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Bicocca: lo sport batte i videogame

Bicocca: lo sport batte i videogame. Lo afferma l’Università Bicocca di Milano dopo uno studio su gruppi di adolescenti appassionati di sport e videogiochi d’azione. Un report che svela come lo sport batte i videogame, ecco il comunicato della Bicocca: Gli adolescenti che praticano sport con regolarità e in modo intensivo sono più abili a mantenere l’attenzione per un tempo prolungato rispetto a chi non pratica sport, mentre i videogiocatori d’azione sono meno abili dei videogiocatori non di azione. Lo rivela lo studio del Dipartimento di Psicologia di Milano-Bicocca How difficult is it to maintain adolescents’ sustained attention? The differential effects of video games and sports pubblicato sulla rivista Quarterly Journal of Experimental Psychology (DOI: https://doi.org/10.1177/1747021820908499) I ricercatori hanno esplorato la relazione tra pratica sportiva e l’uso di videogiochi action intervistando un campione di 310 adolescenti, per poi valutare, in modo dettagliato, la capacità di mantenere l’attenzione per un periodo prolungato di tempo in un sottogruppo di ragazzi (N=76) variabilmente coinvolti nella pratica sportiva e nei videogiochi di azione. I risultati dell’analisi hanno dimostrato che i videogiocatori di azione hanno una ridotta capacità di attenzione sostenuta rispetto ai videogiocatori non di azione e che lo sport è lo strumento più efficace di potenziamento dell’attenzione. Nel dettaglio, i ricercatori hanno dimostrato che la capacità di mantenere l’attenzione per lunghi periodi di tempo è alta nei ragazzi che praticano sport ed è invece limitata in coloro che utilizzano videogiochi d’azione. «Questo studio – ha detto Luisa Girelli, docente di Neuropsicologia dello sviluppo presso l’Università di Milano-Bicocca e coautrice dello studio – ha messo per la prima volta a diretto confronto lo sport e i videogiochi come strumenti di potenziamento attentivo. I risultati mostrano i benefici della pratica sportiva sulla capacità d’attenzione prolungata degli adolescenti e il costo dei videogiochi action sulla stessa abilità. Questi risultati suggeriscono come la tutela della pratica sportiva in adolescenza possa promuovere lo sviluppo di abilità cognitive trasversali rilevanti in moltissime attività quotidiane e cruciali per il successo scolastico».

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Gang di giovanissimi si ispirava a un videogame

Una gang di giovanissimi si ispirava a un videogame. Il branco di giovanissimi arrestati dalla Squadra Mobile di Monza che si ispirava al violento videogioco di gangster “Gta” di cui parlavano al telefono, tanto da farsi un tatuaggio sul palmo della mano come i ganster protagonisti. La banda aveva scelto un tatuaggio di numeri che una volta chiusi e accostati i palmi permette di leggere la scritta ‘Acab’ (acronimo di all cops are bastards, tutti i poliziotti sono bastardi). Tra le loro “gesta” ci sono calci e pugni al volto e alla testa, fendenti scagliati con coltelli e catene, dopo aver letteralmente accerchiato la ‘preda’ che aveva ‘osato’ calpestare il suolo del centro di Monza perché era zona loro. “Tu da qui non te ne vai finché non lo decido io” e, ancora, “questa è zona nostra” hanno minacciato. Come ‘trofei’ per le aggressioni, rapinavano i malcapitati di sigarette, cuffie per Ipad, cellulari e poco altro. Le posizioni dei minorenni solidali a sei arrestati sono al vaglio del Tribunale per i minorenni di Milano. Questa vicenda riporta all’attenzione dell’opinione pubblica il fenomeno delle baby gang, italiane e non.

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