3 Giugno 2019

Arrestato spacciatore al Parco Sempione

Ieri pomeriggio la volante del Commissariato #empione ha arrestato un cittadino gambiano di 22 anni per detenzione e spaccio di droga. Gli agenti, durante la perlustrazione all’interno del Parco Sempione, hanno notato un uomo che, alla loro vista, ha tentato di scappare liberandosi della sostanza. Dopo un breve inseguimento, i poliziotti sono riusciti a bloccare l’uomo e sequestrare la sostanza stupefacente: 5 grammi di hashish e 2 di marijuana, oltre a 160 euro suddivisi in banconote di piccolo taglio.  

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Lega o non Lega? In Forza Italia si accende il dibattito

Lega o non Lega? In Forza Italia si accende il dibattito. Dopo l’ultimo intervento di una parte di Forza Italia del Municipio 4, Otello Ruggeri, coordinatore degli azzurri nel Municipio 2, ha contestato duramente la presa di posizione. Ora gli risponde Oscar Strano, presidente del Consiglio di Municipio 4: “Fa piacere che si stia aprendo il dibattito. Leggo con attenzione le parole del militante Ruggeri, che però ha evidentemente frainteso: se di endorsement si può parlare, quest’ultimo è rivolto a uno spazio politico – quello di centrodestra – creato da Berlusconi e che in tutti gli impegni elettorali, anche recenti, è stato confermato e rinnovato da tutti gli alleati. Si pensi al Piemonte che ha appena eletto un ottimo governatore, Alberto Cirio, in quota Forza Italia. Nessuno sente l’esigenza di “difendere” la Lega. Difendere da cosa, poi? Ruggeri inoltre dice una cosa sacrosanta: fu la Lega di Bossi a rompere nel ’95. Malgrado quella rottura, temporanea, la saggezza del Presidente Berlusconi e dell’allora classe dirigente del partito, ha preservato un’alleanza di governo che in tutti questi anni ha anche creato una vera e proprio cultura di centrodestra. Ciò che affermiamo, senza spauracchi di abbandoni, è che tale linea non può essere messa in discussione. Per noi il centrodestra esiste, oggi più spostato a destra, ma esiste e va preservato. Se qualcuno crede il contrario è bene che lo dica. Il confronto è il sale della democrazia e noi abbiamo voluto dare un contributo”. Per gli azzurri è senz’altro una buona notizia che sia iniziata una discussione, soprattutto perché è dal basso. Proprio da dove volevano ripartire anche i big del partito rimasti fuori dalla stanza dei bottoni negli ultimi anni. I forzisti hanno quanto mai bisogno di ritrovare un senso di comunità di cui si poteva fare a meno quando il partito era tanto vasto da avere spazi per tutti. Oggi la guida è indebolita anche da tante scelte sbagliate o sfortunate e ora deve riorganizzare le truppe con un vecchio amico che costringe a porsi un interrogativo: Lega o non Lega?

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Monsignor Delpini dialoga con i musulmani

“Mi rivolgo a voi come fratelli e vi ringrazio per la testimonianza di fede che ci avete dato in questi giorni, con la vostra fedeltà al digiuno, alla preghiera, alla carità per i più poveri“. Inizia cosi’ il messaggio che l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, ha fatto pervenire alle comunità islamiche presenti nel territorio della Diocesi nell’imminenza della festa di Eid Al-Fitr, con cui si chiude il mese sacro di Ramadan. “Come afferma il documento di Abu Dhabi – prosegue -, è nel nome di Dio che Al-Azhar e la Chiesa cattolica dichiarano di adottare la cultura del dialogo come via, la collaborazione comune come condotta, la conoscenza reciproca come metodo e criterio. E nel nome di Dio e nell’esercizio della preghiera che tutti insieme esprimiamo il desiderio che si realizzi una pace universale di cui possano godere tutti gli uomini della terra“. “Il messaggio del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, che allego al mio saluto, richiama le tre linee guida che Papa Francesco ha evidenziato per un proficuo dialogo tra persone di diverse religioni: il dovere dell’identità, il coraggio dell’alterità e la sincerità delle intenzioni. Continuiamo a lavorare insieme nel costruire relazioni pacifiche e fraterne, dando in questo modo testimonianza al Creatore Onnipotente al quale rendiamo culto, ottenendo come frutto l’armonia anche qui nella Milano sempre più società plurale“. “Dobbiamo lavorare per irrobustire quelle attitudini di incontro e di dialogo – spiega -, di ascolto reciproco e di rispetto, di collaborazione nel rispondere ai bisogni e nel cercare la pace, che già sono presenti ma rischiano di essere logorate dal clima di tensione e di non rispetto che la comunicazione, anche politica, in queste settimane ha seminato a piene mani”. ANSA  

