urbanistica

Enrico Marcora: urbanistica schizofrenica per un Sindaco inadeguato

Oggi, sui principali quotidiani milanesi, il tema oggetto di discussioni tecniche e politiche sono le indagini della Procura di Milano su alcuni progetti urbanistici della città. Come chiarimento politico, pur avendo fatto richieste di Commissioni consiliari ad hoc per conoscere le tematiche in modo puntuale, nulla è stato fatto. Mettiamo allora, alcuni capisaldi tecnici: appena si è disvelata sulla stampa l’inchiesta della Procura della Repubblica milanese sugli interventi edilizi di via Crescenzago e Piazza Aspromonte gli Uffici Comunali si sono messi al lavoro ed hanno elaborato la “Circolare – N. 1.2023 Interventi edilizi con edifici di altezza superiore a 25 metri”. Questo documento, recante la data del 21 luglio 2023, affronta una delle contestazioni dei P.M., ossia quella secondo cui l’edificazione eccedente quell’altezza sconta necessariamente la preventiva approvazione di un piano attuativo e, pertanto, non può essere autorizzata con la c.d. modalità diretta, ovverosia mediante permesso a costruire o segnalazione certifica d’inizio d’attività (S.C.I.A). Senza qui dilungarsi nei tecnicismi giuridici, gli Uffici Comunali hanno riconosciuto nella circolare che è pur vero che l’articolo 41 quinquies della Legge Urbanistica n. 1150/1942 e il collegato decreto Ministeriale del 1968 impongono il piano attuativo, cioè un iter lungo e concordato con gli uffici che valutano l’impatto della nuova costruzione sul territorio, dando una serie di prescrizioni al nuovo intervento urbanistico. Ma, con l’entrata in vigore della riforma costituzionale del 2001 le Regioni e, in particolare la Lombardia, avrebbero disapplicato legittimamente quella disposizione nazionale ormai risalente nelle loro leggi regionali di governo del territorio e qui si apre un primo quesito giuridico. Quindi il P.G.T. di Milano, informandosi alle nuove disposizioni regionali, avrebbe recepito questo nuovo assetto legislativo, dettando una disciplina degli interventi per la quale il piano attuativo non è generalmente richiesto per l’edificazione nel tessuto consolidato urbano della città, salvo particolari eccezioni. Dal che il corollario che, al contrario di quanto sostenuto dalla Procura della Repubblica, le autorizzazioni edilizie rilasciate in regime di permesso a costruire o S.C.I.A. sarebbero legittime. Recitano infatti le conclusioni della circolare: “…Si conferma pertanto che, secondo le disposizioni normative regionali vigenti e in base agli strumenti di pianificazione territoriale comunale, la sola altezza degli edifici non è elemento discriminante per la scelta della modalità di attuazione, soprattutto in ambiti consolidati che non presentano criticità tali da imporre una significativa revisione del disegno urbanistico. Ne consegue che, in questi casi, l’intervento edilizio potrà avvenire con modalità diretta sia non convenzionata che convenzionata a seconda della categoria individuata nel P.G.T. e senza obbligo di ricorso a pianificazione attuativa… “. Se non che il Giudice per le indagini preliminari di Milano (G.I.P.), nel pronunciare il rigetto dell’istanza di sequestro di uno degli interventi interessati dalle indagini, il successivo 22 gennaio 2024 ha ribadito la consistenza del fumus commissi delicti (ossia la fondatezza delle accuse ad esame sommario) e, tra gli altri argomenti, ha motivato la persistenza nell’ordinamento dell’obbligo di piano attuativo per gli edifici eccedenti i 25 metri di altezza. Leggendo l’ordinanza emerge chiaramente che il G.I.P. ha interamente sposato l’impianto accusatorio dei P.M. e la sola ragione