12 Dicembre 2020

Coronavirus: ricoverati sempre in calo rapporto al 8,9%

Diminuiscono i ricoverati in terapia intensiva (-15) e nei reparti (-196). Il numero dei tamponi effettuati è 32.871 e 2.938 sono i nuovi positivi (8,9%). I guariti/dimessi sono 2.600. I dati di oggi:  i tamponi effettuati: 32.871 totale complessivo: 4.383.640  i nuovi casi positivi: 2.938 (di cui 225 ‘debolmente positivi’)  i guariti/dimessi totale complessivo: 327.561 (+2.600), di cui 5.147 dimessi e 322.414 guariti  in terapia intensiva: 733 (-15)  i ricoverati non in terapia intensiva: 5.417 (-196)  i decessi, totale complessivo: 23.581 (+132) I nuovi casi per provincia: Milano: 844 di cui 299 a Milano città; Bergamo: 130; Brescia: 163; Como: 315; Cremona: 60; Lecco: 64; Lodi: 104; Mantova: 232; Monza e Brianza: 239; Pavia: 171; Sondrio: 77; Varese: 464.

Coronavirus: ricoverati sempre in calo rapporto al 8,9% Leggi tutto »

De Corato (FdI): penalisti riprendono le tesi dei centri sociali

“La Camera dei Penalisti ha descritto oggi la struttura di via Corelli come un luogo del terrore e dell’ingiustizia, seguendo, dunque, la scia di quanto vanno dicendo da mesi i centri sociali, attraverso la rete “No-Cpr”, e il centrosinistra. Il 15 ottobre scorso avevo fatto un sopralluogo nella struttura in funzione da poco tempo e nella quale, qualche giorno prima, c’era stata la prima rivolta. Nonostante i danneggiamenti riportati, ho trovato il centro idoneo a svolgere lo scopo per cui è entrato in funzione”, lo dichiara l’Assessore regionale alla sicurezza, Riccardo De Corato, in merito alle affermazioni della Camera dei Penalisti sul Cpr di via Corelli. “Da allora, altre due rivolte hanno danneggiato ulteriormente l’edificio facendo lanciare un allarme anche dal Sindacato di Polizia, il Sap, che si è rivolto al Questore. Sembra quasi ci sia uno schema ben preciso: da una parte gli ospiti del centro si impegnano al massimo, continuando a dimostrare la loro natura delinquenziale, a distruggere l’edificio nel tentativo di renderlo il più possibile inagibile, dall’altra alcune associazioni, i centri sociali ed il centrosinistra, facendo leva sull’inagibilità della struttura, spingono affinché essa venga chiusa. Spero che la risposta a tutto ciò sia un aumento delle forze dell’ordine in assetto antisommossa pronte ad intervenire per sedare eventuali nuove rivolte. Questa è una struttura nella quale vengono ospitati gli stranieri, per lo più irregolarmente presenti sul nostro territorio e con diversi precedenti alle spalle, in attesa del loro rimpatrio, non si tratta di un luogo di villeggiatura. In Lombardia, secondo i dati di Orim e Polis, sono almeno 112mila i clandestini presenti e liberi di girare. Questo dato – conclude De Corato- conferma quanto sia importante e fondamentale la presenza del Cpr di via Corelli, per rimpatriare tutti coloro che non hanno il diritto di stare in Italia o che, poiché delinquono, sono ritenuti pericolosi per la nostra società”.

De Corato (FdI): penalisti riprendono le tesi dei centri sociali Leggi tutto »

Penalisti: nel CPR situazione esplosiva

Ricordando la giornata mondiale dei diritti umani la Camera Penale di Milano intende “denunciare ancora una volta la situazione di assoluta inadeguatezza dei Centri per il Rimpatrio dislocati su tutto il territorio nazionale ed in particolare quello di via Corelli a Milano”. Ed è per questo che i penalisti milanesi chiedono che “il signor Prefetto di Milano, attraverso gli uffici competenti, intervenga con la massima urgenza per garantire l’adempimento e l’adeguatezza dei servizi di assistenza medica e assicurare i fondamentali diritti delle persone” nel centro.  “Si rincorrono da giorni notizie allarmanti – scrivono gli avvocati -. Destano preoccupazione anche le condizioni igienico sanitarie e la difficoltà di esercizio del diritto di difesa, fortemente compromesso anche dalle limitazioni legate alla pandemia. In relazione alla situazione pandemica attuale, sono state da più parti evidenziate criticità legate alla struttura che non consentono adeguate misure di isolamento in caso di positività: è notizia della scorsa settimana la messa in quarantena dell’intero Centro a causa dell’impossibilità di trattare con l’isolamento i casi positivi rilevati. Detta chiusura totale comporta una grave compromissione del diritto di difesa dei “ristretti”. “L’inadeguatezza della struttura di Milano è stata evidenziata anche dai diversi operatori che svolgono la propria attività all’interno del Centro, che hanno segnalato la situazione esplosiva che sono costretti a gestire quotidianamente”, conclude la Camera Penale. ANSA

