Il peggior fallimento di Beppe Sala? L’edilizia scolastica

Il peggior fallimento di Beppe Sala? L’edilizia scolastica. Vi ricordate i roboanti annunci del nuovo Assessorato all’Edilizia Scolastica del Comune di Milano? Il Sindaco Beppe Sala, dopo le numerose critiche all’Assessore all’educazione Laura Galimberti, decise alla fine del 2019 di spacchettare le deleghe in due: una parte che si sarebbe dedicata esclusivamente all’istruzione (in particolare fascia 0-6), rimasta a Galimberti, e un nuovo assessorato che si occupasse solamente di edilizia scolastica, affidato a Paolo Limonta, esponente di Milano progressista in Consiglio Comunale. Lo scopo della nuova “poltrona” in giunta? Dare risposte rapide alle tante criticità di edilizia nelle scuole milanesi. Difatti, più del 30% degli edifici scolastici risultano essere obsoleti, oltre ad essere carenti in generale di manutenzione ordinaria, insufficiente rispetto ai reali bisogni. Estate 2020. Anno di Pandemia Covid. Con uno dei (tanti) Dpcm vengono affidati ai Sindaci poteri commissariali in tema di edilizia scolastica per attivare procedure amministrative più semplici, meno complesse, nell’affidamento degli appalti e ridurre così i tempi di esecuzione degli interventi. Il Comune di Milano lancia il suo progetto per le scuole: “Ripartiamo dai tetti”. La Giunta comunale stanzia 14 milioni di euro per risolvere i problemi di infiltrazione di acqua che “causano tanti disagi ai bambini e alle bambine che frequentano le nostre scuole e ai loro genitori e insegnanti”, parole dell’Assessore Limonta. Ci avevo creduto, speravo come amministratrice (e come mamma, non riesco a non immedesimarmi con i genitori di quei bambini) che almeno quest’anno non sarei stata chiamata da mamme e papà allarmati a causa di allagamenti e crolli, chiusure di aule, se non addirittura della scuola intera, scoperti all’arrivo alle 8 del mattino, con bambini già ingrembiulati pronti ad entrare. Il mio sogno è crollato in sei mesi.
Ci risiamo. Arriva un messaggio “Assessore ci ascolti, è crollato il controsoffitto, ancora”. Scuola dell’Infanzia comunale di via Monterotondo 10, zona Niguarda. È crollato il controsoffitto. Già ancora, era accaduto anche l’anno precedente. Il 16 dicembre colava acqua dal soffitto, le educatrici dovevano mettere i secchi per evitare di allagare il pavimento. Il Comune era a conoscenza dell’infiltrazione, ma non ha effettuato alcun intervento. Piove, nevica e la sorpresa amara all’apertura. Nessuno che si fosse premurato di fare una verifica. Accidenti era crollato anche l’anno prima, c’erano dei precedenti!
Le famiglie si chiedono: “e se fosse accaduto mentre c’erano dentro i nostri figli?”.
Oggi (martedì 12 gennaio) i tecnici di MM con l’assessore Limonta e i rappresentanti del Municipio 9 hanno fatto un sopralluogo. Si procederà al ripristino del controsoffitto, con una rete di sicurezza per evitare nuove cadute. Poi i tecnici si dedicheranno alla realizzazione di un progetto per risolvere definitivamente le infiltrazioni. Sembra che, se tutto andasse come dovrebbe andare, i lavori di manutenzione potrebbero iniziare in estate.
Speriamo che nessuno faccia la danza della pioggia, perché quel soffitto deve reggere ancora i prossimi mesi invernali e tutta la primavera, e che non sia una trovata elettorale (la campagna è iniziata) per acquietare gli animi di noi genitori.
Se solo Sala avesse speso le sue energie per le scuole quanto quelle dedicate alle piste ciclabili, forse non sarei qua a scrivere questo articolo.

1 commento su “Il peggior fallimento di Beppe Sala? L’edilizia scolastica”

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