Alitalia non potrà più essere ammortizzatore di sè stessa. Per un esito positivo del tormentone Alitalia e per affrontare le crisi industriali, serve una rapida riforma degli ammortizzatori sociali equa ed universale. La legge del contrappasso sta dilaniando l’ex Alitalia che è stata, in questo ventennio di crisi, l’ammortizzatore sociale di se stessa. E’ così che un’azienda decotta è potuta sopravvivere. Nessun Governo ha mai fatto cessare l’andazzo corporativo che ha coinvolto politica, fornitori e sindacati. Leggi che autorizzarono la Cig ,anche per 7 anni consecutivi, o una nuova tassa di imbarco di 3 euro per passeggero per alimentare un fondo corporativo e una Cig d’oro non sono più possibili. Negli ultimi 20 anni l’ex compagnia di bandiera ha fatto fallire, e poi assorbito , numerose compagnie aeree: dalla Gandalf ad Itavia, da Volare Web ad Air One, fino ad arrivare ad Avianova, Air Sicilia e Minerva. La la crisi di Alitalia è costata 12 miliardi alle casse pubbliche e, nonostante ciò, ha perso enormi quote di traffico su tutti i mercati aerei domestico, intercontinentale e cargo .Adesso, per assicurare la discontinuità voluta dalla UE (raggirata da politica e manager con aiuti di Stato mascherati), nel passaggio degli addetti ad Ita, le chiamate dei nuovi assunti saranno personali e non di gruppo. Il contratto da applicare dovrà essere quello che hanno chiesto ( e ottenuto) i sindacati ,poi inserito nel “D.L. Rilancio” dello scorso anno, che aveva come obiettivo di impedire dumping sociale all’Alitalia da parte delle compagnie low cost. Contratto che ora i sindacati non vogliono applicare ad Ita, perché vorrebbero mantenere i trattamenti economici e normativi dell’ex compagnia di bandiera.

Nato il 12 agosto 1953 nel cremonese vivo sul lago d’Iseo. Membro della Segreteria Tecnica del Ministero dei trasporti (1984/1988), partecipo alla elaborazione del primo Piano Generale dei Trasporti. Dall’88 al 1993 addetto ai trasporti e servizi della Cisl nazionale. Segretario generale della Fit Cisl della Lombardia 1997/2007. Responsabile Trasporti Legambiente lombardia dal 2011 al 2018. Membro del Consiglio Direttivo della Società Italiana di politica dei trasporti (Si.Po.Tra.) dal 2015 al 2018. Nel 2011 fondo l’ Osservatorio Nazionale Liberalizzazioni e Trasporti (Onlit) di cui sono attualmente presidente. Dal 1999 collaboro e scrivo come esperto di trasporti con il periodico “Oggi” del gruppo RCS.