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L’inter vince la Coppa Italia

L’Inter ha vinto la Coppa Italia 2022 battendo 4-2 la Juventus allo stadio Olimpico di Roma al termine dei tempi supplementari. Dopo i primi 90 minuti terminati sul 2-2 (gol nerazzurri di Barella al 6′ e Calhanoglu su rigore all’80’ e bianconeri di Alex Sandro al 50′ e Vlahovic al 52′) è decisiva la doppietta nell’over time di Perisic (99′ su rigore e 102′). E’ festa Inter all’Olimpico, per tanti anni palcoscenico di Simone Inzaghi: i milanesi battono 4-2 la Juventus ai supplementari e centrano il secondo obiettivo stagionale, conquistando a spese dei bianconeri anche la Coppa Italia, l’ottava nella loro storia, dopo la Supercoppa a gennaio. Con la seconda stella ancora alla portata, i nerazzurri restano in corsa per un possibile triplete, pur in tono minore, visto che la Champions non è ancora una preda alla portata. La Juve, invece, chiude con ‘zero tituli’ una stagione che era nata con ben altre aspettative dopo il ritorno di Massimiliano Allegri e che si contava avesse una svolta con l’arrivo di Dusan Vlahovic. Ma quello che rimarrà nei ricordi dopo le uscite anticipate dalla corsa allo scudetto e alla Champions e le sconfitte nelle coppe italiche sarà forse solo l’addio di Paulo Dybala, che oggi non fa il miracolo, e l’espulsione di Allegri in un nervosissimo finale seguito al secondo dei due rigori assegnati all’Inter e alla rete del 4-2 siglata da un sempre gigantesco Persic. Lo stadio ‘sold out’, diviso a metà tra i sostenitori delle due squadre che non hanno risparmiato coreografie, cori e sostegno costante, è uno stimolo per le due rivali, che non si risparmiano. Allegri vuole la rivincita della Supercoppa e anche del match beffa in campionato. Si affida a Paulo Dybala a suggerire per Vlahovic, con Bernardeschi e Cuadrado a sostegno e subito dietro Rabiot e Zakaria. Inzaghi conferma le sue certezze, col solo D’Ambrosio al posto di un Bastoni non al meglio e Darmian per Dumfries L’equilibrio si spezza subito, perchè al 7′ Barella al primo spazio utile fa partire un gran tiro che si infila all’incrocio. Il vantaggio sprona i nerazzurri, scesi in campo più convinti e abili nel dialogo, mentre la Juve cerca solo lanci per Vlahovic. La prima vera risposta bianconera arriva dopo il 20′, quando prima Dybala e poi il serbo impegnano Handanovic I nerazzurri allentano un po’ la pressione e soffrono, con il portiere chiamato ancora in causa da De Ligt e Dybala che sul seguente corner manca di poco la porta. Bernardeschi è ispirato e crea più di qualche scompiglio tra i nerazzurri, che dal 40′ devono fare anche i conti con Morata entrato per Danilo, infortunatosi. Ed è proprio lo spagnolo, in uno dei primi affondi della ripresa, a ingannare con la sua presenza Handanovic su un tiro già insidioso di Alex Sandro ma la rimonta Juve si concretizza 2′ dopo con un letale contropiede finalizzato da Vlahovic, bravo a mettere in porta dopo la respinta del n.1 sul primo tiro. Il serbo, spesso discusso per il momento di appannamento, dà un segnale importante ma la partita non è chiusa. Inzaghi per l’ultima mezz’ora richiama Darmian, D’Ambrosio e un impalpabile Dzeko e inserisce Dumfries, Di Marco e Correa. Allegri risponde con Bonucci e Locatelli al posto di Bernardeschi e Zakaria. L’Inter si getta in avanti e colleziona corner, la retroguardia bianconera sbanda e alla fine su un contrasto in area Lautaro cade, l’arbitro fischia, la var conferma: rigore. Al 35′ Cahlanoglu, gelido, trova di potenza l’angolo irraggiungibile per Perin e il 2-2 non cambia più. E’ over time, con due squadre stremate. Escono Chiellini e Alex Sandro, così Calhanoglu e Lautaro, entrano da una parte Arthur e Pellegrini e dall’altra Sanchez e Vidal, insieme con un nervosismo crescente che coinvolge anche le panchine. L’Inter ne ha di più e la svolta arriva al 7′ di recupero, quando De Ligt abbatte De Vrij in area. L’azione continua ma il var richiama l’arbitro che assegna il penalty dopo il video check. Perisic imita il compagno turco e porta i suoi in vantaggio. Poco dopo il croato batte ancora Perin – stop di destro, sinistro al volo dal limite – e chiude la gara. Esce Dybala, a testa bassa, Allegri viene espulso. La festa è solo dall’altra parte, l’Inter alza la coppa, ma le polemiche non mancheranno.

