Rubagotti (radicali) Mancato confronto TV: Majorino se la prenda col suo partito

Mancato confronto TV: Majorino se la prenda col suo partito
Dichiarazione di Gianni Rubagotti, segretario della Associazione per l’Iniziativa Radicale “Myriam Cazzavillan” Pierfrancesco Majorino fa bene a lamentarsi della par condicio che ha permesso ad Attilio Fontana di far saltare il confronto in TV con gli altri candidati. Ma dovrebbe farlo con il Partito Democratico.
Il candidato di centrodestra usa una legge che ha voluto il centrosinistra quando ai tempi del governo Dini (erano i lontani anni 90 ma Majorino faceva già politica per cui se lo ricorda) aveva appoggiato il ribaltone contro Silvio Berlusconi e il rischio che facesse qualche riforma liberale in questo paese.
Proprio come, per abbattere il risultato elettorale del centrodestra che da un quarto si secolo umilia la sua coalizione in questa regione, Majorino invocava un commissariamento della Lombardia da parte del governo di Conte e Arcuri e della loro fallimentare gestione del virus (vedremo cosa esce dalla commissione sul covid), il centrosinistra di allora per abbattere Berlusconi che trionfava nelle urne fece una legge che invece di garantire a tutti un minimo di accesso ai media per farsi conoscere (è questo il conoscere per deliberare Majorino, non quello che hai capito tu) impedì la comunicazione politica o al massimo la sterilizzò trasformando i giornalisti in farmacisti col bilancino per i tempi e le comparsate in TV.
Il risultato di questa brillante operazione, che non mi risulta che Majorino da allora abbia mai criticato, è che se negli anni 90 era clandestino Pannella perché le sue battaglie erano oscurate dai media ora è clandestina la intera campagna elettorale, perfino i candidati alla presidenza, e si prepara il terreno a una astensione di massa.
I radicali che appoggiano Majorino oggi si trovano nella sede storica milanese del Partito Radicale in Porta Vigentina 15a e probabilmente ripeteranno il suo mantra contro il cattivo Fontana che come Cazzavillan appoggiamo.
Credo che anche fra molti di loro abbiano visto che sono molto bravi a usare la storia di Marco Pannella e di Enzo Tortora ma spariscono quando si chiede una targa per ricordare Enzo Tortora (che è stata iniziativa della nostra associazione anche se poi i post sul loro facebook parlano genericamente di una decisione del Comune) e quando si organizza una serata per ricordare il trentennale iscritto ai soggetti radicale Franco Levi, che organizziamo noi e la Associazione Amici di Marco Pannella lunedì 20 presso la sede del PSI in via Andrea Costa.
Non a caso molti di loro preferiscono al deserto di iniziative della sede di via Brusuglio della Tortora quelle della Cellula Coscioni al centro Scaldasole.