per la quale ha negato il sequestro risiede nella sproporzione per eccesso fra questa misura cautelare e gli interessi pubblici da tutelare, potendo quella tutela esser assicurata da provvedimenti meno invasivi e, almeno in parte, attivabili anche dall’amministrazione comunale. Non è passato neppure un mese e il Comune di Milano, evidentemente preoccupato dalla situazione, è già intervenuto con un nuovo provvedimento amministrativo: la delibera di Giunta Comunale n. 256/2024, intitolata “Linee di indirizzo per lo sviluppo delle attivita’ amministrative in materia urbanistico-edilizia”, nella quale sono completamente smentite le conclusioni contenute nella precedente circolare dirigenziale n. 1/2023. Enuncia infatti la Giunta Comunale le premesse secondo cui: “ ● a tutt’oggi, tuttavia, le tesi desumibili dagli atti di indagine e dal citato provvedimento del GIP non sono state recepite in sentenze passate in giudicato riguardanti le singole fattispecieconcrete; • nelle more della conclusione di tali procedimenti penali, o di un diverso e definitivo chiarimento interpretativo, si pone comunque la necessità di proseguire i procedimenti amministrativi già avviati riguardanti gli interventi oggetto di indagini e quelli aventi caratteristiche analoghe. Ritenuto, pertanto, opportuno se non addirittura necessario, nell’interesse pubblico generale, anche in considerazione delle potenziali gravi ricadute sul sistema economico e sociale della città, adoperarsi per quanto possibile al fine di prevenire o limitare tali evenienze nelle more di un chiarimento interpretativo definitivo, che potrà venire dalla giurisprudenza o dallo stesso legislatore, e comunque nel rigoroso rispetto delle prerogative e delle decisioni della magistratura.” E, di conseguenza, “valuta opportuno avviare un percorso di lavoro, avvalendosi delle professionalità presenti all’interno dell’Amministrazione Comunale ed eventualmente anche di esperti esterni di riconosciuta qualificazione ed autorevolezza, finalizzato a: • individuare le pratiche edilizie riguardanti lavori in corso o già ultimati, per le quali l’Amministrazione ha evidenza di indagini penali aperte, ovvero della presentazione di esposti o della richiesta di verifica pervenuta da parte dell’operatore economico interessato allo specifico intervento edilizio; • esaminare le possibili ricadute delle interpretazioni normative desumibili dal decreto del GIP di Milano sopracitato; • individuare possibili determinazioni da assumere in relazione ai sopracitati interventi nelle more del chiarimento suddetto;” E fin qui forse nessun problema, si tratta in fondo di dichiarazioni di principio dettate da prudenza. Ma aggiunge la delibera che: “…in relazione agli interventi relativi a fattispecie analoghe a quelle oggetto dei procedimenti penali sopra citati, per i quali non è ancora stato rilasciato o comunque non si è formato il titolo edilizio, orientare temporaneamente l’attività amministrativa tenendo conto delle indicazioni desumibili dal decreto del GIP di Milano sopracitato, sino a nuove indicazioni operative e interpretative desumibili da fonti legislative, giurisprudenziali, o comunque istituzionali… “. Ed è un ordine precettivo, in quanto la delibera aggiunge di “dare mandato al Direttore della Direzione Rigenerazione Urbana di attuare gli indirizzi sopraindicati avvalendosi delle professionalità presenti all’interno dell’Amministrazione Comunale ed eventualmente anche di esperti esterni di riconosciuta qualificazione ed autorevolezza. La Direzione Generale sovrintende a tali attività, dando informazione alla Segreteria Generale.” Quindi: gli Uffici comunali hanno difeso

