15 Aprile 2020

Parco Nord, ragazzo indagato per oltraggio e minaccia a Pubblico Ufficiale

A Pasqua e Pasquetta, nell’ambito dei servizi di vigilanza disposti dal Questore per assicurare l’osservanza da parte di tutti i cittadini delle misure di contenimento del contagio da Covid-19 previste dal Governo, nel Parco Nord, sono stati effettuati specifici controlli da parte dell’Ufficio Prevenzione Generale della Questura di Milano, con il concorso della Squadra a Cavallo e dei Motociclisti NIBBIO. Oltre a controllare cittadini che legittimamente transitavano nel Parco muniti della prevista autocertificazione contenente motivazioni rientranti tra le previste eccezioni al divieto di spostamento, il pomeriggio di Pasquetta le pattuglie Nibbio hanno controllato tre persone, due ragazzi ed una ragazza, che passeggiavano in gruppo, richiedendo loro le autocertificazioni. I tre, italiani, di età compresa tra i 24 e i 34 anni, hanno dichiarato di essere all’interno del parco per fare una passeggiata tra amici. I poliziotti quindi li hanno informati che la loro condotta violava l’art. 4 comma 1 del DL 19/2020 e che pertanto sarebbero stati sanzionati come previsto dalla norma. La ragazza ed uno dei due ragazzi, pur mostrandosi agitati ed infastiditi dalla sanzione, si sono rivelati collaborativi con gli agenti, esibendo i propri documenti identificativi. Il terzo giovane, un italiano di 31 anni, si è mostrato poco collaborativo con i poliziotti, affermando che come cittadino italiano aveva unicamente l’obbligo di “esibire” il documento e non di consegnarlo fisicamente nelle mani degli agenti. Nonostante gli operatori di Polizia abbiano tentato di convincere il ragazzo a consegnare il documento per accertarne l’autenticità, il 31enne ha esibito la propria patente di guida, tra l’altro deteriorata, alla distanza di un metro, continuando a far tremare volutamente la mano per rendere vana la lettura del documento. Dopo diversi tentativi di richiesta del documento,  ha inveito contro i poliziotti ed il Governo, nonché contro le disposizioni del DPCM. Per tali comportamenti, il 31enne è stato sanzionato amministrativamente ai sensi dell’art.4 comma 1 del DL 19/2020, indagato in stato di libertà per oltraggio, minaccia a Pubblico Ufficiale e per essersi rifiutato di dare indicazioni sulla propria identità personale.  

Parco Nord, ragazzo indagato per oltraggio e minaccia a Pubblico Ufficiale Leggi tutto »

Rivolta per lo sgombero di una famiglia di egiziani abusivi

E’ successo ieri all’interno di un caseggiato ALER al civico 22 di via Ricciarelli, quando una cinquantina di persone hanno cercato di impedire lo sgombero di una di una famiglia egiziana che occupava abusivamente un appartamento. L’operazione che sembrava svolgersi in tutta tranquillità dopo che una donna e il figlio avevano abbandonato l’abitazione come richiesto dal personale ALER, ha avuto una svolta negativa all’arrivo del marito che ha cominciato ad aizzare gli altri abitanti contro gli ispettori e gli agenti di una volante che li aveva accompagnati. In breve, vedendosi circondati da una quarantina di persone, hanno dovuto chiedere rinforzi e sul posto sono arrivate un’altra decina di volanti, una camionetta dell’Esercito e alcun agenti de la DIGOS, che hanno fronteggiato i rivoltosi riuscendo a riportare la calma. L’operazione si è conclusa con l’arresto di tre persone, il marito di 29 anni un suo connazionale un suo connazionale di 39 anni insieme a un cittadino italiano di 51 anni, con l’accusa di  resistenza a pubblico ufficiale aggravata. Il Consigliere Comunale di Forza Italia Alessandro De Chirico, ha ringraziato  “gli agenti di Polizia di Stato intervenuti con una camionetta dell’Esercito, a supporto del nucleo sgomberi ALER“, compiacendosi del fatto che “Dopo la circolare firmata dal Prefetto una settimana fa qualcosa sta cambiando“, anche se “la situazione nelle banlieue meneghine è sempre più preoccupante” e sottolineando che “della Polizia Locale non si è vista nemmeno l’ombra“. “Invierò al sindaco il video girato sul posto – ha aggiunto De Chirico – per spiegargli cosa vuol dire fare differenziazioni tra cittadini sulla base dei quartieri di residenza – concludendo – La guerra all’abusivismo si combatte fianco a fianco“.

