13 Marzo 2021

Etichettatura, si amplia al settore della cosmetica il servizio della Camera di commercio: orientamento sulla normativa per imprese e consumatori

Etichettatura, si amplia al settore della cosmetica il servizio della Camera di commercio: orientamento sulla normativa per imprese e consumatori. I prodotti offerti in vendita al consumatore finale devono riportare delle indicazioni obbligatorie per consentire una scelta ed un acquisto consapevoli. Il Portale nazionale sull’Etichettatura e Sicurezza Prodotti, a cui collabora la Camera di commercio, si estende oggi al commercio internazionale e alla cosmetica. La Camera di commercio è attiva anche sul proprio portale con una sezione dedicata. 12 marzo 2021 – Etichettatura, al via i nuovi servizi per le imprese di Milano Monza Brianza Lodi. Un passo in più per il Portale nazionale Etichettatura e Sicurezza Prodotti (www.portale-etichettatura.lab-to.camcom.it): al servizio già offerto dallo scorso anno a tutte le imprese alimentari e non alimentari, si aggiunge ora il tema della cosmetica e viene integrata l’assistenza al commercio internazionale. Le informazioni sull’etichettatura dei prodotti sul portale della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi. Questo servizio per le imprese del territorio di Milano Monza Brianza Lodi, si aggiunge al portale online dedicato e alle informazioni per imprese e consumatori, che riguardano l’etichettatura dei prodotti (https://www.milomb.camcom.it/informazione-al-consumatore-ed-etichettatura-dei-prodotti). I prodotti offerti in vendita al consumatore finale devono infatti riportare delle indicazioni obbligatorie per consentirgli una scelta ed un acquisto consapevoli. Alcuni prodotti sono disciplinati in modo specifico da norme nazionali che recepiscono norme comunitarie. A titolo esemplificativo è possibile consultare sul portale della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi le sezioni dedicate a: prodotti tessili; calzature; cuoio, pelle, pelliccia; prodotti alimentari; prodotti connessi all’energia; giocattoli; materiale elettrico a bassa tensione; emissione CO2 e consumo carburante delle auto nuove.  Per altri prodotti, ad esempio i mobili, gli oggetti per la casa, ecc. esiste un obbligo generale di etichettatura disciplinato dal Codice del Consumo. Il Portale nazionale Etichettatura e Sicurezza Prodotti è realizzato, anche con la collaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, dalla Camera di commercio di Torino e dal suo Laboratorio Chimico, con Unioncamere Nazionale e con la collaborazione, ad oggi, di più di 30 enti e istituzioni camerali, che mettono a disposizione delle proprie imprese contenuti personalizzati, come schede di prodotti tipici, o più rappresentativi. Si aggiunge ora il tema della cosmetica (sempre grazie all’appoggio di Dintec – Consorzio per l’innovazione Tecnologica) e viene integrata l’assistenza al commercio internazionale, grazie alla nuova collaborazione con Ceipiemonte. Ciascun ente opera, nell’ambito del Portale, sulla base di un flusso operativo personalizzato, che consente di monitorare i quesiti in tutti i passaggi. Il Portale porta esempi di etichette di prodotti italiani, riferimenti normativi in materia di sicurezza ed etichettatura alimentare e non alimentari, numerose FAQ, riferimenti all’etichettatura energetica e alla marcatura CE ed informazioni a corredo dei prodotti ricadenti nell’ambito del Codice del consumo e sulle indicazioni metrologiche da riportare sui prodotti pre-imballati. Per accedere al Portale Etichettatura e Sicurezza Prodotti, le imprese devono effettuare una registrazione gratuita, a seguito della quale possono accedere alla loro area riservata per inserire il quesito specifico. Le risposte verranno inserite direttamente sul Portale, in modo che le aziende possano accedere e consultare agevolmente lo storico dei quesiti.  I contenuti del Portale sono accessibili a tutti, compresi i consumatori che possono consultare il materiale informativo disponibile, in particolare i riferimenti normativi “orizzontali” di etichettatura, le schede dei prodotti e le FAQ con le risposte finora elaborate in base all’esperienza di tutti gli Sportelli.

Etichettatura, si amplia al settore della cosmetica il servizio della Camera di commercio: orientamento sulla normativa per imprese e consumatori Leggi tutto »

Alitalia, Onlit: “Ricollocare i piloti dagli aerei ai treni, all’estero si fa”

