Le reazioni politiche alla sparatoria in piazza Selinunte

Le reazioni politiche alla sparatoria in piazza Selinunte
Foto di Steve Buissinne da Pixabay

Le reazioni politiche alla sparatoria in piazza Selinunte. L’episodio di cronaca nera ha riacceso infatti il discorso sulla sicurezza a Milano e si sono susseguite le Le reazioni politiche alla sparatoria in piazza Selinunte. “La sparatoria di stanotte in via Gigante tra due albanesi, probabilmente per un regolamento di conti, ricorda il Far West e purtroppo non è la prima volta che dobbiamo assistere a episodi del genere. Milano si conferma sempre più capitale del crimine. Il quartiere di San Siro, ormai di esclusiva proprietà di nordafricani ed etnie dell’est Europa, non è più sotto il controllo del Comune da tempo. È una zona franca dove le leggi dello Stato italiano non esistono più. La sinistra dov’è? Perché la sicurezza continua a essere un fastidio per Pd e compagni?”. Così Silvia Sardone, europarlamentare e consigliere comunale della Lega. “Il sindaco Sala si è sempre riempito la bocca con la sua ossessione per le periferie eppure viene ogni giorno categoricamente smentito dai fatti. A San Siro, così come al Corvetto, al Giambellino, al Gratosoglio, in via Gola, in via Padova, il Comune è completamente assente, si dimentica proprio che queste sono zone che fanno parte di Milano al pari del centro città. Chiaro ed evidente è poi il nesso tra criminalità e immigrazione: non è razzismo ma semplice osservazione della realtà”.

Carlo Fidanza, eurodeputato di Fratelli d’Italia, invece ha dichiarato: “Il sindaco Sala attacca il centrodestra che, a suo avviso, non avrebbe un progetto per Milano. Sala finge di dimenticare la storia recente della città che ha visto progettare i cambiamenti più grandi dalle giunte di centrodestra, così come l’Expo e la scelta dello stesso Sala come manager pubblico. E oggi il nostro progetto è molto chiaro: una città sicura, dal centro alle periferie, mentre proprio ci sono stati altri morti per un regolamento di conti tra immigrati a San Siro. Una città dinamica, una città che si muove, con i mezzi pubblici e con quelli privati, in cui la transizione ecologica si persegue con il buon senso e non con le crociate anti-auto. Qualcosa di molto diverso da quella che Pisapia e Sala ci hanno consegnato dopo 10 anni di amministrazione ideologica”.

“Mentre Beppe Sala è concentrato su come organizzare le liste elettorali per la sua ricandidatura a sindaco e rilascia interviste a radio e giornali, in periferia si spara! Non c’è che dire, il 2021 è iniziato in linea con il 2020 con una sparatoria tra immigrati, accolti a Milano dal solito buonismo di una certa sinistra che organizza cene e feste multietniche per poi ignorare la sicurezza dei cittadini”, afferma Riccardo De Corato, assessore regionale alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia locale, commentando la sparatoria avvenuta in via Gigante a Capodanno. “La sparatoria ha provocato il ferimento di due marocchini, uno dei quali si trova al Policlinico in gravi condizioni per il colpo ricevuto alla testa. La Polizia di Stato, che sta svolgendo le indagini del caso, secondo le prime indiscrezioni sarebbe alla ricerca di un albanese. La zona di piazza Selinunte è una delle zone più critiche della città, definita “casbah” per la massiccia presenza di nordafricani, teatro di spaccio, rapine e crimini di ogni genere. Ricordo che proprio nella stessa zona, in via Civitali, aveva trovato rifugio l’attentatore della caserma di piazzale Perrucchetti nel 2009. Cosa intende fare Sala per il quartiere San Siro ormai in balia della criminalità nordafricana? E per la sicurezza di tutta la città? Come se non bastasse, infatti, in via Padova questa notte un giovane ha esploso dei colpi di pistola in aria per festeggiare l’anno nuovo” conclude De Corato.

“L’ennesimo grave episodio di sangue e violenza accaduto in Piazzale Selinunte nella notte di Capodanno necessita di una ferma risposta da parte dello Stato, che deve svegliarsi dal sonno e agire con fermezza”. Così in una nota Marco Bestetti, Presidente di Forza Italia del Municipio 7 di Milano. “Da troppi anni il quartiere convive con continui episodi criminali – prosegue Bestetti – che traggono origine dalla piaga endemica delle numerosissime occupazioni abusive che infestano i palazzi intorno a Piazzale Selinunte, senza che nessuno abbia mai avuto il coraggio o la volontà politica di intervenire con la necessaria determinazione. Quando lo Stato tollera, il disordine sociale prospera; quando lo Stato arretra, i delinquenti avanzano. Mi chiedo cos’altro debba accadere prima che ci si decida finalmente ad abbandonare un ridicolo buonismo e aggredire questo cancro con tutta la forza dello Stato, programmando da domani mattina gli sgomberi delle migliaia di delinquenti che hanno scambiato questo quartiere per una zona franca dove tutto sia permesso. La pazienza dei residenti è esaurita da un pezzo. E la mia anche”, conclude Bestetti.