Rivolta per lo sgombero di una famiglia di egiziani abusivi Leggi tutto »

Fedez prende le distanze da Regione Lombardia

Fedez prende le distanze da Regione Lombardia. Non è uno scherzo o una battuta, ma il celebre cantante, musicista, personaggio Instagram eccetera, ha dovuto precisare di non aver nulla a che fare con il polo ospedaliero costruito con molta fretta e ancora più furia da Regione Lombardia. Ecco come Fedez prende le distanze da Regione Lombardia: Onde evitare confusione rispetto alla terapia intensiva costruita grazie alla nostra raccolta fondi ci tengo a precisare che noi NON abbiamo in alcun modo finanziato la struttura sita nella Fiera di Milano. La struttura da noi finanziata sta lavorando a pieno regime. Attualmente sono occupati 21 letti su 24, nelle scorse 24 ore fortunatamente 3 pazienti sono stati dimessi. Un artista ben riuscito, se ne facciano una ragione i contestatori, e la moglie hanno dovuto prendere carta e penna elettronica per prendere le distanze dall’operato di un ente pubblico. Brutte notizie per Attilio Fontana: lui guida un ente da 27 miliardi di bilancio, una delle regioni più ricche e prosperose d’Europa, ma è riuscito a essere meno efficiente di una coppia che per quelli come lui non lavora nemmeno veramente. Invece i Ferragnez ne escono una volta di più come giganti e veri campioni del modello lombardo: sono due giovani imprenditori che hanno saputo accumulare milioni senza ferire nessuno, hanno saputo anche raccogliere milioni per un ospedale privato che in tempi rapidissimi ha creato un padiglione perfettamente funzionante. Fontana invece si trova sul groppone una struttura costata tantissimo che secondo i medici serve a poco, trasferire lì i malati arrivati negli ospedali normali è molto rischioso e dunque se possibile si evita. E inoltre del polo fieristico non si conosce il futuro, perché il reparto extra del San Raffaele è stato costruito vicino all’ospedale, quindi può rimanere lì. Ma l’hub di Fiera sembra sia destinato allo smantellamento. Insomma Ferragnez 1 Fontana 0.

Fedez prende le distanze da Regione Lombardia Leggi tutto »

