13 Gennaio 2021

La scuola di via Pini resta chiusa per gelo

La scuola di via Pini resta chiusa per gelo. A renderlo pubblico Gianluca Boari, consigliere di Municipio 3 della Lega: “Ancora una volta, come ogni anno, si ripete il solito problema dei malfunzionamenti degli impianti di riscaldamento delle scuole milanesi, a farne le spese sono soprattutto gli utenti delle periferie. Da ieri l’Istituto Elsa Morante di Via Pini è al gelo e da domani (chissà per quanti altri giorni) i bimbi rimarranno a casa. Sono anni che il Comune non investe seriamente sull’edilizia scolastica e in particolar modo non sostituisce impianti di riscaldamento vetusti limitandosi a qualche rattoppo qua e la, nonostante le ripetute richieste del municipio 3 non siano certo mancate così come le denunce dei consiglieri di opposizione.. Eppure questa volta c’è stato il lockdown primaverile e quindi il tempo per fare certi lavori ma niente! Il nuovo assessore Limonta sembra non abbia lasciato alcun segno del suo passaggio e sia stato messo li più per una ragione di facciata che per risolvere realmente i problemi degli edifici scolastici milanesi che cadono a pezzi, un po’ come le calzette colorate di Sala. Spiace dire che se non ci pensa il covid ci pensa l’amministrazione Sala a tener chiuse le scuole”. Ma mentre la scuola di via Pini resta chiusa per gelo, nelle altre non va molto meglio e l’assessore comunale all’edilizia scolastica non sembra in grado di imprimere una svolta, o almeno un cambio di direzione. Sembra sempre più una pedina messa lì per garantire al sindaco Giuseppe Sala l’appoggio della sinistra movimentista. Tra l’altro nella comunicazione inviata ai genitori si specifica che aggiustare la caldaia “richiederà dei tempi ancora non definiti”. Per aggiustare una caldaia c’è incertezza, ma il sindaco si è da poco ricandidato ad aggiustare una città piegata dal Covid.

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Caro Sala, servivano due assessori alla scuola per questo disastro?

Caro Sala, servivano due assessori alla scuola per questo disastro? Perché voi ufficialmente di sinistra, ma con il portafoglio a destra, avete sempre la capacità di proclamare verità e soluzioni innovative, salvo poi trovarvi a sbattere sulla realtà. Avete silurato di fatto Laura Galimberti togliendole le deleghe all’edilizia scolastica per conferirle a Paolo Limonta, l’omone che organizzava i circoli di Pisapia e rappresenta tutt’ora una certa parte di estrema sinistra meneghina. La soluzione per un’edilizia scolastica a pezzi è stata raddoppiare le poltrone. Per carità, non siamo così populisti: se Limonta avesse davvero impresso una svolta alla gestione delle scuole comunali, per noi di poltrone potevate dargliene pure due o tre perché siamo a Milano e qui chi lavora deve essere premiato. A maggior ragione se lavora per il bene comune. Le scuole però cascano tutt’ora a pezzi e temiamo non la smetteranno: in questi giorni è in arrivo il gelo siberiano, ma poi ci saranno i temporali estivi. Se la velocità di intervento è quella dimostrata in via Monterotondo, dobbiamo prepararci a incidenti ben più gravi perché andiamo verso le elezioni e la spinta a riaprire tutte le scuole salirà per non perdere i voti dei genitori. Se però poi i soffitti cadono in testa ai bambini, avremo perso qualcosa di più del consenso della sinistra. Sappiamo che hai ormai poca forza, tanto che abbiamo consigliato a te come a Fontana di ritirarsi perché la pressione della primavera 2020 la ricordiamo tutti. Perché adesso arrivano i problemi dell’oggi, mentre non sono finiti quelli di ieri. E dunque Caro Sala, servivano due assessori alla scuola per questo disastro? Secondo noi no, ma sei un uomo di una certa esperienza e senza problemi economici. Perché non ti ritiri a vita privata occupandoti della tua famiglia o di scrivere libri e basta? Un sindaco non in forma è un rischio che almeno noi non vorremmo correre.

