9 Marzo 2021

Sabato panikida per Alessandro II Romanov

Sabato panikida per Alessandro II Romanov. Sabato 13 marzo 2021, presso la Chiesa Ortodossa Russa di Milano (dedicata ai Santi Sergio, Serafino e Vincenzo), in Via Giulini 1: ore 10.00 Santa Liturgia e ore 12.00 Panikida (ufficio funebre) in suffragio di Sua Maestà Alessandro II Romanov, Zar di tutte le Russie, nel 140° anniversario della morte, vittima di un vile attentato. Celebrerà Padre Siluan. “Amici della Russia Imperiale” firmato il presidente Barone Antonio Imperatore NB: La cerimonia avverrà nel pieno rispetto delle vigenti normative di sicurezza anti Covid. Per questo i posti sono limitati ed è necessario confermare la propria presenza. russia.imperiale@mail.ru

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Approvato l’hub del capolinea ovest della M4

La realizzazione del parcheggio di interscambio interrato nell’area San Cristoforo-Ronchetto sul Naviglio, capolinea Ovest della M4, è stata oggetto di una delibera approvata dalla Giunta e che ora dovrà passare al vaglio del Consiglio comunale. Si tratta di un’area di circa 20mila metri quadri che ospiterà al piano interrato 290 auto senza sottrarre spazio in superficie e, a livello strada, costituirà un hub per il capolinea dei bus extraurbani che collegano a Milano a Buccinasco, Corsico e agli altri comuni di questa parte di Città Metropolitana e diventerà a tutti gli effetti il parcheggio di interscambio della nuova linea metropolitana. Realizzare il parcheggio in sotterraneo permetterà anche di avere in superficie un’area verde in connessione con il Parco Sud. “La realizzazione di questo progetto – dichiara Marco Granelli assessore alla Mobilità e Lavori pubblici – contribuirà ad evitare a quartieri come Giambellino e Ronchetto di essere invasi dalle auto e dalla sosta selvaggia tutelando i residenti di questa parte di città. Con la linea blu della metropolitana residenti e cittadini provenienti dagli altri comuni saranno in centro in pochi minuti senza bisogno di utilizzare l’auto e anche connessi a ciclabili e strade urbane che verranno liberate dal traffico”. Il parcheggio Merula-Chiodi risponde a nuove esigenze della città e al bisogno di muoversi più agevolmente senza portare traffico nei quartieri residenziali; con la realizzazione della nuova infrastruttura metropolitana è stato possibile ripensare tutta l’area creando nuove connessioni, valorizzando il trasporto pubblico e la mobilità alternativa ai veicoli privati, anche per chi viene da fuori città. Il progetto prevede anche sistemazioni superficiali con percorsi pedonali e ciclabili, ampie zone a verde piantumate con alberi d’alto fusto e aree gioco. L’hub, progettato da Mm, è strettamente collegato alla nuova viabilità Chiodi-Enna-Merula, che libererà dal traffico via Ludovico il Moro, i Navigli e il quartiere Ronchetto, e alla passerella ciclopedonale di piazza Tirana-San Cristoforo-Ronchetto sul Naviglio, che a sua volta collega il quartiere Giambellino-Lorenteggio ai Navigli e al Parco Sud e permette agli abitanti del quartiere Ronchetto sul Naviglio e ai cittadini di Buccinasco e Corsico di accedere velocemente alla metropolitana. Sempre connessa alla passerella ciclo pedonale sarà realizzata una velostazione a completamento dell’offerta di mobilità dell’hub. Il parcheggio di interscambio San Cristoforo-Merula sarà realizzato su aree comunali e aree di proprietà dell’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla Criminalità Organizzata concesse gratuitamente perché destinate a funzioni di pubblica utilità.

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Arrestati marocchino e senegalese per scippo

Ieri pomeriggio, in un supermercato di via Legnone, gli agenti della volante hanno arrestato per rapina un cittadino marocchino di 46 anni e, in Piazza della Repubblica, un cittadino senegalese 20enne per furto con strappo. Nel primo caso i poliziotti hanno bloccato il 46enne che, poco prima, aveva strattonato e strappato il cellulare dalle mani di una ragazza cinese all’interno di un supermarket e, per guadagnarsi la fuga, aveva spinto una donna alle casse facendola cadere a terra. In Piazza della Repubblica, invece, gli agenti hanno arrestato il ladro 20enne che, poco prima, aveva rubato il cellulare dalle mani di una ragazza di 24 anni.