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Sala e Tancredi corrono ai ripari. Monguzzi soddisfatto

In seguito alle inchieste avviate dalla Procura di Milano relative ad alcune operazioni immobiliari, il Comune ha deciso di cautelarsi approvando una delibera le linee di indirizzo per lo sviluppo delle attività amministrative in materia urbanistico-edilizia che, in attesa di chiarimenti normativi, si adegua a quanto stabilito dai giudici. Nella nota emessa, l’Amministrazione ribadisce “di avere sempre agito nella convinzione della regolarità e correttezza del proprio operato. Non potendosi però escludere ulteriori future indagini su fattispecie analoghe, il suo orientamento, con natura di mero indirizzo, muove dalla considerazione dell’interesse pubblico generale. L’obiettivo è quindi evitare effetti negativi di rilevanza pubblica sull’attività degli uffici amministrativi, delle imprese di costruzione, nonché sul mercato immobiliare della città e sulla stessa vita delle persone che contano sulla possibilità di utilizzare gli immobili come luoghi di vita, residenza e occupazione”. In particolare, “viene avviato – una volta individuate le pratiche relative a interventi in corso o già ultimati per le quali l’Amministrazione ha evidenza di indagini aperte o per le quali gli operatori coinvolti chiedano verifiche – un percorso di lavoro finalizzato ad esaminare le possibili ricadute delle interpretazioni normative desumibili dal decreto del Giudice per le Indagini Preliminari di Milano dello scorso gennaio relativo all’intervento di via Crescenzago 105, e ad individuare eventuali atti da assumere. Quanto agli interventi per i quali non sia ancora stato rilasciato il titolo edilizio e che presentano fattispecie analoghe a quelle oggetto di procedimenti penali, l’attività amministrativa verrà temporaneamente orientata tenendo conto delle indicazioni desumibili dallo stesso decreto del GIP”. Da parte sua, l’Assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi sottolinea che “i profili di illegittimità prospettati sono frutto di interpretazioni normative controverse e che le prassi operative degli uffici sono state applicate in modo generalizzato agli interventi con analoghe caratteristiche, nella motivata convinzione della loro correttezza” sollecitando  “un chiarimento definitivo, che non lasci margini di incertezza rispetto alle linee da seguire” aggiungendo “il nostro obiettivo dev’essere innanzitutto la tutela dei dipendenti comunali” morivo per il quale il Comune si è impegnato a non costituirsi parte civile nei confronti dei tecnici indagati. Soddisfatto per il cambio di rotta Carlo Monguzzi, Presidente Commissione Mobilità Ambiente, che precisando “Al di là della questione giudiziaria per me è soprattutto un formidabile problema urbanistico e ambientale” aggiunge “Non possono essere considerate come ristrutturazioni enormi costruzioni fatte dove prima c’erano piccoli manufatti e autorizzate con una semplice segnalazione di inizio attività e senza un piano attuativo che tenga conto dell’aumentato impatto sul territorio che può causare l’insediamento di tanti nuovi cittadini” per poi concludere “Quindi bene lo stop temporaneo del comune a queste pratiche semplificate ma ora serve una normativa chiara e inequivoca”.

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Marcora (FdI) Boeri si sospenda. De Chirico (FI): serve Consiglio straordinario sull’urbanistica

“A seguito delle indagini sul Bosco Verticale e sulla Beic (Biblioteca Europea di Informazione e Cultura) che coinvolgono in prima persona la figura dell’Arch. Stefano Boeri, ritengo opportuno che quest’ultimo, che oggi ricopre la prestigiosa carica di Presidente della Triennale di Milano, per opportunità politica si sospenda da tale incarico” lo scrive in una nota il Consigliere comunale di Milano di Fratelli d’Italia Enrico Marcora. “Ovviamente non per una questione di giustizialismo – precisa Marcora – tema per cui si dovrà aspettare gli esiti delle indagini con fiducia nella giustizia, quanto più perché ritengo che un Ente così importante, autorevole e rappresentativo della nostra città come la Triennale di Milano, debba essere gestito dal suo Presidente con la massima lucidità e senza altre preoccupazioni che ne possano compromettere l’operato”. “Sarebbe” conclude Marcora “un atto di serietà e professionalità sia verso la città di Milano che verso tutti i dipendenti, collaboratori, professionisti legati alla Triennale stessa”. Le indagini sul settore urbanistico del Comune di Milano agitano però tutto l’ambiente politico milanese, compreso il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale Alessandro De Chirico che rivela “a sentire qualche dipendente comunale sembra che sia solo la punta dell’iceberg e, per questo motivo, nel settore c’è molta preoccupazione”  sottolineando “Con la modifica del PGT che sta per arrivare in Consiglio comunale c’è il fondato rischio che lo sviluppo immobiliare rischi la paralisi”. “Serve chiarezza per tutti i lavoratori del Comune, per gli operatori che hanno investito su Milano e per tutti i milanesi che non capiscono cosa stia accadendo” incalza De Chirico, concludendo con l’annunciare: “Per questo motivo raccoglierò oggi stesso le firme dei colleghi per chiedere un Consiglio straordinario affinché la giunta venga a riferire in aula. Vogliamo sapere cosa sta succedendo e quali sono le norme sbagliate contenute nel PGT attualmente in vigore”.

