Cinque chilometri sulla via dei pellegrini per il dibattito sui referendum

Cinque chilometri sulla via dei pellegrini per il dibattito sui referendum. Stamattina alle 930 Gianni Rubagotti, segretario della Associazione per l’Iniziativa Radicale “Myriam Cazzavillan”, Giampaolo Berni, consigliere di Forza Italia nel Municipio 1 di Milano e Giuseppe Muri, hanno percorso i primi 5 km del tratto milanese della via Francigena Renana (che inizia in via Giuditta Pasta), antica via che i pellegrini seguivano per andare a Roma. Lo scopo è chiedere informazione e dibattito sui referendum, la cui ammissibilità sta per essere decisa dalla Corte Costituzionale senza che i cittadini li conoscano. Ricordiamo che i quesiti in questione sono quelli sulla giustizia giusta, fondamentali di fronte a un parlamento che non riesce a produrre la riforma di questa parte dello stato che è richiesta anche dall’Europa e cioè quelli su: 1. Riforma del CSM 2 Responsabilità diretta dei magistrati 3 Equa valutazione dei magistrati 4 Separazione delle carriere dei magistrati sulla base della distinzione tra funzioni giudicanti e requirenti 5 limiti agli abusi della custodia cautelare 6 abolizione del decreto Severino Questo pacchetto referendario è stato promosso da 9 regioni italiane, che complessivamente sono abitate da più della metà della popolazione italiana e dalla Lega Per Salvini Premier insieme al Partito Radicale Transnazionale di Maurizio Turco. Vi sono inoltre il referendum sulla legalizzazione dell’Eutanasia e quello sulla legalizzazione della cannabis promossi dalla Associazione Luca Coscioni e da Radicali Italiani, l’altra parte della scissione radicale successiva alla morte di Pannella. Si prevede dopo la parte in cui via Giuditta Pasta attraversa il parco nord di arrivare in zona Affori sfiorando il parco di Villa Litta per poi dirigersi verso Piazza Dergano. Non è escluso che già la domenica successiva si prosegua nei tratti successivi. Questa iniziativa è anche una occasione di chiedere al Comune di Milano di valorizzare come merita questo percorso che parte dal Reno e arriva al Po, nell’ambito della valorizzazione di un turismo post covid alternativo, più lento e più attento alla conoscenza dei territori grazie al fatto che si cammina invece di viaggiare con mezzi veloci che non permettono di viverli durante il percorso tra una tappa e l’altra. Se i referendum non verranno eliminati dalla Consulta è possibile che settimana prossima la iniziativa continui. Mappa del percorso effettuato (linea nera) https://www.google.com/maps/d/u/0/edit?mid=1Afh7CTQ3L57ENlnhYBgw1rKOUueLTCUm&usp=sharing

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