Vinitaly

Quella pericolosa manifestazione anti italiana chiamata Vinitaly

Quella pericolosa manifestazione anti italiana chiamata Vinitaly. Esploriamo ancora il magico mondo di Fabio Rampelli, deputato per quanto possa sembrare strano. Nonché vicepresidente della Camera. Quindi secondo Giorgia Meloni uno dei migliori di Fratelli d’Italia visto che è vice della quarta carica dello Stato. E proviamo dunque a vedere il mondo con i suoi occhi: oggi parliamo di Quella pericolosa manifestazione anti italiana chiamata Vinitaly. Perché un certo Luca Zaia e buona parte dello stesso governo, a questo punto traditore degli ideali rampelliani, promuove questa gigantesca fiera del vino italiano con una parla inglese. A sto punto, albionica. Vinitaly. E che bisogno c’è di quella Y? Questa vocale a metà che nel nostro alfabeto non esiste nemmeno. Eppure niente. Da anni quella pericolosa manifestazione anti italiana chiamata Vinitaly continua. E tutti a farsi vedere lì come se fosse qualcosa di cui andare fieri. Come se bisognasse essere felici che il vino italiano (ma soprattutto veneto, sottolineerebbe Zaia) viene venduto in tutto il mondo? Meglio berselo tutto noi. E che chi vive oltre le Alpi si beva il suo vino. Chiamiamolo Vinitalia, dando l’accesso solo a chi è munito di carta d’identità patriottica. Possibilmente di città minori, quelle dove sono ancora tutti bianchi. Italiani. Gente che parla dialetto. Così da realizzare una gigantesca sbronza in cui tra l’alcol e i dialetti diversi nessuno capisca più un tubo di quello che dicono gli altri. Una celebrazione di Babele. Forse ci siamo spinti troppo in là? Beh questo è il governo che istituisce il Ministero del Made in Italy ( e vuole pure un liceo del Made in Italy) e poi vuole multare chi usa termini inglesi. Per non parlare di chi come il Meloni che ne è capo, poi va pure al Vinitaly. Un governo pazzerello all’apparenza. Che inevitabilmente porta a sognare un mondo folle come solo gente tipo Erasmo aveva saputo immaginare. Un mondo dove il Vinitaly può diventare quella pericolosa manifestazione anti italiana chiamata Vinitaly.

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Rampelli contro il ministero che ha inventato Meloni

Rampelli contro il ministero che ha inventato Meloni. Perché in questi giorni sta facendo parlare di sè l’onorevole Fabio Rampelli, niente meno che il vicepresidente della Camera. Il deputato di Fratelli d’Italia ha presentato una proposta di legge che multerebbe l’utilizzo eccessivo di termini inglesi con sanzioni fino a 100mila euro. Una evidente provocazione, a meno che il governo Meloni non abbia intenzione di far uscire l’Italia dal mondo e trasformare lo Stivale della Corea del Nord europea. Potremmo citare le migliaia di “bar” che sarebbero costretti a cambiare insegna, giusto per fare un esempio. O le migliaia di aziende che dovrebbero mettere in bilancio multe quotidiane perché vivendo di export devono parlare inglese con i loro clienti, sempre che appunto non si pensi a una nazione del tutto autarchica. Cioè trasformare tutti gli italiani in pezzenti veri stile Corea del Nord, fatta eccezione per la famiglia del leader maximo. In fondo l’humus culturale è quello giusto: dopo aver perso l’occasione di internet nella seconda metà del Novecento, ora mettiamo al bando le intelligenze artificiali. Perchè l’Italia fu uno dei primi Paesi al mondo a essere connesso a internet, ma pensò bene di tenere lontana la tecnologia perché i politici di allora preferivano un popolo di ignoranti mantenuti con pseudo posti di lavoro a persone istruite e in grado di pensare con la loro testa. Così ci siamo indebitati fino al Tremila per pagare quelle stesse tecnologie che potevamo avere. Ma questi sarebbero pure argomenti seri, dunque non consoni alle provocazioni di cui è strumento il Parlamento italiano: perché il governo Meloni ha introdotto il Ministero del Made in Italy. Ma il suo deputato vuole multare chi usa troppi termini inglesi. Beh, in Ministero del Made in Italy, almeno due su tre sono decisamente inglesi. Dunque il deputato di FdI vuole multare il suo governo. Surreale? No, Rampelli. Oltretutto nella vicenda di Rampelli contro il ministero che ha inventato Meloni, c’è il tema proprio del Made in Italy. Tutti i governi, sovranisti o meno, ci hanno sfranto l’anima con le violazioni del made in Italy e si battono in ogni sede dentro e fuori dai confini italiani per tutelarlo. Poi arriva Rampelli e vi vuole multare? Dai Giorgia, sei un presidente del Consiglio che studia, che parla quando ha studiato un argomento. Che sta cercando di fare, al di là di cosa si pensi delle tue convinzioni questo aspetto è innegabile. E poi lasciate Rampelli libero di multarvi? Ah per altro: Rampelli si è accorto di una pericolosa manifestazione di questi giorni? Si chiama Vinitaly. A questo punto arrestateli tutti.