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Sala preoccupato per l’urbanistica, ma guarda al futuro

Si è svolto ieri il congresso metropolitano di Sinistra Italiana cui ha partecipato anche il Sindaco Sala che, al termine, si è fermato per rilasciare qualche dichiarazione ai giornalisti. Il Primo Cittadino, si detto totalmente d’accordo con il Procuratore Viola sulla necessità di giudicare una questione tecnica, trattandola come tale, ma non altrettanto sul rimanere sereno vista la  preoccupazione che gli suscitano le questioni giudiziarie che hanno coinvolto il settore urbanistico. Sala sottolineando che dal punto di vista del Comune non è una questione politica ha auspicato “mi auguro, e penso, anche dal punto di vista della Procura“, incalzando poi Viola chiedendosi “quanto si sentirebbe sereno se 140 magistrati dicessero cambiami lavoro” e aggiungendo“Non avrei mai immaginato di arrivare a una situazione in cui 140 funzionari e dirigenti del Comune mi scrivono e mi dicono cambiami lavoro” per questo  “non sono per niente sereno, sono preoccupatissimo”. Sala ha quindi spiegato che sono circa 150 le procedure urbanistiche in lavorazione che potrebbero finire sotto la lente della Procura con la quale si sta confrontando per evitare ulteriori problemi, proprio per questo “ho chiesto al direttore generale Malangone e all’assessore Tancredi di incontrare i nostri dipendenti per assicurarli che, rispetto a problematiche di natura legale, il Comune non scompare: abbiamo la nostra lista di avvocati, anticipiamo noi le spese”. Misure che il Sindaco ha detto non essere sicuro siano sufficienti, per poi concludere sul tema annunciando “Poi incontreremo anche i sindacati”. Nonostante le turbolenze che interessano la sua amministrazione Sala non ha però rinunciato a guardare avanti, segnatamente verso le prossime elezioni amministrative milanesi lanciando un messaggio a tutte le componenti del centrosinistra: “lavoriamo insieme“, accettando anche le reciproche differenze perché “in politica non voglio partecipare ma vincere e governare”. “Da quando faccio politica ho sempre cercato di fare lo sforzo di tenere insieme tutte le anime del centrosinistra” ha aggiunto, senza nascondere le difficoltà incontrate nel perseguire questo proposito, rivendicando “Alla fine a Milano abbiamo dimostrato che si può fare”. Pur avendo l’impressione che fra i milanesi di destra e sinistra non vi sia molta differenza, ha tenuto a sottolineare “la differenza c’è eccome” suggerendo di alla sinistra di concentrarsi meno sulle persone e più sulle idee promuovendo “una piattaforma di idee che possano essere condivise“. Sala ha poi mosso qualche critica al suo schieramento “manca oggi è un po’ il confronto” e ancora “a sinistra facciamo prima a trovare le differenze che non la sintesi”. Davanti alla possibilità che alle prossime amministrative possa vincere il centrodestra sala ha detto che è ancora presto, ma “dobbiamo cercare di chiudere bene e di lavorare bene per una prossima candidatura” perché “ce la dobbiamo giocare” con la consapevolezza che “con tutte le difficoltà, Milano è stata mantenuta in un ambito democratico, aperto e internazionale. E così deve essere” ha concluso il Sindaco.