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Forza Italia scossa dalla tentazione leghista

Forza Italia scossa dalla tentazione leghista. Questa elezione ha sancito il cambiamento definitivo: senza tv, senza radio o giornali a sostegno (eccetto Libero) la Lega pesa infinitamente di più di Forza Italia. Il partito una volta maggioritario nel centro destra si ritrova nelle condizioni dell’Udc della Seconda Repubblica. Oggi gli scossoni si sentono: Giovanni Toti di fatto è uscito da Forza Italia convocando un’assemblea nazionale a Roma per un nuovo soggetto politico che attira l’unico leghista scontento: Roberto Maroni. E intanto a Milano Forza Italia è scossa dalla tentazione leghista. Nel Municipio 4, già a trazione leghista, alcuni forzisti hanno pubblicamente rilanciato il loro rapporto con la Lega, ma da altri Municipi simili non l’hanno presa bene. Gli azzurri sono nel mezzo di una crisi che ancora non si sa dove porterà, anche Giulio Gallera poco tempo fa aveva dato un aut aut al partito. Adesso è il coordinatore del Municipio 2 Otello Ruggeri a contestare la scelta dei colleghi nel Municipio 4 che sembra quasi un primo passo verso la mossa in stile Sardone: “Con tutto il rispetto per le diverse posizioni che possono esserci all’interno di un partito liberale e pur condividendo il fastidio per il poco coinvolgimento della base da parte della dirigenza di Forza Italia, trovo del tutto inadeguato l’endorsement alla Lega fatto dai colleghi del Municipio 4 – ha dichiarato Otello Ruggeri Coordinatore di Forza Italia nel Municipio 2 – Lo trovo inadeguato perché quando parlano di “un’alleanza che ha sempre dimostrato di funzionare” si dimenticano che fin da subito fu segnata da un tradimento: il “ribaltone” del 95 che interruppe sul nascere una stagione riformista che tanto bene poteva fare al nostro paese. Lo trovo inadeguato perché non si contano le volte che Matteo Salvini e i leader che lo hanno preceduto hanno pronunciato la fatidica frase “Mai più con Berlusconi”. Infine, lo trovo inadeguato perché, nell’ultimo anno e nel corso di questa campagna elettorale, chi ha insultato, in modo nemmeno troppo velato, cercando di mettere l’altro nell’angolo è stata sicuramente la Lega, che ha tentato di ridurre Forza Italia alla marginalità, dimostrando di non avere nessuna gratitudine per quando noi, pur vedendoli ridotti al 4%, non facemmo nulla per dargli il colpo di grazia, bensì l’esatto contrario. Quindi – conclude Ruggeri – pur nel rispetto per patti e alleanze che il nostro partito a sempre dimostrato di avere, sarebbe meglio che gli amici azzurri  si dedicassero al loro mandato e al lavoro di ricostruzione della formazione in cui militano, magari anche scontrandosi con la dirigenza, ma non certo facendo i difensori d’ufficio di un altro partito. La Lega si difende benissimo da sé“.  

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Da venerdì a domenica arriva la sagra del pesce