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Un milione di visitatori per Cantine Aperte

Moltissimi giovani, tanti stranieri, musica, arte e degustazioni enogastronomiche: il pubblico di Cantine Aperte si conferma interessato, social e composto da visitatori italiani e internazionali che approfittano dell’occasione per conoscere le eccellenze del territorio. Le previsioni avverse non hanno limitato il flusso costante di enoturisti, circa un milione, che hanno sfidato la pioggia per scoprire le oltre 800 Cantine Aperte associate al Movimento Turismo del Vino. Grande successo per le cene con il vignaiolo in Friuli Venezia Giulia e Umbria, in programma al sabato sera e andate sold out, che hanno confermato la volontà dei partecipanti a conoscere da vicino i protagonisti del mondo enologico. Per alcune cantine in Sardegna, Calabria, Sicilia, Campania e per una cantina della Lombardia l’appuntamento si ripete questo fine settimana. «Siamo felici della partecipazione e dell’entusiasmo degli enoturisti che hanno visitato le cantine e animato i nostri eventi» ha affermato il presidente di Movimento Turismo del Vino Italia Nicola D’Auria. «Questa edizione è stata una grande dimostrazione di affetto da parte del mondo dei winelovers, che nonostante la pioggia hanno contribuito a rendere speciali queste due giornate. Credo che una risposta del genere sia particolarmente importante quest’anno, dopo la firma del Decreto sull’Enoturismo che inizia finalmente a regolamentare un settore tanto importante per il nostro Paese. Ringrazio i produttori, i partner e tutti coloro che si sono spesi affinché l’evento riuscisse nel migliore dei modi» ha concluso D’Auria. Tra le regioni con più partecipazione ci sono state le Marche (75 cantine), il Friuli Venezia Giulia (68 cantine), il Veneto (73 cantine) e la Toscana (oltre 90 cantine). Molti gli appuntamenti che hanno unito l’intrattenimento e il viaggio con la degustazione: in Lombardia, nell’Oltrepò Pavese, una flotta di circa 20 vespe ha accompagnato gli enoturisti alla scoperta delle cantine. Il clima freddo ha permesso anche di organizzare degustazioni singolari, come la polentata che si è tenuta in Valtellina. In Friuli Venezia Giulia le oltre 30 000 presenze hanno superato quelle degli scorsi anni, con un sabato che ha visto la partecipazione di un pubblico competente, molto interessato anche agli abbinamenti tra vino e cibo che hanno esaltato la territorialità. Tra le 8 000 e le 10 000 persone, oltre le aspettative, si sono riversate nelle cantine del MTV Trentino Alto Adige, che tra gli altri appuntamenti ha organizzato sfilate di auto storiche e laboratori di pittura con il vino. Anche in Veneto, dove il meteo è stato più clemente, gli enoturisti sono stati migliaia. Un flusso continuo fin dal mattino che ha permesso alle aziende di concentrarsi sulla qualità dell’accoglienza. Tante le risposte anche all’iniziativa #CantineAperteMoments lanciata sui social. Stimolanti ed apprezzati i programmi tematici organizzati per raccontare l’evento insieme in chiave WineExperience anche attraverso contest specifici come quello dei