Trapper arrestato al rientro da Ibiza

Trapper arrestato al rientro da IbizaTroppe immagini evidenti, troppe prove schiaccianti per tentare una difesa e prendere le distanze dalle accuse. Lo ha capito subito Simba La Rue, nome d’arte di Mohamed Lamine Saida, il trapper arrestato ieri assieme ad altre dieci persone per la rissa avvenuta nella notte tra il 2 e il 3 luglio scorso davanti a una delle discoteche della movida di Milano, durante la quale sono stati gambizzati due senegalesi “rivali”.

Nel corso dell’interrogatorio di garanzia alla presenza del gip Guido Salvini, il giovane artista ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere ma ha comunque rilasciato brevi dichiarazioni spontanee in cui ha ammesso la partecipazione alle violenze pur negando di aver dato il via alla rissa e di aver rapinato le vittime. Entrato attorno alle 11, è rimasto seduto nella stanza al settimo piano della procura milanese per molte ore e, attraverso il suo avvocato Niccolo’ Vecchioni, ha presentato la richiesta per ottenere i domiciliari a casa della madre in provincia di Como. Un’istanza legata alle condizioni di salute di Simba, accoltellato alla gamba lo scorso 16 giugno a Treviolo (Bergamo) in risposta al sequestro e pestaggio del rapper rivale Baby Touché.

   E proprio in mattinata i carabinieri di Bergamo hanno rintracciato all’aeroporto di Malpensa, al ritorno dalle vacanze a Ibiza, l’ultima persona coinvolta nell’agguato a Simba, terminando così l’esecuzione di un’altra ordinanza di custodia cautelare per tentato omicidio emessa dal tribunale di Bergamo in contemporanea a quella milanese. Si tratta di un ventenne di origini nordafricane, Samir Benskar, nato in Italia e residente del Padovano, anch’egli rapper e con la passione per il pugilato, amico di Baby Touché, col quale si trovava in Spagna. Secondo gli investigatori Benskar ha avuto il ruolo di mandante-istigatore, al pari della fidanzata di Simba, Barbara Boscali, che ha ammesso di averlo “venduto” agli avversari. Stamattina, al tribunale di Monza, è stata anche la giornata della convalida dell’arresto di Zaccaria Moyuhib, meglio noto come Baby Gang, anch’egli raggiunto dal provvedimento per la rissa di via di Tocqueville e ieri arrestato in flagranza perché durante la perquisizione del proprio appartamento gli hanno trovato una pistola Beretta calibro 7.65. Il trapper la nascondeva sotto al cuscino sul quale dormiva. “Ha ammesso la detenzione e spiegato di averla per difesa personale – ha detto all’ANSA il suo avvocato, Nicolò Vecchioni – il giudice ha confermato la custodia cautelare”. Lunedì sarà il suo turno per l’interrogatorio di garanzia a Milano.

ANSA

[the_ad id=”36270″]