Polemica sull’audio choc di Mattinzoli su Conte

Polemica sull’audio choc di Mattinzoli su Conte. Nei giorni scorsi è infatti girato un’audio in cui l’assessore allo sviluppo Economico Alessandro Mattinzoli attaccava pesantemente il premier Giuseppe Conte. Ecco un estratto dell’audio che ha causato l’attacco dei Cinque Stelle: “Quel pezzo di m… di Conte facesse a meno di criticare Regione Lombardia. Qualche errore potremmo averlo anche commesso, ma abbiamo lavorato, lavorato, lavorato (…). Qui c’è un’intera Regione che sta andando a p… e quel c… sta seduto dietro la scrivania e non viene a dire a noi ammalati ‘guardate che ci sono’ e ‘vi siamo vicini’. Vergogna“. “Non sono mai stato per la pena di morte — ha chiosato nel vocale audio Mattinzoli —, mai stato violento, sono contro ogni forma di violenza, ma mi auguro che Conte, finita questa emergenza, venga e ne prenda tante. Perché i bergamaschi e i bresciani hanno voglia di dargliele, cioè la gente grezza ne ha voglia, ma anche la gente più sensibile come me la fa diventare grezza”. Parole durissime che hanno subito causato una reazione delle opposizioni in Consiglio regionale. La polemica sull’audio choc di Mattinzoli su Conte l’ha sollevata Raffaele Erba, consigliere regionale M5S lombardo: “Arrancano, sono in difficoltà e distorcono la comunicazione per spostare l’attenzione dalle loro responsabilità su altri. Ieri Mattinzoli incitava alla violenza fisica verso Conte, oggi Gallera se la prende con i milanesi, accusandoli di essere indisciplinati, correlando l’aumento di mortalità rispetto la disattesa delle misure di distanziamento sociale.  Peccato che il dato da leggere dovrebbe essere, invece, l’aumento dei contagi che a Milano da giorni risulta stazionario. Basta con questa propaganda d’attacco, i cittadini sono stanchi di questi continui toni da stadio”. Lo stesso: “Dopo il vergognoso audio dell’assessore Alessandro Mattinzoli sulla stampa colmo di parole indegne e vergognose verso il Premier Conte, stiamo ancora aspettando che il governatore Fontana prenda le distanze dalle parole dell’assessore e si scusi pubblicamente ma ad ora c’è solo un imbarazzante silenzio”.

Polemica sull’audio choc di Mattinzoli su Conte Leggi tutto »

La petizione per commissariare la sanità lombarda

La petizione per commissariare la sanità lombarda. Milano 2030, una rete di associazioni, ha deciso di prendere di punta la crisi della Lombardia indicando nell’attuale giunta il punto che non ha funzionato della gestione dell’emergenza. Per questo hanno avviato la petizione per commissariare la sanità lombarda: La frammentazione dell’assistenza territoriale, la decisione di trasferire i malati di Covid19 nelle RSA, lo scarso coinvolgimento della sanità privata lasciata libera di scegliere se e come collaborare, le cifre, esigue ai limiti del ridicolo, del bilancio regionale destinate alla gestione dell’emergenza, fanno della Lombardia l’area del mondo con il più alto tasso di casi e di decessi, con un prezzo gravissimo per il personale sanitario, i medici di base e gli ospiti delle residenze assistite. Sono necessari provvedimenti immediati, che Milano 2030 propone in una lettera aperta scritta ai gruppi di opposizione del Consiglio Regionale per una unità di azione. In particolare, la protratta insipienza e inattività della Giunta regionale configura – secondo Milano 2030 – quel pericolo grave che giustifica la nomina senza indugio in Regione Lombardia di un commissario ad acta. Il modello lombardo di sanità, con il progressivo smantellamento della sanità pubblica, padre degli errori commessi, è stato consentito tra le altre cose dalla regionalizzazione della sanità, causa principale delle difficoltà di coordinamento che hanno ostacolato la tempestiva gestione dell’emergenza. Milano 2030 chiede che questa crisi sia l’occasione anche per l’abbandono di qualunque proposta di regionalismo differenziato e auspica il ritorno ad una sanità uguale per tutti i cittadini, fondata su obiettivi di salute e non sul mercato e la concorrenza. Milano 2030 Qualche reazione c’è già stata da parte del centro destra. Il consigliere comunale leghista Gabriele Luigi Abbiati ha replicato duramente: “Commissariare la Sanità lombarda? Per proporre quale modello, quello nazionale della Protezione Civile che non ha fornito le mascherine e quando le ha fornite ha mandato stracci utilizzabili, al massimo, per travestirsi da coniglietto Bunny, come ha detto De Luca? Vogliamo parlare dei respiratori che non sono arrivati, delle zone rossa mai attuate? Per favore, è evidente che la sinistra il rispetto non ce l’abbia, ma almeno la decenza…”. “Quello che veramente ci lascia tutti di stucco – spiega Abbiati – è il modo in cui la sinistra riesca a fare sciacallaggio politico persino in un momento di grave crisi. Serve ricordare come la nostra Città si trovi in queste condizioni anche perché in questa città non ci sono controlli? Ieri un trattore è arrivato in Piazza Duomo. Come è possibile? Prima di attaccare chi sta lavorando giorno e notte, si facciano un esame di coscienza”.

