Sala ha dimenticato la sua marmellata

Sala ha dimenticato la sua marmellata. Perché il sindaco, dalle sempre disponibili colonne di Repubblica, ha dichiarato “sono otto anni che sono sindaco e nessuno dei miei è stato preso con le mani della marmellata”. Tristemente il cronista di turno non ha menzionato i fatti per i quali questa affermazione è quanto meno ottimistica: Sala infatti è lui stesso un pregiudicato proprio per aver messo le mani nel più grosso vasetto di marmellata che Milano abbia vissuto. E non lo diciamo come avrebbe fatto una parte della coalizione dello sostiene per sostenere che sia quindi un delinquente certificato, nonostante i reati riconosciuti dai magistrati, ma solo per chiarire che c’è chi si ricorda. Ci ricordiamo che per portare a casa la manifestazione su cui tutti in città hanno guadagnato, lui stesso è finito con le mani nella marmellata.

E ci ricordiamo di come nel mezzo delle sue amministrazioni si siano verificati altri fatti, come il giro di mazzette per gli appalti sui sistemi frenanti della metropolitana. Come ci ricordiamo che dopo anni di allarmi sulle piste ciclabili irregolari costruite a colpi di milioni finalmente ci sono assessori indagati perché è morta della gente. Per altro non gli unici morti su percorsi pedonali in questi anni. Infine, ma ci fermiamo solo per carità di patria, ci ricordiamo della marmellata sulle multe cancellate.

Lo facciamo per ribadire che forse avremmo diritto a una magistratura libera senza campagne di odio e disinformazione che la avversino, forse avremmo diritto come milanesi a una città libera di dissentire da quello che i circoli di banchieri pensano sia giusto per gli altri. E avremmo diritto a un sindaco umile, che ricordi di essere al servizio della città intesa come cittadinanza, non solo i residenti del Municipio 1. Ma non è colpa solo sua se Sala ha dimenticato la marmellata, perché in questi anni contestarlo voleva dire essere messi all’indice e magari ricevere le attenzioni di chi ha confuso l’essere servitori con l’essere servili. Allora caro Beppe, datti una calmata con questo assalto alle istituzioni e rivela quali sono i 150 progetti su cui avete quanto meno forzato la mano, perché dopo il tuo intervento sui 150 progetti indagabili se tu fossi stato il sindaco di Palermo sarebbero venuti a prenderti con le manette perché l’avrebbero considerata una confessione. Allora rivela a tutti i progetti così da fugare ogni dubbio sulla correttezza della tua Amministrazione, non lanciarti in dichiarazioni fantasiose.