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Positivi due magistrati, sanificazione del Tribunale in corso

Due magistrati di Milano, uno della Sesta sezione civile e l’altro della sezione Misure di prevenzione, sono risultati positivi al Coronavirus e sono ora in isolamento. “Non stanno male” ha precisato il presidente del Tribunale milanese Roberto Bichi, spiegando che ora stanno arrivando le squadre per sanificare gli ambienti da loro frequentati e che una trentina di persone, fra magistrati e personale amministrativo che hanno avuto contatti con loro, andrà in autoisolamento. Bisognerà poi monitorale eventuali altri contatti dei due magistrati. Sono arrivati in Tribunale a Milano i tecnici che dovranno sanificare aule e uffici al terzo piano e al sesto piano del Palazzo, dopo che due magistrati sono risultati positivi al Coronavirus. Al momento, i corridoi dei due piani non sono stati chiusi, ma è probabile che le aree davanti agli uffici e alle aule interessate agli interventi verranno momentaneamente interdette all’accesso del pubblico. Fuori dagli uffici e dalle aule interessate ci sono cartelli che ne segnalano la chiusura e il fatto che le udienze delle due sezioni coinvolte (la sesta civile al sesto piano e la sezione misure di prevenzione al terzo piano) sono state rinviate. ANSA  

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Coronavirus, Tribunale: state lontani dai giudici

“Non avvicinarsi al collegio e al cancelliere“. E’ uno dei tanti cartelli appesi fuori dalle aule del Tribunale di Milano che danno disposizioni per regolamentare le udienze con l’emergenza Coronavirus. Nei fogli sulle porte delle varie sezioni tutte le regole da seguire, compresa la distanza minima di 2 metri. Intanto, in Procura gli uffici stanno chiudendo al pubblico sulla base di una direttiva del procuratore Francesco Greco nella quale si legge anche che “il personale con sintomi influenzali è invitato a restare a casa“. ANSA  

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Chiusi due ingressi, code e disagi in tribunale

Code e disagi questa al Palazzo di Giustizia di Milano per via della chiusura “per motivi tecnici” degli ingressi di corso di Porta Vittoria e di via Manara. Decine di persone hanno atteso per diversi minuti, in fila, fuori dalle entrate di via Freguglia e di via San Barnaba, i due dei quattro ingressi che sono rimasti aperti. Ieri mattina sono intervenuti, senza successo, anche i vigili del fuoco per risolvere il problema alla cancellata davanti al varco principale della cittadella della giustizia, in cima alla scalinata principale del Tribunale milanese di corso di porta vittoria. La Procura generale fa sapere che “si sta provando a risolvere la situazione. Speriamo di tornare alla normalità entro pochi giorni“. ANSA  

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Carenza di personale, sciperano i lavoratori del Tribunale

Anche in Tribunale, come negli altri distretti giudiziari italiani, i lavoratori dell’amministrazione giudiziaria stanno scioperando oggi per protestare, come si legge in una nota di Fp Cgil Lombardia, Fp Cisl Lombardia e Uilpa Lombardia, contro “le gravissime carenze di personale che porteranno entro il 2021 a un vuoto di organico e per la mancata valorizzazione del personale“. In tutta la Lombardia “si terranno presidi e incontri con i prefetti“. Stamani, ad esempio, c’è stato un presidio dei lavoratori davanti all’ingresso di corso di Porta Vittoria del Tribunale milanese. “Chiediamo al Ministro di smuoversi dall’inerzia“, spiegano i lavoratori, perche’ “la giustizia è in gravissimo stato di degrado“. E ancora: “Basta con le riforme, occorrono risorse, riqualificazione e assunzioni“.  

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Olimpiadi, sette anni di guai

Olimpiadi, sette anni di guai. Non vogliamo essere negativi, ma realisti. L’Expo 2015 ha insegnato molto, ad esempio come rilanciare l’immagine di una città e affossarla di debiti per un paio di generazioni. L’unico che può essere felice dell’assegnazione delle Olimpiadi invernali a Milano e Cortina è Giuseppe Sala: ora il suo mandato ha un significato, i suoi evidenti fallimenti su tutta la linea passano in secondo piano e le sue cause legali potrebbero diventare un capitolo minore della sua vita politica. Per tutti gli altri arrivano dalle Olimpiadi  sette anni di guai. Pensateci: buona parte delle opere previste per Expo, tra cui le linee metropolitane, sono in ritardo e vedono i costi lievitare senza limiti. Un duplice problema: da una parte per la carenza di servizi che vengono comunque fatti pagare (vedasi aumenti dei biglietti, tasse, ecc) dall’altra perché si blocca il bilancio già in parte vincolato da un esercito di dipendenti pubblici dal doppio lavoro. Expo come ha ben riassunto Otello Ruggeri, Fi, “ci ha lasciato in eredità lo street food, centinaia di aspiranti chef disoccupati e un’immensa area cementificata inutilizzata. Speriamo che a qualcuno venga in mente di farci il villaggio olimpico, almeno da un lato si eviteranno altre inutili gettate di cemento e dall’altro si impedirà che cada nel degrado“. Il fatto poi che sia Sala a dirigere la macchina secondo noi è un problema: come raccontano le inchieste su di lui, è un uomo in grado di falsificare i documenti pur di arrivare al risultato. Il famoso detto “fare carte false” però è positivo solo quando la situazione è emergenziale. Non a caso buona parte delle scorciatoie prese da Sala sono dovute alla grande fretta di concludere i lavori prima dell’apertura di Expo. Però affidare a un uomo abituato a rispettare solo le regole che reputa idonee è saggio per Milano? Siamo e rimaniamo garantisti, quindi gli auguriamo in tribunale una piena assoluzione, ma da giornalisti sappiamo quanto non sia tutto oro quel che luccica. Comprese le decine e decine di aziende fallite perché Expo e le società che giravano intorno all’evento non hanno pagato i loro debiti. Così come quanto fosse fragile in realtà tutta la struttura, progetto compreso: infatti ancora oggi gli unici felici di essersi liberati di un terreno agricolo in tangenziale (al prezzo di terreno edificabile) sono i Cabassi. Sala secondo noi non è l’uomo giusto, ma sarà lui. Perciò prevediamo per queste Olimpiadi sette anni di guai. Nel nostro piccolo cercheremo di vigilare sui presunti 3 miliardi che dovrebbero arrivare.  

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