La “Sagra del Pesce” approda in provincia di Milano, nell’area feste in via Verdi a Vizzolo Predabissi (Milano), da venerdì 7 a domenica 9 giugno. «Il mare, sin dal passato, è una delle fonti di cibo con la sua immensa varietà di prodotti – spiegaAlessandro Fico di Club Magellano, responsabile dell’evento -. L’abbondanza di pesce associata all’incredibile tradizione culinaria italiana ha contribuito allo sviluppo e all’affermazione di una secolare cultura legata alla preparazione dello stesso e allo sviluppo di un incalcolabile numero di ricette. Da qui, l’idea di organizzare l’appuntamento. E poi si sa – aggiunge – che Milano e la Lombardia sono il primo luogo di “sbarco” e di arrivo del pesce fresco, direttamente dalle nostre coste». Non saranno soltanto freschezza e alta qualità a contraddistinguere la “Sagra del Pesce” di Vizzolo Predabissi ma anche l’applicazione delle tecniche di cucina degli chef, in grado di preparare fritture, grigliate, crudi, contorni, primi piatti (paste e risotti) e secondi, e quindi di accompagnare i commensali alla scoperta di gusti e sapori, dal pesce azzurro ai molluschi. Una selezione di vini da abbinare alla tipologia di pasto concluderà il percorso gastronomico intrapreso. La “Sagra del Pesce”, a ingresso gratuito e alla portata delle tasche di tutti, è un momento di condivisione e convivialità, dove si può pranzare o cenare, stringere nuove amicizie, ascoltare buona musica e, per chi vuole, ballare sulle note di Fausta Aryel (venerdì 7 giugno), Pinuccia Cerri (sabato 8 giugno), Orchestra Minoia (domenica 9 giugno). È previsto un efficiente servizio da asporto per coloro che avessero intenzione di assaggiare i sapori del mare nella propria casa. Per la “Sagra del Pesce” sono stati allestiti oltre 1500 posti a sedere, disposti sia nei tendoni che all’aperto. È possibile prenotare il proprio tavolo ai numeri 392.5250501 – 392.4629155 – 392.4629143 oppure al sito web www.sagra-del-pesce.it. La manifestazione aprirà i battenti alle ore 18.00 di venerdì 7 giugno e proseguirà nelle giornate di sabato 8 e domenica 9, a partire dalle ore 12.00 per il pranzo e fino all’una di notte. 

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Taxi, nuove licenze e le resistenze di una lobby

La lobby dei tassisti si è subito irritata. Il Comune di Milano ha annunciato di voler rilasciare nuove licenze per aumentare il numero di auto bianche per l’aumentato numero di turisti, ma soprattutto perché (come spesso accade in Italia) in realtà i tassisti al momento lavorano solo negli orari che gli fanno comodo. La notte e il mattino presto ci sono punte di chiamate inevase che sfiorano il 50 per cento. L’ultimo Salone del Mobile poi ha mostrato per l’ennesima volta l’inadeguatezza del servizio offerto: code su tutti i lati della stazione Centrale e fuori dai principali snodi della manifestazione. L’ennesima dimostrazione di come la lobby dei tassisti punta a non far entrare nessuno nel mercato che pure ci sarebbe. Il motivo è sempre lo stesso: con la concorrenza gli toccherebbe lavorare, non esagerando i prezzi e rendendosi disponibili in tutti gli orari come prevederebbe la licenza di cui sono in possesso. Se non entra nessun altro, possono continuare a ricattare il sindaco e tutta la città. Hanno talmente tanti appoggi politici che persino Sala (diciamo persino perché se c’è uno che si è sentito onnipotente è lui) ha subito piegato la testa affermando che anche sulle nuove licenze si procederà ma concordando i vari passaggi. Continuiamo a chiederci da anni come sia possibile assistere a un tale pietoso spettacolo: le licenze non sono cedibili in teoria perché i Comuni le rilasciavano gratuitamente, eppure negli anni si è sviluppato un mercato ricchissimo. A ogni piè sospinto i tassisti ricordano di aver acceso mutui da centinaia di migliaia di euro per comprare la licenza, ma sarebbe illegale. Dunque perché nessuno li ha mai fermati? Certo, l’Italia è il Paese in cui persino un ministro disse che con la mafia bisogna convivere, quindi c’è una certa tolleranza per il malaffare, specialmente se organizzato. Però resta strano. La lobby dei tassisti rappresenta un settore basato sull’illegalità e la prepotenza, tanto per dire Benedetta Arese Lucini, il primo volto di Uber in Italia, ha subito un trattamento che definiremmo da mafiosi. Eppure anche in quel caso nessuna reazione istituzionale perché in fondo gli italiani disprezzano le novità: c’è sempre il rischio di veder svanire le rendite di posizione, almeno così pensano perché è un Paese piccolo di gente piccola. Uber aveva creato 80mila aziende, quasi tutte piccole, salvando dalla povertà molte vittime della crisi. Eppure nessuno si è schierato con loro. Toninelli, il ministro della pancia a terra, si è scoperto essere pancia a terra sì, ma di fronte alla lobby dei tassisti.  

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