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Piscina (Lega): “Sala continua la guerra senza senno alle auto”

Piscina (Lega): “Sala continua la guerra senza senno alle auto”. “Apprendiamo con stupore a mezzo comunicato stampa del progetto delirante che istituisce la ZTL in Isola, senza che nessuno ci abbia preventivamente inviato una comunicazione nonostante lo stesso ricada anche su alcune vie del Municipio 2 e tocchi nettamente la viabilità del quartiere. Dopo la rimozione della sosta in piazza Archinto per creare uno spiazzo notturno della movida che giá oggi rende ancora più difficile il sonno dei residenti, dopo la riduzione a una corsia del tratto di Viale Zara, siamo di fronte all’ennesima follia che metterá in grande difficoltá i residenti. Mi chiedo, ad esempio, come potrà tornare a casa una ragazza che abita nel centro del quartiere e che viene riaccompagnata da amici dalle 22.00 in poi, in piena notte. Ovviamente dovrà percorrere un lungo tragitto da sola, passando anche per luoghi poco sicuri quali la stazione di porta Garibaldi abbandonata da Sala. È altrettanto evidentemente che la rimozione di posti auto causerà una diminuzione nella frequentazione del quartiere e quindi un calo di indotti per il mondo commerciale che proprio nel 2022 rincorrerà la ripresa che tutti auspichiamo arrivi – denuncia Samuele Piscina, Presidente leghista del Municipio 2– Granelli dopo anni in cui ci ha raccontato che non potevano essere realizzate le strisce gialle a causa delle sentenze giudiziarie che si sono susseguite, ora sembra voglia realizzarle in tutta la cittá dimostrando di essere inadeguato al ruolo che svolge. Infine, come se non bastasse, la Giunta Sala ora dichiara guerra addirittura ai motocicli, impedendo anche a loro l’accesso nella ZTL nonostante evidentemente non creino problemi nè di traffico, nè di sosta”. “Milano necessita di una Giunta seria che affronti i problemi non attraverso spot elettorali per i propri amici di merenda, ma in modo serio e consapevole!”, conclude l’esponente leghista. “La nostra città merita un Sindaco diverso da Sala!”

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L’ascolto prima di tutto: la politica deve fare di più per le persone con disabilità