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Il Milan vince e torna a + 2 sull’Inter

Il Milan risponde all’Inter e vince per 3-1 nella Verona non più ‘fatal’ grazie a una doppietta di Tonali (al quale è stato anche annullato un gol dal Var) e a un bel gol del subentrato Florenzi. Ma il protagonista assoluto del match del Bentegodi è stato Rafael Leao, ancora una volta decisivo per le sorti dei rossoneri, che hanno operato il controsorpasso nei confronti dell’Inter. All’ora di pranzo L’Atalanta aveva invece risposto alla Lazio superando nettamente lo Spezia e rendendo incandescente la volata per l’Europa minore. Ma ancora più vibrante è la lotta in zona retrocessione, con gare scoppiettanti, verdetti che sono rimandati e che riguardano ancora sei squadre. La Salernitana, che sembrava avere in pugno lo ‘spareggio’ dell’Arechi, si fa raggiungere dal Cagliari al 99′ e ora la situazione e’ sempre piu’ ingarbugliata. La Salernitana a 30 punti fa un altro passo verso la salvezza: ha +1 sul Cagliari che resuscita all’ultimo respiro, +2 sul Genoa reduce dalla vittoria sulla Juve, +5 sul Venezia che rimane virtualmente in gioco col rocambolesco successo per 4-3 sul Bologna. Ancora non sono salve Sampdoria e Spezia a quota 33 punti. Nel mini torneo a quattro per le qualificazioni all’Europa invece la Lazio guida con 62 punti,+ 3 su Roma e Atalanta,+ 6 sulla Fiorentina, che domani sera riceve i giallorossi. In caso di successo di Mourinho le due romane sarebbero comunque qualificate e i viola potranno al massimo battersi per un posto in Conference con l’Atalanta. Altrimenti sara’ una baraonda imprevedibile negli ultimi 180′. La Roma ha comunque il jolly di una qualificazione automatica in Europa League in caso di vittoria nella finale di Conference con il Feyenoord. Dopo un lungo periodo di flessione l’Atalanta si sveglia e sembra tornata quella degli scorsi anni. Al Picco ottiene il 12/o successo in trasferta dove ha racimolato 39 punti. Se avesse tenuto lo stesso ritmo in casa avrebbe potuto contendere alle milanesi lo scudetto. Gasperini si deve accontentare di questo successo maturato nel finale, ma costruito con tante azioni da gol dopo il botta e risposta iniziale di Muriel e Verde. La superiore qualita’ viene fuori alla distanza col sigillo di Djimsiti e Pasalic. Gasp ha un contratto fino al 2024 ma ammette che le cose sono cambiate e attende le decisioni della societa’. Lo Spezia deve rimandare i festeggiamenti per la salvezza in un finale di campionato che si e’ trasformato in un bolgia che coinvolge, in posizione diverse, sei squadre. La Salernitana non riesce a sfruttare lo scontro diretto per affossare il Cagliari in una gara vibrante, ben interpretata da entrambe le squadre. Nicola e Agostini giocano senza remore le loro possibilita’. Comincia meglio il Cagliari, che sfiora il vantaggio prima con Pavoletti e poi con Joao Pedro. La Salernitana, un po’ stanca per avere giocato giovedi’ scorso, viene pero’ gradatamente fuori. Ben diretta in difesa da Fazio e Radovanovic, la squadra si giova della diligente geometria di Coulibaly, delle sgroppate veloci di Mazzocchi, della classe dell’emergente Ederson. In attacco Djuric fa salire la squadra con la sua potenza ed esperienza. A rompere l’equilibrio e’ pero’ un’incursione di Kastanos che va a terra per un intervento di Lovato. Di Bello decreta il rigore che Verdi, al sesto centro stagionale, trasforma con freddezza. Poi c’e’ un rissa tra le panchine, il Cagliari le prova tutte, prende un palo con Grassi, chiede un rigore per un intervento di Sepe su Baselli, ma l’arbitro non lo concede. Sembra ormai il baratro verso la B, ma all’ultima azione Altare trova il gol che manda in estasi i tifosi sardi ormai rassegnati. La salvezza si gioca nelle ultime due gare. Dopo il Genoa, che ieri inopinatamente ha ribaltato la gara con la Juve grazie a Crescito che ha trasformato nel recupero il rigore una settimana dopo avere sciupato quello del derby con la Sampdoria, e’ tornato alla vittoria anche il Venezia. L’avvento di Soncin al posto di Zanetti se non altro ha portato un po’ di fortuna. I veneti sono usciti dalla striscia maledetta di 10 sconfitte consecutive battendo il Bologna 4-3 dopo una gara rocambolesca. Vantaggio di due gol del Venezia, poi gli emiliani si riscattano con Orsolini e Arnautovic, passano in vantaggio con un gran numero di Schouten. Ma il Venezia ha la fortuna di trovare un rigore un po’ generoso per contatto tra Medel e Aramu e la bravura di crederci col gol decisivo, di pregevole fattura, di Johnsen. Bella prova comunque del Bologna, dedicata a Sinisa Mihajlovic, tornato in panchina dopo 49 giorni in ospedale. ANSA