Penalisti: nel CPR situazione esplosiva Leggi tutto »

Al Fatebenefratelli aiuto psicologico per gli ex pazienti covid

Di Covid si guarisce ma ricominciare, per molti, è difficile. Il virus lascia dietro di sé conseguenze fisiche e psicologiche in chi ha vissuto in prima persona la sofferenza, ma anche in chi ha subito la perdita di persone care e l’isolamento, la paura e l’incertezza, la crisi economica. Per curare queste ferite nasce il progetto ‘Ricominciare’ della provincia lombardo veneta dell’Ordine dei Fatebenefratelli. Saranno offerti consulti in un poliambulatorio multidisciplinare per un assistenza integrale distribuito sul territorio per contrastare i danni fisici e psicologici di chi ha vissuto la malattia in strutture ad Erba (Como), Brescia, Cernusco sul Naviglio (Milano) e San Colombano al Lambro (Lodi) “anche attraverso una raccolta fondi aperta ai donatori privati”. Nelle varie sedi verranno eseguite visite di controllo e interventi diagnostici personalizzati per valutare gli eventuali esiti della malattia e consulti psicologici, anche da remoto. Chi lo desidera – spiega l’Ordine – potrà anche intraprendere un percorso di accompagnamento umano e spirituale offerto online dal team di professionisti del Servizio di assistenza spirituale e religiosa Fatebenefratelli. Poiché queste prestazioni non sono coperte dal Ssn, chi vorrà sostenere il progetto potrà donare un percorso di cura a chi è nel bisogno. ANSA

Al Fatebenefratelli aiuto psicologico per gli ex pazienti covid Leggi tutto »

Sardone: commercianti in difficoltà e il comune pensa alle aree smoking free

“In un periodo estremamente complicato per bar, ristoranti e locali, che solo domenica potranno riaprire seppur a orari ridotti, il Pd milanese a cosa pensa? Ai bollini “smoking free” per i commercianti che aderiranno a una campagna di sensibilizzazione contro il fumo nei dehors e nei tavolini all’aperto”, commenta Silvia Sardone, Consigliere Comunale ed Europarlamentare della Lega. “Queste sono le grandi priorità della sinistra – aggiunge la Sardone –  né aiuti né sgravi per chi è stato costretto dal governo a tenere chiuso, ma pensano al fumo passivo! Tra l’altro le tempistiche di questo ordine del giorno sono quantomeno assurde: proprio ora che i locali potranno ripartire ci pensa il Comune a tenere lontani i clienti che fumano”. “Sembra che l’amministrazione comunale viva su un altro pianeta. Anziché supportare i locali messi in ginocchio dalle restrizioni, battono sul tasto del fumo passivo per inseguire le solite logiche finto-ambientalista e finendo di fatto con lo scoraggiare potenziali clienti che soprattutto in questo periodo è un danno gravissimo. Una cosa è certa – conclude – a Milano, con la sinistra, i commercianti avranno sempre i bastoni tra le ruote”.

Sardone: commercianti in difficoltà e il comune pensa alle aree smoking free Leggi tutto »

Sala: ritiriamo ambasciatore italiano al Cairo

In merito alla vicenda di Giulio Regeni “appoggiamo la richiesta della famiglia di ritirare l’ambasciatore italiano dal Cairo”. Lo ha scritto in un post sulle sue pagine social il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, commentando gli ultimi sviluppi dell’inchiesta della procura di Roma sulla morte, avvenuta in Egitto, del ricercatore italiano. “Ciò che emerge dalle inchieste della Procura di Roma testimonia l’inqualificabile trattamento e le terribili torture che hanno portato alla sua morte nelle carceri egiziane. Pur portando genuino rispetto e senso di amicizia per il popolo egiziano e in particolare per la grande comunità egiziana che vive a Milano – ha aggiunto Sala – crediamo che non sia più accettabile il non ottenere la giusta verità da parte dell’attuale Governo egiziano”. Per questo “appoggiamo la richiesta della famiglia di Giulio di ritirare l’ambasciatore italiano dal Cairo”. Sala ha poi ricordato che ieri il Consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno per conferire la cittadinanza onoraria a Patrick Zaki, ricercatore egiziano dell’Università di Bologna detenuto da mesi in un carcere in Egitto. “È un gesto che sottolinea la vicinanza della nostra città a questo giovane ricercatore incarcerato in Egitto e anche a tutti coloro che si battono a favore dei diritti umani”, ha concluso.

Sala: ritiriamo ambasciatore italiano al Cairo Leggi tutto »