L’ascolto prima di tutto: la politica deve fare di più per le persone con disabilità. Ogni società dovrebbe misurarsi sulla propria capacità di aiutare le persone più deboli, di sentirsi partecipe alle fatiche che quotidianamente queste persone affrontano. La persona con disabilità, persona unica e irripetibile nella sua eguale e inviolabile dignità, richiede alla società cura, riconoscimento, rispetto e integrazione: dalla nascita all’adolescenza, fino all’età adulta e al momento delicato, vissuto con agitazione da tanti genitori, del distacco dai propri figli, il momento del “dopo di noi”. La disabilità non è soltanto bisogno, è anche e soprattutto stimolo e sollecitazione. Certo, essa è domanda di aiuto, ma è prima ancora provocazione nei confronti degli egoismi individuali e collettivi, mettendo in crisi le concezioni della vita legate soltanto all’appagamento, all’apparire, alla fretta, all’efficienza. Quanti hanno responsabilità politiche a tutti i livelli, e quindi la pongo anzitutto come questione a me stessa, dovrebbero sempre operare affinché siano assicurate condizioni di vita e opportunità tali per cui la dignità delle persone con disabilità sia effettivamente riconosciuta e tutelata. In una società ricca di conoscenze scientifiche e tecniche, è possibile e doveroso fare di più, nei vari modi che la convivenza civile richiede: dalla ricerca, alla cura, all’assistenza, alla riabilitazione, all’integrazione sociale che tenga conto della visione integrale della persona umana. Ho quindi posto alcune domande a Elisabetta Sosso, mamma di un ragazzo disabile che frequenta un Centro Diurno Disabili, per disabili gravi e gravissimi, in convenzione con il Comune di Milano e Presidente del coordinamento genitori centri diurni disabili milanesi. Questa intervista vuole essere uno stimolo per tutti a fare di più. Un anno dall’inizio della Pandemia, cosa è stato per te quest’anno? Come sei riuscita ad affrontare questa “nuova” situazione?  Quest’anno è stato faticosissimo per tutta la famiglia: trovarsi rinchiusi in casa, per 5 mesi, a partire da marzo 2020 il CDD di Giovanni è stato chiuso; ha messo alla prova tutte le nostre risorse, sia fisiche che psicologiche. Siamo stati lasciati completamente soli, qualche video chiamata dagli educatori, più che altro con me, perché Giovanni non ne vuole sapere di rapportarsi con questa modalità. Niente aiuti “domiciliari” e una paura grandissima di contagiarci a vicenda….assolutamente inconcepibile e impensabile, per me, che Giovanni finisse in ospedale da solo!! Lui è un uomo (33 anni) tranquillo, fin troppo, và stimolato ad interagire altrimenti si chiude in sé stesso: ecco è successo proprio questo! A distanza di un anno dall’inizio della pandemia, siamo riusciti ad andare avanti mettendo in campo tutte le nostre risorse familiari e amicali, ma non con l’aiuto di chi aveva in carico Giovanni nei servizi comunali, perché bloccati in una posizione “prudenziale” e non di presa in carico reale. Quali sono i servizi indispensabili per una persona con disabilità medio-grave per affrontare la propria quotidianità? Quali sono state le maggiori criticità affrontate dalle famiglie? Esistono dei servizi LEA, cioè servizi che sono Livelli Essenziali di Assistenza, che devono occuparsi in modalità continuativa di persone con disabilità e che non potrebbero essere sospesi, ma con la pandemia lo Stato ha deciso di chiuderli ugualmente per 5 mesi. Parlo di CDD centri diurni disabili, servizi socio sanitari per persone disabili gravi e gravissimi aperti dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 16, tutto l’anno tranne tre settimane circa ad Agosto. Viene fatto un progetto individuale per ogni ospite che prevede attività ed obbiettivi mirati al mantenimento delle abilità acquisite. Durante quest’anno la maggior criticità è stata quella di avere in carico 24 ore su 24 i propri cari disabili, senza poter avere aiuti da chi li aveva in carico (CDD e altri servizi), o da chi prestava il servizio direttamente al domicilio. Siamo rimasti soli e nessuno se ne è accorto: il nostro Sindaco ha ricordato le difficoltà di molti ad andare avanti e non ha mai nominato né i disabili, né le loro famiglie. Come genitori vi siete sentiti coinvolti nelle scelte che la politica ha fatto e sta facendo per i vostri figli? Quali richieste avete avanzato? Purtroppo è sempre una lotta cercare di farsi coinvolgere nelle scelte che la politica, sia locale che nazionale fa; le forme di rappresentanza delle famiglie, l’associazionismo familiare si sta staccando dalla base, preferendo scelte politiche a scelte più culturali e legate al difficile quotidiano delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Solo le famiglie sanno cosa è il bene dei loro cari, perché si scontrano tutti i giorni con ostacoli legati a burocrazia e superficialità di chi gestisce i servizi. Stanno cambiando i tempi, le famiglie vogliono autoregolarsi nel gestire la vita dei loro familiari. Le richieste che abbiamo fatto durante quest’anno sono state per chiedere che i nostri figli potessero non perdere tutte le abilità acquisite durante la loro crescita e che potessero continuare ad avere una vita semi-sociale e non stare rinchiusi tutto il giorno con mamma e papà. Nel caso di mio figlio, gli è stato ridotto il numero di giorni di presenza al CDD, invece di tutta la settimana 3 /4 giorni soltanto, e soprattutto  hanno tolto tutte le attività esterne che tanto gli piacevano ( piscina, atletica, ippoterapia..), così un CDD diventa un parcheggio per disabili non un centro educativo. Abbiamo chiesto che il trattamento all’interno dei 40 centri fosse omogeneo per orario ed attività, in modo da venire incontro davvero alle esigenze primarie delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Siamo ancora fermi nelle trattative con il Comune che demanda, ad ATS e quindi a Regione Lombardia, le modalità di apertura e gestione dei centri. Tema vaccini. Gli operatori dei centri diurni disabili sono stati vaccinati. Che cosa state chiedendo a chi sta facendo i piani vaccinali? Gli operatori sono stati vaccinati quasi tutti, per quanto riguarda le persone con disabilità, tutto tace; dopo tante promesse fatte da Arcuri, parliamo dei primi di gennaio, riguardo a vaccinazione dei disabili e dei loro accompagnatori ( genitori e/o caregiver), dopo mail mandate all’ assessore alla sanità Locatelli della Regione Lombardia, a Letizia Moratti Assessore al Welfare, senza aver ottenuto risposta, abbiamo capito che altre categorie stanno precedendo

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