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Urbanistica. Confronto tra Comune e ordini professionali

Miglioramento del servizio dello Sportello unico edilizia a partire da settembre, in particolare per quanto riguarda la presentazione della SCIA ex art. 22, grazie all’ulteriore accelerazione del percorso di digitalizzazione in corso. È quanto stabilito il 18 agosto scorso, nell’ambito dei periodici incontri tra il Comune di Milano e gli ordini di architetti, ingegneri e geometri di Milano. “Ci confrontiamo costantemente con gli ordini professionali per cercare di rendere il lavoro di tutti più rapido ed efficace – dichiara l’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran –. Nel periodo di lockdown i nostri uffici hanno continuato ad essere operativi, ora stiamo accelerando per estendere la digitalizzazione il più possibile e smaltire le pratiche arretrate. Sappiamo che ci sono ancora delle criticità, soprattutto perché fortunatamente, nonostante il periodo complesso, il numero di pratiche presentate è rimasto molto elevato. Ringraziamo gli ordini per gli importanti contributi e spunti che ci offrono sempre”. “Riteniamo molto importante l’impegno preso da questa Amministrazione ad affrontare e risolvere le criticità – recenti e storiche – degli uffici – dichiara Paolo Mazzoleni, Presidente dell’Ordine Architetti PPC della Provincia di Milano –. Oggi più che mai è importante impegnarsi per evitare che la grave crisi legata al Covid-19 si traduca, questo autunno, in una crisi economica. Le professioni tecniche e la filiera dell’edilizia e della rigenerazione urbana possono e devono avere un ruolo centrale nella tenuta del sistema economico milanese e non solo”. “Le novità annunciate dal Comune – aggiunge Bruno Finzi, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Milano – sono particolarmente importanti e si inseriscono pienamente nel quadro delle molte richieste da noi avanzate. Ci auguriamo che i miglioramenti siano subito evidenti e sarà nostra cura comunicarli ai nostri iscritti. Ordini professionali e Comune hanno entrambi come primario obiettivo la crescita economica e culturale della nostra città. È importante che anche in questo caso il Comune si sia dimostrato un interlocutore attento e disponibile a venire incontro alle richieste da noi manifestate, peraltro raccolte e pervenute da tutti i professionisti operanti in questa città che vuole e deve poter continuare ad attrarre investitori di tutto il mondo“. “Abbiamo molto apprezzato l’impegno preso dall’assessore Maran e dai dirigenti del Comune nel risolvere a breve le criticità che avevamo rilevato – aggiunge Cristiano Cremoli, Presidente del Collegio Geometri e Geometri laureati della Provincia di Milano –. Riteniamo fondamentale che si instauri sempre di più una collaborazione dinamica tra ordini professionali e Pubblica Amministrazione perché abbiamo entrambi la finalità di dare un servizio di alto livello al cittadino. Saremo vigili ma sempre disponibili a collaborare affinché gli impegni presi dall’Amministrazione comunale si concretizzino in servizi per una Milano esempio di efficienza”. Nel primo semestre del 2020 il numero di pratiche presentate allo Sportello unico edilizia è rimasto sostanzialmente invariato rispetto all’anno precedente, con maggior concentrazione, come prevedibile nei mesi successivi al lockdown. Il processo di digitalizzazione in corso ha in buona parte consentito di far fronte alla grande mole di lavoro degli uffici. Per