Alitalia, Onlit: “Ricollocare i piloti dagli aerei ai treni, all’estero si fa”. Mentre le più quotate ed efficienti Lufthansa e Swissair stanno cercando di ricollocare una parte dei loro piloti in esubero nelle ferrovie dei rispettivi paesi, il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ha nominato per Alitalia due nuovi commissari, da aggiungere all’attuale Giuseppe Leogrande. Ha aggiunto così due posti a tavola, visto che tra i nove membri del cda di ITA (la società incaricata di gestire la nuova Alitalia) la Lega non è rappresentata. Anziché difendere le alte professionalità di molti piloti perennemente inattivi che si disperderebbero dall’inevitabile piano di esuberi derivanti dal ridimensionamento di ITA, prendendo esempio dall’estero e pensando a una loro ricollocazione nelle ferrovie italiane che si dice di voler rilanciare assieme alla sostenibilità dei trasporti, il Governo sta pensando ad un piano fatto di sola Cig ed esuberi. Piano che si aggiungerebbe a quelli del passato decennio, caratterizzato da cassa integrazione e prepensionamenti d’oro. In situazioni analoghe a quella italiana – pochi macchinisti da una parte, e troppi piloti d’aereo dall’altra – i sindacati e i piloti svizzeri e tedeschi non si stanno opponendo alla prospettiva di un trasferimento, ma anzi stanno stringendo accordi. Con il Covid, la crisi del trasporto aereo ha messo in ginocchio vettori ben più robusti di Alitalia, i quali però non aspettano di uscirne solo con aiuti di Stato e ammortizzatori sociali. Perché non provarci anche in Italia? Anche perché ci sono lavoratori più deboli da tutelare, in altri settori che la politica ha spesso dimenticato.  

Alitalia, Onlit: “Ricollocare i piloti dagli aerei ai treni, all’estero si fa” Leggi tutto »

Differenze tra a domani e al domani

Differenze tra a domani e al domani. Vedo che continuano le discussioni su Astrazeneca. Soprattutto chi dice io non mi vaccino per la libertà () e chi vuole vaccinarsi perché si ritiene essenziale come Selvaggia Lucarelli (). Io mi sono preso del no vax perché tempo fa avevo detto che mi sembrava ragionevole Crisanti a chiedere di vedere i dati. Da un paio di giorni dell’illiberale che vuole cambiare il DNA altrui (non esagero) perché ho sostenuto che ci sia più rischio di essere investiti da un’auto che di morire di vaccino. Il mio vero timore però è la rincorsa al prima, come se ci fosse un limite vicino dopo il quale la scuola tornerà a fare da ammortizzatore socio-lavorativo. Quando le mascherine diventeranno oggetto di campagne di pulizia di massa e di improbabili accrocchi chiamati installazioni artistiche. E tutto sarà come prima. È un’idiozia in termini logici perché nulla torna come prima. Mai. Ed è un sintomo pericoloso dell’inadeguatezza del pensiero nostro e delle nostre classi dirigenti: ci sarà un dopo Covid, ma non un niente più covid. È un cambiamento stabile, come quando abbiamo imparato a lavarci le mani, se smetti di farlo aumentano le infezioni, intossicazioni, ecc, o a disinfestare i campi, ma lì non abbiamo considerato gli effetti lunghi come il problema che senza insetti uccidi l’ecosistema e quindi anche la possibilità di coltivare. Ecco dove dovrebbe intervenire il pensiero lungo. Perché le prime Sars girano da anni, ma la soluzione di imbottire gli animali di antibiotici ha funzionato nel breve. Perché nel lungo sta creando resistenze agli antibiotici anche a noi. Ma il problema immediato era stato risolto, dunque nessuno se ne è curato e ora c’è un problema più grosso perché gli antibiotici salvano molte vite umane ogni anno. E oggi siamo nella stessa situazione, incapaci sia nel mondo di sotto che in quello di sopra di immaginare soluzioni lunghe. Si pensa a domani invece che al domani. Per questo i nervi stanno cedendo. Il punto non è avere un piano come diceva Joker, ma la prospettiva come diceva V. Se c’è una prospettiva si può far saltare il Parlamento, perché è solo un oggetto, se non c’è sei un terrorista.

Differenze tra a domani e al domani Leggi tutto »

Quando la politica incontra i professionisti: domande e risposte o attese disattese?

