazzo transgender di 22 anni, di nazionalità romena, che era caduto nel racket della prostituzione, è stato liberato dalla Polizia di Stato. Il giovane, in balia dei suoi sfruttatori, prima due albanesi e poi una coppia e un trans suoi connazionali, si è salvato quando il portiere di un albergo di Milano lo ha visto in difficoltà, soggiogato dai suoi sfruttatori, e ha allertalo gli agenti. Il giovane era anche riuscito di nascosto a mandare un messaggio Whatsapp alla madre chiedendo aiuto, e lei aveva allertato la polizia romena, ma a salvarlo sono stati i poliziotti del Commissariato Greco -Turro che quando sono arrivati nell’hotel, chiamati dall’addetto che aveva visto il giovane in evidente difficoltà, hanno trovato nella sua stanza gli sfruttatori. In arresto sono così finiti una coppia di romeni, entrambi 26enni, con precedenti per sfruttamento, mentre il trans, di 31 anni, è stato denunciato in concorso. Per tutti l’accusa è di organizzazione e sfruttamento della prostituzione. I due albanesi che lo avevano atteso, e subito sequestrato, a Basilea (prima di essere trasferito in Italia, a Milano) sono ricercati. L’incubo del giovane, secondo le indagini, è cominciato il 22 gennaio di quest’anno, e l’arrivo in Italia risalirebbe al 6 marzo. Il giovane (che non risulterebbe avere precedenti per prostituzione) era stato avvicinato con la scusa di recarsi in Italia per fare massaggi in centri di wellness, ma poi privato dei documenti e costretto a ricevere clienti nelle stanze d’albergo. Doveva versare tutti i compensi ai suoi aguzzini. ANSA

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La Lega contro gli adesivi con Alice trans

La Lega contro gli adesivi con Alice trans. A prendere posizione duramente contro i volgari adesivi apparsi per le vie di Milano è stato Massimiliano Bastoni, consigliere regionale della Lega: “Adesivi con Alice in versione trans in tutto il quartiere Lambrate in occasione della manifestazione Lgbt a Milano a sostegno del DDL ZAN mentre Beppe Sala sostiene la causa su Twitter. IGNOBILE, non vi daremo tregua. NO al DDL ZAN! Grazie a Lambrate Informata per la segnalazione. Lega Milano Gruppo Lega Regione Lombardia – Salvini Premier Pro Vita & Famiglia Onlus”. Un attacco duro, ma molto meno di quello dei followers di Bastoni che hanno condiviso il messaggio e scatenato una profluvio di commenti all’aceto contro quella che secondo alcuni potrebbe essere una semplice goliardata. Secondo i sostenitori del consigliere salviniano questa trovata volgare sarebbe legata alla manifestazione Lgbt+ di due giorni fa, ma in ogni caso si tratta di un gesto estremamente volgare e evidentemente perpetrato da chi non ha figli, nè rispetto per i minori. Come rilevato nel nostro precedente articolo, se volevano provocare potevano lo stesso creare degli adesivi simili, ma senza che Alice avesse il pene in vista. Non si tratta di pruderia, ma di semplice rispetto, perché non si può trasformare la vita di tutti i giorni in un perenne apertivo con i fumi dell’alcol a giustificare le nostre esagerazioni. Già spesso si sono viste manifestazioni che violentavano la bellezza del corpo con la volgarità del vestire solo per rivendicare un presunto orgoglio gay, non serviva l’aggiunta degli adesivi attaccati da mani ignote. E’ un peccato infatti che non si abbia notizia della rivendicazione di questo gesto.

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Trans ucciso: fermato uomo sospettato dell’omicidio

Un uomo è stato fermato alle prime ore di ieri mattina a Milano con l’accusa di essere il killer di Emanuel Alves Rabacchi, la trans di 48 anni uccisa nella sua casa di via Plana a Milano con oltre 50 coltellate lo scorso 20 luglio. L’uomo è anche accusato di strage, per aver lasciato aperto il gas della cucina della vittima, nel tentativo di provocare un ‘esplosione che potesse anche cancellare le prove del delitto.  

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Trans ucciso a coltellate in casa

E’ stato ucciso con oltre 50 coltellate, inferte su torace e sulla schiena, un trans di 48 anni, trovata cadavere in casa dai vigili del fuoco che erano stati chiamati dai vicini per una fuga di gas in via Plana a Milano. La vittima, che aveva diversi alias, lavorava come escort e riceveva anche nel suo appartamento, al secondo piano della palazzo in cui viveva solo. L’arma del delitto non è stata trovata. Sul posto sono arrivati il medico legale e il pm di turno. I carabinieri del nucleo investigativo stanno facendo i rilievi e sentendo alcune persone.

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