quanto riguarda le CILA (Comunicazione inizio lavori asseverata), ad esempio, grazie all’introduzione dello sportello telematico tramite “Impresa in un giorno”, i professionisti hanno potuto protocollare quasi 7mila pratiche direttamente dal web senza accedere fisicamente agli uffici da gennaio a luglio. Senza questa svolta tecnologica avviata nel 2018 ciò non sarebbe stato possibile. Per quanto riguarda le SCIA (Segnalazione certificata di inizio attività) tra gennaio e giugno 2019 sono state presentate 1.856 pratiche, mentre quest’anno sono state 1.471, di cui 585 tra marzo e maggio. La concentrazione di documenti presentati in così poco tempo ha comportato, a partire da giugno, un ulteriore appesantimento per il lavoro degli uffici comunali e criticità per i professionisti. Per questo, grazie all’importante lavoro svolto durante l’estate, l’avvio della protocollazione digitale immediata delle SCIA ex art 22 prevista per il prossimo autunno è stata anticipata al 20 settembre. Attualmente per presentare una SCIA ex art.22 le strade a seguire sono la protocollazione digitale mediante l’applicativo Only one previa prenotazione di un appuntamento (con tempi di attesa variabili in base alle domande, quindi in crescita) oppure il deposito cartaceo al protocollo generale. A partire dal 20 settembre le modalità per presentare una SCIA ex art. 22 saranno quindi: attraverso una nuova procedura digitale “guidata” dal portale “Impresa in un giorno”, analogamente a quanto fatto per le CILA, con protocollazione immediata; deposito cartaceo presso il protocollo generale di via Larga; appuntamento mediante l’applicativo Only one, solo se già preso. A partire dal 20 settembre non sarà più possibile prenotare appuntamenti, riservando lo spazio appuntamenti di protocollazione solo per le SCIA ex art. 23. Si sta inoltre lavorando per accelerare e realizzare nel 2020 anche la digitalizzazione delle SCIA ex art. 23. Altro capitolo riguarda le visure. Il Comune di Milano ha già completato la digitalizzazione di 45mila fascicoli afferenti all’archivio delle autorizzazioni edilizie, mentre sono recentemente stati stanziati altri 1,4 milioni di euro per una gara volta alla riorganizzazione degli archivi e alla catalogazione di altri 200mila fascicoli edilizi. Questo dovrebbe consentire entro la fine del 2021 una reale svolta in uno dei punti più critici dell’organizzazione, appesantito ulteriormente dal periodo di confinamento che ha inibito l’accesso a diversi archivi per i mesi primaverili. Attualmente il Comune ha in deposito circa 450mila fascicoli edilizi relativi a un arco temporale molto ampio dislocati in diverse sedi, mentre sono circa 12mila le richieste presentate ogni anno allo Sportello unico edilizia. L’Amministrazione comunale ha incrementato di alcune unità gli archivisti e con gli ordini professionali sta lavorando ad un protocollo per consentire un supporto esterno da parte di loro professionisti per migliorare i tempi di recupero documentazione. Inoltre, in seguito a provvedimenti legislativi legati all’emergenza Covid, molto procedimenti saranno prorogati e dilazionati al fine di agevolare i reperimenti delle documentazioni necessarie e la validità dei titoli e dei certificati. Potenziato infine anche il lavoro della Commissione Paesaggio, al fine di smaltire la trattazione delle numerose domande arrivate ad agosto. La Commissione, che a partire da marzo si riunisce ogni giovedì in via telematica ed è costituita da professionisti che, per

