via rizzoli

Rampazzo (FI): In via Rizzoli come avevamo previsto un centro sociale a spese della comunità

“Riferiscono i cittadini che nello stabile in via Rizzoli 13 a questo pomeriggio (ieri ndr) ci sia stata una grande festa, con fiumi di alcol, musica da discoteca e grande partita di calcio nell’apropriatissima sede del campo da bocce adiacente” lo riferisce in una nota, Luca Rampazzo, membro del Coordinamento cittadino di Forza Italia, sottolineando “Il tutto nonostante la sede sia stata affidata all’Associazione Mutuo Soccorso e non al Centro Sociale Lambretta, come il centrosinistra del Municipio e del Comune hanno più volte ribadito”. “Ovviamente il Lambretta è come il calabrone, – ironizza l’azzurro – che non dovrebbe poter volare, ma lui non lo sa e lo fa lo stesso. E mi verrebbe da dire che fa anche benissimo, smascherando così l’ipocrisia di chi si ostina a non voler vedere la realtà. Ovviamente mi aspetto, come tutti i residenti della via, che i controlli ci sia e siano veri. Sono state spianate le baracche di ortisti là vicino per molto meno, dopotutto” conclude Rampazzo.

Rampazzo (FI): In via Rizzoli come avevamo previsto un centro sociale a spese della comunità Leggi tutto »

Lega e FdI chiedono la revoca degli spazi concessi al Lambretta senza bando

“Dopo i vergognosi fatti di via Padova il Comune di Milano deve assolutamente revocare la concessione dell’immobile di via Rizzoli al centro sociale Lambretta”  lo chiede Silvia Sardone Europarlamentare e Consigliere Comunale della Lega,  Secondo cui “il limite è stato ben oltrepassato” e “Gli scontri con la polizia non possono essere compatibili con una legittimazione istituzionale”. “Già è stato molto grave sedersi attorno a un tavolo insieme agli allora abusivi, ma ora basta – continua la Sardone – Sbagliare è umano ma perseverare è diabolico” .Il sindaco Sala, “non vuole urtare la sensibilità dei suoi amichetti del Lambretta? Deve continuare a proteggerli e coccolarli?” si chiede quindi la Sardone, concludendo “Le trame tra Comune e centri sociali devono essere spezzate al più presto”. Dello stesso avviso l’Europarlamentare Carlo Fidanza e il Consigliere Comunale Francesco Rocca, entrambi di FdI, che affermano “solo nella Milano governata dal centrosinistra può capitare di vedere i centri sociali che si rendono protagonisti di scontri come quelli di domenica in via Padova ottengano dal Comune spazi comunali senza passare per alcun bando”. Anche secondo i due meloniani “per gli ‘amici’ dei collettivi, le regole non esistono”  per poi elencare alcuni degli spazi occupati abusivamente dove in barba a tutte le regole vengono organizzati  “ristoranti, cinema, mercatini, corsi, manifestazioni e molto altro. Tutto senza un briciolo di permesso e senza che nessuno dica loro niente”. “In seguito agli scontri di domenica, generati dal centro sociale Lambretta, è necessaria una riflessione sul e trattamento che il Comune ha riservato all’associazione Mutuo Soccorso Milano Aps, creatura del collettivo Lambretta” concludono Fidanza e Rocca “Sala e la sua Giunta dovrebbero prendere una posizione chiara, togliendo la concessione”.

Lega e FdI chiedono la revoca degli spazi concessi al Lambretta senza bando Leggi tutto »

Iniziato lo smantellamento della discoteca abusiva di via Rizzoli

Partiti i lavori per smantellare la discoteca abusiva presente tra via Rizzoli e il Lambro. L’area è prevalentemente di proprietà dell’INPS, che ha ricevuto nel marzo scorso l’ordinanza del Comune di Milano per procedere alla demolizione e all’asportazione delle costruzioni abusive realizzate negli ultimi 20 anni e tutti i rifiuti e materiali presenti. L’area è già stata cantierizzata nelle scorse settimane e si è proceduto ad alcuni interventi a mano, evitando l’uso di macchinari invasivi per non recare danno ad una colonia di gatti e una di ricci presenti. Tutti gli interventi previsti sono coordinati dal Comune di Milano, realizzati da ditta incaricata da INPS, con la presenza della Polizia locale, dell’area verde e ambiente del Comune e di AMSA. Contestualmente sono in corso le operazioni di messa in sicurezza dell’area dell’ex officina di via Padova 362, dove è prevista l’asportazione di tutti i veicoli, i rifiuti e la demolizione dei manufatti pericolosi e abbandonati. Nei prossimi giorni i cittadini residenti nel quartiere Rizzoli riceveranno una lettera con le informazioni sulle modalità e le tempistiche degli interventi in corso. In allegato la lettera ai cittadini e le immagini dei primi interventi