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Covid: il tasso di positività crolla al 7,1%

Con 15.964 tamponi effettuati, sono 1.146 i nuovi positivi in Lombardia con il tasso di positività in calo al 7,1% (ieri 10,7%). Aumentano i ricoveri sia in terapia intensiva (+4, 466) che negli altri reparti (+119, 3.641). Fino a ieri in Lombardia erano state somministrate il 58,6% delle dosi di vaccino ricevute (91.145 su 153.720). I dati di ieri:  i tamponi effettuati: 15.964 totale complessivo: 5.077.338  i nuovi casi positivi: 1.146 (di cui 61 ‘debolmente positivi’)  i guariti/dimessi totale complessivo: 423.074 (+1.184), di cui 3.586 dimessi e 419.488 guariti  in terapia intensiva: 466 (+4)  i ricoverati non in terapia intensiva: 3.641 (+119)  i decessi, totale complessivo: 25.903 (+54) I nuovi casi per provincia: Milano: 355 di cui 135 a Milano città; Bergamo: 26; Brescia: 135; Como: 54; Cremona: 7; Lecco: 37; Lodi: 39; Mantova: 154; Monza e Brianza: 48; Pavia: 95; Sondrio: 52; Varese: 144.

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Il peggior fallimento di Beppe Sala? L’edilizia scolastica

Il peggior fallimento di Beppe Sala? L’edilizia scolastica. Vi ricordate i roboanti annunci del nuovo Assessorato all’Edilizia Scolastica del Comune di Milano? Il Sindaco Beppe Sala, dopo le numerose critiche all’Assessore all’educazione Laura Galimberti, decise alla fine del 2019 di spacchettare le deleghe in due: una parte che si sarebbe dedicata esclusivamente all’istruzione (in particolare fascia 0-6), rimasta a Galimberti, e un nuovo assessorato che si occupasse solamente di edilizia scolastica, affidato a Paolo Limonta, esponente di Milano progressista in Consiglio Comunale. Lo scopo della nuova “poltrona” in giunta? Dare risposte rapide alle tante criticità di edilizia nelle scuole milanesi. Difatti, più del 30% degli edifici scolastici risultano essere obsoleti, oltre ad essere carenti in generale di manutenzione ordinaria, insufficiente rispetto ai reali bisogni. Estate 2020. Anno di Pandemia Covid. Con uno dei (tanti) Dpcm vengono affidati ai Sindaci poteri commissariali in tema di edilizia scolastica per attivare procedure amministrative più semplici, meno complesse, nell’affidamento degli appalti e ridurre così i tempi di esecuzione degli interventi. Il Comune di Milano lancia il suo progetto per le scuole: “Ripartiamo dai tetti”. La Giunta comunale stanzia 14 milioni di euro per risolvere i problemi di infiltrazione di acqua che “causano tanti disagi ai bambini e alle bambine che frequentano le nostre scuole e ai loro genitori e insegnanti”, parole dell’Assessore Limonta. Ci avevo creduto, speravo come amministratrice (e come mamma, non riesco a non immedesimarmi con i genitori di quei bambini) che almeno quest’anno non sarei stata chiamata da mamme e papà allarmati a causa di allagamenti e crolli, chiusure di aule, se non addirittura della scuola intera, scoperti all’arrivo alle 8 del mattino, con bambini già ingrembiulati pronti ad entrare. Il mio sogno è crollato in sei mesi. Ci risiamo. Arriva un messaggio “Assessore ci ascolti, è crollato il controsoffitto, ancora”. Scuola dell’Infanzia comunale di via Monterotondo 10, zona Niguarda. È crollato il controsoffitto. Già ancora, era accaduto anche l’anno precedente. Il 16 dicembre colava acqua dal soffitto, le educatrici dovevano mettere i secchi per evitare di allagare il pavimento. Il Comune era a conoscenza dell’infiltrazione, ma non ha effettuato alcun intervento. Piove, nevica e la sorpresa amara all’apertura. Nessuno che si fosse premurato di fare una verifica. Accidenti era crollato anche l’anno prima, c’erano dei precedenti! Le famiglie si chiedono: “e se fosse accaduto mentre c’erano dentro i nostri figli?”. Oggi (martedì 12 gennaio) i tecnici di MM con l’assessore Limonta e i rappresentanti del Municipio 9 hanno fatto un sopralluogo. Si procederà al ripristino del controsoffitto, con una rete di sicurezza per evitare nuove cadute. Poi i tecnici si dedicheranno alla realizzazione di un progetto per risolvere definitivamente le infiltrazioni. Sembra che, se tutto andasse come dovrebbe andare, i lavori di manutenzione potrebbero iniziare in estate. Speriamo che nessuno faccia la danza della pioggia, perché quel soffitto deve reggere ancora i prossimi mesi invernali e tutta la primavera, e che non sia una trovata elettorale (la campagna è iniziata) per acquietare gli animi di noi genitori. Se solo Sala avesse speso le sue energie per le scuole quanto quelle dedicate alle piste ciclabili, forse non sarei qua a scrivere questo articolo.