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Urbanistica, 13 miliardi di investimenti, record europeo

Sono 12,5 milioni i metri quadrati complessivi che oggi e nei prossimi anni sono interessati, a Milano, dai più rilevanti interventi di trasformazione urbana/edilizia, per una superficie sviluppata di 6,3 milioni di metri quadrati, concentrata prevalentemente nel settore residenziale (2,7 milioni di metri quadrati), terziario (1,3 milioni di metri quadrati), commerciale (1 milione di metri quadrati) e funzioni pubbliche di interesse sociale-collettivo (quasi 650 mila metri quadrati). Sono i numeri che emergono dal Rapporto 2019 sul mercato immobiliare di Milano curato Scenari Immobiliari. Tradotti in investimenti, nel prossimo decennio (2019-2029) Milano sarà la metropoli che brillerà più delle altre capitali europee per capacità di attrarre nuovi capitali nel settore immobiliare, posizionandosi al primo posto per investimenti (13,1 miliardi di euro previsti), con un significativo distacco da Monaco (10,8 miliardi), Amsterdam (10,2 miliardi), Stoccolma (9,5), Dublino (9,1) e Madrid (8,7). Il capoluogo meneghino, d’altronde, già nel 2018 si è posizionato al primo posto tra le capitali europee anche per capacità di attrarre investimenti immobiliari dall’estero: con circa il 48 per cento dei capitali complessivi concentrati nelle operazioni real estate di player internazionali, Milano ha dimostrato di essere più attrattiva di Monaco e Barcellona (40%), e ben distanziata da Madrid (30%), Amsterdam (27%), Bruxelles e Vienna (20%). Il Rapporto calcola che in un arco temporale relativamente breve, ipotizzabile in 15 anni, le più rilevanti trasformazioni in atto o previste sull’intero territorio metropolitano, interesseranno prevalentemente superfici sviluppabili rivolte alla realizzazione una rinnovata offerta residenziale (43% della SLP), trophy asset direzionali (20%), commercio (16%) e sviluppi immobiliari di interesse sociale-collettivo quali strutture ospedaliere, campus universitari, centri di ricerca scientifica, tempo libero e sport. Un cambiamento che determinerà un impatto sul mercato immobiliare stimabile nell’ordine di grandezza di almeno 21 miliardi di euro di valore aggiunto concentrato per oltre la metà (60%) nel comparto residenziale. Solo nel prossimo quinquennio (2019-2024) – specifica il Rapporto intitolato “A star is born – Milano guarda oltre: ambizioni di una città” curato da Scenari Immobiliari e Risanamento Spa -, le principali trasformazioni urbane già avviate riverseranno sul mercato immobiliare una superficie complessiva di 730 mila metri quadrati con un impatto di valore aggiunto di circa 2,9 miliardi. Le superfici oggetto di sviluppo sono concentrate prevalentemente nel comparto residenziale (30% della SLP) e commerciale (29%). Il settore terziario e dei servizi di interesse pubblico occuperanno una quota di nuova superficie sviluppata rispettivamente del 23 e 18 per cento. Le trasformazioni immobiliari, attuali e potenziali del futuro prossimo, localizzati nelle aree semicentrali, periferiche e periurbane dell’area milanese interesseranno una superficie sviluppabile di circa 5,8 milioni di metri quadrati con un peso sull’intero territorio del 92 per cento e un valore di mercato potenziale al termine del loro sviluppo di circa 18 miliardi di euro (pari all’85 per cento del valore potenziale dell’intera area milanese). Circa l’83 per cento della superficie totale destinata a funzioni di interesse sociale-collettivo – spiega ancora il Rapporto -, coinvolgerà territori semicentrali, periferici e della prima cintura del territorio milanese: campus universitari, strutture sanitarie e centri della ricerca scientifica, luoghi delle attività sportive, spazi espositivi e poli museali, ossia le grandi funzioni pubbliche che stanno modificando l’ecosistema identitario della Milano contemporanea. In questo scenario, i territori semicentrali e periferici del territorio milanese assumeranno sempre più, nei prossimi anni, un ruolo da protagonista nella rigenerazione di una città che si re-inventa. “Milano nei prossimi anni – ha affermato Davide Albertini Petroni Managing Director di Risanamento spa- ha un patrimonio di iniziative di sviluppo urbano tra i più alti tra le città comparabili, con un potenziale attrattivo di investimenti immobiliari mai visto negli anni passati, pertanto ci è sembrato opportuno promuovere insieme a Scenari Immobiliari uno studio sulle “ ambizioni” della città di Milano ed in particolar modo sullo sviluppo della zona est dove si stanno portando avanti i più grandi progetti di rigenerazione urbana ai confini della città consolidata, tra cui anche il nostro di Milano Santa Giulia, i quali possono rappresentare i fattori vincenti per l’allargamento dei confini del perimetro di investimenti alla Città Metropolitana, che deve rappresentare un obiettivo futuro per continuare ad avere quel potenziale attrattivo di investimenti vigente oggi, per un lungo periodo di tempo” “Milano – ha dichiarato Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, aprendo il convegno di presentazione del Rapporto – sta diventando sempre più una città centrifuga, allargata, compatta e inclusive. Alle periferie tradizionalmente intese come esito delle dinamiche espansionistiche che caratterizzarono le grandi città del secolo scorso, si va sostituendo la visione delle ‘centralità periferiche’ o ‘periferie centrali’ intese come ‘territori rigenerativi’ e ‘catalizzatori’ di una città allargata, centrifuga e compatta. Le nuove sfide che Milano dovrà, quindi, affrontare nei prossimi anni riguardano principalmente le aree meno centrali dove sono posizionate le nuove opportunità di sviluppo urbano e le future strategie di una rinnovata visione della città. Milano deve, insomma, guardare oltre il ‘centro privilegiato’ ormai saturo e riqualificare, rigenerare, densificare e rendere attrattive e appetibili aree semicentrali, periferiche e periurbane”.

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