Iniziato lo smantellamento della discoteca abusiva di via Rizzoli Leggi tutto »

“Chiamata alle armi” per i ricci di via Rizzoli

“Chiamata alle armi” per i ricci di via Rizzoli. il Centro Recupero Ricci “La Ninna” ieri ha lanciato il suo appello: Armata dei ricci, questa è una pacifica chiamata alle armi…Domani saremo di nuovo nell’area verde all’altezza del civico 20 di Via Rizzoli a Milano, per fermare il progetto di “bonifica” avviato dal comune che mette in grave pericolo tutti gli animali che vivono in quella magnifica oasi intatta da oltre 50 anni. Con noi ci sarà la troupe del documentario Geo 360. Il nord Europa ci guarda e milioni di tedeschi e francesi giudicheranno l’operato dell’amministrazione milanese nei confronti di una zona di verde assolutamente da preservare. In quella zona di orti vive una colonia di ricci e una di gatti, più tantissime specie animali e vegetali. In questo periodo ci sono le cucciolate e toccare quella zona significa fare una strage! Il nostro Centro ha già presentato un esposto alla magistratura e domani saremo sul campo, più combattivi che mai. Chiamo a raccolta tutti coloro che ci tengono alla causa degli animali e dell’ambiente. Bisogna esserci in queste cose per fare la differenza. Saremo sul posto, all’altezza del civico 20 di Via Rizzoli – dove c’è il distributore di benzina Q8- alle ore 15. Dateci man forte, venite a combattere per una giusta causa! Quella zona è un piccolo polmone verde per Milano e per tutti noi. Forza partecipate! CONDIVIDETE

“Chiamata alle armi” per i ricci di via Rizzoli Leggi tutto »

I ricci fermeranno la riqualificazione di via Rizzoli?

Esiste una resistenza sotterranea alla volontà del Comune di eliminare l’abusivismo dell’area INPS di via Rizzoli. È piccola, ma arrabiatissima. E tiene dei cuccioli in ostaggio. Non parliamo dell’opposizione a palazzo Marino, che al massimo tiene in ostaggio se stessa, ma dei coraggiosissimi Erinacei del fiume. O ricci, per i meno scientificamente inclini. Questi piccoli e tenaci animaletti, insieme a delle associazioni animaliste come la LAV e ad almeno un Consigliere Regionale, rivendicano il diritto di nidificare un po’ dove diamine pare a loro. In barba alla proprietà privata dell’INPS e al degrado. Perché, ciò che per noi è indiscutibilmente illegale, per i nostri amici notturi e spinosi è semplicemente casa. Il problema di iniziare ora i lavori di sbancamento per riportare l’area alla legalità è che le mamme riccio, se minacciate, tendono a regire molto male. La prima opzione è abbandonare i piccoli al proprio destino. La seconda è ucciderli. Quindi, ad oggi, la popolazione locale ha messo sotto ultimatum ecologico Sala e compagni: se mandi le ruspe ammazziamo i cuccioli. E, vista la campagna elettorale alle porte, l’amministrazione si trova con le spalle al muro. L’operazione di abbattimento di orti, colonia felina e balera abusiva, infatti, era il volano per recuperare il consenso traballante di questa via alla maggioranza cittadina. Ma cosa fare se le piccole terroriste spinose dovessero attuare le loro minacce? Cosa ne sarebbe del consenso di fronte alle foto di piccoli dilaniati dai denti di madri terrorizzate? Di fronte a questo dilemma, come apprendiamo da una diretta Facebook dell’associazione La Ninna (https://www.facebook.com/centrorecuperoricciLaNinna/videos/521130482358007), pare che esista un compromesso: si sbanca, ma senza ruspe e in autunno, ovvero a cuccioli cresciuti. Togliendo ai piccoli mammiferi la ferale arma di ricatto. E regalando un’ultima estate agli ortisti (abusivi) e ai ballerini (altrettanto abusivi) per godersi questi piccolo paradiso (sempre abusivo), in attesa che i ricci (che devono essere maledettamente bravi a sopravvivere, stando a fianco a una colonia felina) maturino. Una volta cresciuti, verranno catturati (come, da chi, in che tempi?) e trasferiti (dove, a spese di chi?). Il problema è che, con l’allungamento dell’estate, questo potrebbe mandare in malora il piano di usare elettoralmente l’operazione. In caso vi stiate domandando se in questa storia perfetta manchi qualcosa, vi agevolo: dei residenti, ancora una volta, non frega nulla a nessuno. Le notti saranno come sempre allietate, tra molte virgolette, da musica a palla (che evidentemente ai ricci piace) e la simpatica faida che ha portato a tre roghi questo inverno potrà crescere, prosperare ed esplorare nuovi modi di esprimersi. Perché nessuno deve toccare i ricci (che ci ricattano con l’infanticidio), ma in compenso i rischi per la sicurezza e l’incolumità pubblica non paiono particolarmente rilevanti. Nemmeno col pericolo che un rogo in situazione di siccità posssa arrivare al benzinaio. Un funerale vichingo per i nostri piccoli amici potrebbe essere ugualmente epico ed appropriato, evidentemente. Da qui un suggerimento per gli umani che vogliono avanzare rivendicazioni: travestitevi da mamma riccio in estate. Magari verrete ascoltati.

