Ri-ri-ri-ripartiamo

Ri-ri-ri-ripartiamo. Oggi si ricomincia con la zona arancione e già dalla Regione spingono per passare al giallo in una rincorsa verso l’ennesimo tentativo di riapertura. Mentre ri-ri-ri-ripartiamo il dubbio è su cosa potrebbe essere diverso dalle altre volte: più volte la politica ha provato a forzare le riaperture e oggi il tam tam delle riaperture suona molto forte. Il risultato è stato sempre il blocco degli ospedali nel giro di al massimo un mese. Questa volta si potrebbe contare sull’effetto vaccini, ma la strategia del governo è di partire dagli anziani dunque per chi lavora si riparte con lo stesso identico rischio dell’inizio 2020. L’unica speranza sono i milioni di guariti che potrebbero salvare dal contagio i colleghi. Sempre che non si riammalino o siano ancora positivi quando torneranno in ufficio. Senza contare chi non lo sa perché pare impossibile tamponarsi ogni volta che ci si muove dal letto. Ma nonostante tutti sappiano quanto si rischia, tutti usciranno: è inevitabile. L’unico alleato di una ripartenza soft potrebbe essere il freddo di questi giorni finché reggerà. Poi al primo sole l’onda sarà inevitabile tanto quanto la successiva ondata di contagi. Ma ormai si sta consolidando la certezza che un grosso tributo di sangue sia meglio di continuare con questo stillicidio di aperture e chiusure. Assurdo, ma sempre più reale. Noi oggi ri-ri-ri-ripartiamo e forse questa volta ce la faremo a restare aperti. Perché dopo un anno sono molti di più quelli che vogliono dimenticare le mascherine.