Il 29 gennaio sul canale 45 della web tv Canale Europa, si è svolto un interessante confronto organizzato da Milano PerCorsi, la nota comunità di formatori attiva da oltre un decennio, tra alcuni professionisti strettamente coinvolti per la loro attività professionale con il mondo del lavoro, e tre uomini politici. Ne è scaturito un embrione di quello che dovrebbe essere un rapporto molto più stretto tra i professionisti e le parti sociali, cerniera indispensabile per comprendere le dinamiche del mondo del lavoro, e la politica, perché quest’ultima al di là degli schieramenti politici e delle conseguenti posizioni ‘ideologiche’ ha oggi il compito, il dovere in realtà, di dare risposte concrete e di fare squadra per superare questo drammatico momento di impasse per il Paese. Aperto da Marcello Guadalupi, fondatore di Milano PerCorsi, oggi un’impresa sociale che comprende oltre 700 professionisti e si dedica alla formazione in costante rapporto con università, imprese, professionisti ed anche con il mondo del sociale, l’incontro era finalizzato alla legge di bilancio 2021. Sollecitati dagli addetti ai lavori tra cui Alvise Biffi (vicepresidente piccola industria di Confindustria), Valentina Cappelletti (segretaria CGIL Lombardia), Natale Carapellese (presidente Federconsumatori Lombardia), Carmelo Ferraro (direttore Ordine avvocati di Milano), Pietro Latella (consulente del lavoro), Vito Meloni (commercialista in Cagliari) e Andrea Pardo (commercialista in Milano), i tre politici invitati, Tommaso Nannicini, Gianluigi Paragone e Massimo Garavaglia hanno, ciascuno a modo loro, interpretato le istanze dei professionisti e delle parti sociali. Tommaso Nannicini, senatore del Partito Democratico e professore ordinario di Economia Politica presso l’Università Bocconi, ha posto come ineludibile il tema della riforma fiscale, sinora mai realizzata veramente per tre ragioni fondamentali: in primo luogo per la mancanza di capitale politico, perché la politica, dovendo fatalmente scontentare qualcuno, esita a fare scelte decise ma impopolari per qualche settore. In secondo luogo per la mancanza di risorse finanziarie, perchè per fare politiche di reddito ci vogliono soldi ed i fondi sono tuttora insufficienti. In terzo luogo per mancanza di quella visione che negli ultimi decenni ha portato a questa giungla con forti iniquità orizzontali. Per uscirne ha quindi indicato tre obiettivi: la redistribuzione del carico fiscale, la semplificazione ed infine criteri di equità fiscale sia in senso verticale che orizzontale, spostando così il nocciolo del problema sulla necessità di testi unici con norme meno vessatorie, con meno adempimenti e senza retroattività. Senza però dimenticare che la mancanza di certezze per la giustizia tributaria non contribuisce certo a stabilizzare il sistema. A seguire l’intervento di Gianluigi Paragone, senatore eletto con il Movimento 5 Stelle, attualmente promotore di Italexit e giornalista, finalizzato soprattutto a marcare le contraddizioni dell’attuale gestione emergenziale della politica fiscale. In realtà infatti, dice Paragone, congelando scadenze e pendenze non si capisce più lo stato reale del Paese e si è creata una bolla che prima o poi esploderà perché questa situazione ‘sospesa’ non può proseguire a tempo indefinito. Nello specifico, per quanto riguarda la riforma fiscale, sottolinea che oggi tutte le riforme passano dal Governo escludendo il Parlamento ed il suo ruolo fondamentale: la stessa politica dei bonus è costruita su misura di chi li eroga, del burocrate e non di chi ne dovrebbe beneficiare ed è costretto ad affrontare un percorso ad ostacoli per poterne (e non sempre) usufruire. Ed ancora il tema dei professionisti, perché teme che dietro il termine ‘modernità’ si stia cercando di condurre il mondo là dove algoritmi e intelligenza artificiale sostituiscano le professioni con un volume di dati e soluzioni che l’essere umano non può né avere né dare. Ed infine l’intervento, tribolato e quindi limitato per problemi di collegamento, con Massimo Garavaglia, senatore della Lega, all’epoca del confronto all’opposizione e poche settimane dopo al Governo con l’incarico di Ministro del Turismo. Il suo intervento era impostato principalmente sul tema delle scelte e della loro opportunità: misure a valle e non a monte, bonus e incentivi che in pratica diventano soldi buttati, come i cinque miliardi di incentivi per il cash back realizzato per chi spende i soldi (e quindi ha già i soldi…). Oppure lo sforamento di bilancio da 30 miliardi a gennaio dopo aver fatto la legge di bilancio a dicembre. Riprendendo le fila del discorso iniziale, Marcello Guadalupi chiude con una constatazione che è anche un auspicio: dal confronto di oggi è emersa l’importanza e l’esigenza di parlarsi ed ascoltarsi e la disponibilità del mondo politico ed il suo interesse verso il mondo delle professioni. Nei prossimi incontri sarà quindi necessario uscire dai massimi sistemi ed affrontare le singole tematiche, sempre in continuo e reciproco interscambio con la politica, con cui il mondo delle professioni deve necessariamente interfacciarsi in costante dialettica.

Quando la politica incontra i professionisti: domande e risposte o attese disattese? Leggi tutto »

Fidanza (FdI): guide turistiche a casa e Sala vuole assumere volontari di associazioni amiche

“Con migliaia di operatori e guide turistiche a casa e senza reddito da mesi a causa dell’emergenza Covid, il Comune di Milano pensa bene di pubblicare un bando per assoldare volontari appartenenti ad associazioni no profit e di promozione sociale per attrarre visitatori nei musei e istituti civici. Ancora una volta la giunta Sala pensa solo agli amici degli amici, dimenticando migliaia di professionisti fermi a causa della pandemia”, Così l’eurodeputato milanese di Fratelli d’Italia, Carlo Fidanza, commenta la pubblicazione dell’avviso pubblico per le attività di facilitazione alla fruizione del patrimonio culturale di alcuni istituti del Comune di Milano. “Per questa operazione Palazzo Marino ha stanziato 236mila euro in tre anni. Sono soldi pubblici che dovrebbero servire a pagare chi ha studiato anni e si è formato per un ruolo che invece il Comune vuole svilire, affidando il lavoro alle solite associazioni amiche. Chiediamo quindi l’immediata revoca di questo avviso pubblico e l’affidamento dell’appalto ai professionisti del settore” conclude Fidanza.

Fidanza (FdI): guide turistiche a casa e Sala vuole assumere volontari di associazioni amiche Leggi tutto »