soci vicentini. Una bella affluenza di giovani si è registrata nelle Marche, che hanno approfittato della possibilità di scoprire il territorio attraverso l’app Cantine Marche in Tour. In Umbria grande apprezzamento per “L’Evoluzione” della manifestazione, che quest’anno ha puntato sulla qualità dell’accoglienza e dell’offerta e sull’educazione al bere consapevole. Vino e cultura hanno fatto da filo conduttore nelle cantine di MTV Basilicata, che ha organizzato speciali itinerari tra le località di interesse storico. Il MTV Puglia ha accolto i partecipanti nelle cantine fino alla tarda serata di domenica con musica, concerti nelle bottaie, verticali di etichette storiche, minicorsi con sommelier professionisti, attività di approfondimento, connubi vino/arte, spettacoli e incontri con artigiani del gusto. Piena soddisfazione anche per MTV Abruzzo, MTV Molise, MTV Toscana, MTV Lazio, MTV Valle d’Aosta. Oltre al vino e agli abbinamenti gastronomici, diverse cantine in tutta Italia sono state animate da musica, concerti in vigna, e singolari esibizioni con strumenti musicali “non convenzionali” come botti e valigie. Grande successo anche per le passeggiate tra i filari, che hanno permesso di toccare con mano un mestiere affascinante come quello del produttore di vino. Tra le iniziative di beneficienza ricordiamo le collaborazioni con AIRC per l’Umbria e UNICEF per il Friuli Venezia Giulia, ai quali sono stati devoluti gli incassi delle vendite dei calici. Sui social sono state condivise oltre 4000 foto con l’hashtag #CantineAperte2019. L’elevato numero di partecipanti, inoltre, ha generato un importante ritorno economico per tutto l’indotto che gravita attorno a Cantine Aperte come le strutture ricettive e ristoranti. Cantine Aperte si dimostra un appuntamento imperdibile, capace di declinarsi in una grande varietà di proposte territoriali e di coinvolgere con appuntamenti sempre nuovi i turisti del vino. Cantine Aperte è un marchio di proprietà del Movimento Turismo del Vino, registrato e protetto giuridicamente per contrastarne qualunque abuso/imitazione e garantire ai consumatori qualità e professionalità nell’accoglienza, tratti distintivi delle cantine MTV. Partner istituzionali: Vinitaly, AEE Asosiacion, Enit Sponsor: RCR, Goldplast, Wineplan, Offerspans, Vinitaly Media partner: PleinAir, L’Eco della Stampa, Intravino, Food&Wine, Cucina&Vini, Italia a Tavola IL MOVIMENTO TURISMO DEL VINO. L’Associazione Movimento Turismo del Vino è un ente non profit ed annovera circa 900 fra le più prestigiose cantine d’Italia, selezionate sulla base di specifici requisiti, primo fra tutti quello della qualità dell’accoglienza enoturistica. Obiettivo dell’associazione è promuovere la cultura del vino attraverso le visite nei luoghi di produzione. Ai turisti del vino il Movimento vuole, da una parte, far conoscere più da vicino l’attività e i prodotti delle cantine aderenti, dall’altra, offrire un esempio di come si può fare impresa nel rispetto delle tradizioni, della salvaguardia dell’ambiente e dell’agricoltura di qualità.

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