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L’Inter vince e torna in testa al campionato

Festa a grande a San Siro, ed è tutta per l’Inter. Davanti a oltre 70mila spettatori i nerazzurri hanno battuto 3-1 la Roma dell’ex Mourinho e si prendono il comando momentaneo della classifica. La squadra di Simone Inzaghi vola a quota 72 punti, scavalcando il Milan chiamato domani a vincere nel posticipo con la Lazio. Ad aprire le marcature Dumfries al 30′ del primo tempo, il raddoppio dell’Inter lo firma Brozovic al 40′. Nella ripresa il tris arriva con Lautaro (7′): la rete dei giallorossi al 40′ con Mkhitaryan. ANSA

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Il Comune di Milano vince il premio PA Città sostenibile e resiliente

Piazze aperte, il programma di interventi di urbanismo tattico e di patti di collaborazione del Comune di Milano ha vinto il premio “PA Città sostenibile” nella categoria “Fare rete”. Ad oggi ha realizzato 27 nuovi spazi di socialità, pedonalizzando circa 20.000 metri quadrati di spazio pubblico ed installando 200 panchine, 250 piante in vaso, 350 posti bici, 50 tavoli di cui 25 da ping-pong. L’annuncio della vittoria è giunto durante la settimana del Forum PA. “Si tratta di un riconoscimento al lavoro di squadra degli assessorati alla Partecipazione, ai Lavori pubblici e all’Urbanistica – hanno commentato gli assessori Marco Granelli (Mobilità e Lavori pubblici), Lorenzo Lipparini (Partecipazione, Cittadinanza attiva e Open data), Pierfrancesco Maran (Urbanistica) – che ha coinvolto in modo trasversale tante componenti dell’Amministrazione per dare forma ad una delle azioni più concrete e di impatto indicate dai cittadini nel documento Milano 2020 Strategia di adattamento, che delineava lo sviluppo della città dopo la pandemia. Le Piazze Aperte hanno saputo affermarsi non solo per la forza trasformativa che hanno determinato sugli spazi urbani ma soprattutto perché sono nate dal basso, grazie alla segnalazione, alla coprogettazione e al contributo realizzativo dato da associazioni e comitati che le hanno immaginate e che ora le presidiano e fanno vivere”. Con Piazze aperte il Comune di Milano ha inaugurato un nuovo modo di concepire gli interventi su singole aree della città unendo due aspetti complementari: la necessità di intervenire sul territorio e il desiderio dei cittadini di essere parte del cambiamento – in meglio – del proprio quartiere. Così è nato e si è sviluppato il progetto Piazze Aperte realizzato da AMAT in collaborazione con Bloomberg Associates, National Association of City Transportation Official e Global Designing Cities Initiative. L’urbanistica tattica è un modo innovativo di fare urbanistica, basato su interventi realizzati a breve termine e a costo contenuto, per riportare lo spazio pubblico al centro del quartiere e della vita degli abitanti. Tra gli obiettivi del programma Piazze Aperte: ripensare le strade e le piazze dei quartieri come luoghi di interazione sociale, vitalità e ritrovo, restituendo lo spazio urbano alla vita pubblica; incrementare la sicurezza di cittadini, pedoni, ciclisti attraverso interventi di pedonalizzazione e di moderazione del traffico, con particolare attenzione ai bambini, agli anziani e alle persone diversamente abili; riconvertire gli spazi pubblici esistenti grazie a interventi di arredo e decoro urbano a basso costo e alta partecipazione, prima di intervenire con sistemazioni strutturali E infine favorire la collaborazione fattiva tra cittadinanza e Pubblica Amministrazione, promuovendo la libera iniziativa dei cittadini attraverso l’amministrazione condivisa dei beni comuni.

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