La petizione per commissariare la sanità lombarda Leggi tutto »

L’ATS Città metropolitana bacchetta Maran

L’ATS Città metropolitana bacchetta Maran. L’assessore comunale all’Urbanistica Pierfrancesco Maran ieri ha attaccato Regione Lombardia a proposito dei dati sulle persone in quarantena e l’utilizzo dell’Hotel Michelangelo. La risposta della Ats Città Metropolitana non si è fatta attendere, replicando al rampante assessore che non conosce gli accordi presi tra Regione e Comune proprio per la gestione dell’hotel Michelangelo. Ma partiamo da quanto scritto su Twitter da Maran: Gentile @RegLombardia  all’Hotel Michelangelo ospitiamo per quarantena 103 persone su 300 posti. Ieri Gallera ha annunciato 296 positivi a Milano e detto che bambini non devono giocare in cortile. Qualcuno ha chiesto loro se han bisogno di luoghi x quarantena? Poco dopo è arrivata la replica dell’Agenzia Tutela della Salute di Città metropolitana, in cui si sottolinea che la gestione dell’hotel è stata concordata proprio con il Comune. Ecco dunque come l’ATS Città metropolitana bacchetta Maran: Riguardo alle affermazioni dell’Assessore Maran,  ATS della Città Metropolitana di Milano precisa che  per ogni caso positivo viene effettuata un’inchiesta epidemiologica, tesa anche ad individuare i suoi contatti stretti, prescrive le condizioni di isolamento ed  accerta se il soggetto ha la necessità, per non mettere a rischio la sicurezza di familiari e conviventi, di effettuare il periodo di quarantena in altro luogo rispetto al domicilio. La verifica di eventuali bisogni sociali viene effettuata anche all’atto della dimissione ospedaliera, sia da parte della struttura dimettente che segnala ad ATS eventuali criticità, sia attivamente da parte di ATS stessa tramite contatto telefonico al domicilio della persona. Queste informazioni, insieme alle segnalazioni che pervengono dai medici di medicina generale  vengono messe a disposizione del Comune di Milano attraverso un portale dedicato (Milano- Cov): sempre al Comune vengono indicati anche i casi che hanno bisogni sociali, compresi quelli abitativi, da approfondire.  Regione Lombardia ed ATS hanno quindi impostato una efficace rete collaborativa di sorveglianza attiva: i medici di medicina generale possano seguire i soggetti positivi dal punto di vista clinico e i Comuni dal punto di vista sociale, per verificare, ad esempio, se hanno necessità che qualcuno gli porti la spesa a casa. Il Comune di Milano viene quindi aggiornato quotidianamente e la verifica e la risposta ai bisogni sociali è di sua competenza. Per quanto riguarda l’hotel Michelangelo, precisiamo che la struttura è destinata esclusivamente a coloro che hanno abitazioni non idonee all’isolamento , ma che non presentano problemi sanitari. Con il Comune di Milano si era optato per un avvio graduale: oggi delle oltre 100 persone ospitate, una parte è costituita da rappresentanti delle forze dell’ordine positivi o contatti stretti, una parte da persone segnalate dal Comune di Milano e una parte da pazienti guariti e pronti per essere dimessi ma ancora positivi, segnalati dagli ospedali milanesi.  Circa 30 pazienti dimissibili verranno accettati fra oggi e domani e se  il Comune ci segnalerà nuovi casi  sul territorio da ospitare,  la struttura sarà pronta a riceverli.  

L’ATS Città metropolitana bacchetta Maran Leggi tutto »