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Una corona di alloro per Savarino

Una corona di alloro per Savarino. “Questo pomeriggio, in qualità di Assessore regionale alla Sicurezza, immigrazione e Polizia Locale e consigliere comunale di Milano, ho partecipato alla posa di una corona di alloro in memoria dell’agente di polizia locale, Nicolò Savarino, organizzata da Palazzo Marino presso il parco che porta il suo nome in via Livigno a Milano, in occasione del nono anniversario della sua uccisione. Successivamente ho deposto un mazzo di fiori sotto alla lapide in via Varè, dove l’agente venne ucciso”. Queste le parole dell’Assessore regionale alla Sicurezza, immigrazione e Polizia Locale e consigliere comunale di Milano, già vice Sindaco del capoluogo lombardo, Riccardo De Corato in occasione dell’anniversario dell’omicidio del vigile Savarino investito mentre era in servizio a Milano, il 12 gennaio del 2012 da un suv guidato da Remi Nikolic, allora 17enne, e dal 26enne serbo Milos Stizanin. “Con rammarico e sgomento, ricordo che i suoi assassini non hanno mai scontato la pena adeguata per ciò che hanno commesso. Nikolic è tornato in libertà l’11 febbraio scorso, dopo aver scontato solo la metà della pena alla quale era stato condannato per aver ucciso il vigile. Il 6 luglio 2020 anche il complice, Stizanin, già detenuto per fatti di droga commessi in Serbia, è stato assolto. Quattro giorni più tardi, il 10 luglio, Nikolic, ormai 26enne, è stato arrestato insieme ad altri due complici, anche loro romeni, per due furti commessi in abitazioni in centro a Milano. Il primo colpo è stato messo a segno dopo soli undici giorni dalla sua liberazione. Oggi, dopo 9 anni, per l’omicidio di Nicolò Savarino nessuno è in carcere. La vita di un agente e la sua memoria umiliate da una giustizia garante dei diritti degli assassini e incurante di quelli delle vittime. Come se ciò non bastasse, i familiari dell’agente si sono visti offrire come risarcimento, rifiutandoli perché ritenuti un’offerta “offensiva”, 30mila euro, comprensivi delle spese legali, da Qbe Insurance, compagnia assicurativa che agisce per conto del Comune di Milano, del quale Savarino era dipendente. Come se la vita di un uomo, di un agente di polizia locale, valesse una somma così esigua. Tutte queste vicende sommate hanno ucciso una seconda volta l’agente. Ricordo, infine,- conclude l’Assessore- con grande commozione che il 20 gennaio 2019, giorno di San Sebastiano, patrono della Polizia locale, nel corso di una cerimonia a Como, ho avuto l’onore di consegnare, a nome di Regione Lombardia, una targa commemorativa ai familiari di Savarino”.

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Studenti occupano liceo Manzoni contro la dad

Circa 40 studenti hanno occupato questa mattina il liceo classico Manzoni di Milano per protestare contro il continuo rinvio delle aperture delle scuole e contro la dad. I ragazzi sono entrati nell’istituto di via Orazio alle 10, approfittando delle porte aperte per i docenti per il cambio dell’ora, arrivando di corsa dalla vicina via Camminadella con zaini, tende e sacchi a pelo. Poi si sono diretti nel cortile principale dell’edificio, dove si sono sistemati mantenendo le distanze. “Manzoniani e manzoniane, oggi ci siamo ripresi/e la nostra scuola!”: inizia così il post pubblicato sui canali social del Collettivo Politico Manzoni (Cpm), composto dagli studenti che hanno occupato il liceo “per ribadire il nostro dissenso contro le continue decisioni e promesse fasulle che vengono fatte ogni giorno nei nostri confronti”. La preside Milena Mammani ha incontrato con gli agenti della questura sia i ragazzi che i loro genitori, spiegando che la protesta dovrà concludersi nel pomeriggio quando la scuola chiuderà. “Come studenti e studentesse – si legge nel post del Cpm – è ormai da fin troppo tempo che veniamo trascurati/e, poichè in Italia la scuola non è assolutamente al primo posto tra le priorità. Chiediamo protocolli univoci e chiari che propongano soluzioni reali per migliorare la situazione in cui ci ritroviamo da quasi un anno”. “Non ci fermeremo finchè la scuola non sarà resa un posto migliore – conclude il post – e finchè non verrà riaperta in sicurezza. Voi ce le togliete, noi ce le riprendiamo: il Manzoni c’è!”. ANSA

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