I ricci fermeranno la riqualificazione di via Rizzoli? Leggi tutto »

Nuovo record di MM in via Rizzoli: sei mesi per riparare l’impianto di aspirazione

Nuovo record di MM in via Rizzoli: sei mesi per riparare l’impianto di aspirazione Nella continua rincorsa all’efficienza MM in via Rizzoli ha perso un’altra gara. L’ennesima. Partiamo dai fatti. A dicembre i condomini di via Rizzoli, civici dal 73 all’87, in particolare ai piani alti del 77 e del 79, ma si avvertiva ancora all’81, hanno cominciato a non dormire più la notte. Nel silenzio del coprifuoco le ventole che assicurano l’aspirazione dell’aria dei bagni facevano il tipico rumore del bombardiere che decolla. In queste condizioni, per evitare crisi di nervi e crolli psicologici, si è presa una durissima decisione. “Spegniamo, tanto a breve si risolve tutto”. Le ultime parole famose. Sei mesi dopo, ovviamente, nulla è stato risolto. In compenso un’aria pesante, incrocio tra fogna e palude, aleggia sulle case dei poveri condomini. Che, comprensibilmente, non ne possono più. In primis, non ne possono più di queste scelte impossibili. Come si fa a scegliere tra rumore insopportabile di notte e odore intollerabile tutto il giorno? Il tutto senza mai uno straccio di scadenza, eternamente appesi ad un centralino che nelle migliori delle ipotesi ti lascia un numero di pratica. Che non serve pressoché a nulla. Nella peggiore ti dice che ci stanno lavorando. Già, ma a cosa stanno lavorando? I pezzi della ventola ci sono. L’appalto anche. La burocrazia è stata sbrigata. Cosa aspettano quindi, per Giove? L’imbragatura. L’imbragatura per l’elettricista, perché possa operare in sicurezza. Non si pensi, ovviamente a delle bretelle di cuoio. È molto più complessa di così, il luogo da raggiungere è alto e la struttura non si trova su Ikea a 9,90 euro con brugole incluse. Ma non sembra nemmeno una di quelle cose mai create da mano umana che devono essere temprate nel sangue di una vergine al plenilunio sotto stelle aliene. Possibile che in sei mesi non siano riusciti a procurarsela? Purtroppo la risposta è sì, è possibile. E così gli inquilini sono costretti a vivere in un costante miasma per aver sbagliato risposta a dicembre, cosa di cui alcuni ancora si pentono. Che poi, sbagliato è un parolone. Se avessero scelto il rumore magari avrebbero sofferto per il rumore due mesi in più e poi si sarebbero rotte lo stesso le ventole. Quello che è certo è che la capitale dell’efficienza pensa a come far tornare il turismo e non a come rendere la vita tollerabile alle periferie. Una costante che ormai marchia il decimo anno consecutivo di gestione sinistra della città.

Nuovo record di MM in via Rizzoli: sei mesi per riparare l’impianto di aspirazione Leggi tutto »