Morsenchio: riqualificare un mercato comunale è, dunque, possibile

La bella storia del mercato di Monserchio, una collaborazione con i commercianti per salvare il mercato Comunale con l’investimento di un milione di euro, ci insegna molte cose. La prima è che deserto e periferia non sono sinonimi. La seconda è che dove c’è la volontà, una via si trova. La terza è che, purtroppo, non tutte le periferie sono uguali. Come ci spiega il Consigliere di Municipio Franco Vassallo, riguardo al mercato Comunale del QT8: vassallo

“Come ho già denunciato più volte, lo stato di abbandono di quello che una volta era il centro commerciale diffuso che sosteneva il quartiere è imbarazzante. Imbarazzante perché indegno di Milano, ma soprattutto perché concomitante con il bisogno, non soddisfatto, dei cittadini di avere una soluzione per la spesa vicino a casa. Non è uno sfizio, non è un atto di egoismo. È il grido di dolore di una comunità con molti anziani, che non possono prendere la macchina per fare ogni spesa. Ma soprattutto è la dimostrazione di cosa non serva alle periferie.

Sala ha la curiosa tendenza a credere che servano sempre grandi progetti per risolvere i problemi. E, quando non decollano, allora tutto è perduto e l’area va lasciata a se stessa. Il QT8 è un esempio lampante. Invece di rifarci quello che c’era e serviva, si è provato ad immaginarci di tutto dentro. Il risultato è stato creare il rinomato resort Clochard Ville, in cui umanità varia e sofferente trova alloggio notturno. E gli unici commercianti superstiti sono quelli che vendono merce illegale agli illustri gentiluomini di cui sopra. Insomma, fanno il degrado e lo chiamano periferia.

Questo è il frutto avvelenato del rifiuto della realtà. Se la struttura, le esigenze della gente e la conformazione del territorio chiedono un mercato, perché ci vuoi fare altro? Per la mai negata passione sinistra per l’ingegneria sociale. Cosa volete che ne sappiano le sciure del QT8 del loro bene, dell’urbanistica cittadina e del Feng Shui urbano? Ma assolutamente nulla. Facciamo scegliere a Beppe, che lui le sa le cose. E se non le sa, le narra comunque così bene che la differenza nemmeno si nota. E se tutto va male, pazienza, sarà colpa della crisi, del Covid, del riscaldamento globale, dell’omofobia o dei cittadini. Certo non sua. Il Feng Shui urbano è infallibile quasi quanto Sala, dopotutto.”