17 Luglio 2019

Violenza sui minori, progetti delle associazioni bloccati dalla burocrazia

Alcune settimane fa, alcune associazioni benefiche hanno presentato un progetto – interamente finanziato dai proponenti  – agli uffici del Municipio 2, consistente nella realizzazione di dieci panchine rosa/azzurre nei pressi di asili e aree giochi di dieci, parchi e giardini, sulle quali apporre una targhetta in ottone riportante la dicitura multilingue: “Contro la violenza sui minori, segnalate abusi e maltrattamenti al Telefono Azzurro, numero: XX.XX.XX” Scopo dell’iniziativa: sensibilizzare la cittadinanza sul problema della violenza sui minori e offrire a quanti non ne fossero a conoscenza uno strumento utile a contrastarla. A renderlo noto è Alessio Fasano, presidente dell’A.S.D. International Combats Arts che se ne è fatta promotrice insieme ai comitati Greco 2.0 e di Villa San Giovanni. “Purtroppo – spiega Fasano – dal Municipio (i cui tecnici sono stati solerti e cortesi come sempre) ci è stato risposto che, il Comune di Milano sta valutando i criteri di autorizzazione per l’intitolazione delle varie panchine colorate, legate a progettualità diverse da quelle rosse. Da allora, trascorse alcune settimane non abbiamo più ricevuto alcuna comunicazione e temiamo che queste valutazioni non siano proprio in corso, eventualità che vanificherebbe la nostra volontà di investire sul territorio per realizzare interventi utili a prevenire la violenza sui minori“. A mettere il dito nella piaga è però Otello Ruggeri, portavoce del Comitato Greco 2.0, che sottolinea: “Spiace però constatare che quanto comunicato dal Comune al Municipio non corrisponde a ciò che si verifica realmente sul territorio”  infatti nel Municipio 3 “è stata realizzata una panchina legata a progettualità diversa da quelle rosse“. Si tratta di  panchina arcobaleno spiega Ruggeri, sottolinenando che la Pubblica Amministrazione ne è sicuramente al corrente perché, “sul volantino che ne pubblicizzava l’inaugurazione era ben visibile il logo del Comune di Milano che l’ha patrocinata“. “Evidentemente a Palazzo Marino questi criteri di autorizzazione li hanno già valutati” conclude Ruggeri augurandosi che “presto possano utilizzarli anche per la nostra proposta“. Sulla questione è intervenuto anche il Consigliere Comunale Alessandro De Chirico, “La proposta dei comitati Greco 2.0 e Villa San Giovanni di dipingere di rosa e azzurro, a loro spese, alcune panchine dei quartieri coinvolti contro la violenza sui minori mi pare molto interessante“. De Chirico sottolinea, “l’impegno civico delle associazioni dei territori milanesi è da promuovere a maggior ragione se si fanno carico dei problemi della quotidianità dei nostri concittadini” auspicando che “il Comune non abbia ancora dato una risposta solo per le lungaggini burocratiche e non per nette prese di posizione“. L’azzurro ricorda inoltre “sono a conoscenza di un’altra pregevole iniziativa promossa dal Lions Club Bramante e 5 giornate che da due anni aspetta di poter intervenire a proprie spese nella sistemazione dei pali dei posti auto dedicati ai disabili con la campagna “Vuoi prendere il mio posto, prenditi anche il mio handicap”. Secondo l’Assessore Granelli questa seconda questione si sbloccherà presto grazie alla recente approvazione di  una modifica al codice della strada, per questo l’azzuro conclude “Confido che questo avvenga anche per l’iniziativa delle associazioni del Municipio 2“.  

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Piazza Luigi di Savoia, Piscina (Lega): nessuna condivisione da parte del Comune

Il Presidente del Municipio 2, Samuele Piscina e  i suoi collaboratori, sarebbero rimasti “senza parole” nello scoprire in un post pubblicato su Facebook dall’Assessore Maran, i 3 progetti proposti per Piazza Luigi di Savoia. Una reazione dovuta alla mancata condivisione con le istituzioni locali di quanto si stava ideando in Comune e “soprattutto senza che le proposte di Municipio e associazioni del quartiere venissero ascoltate”.  “Avevamo avanzato un’unica richiesta – precisa Piscina – insieme alle associazioni Centrale District, 4 tunnel, e alla società GS Retail in occasione della riunione del tavolo per la Stazione Centrale: la realizzazione di uno skate park presso la piazza da riqualificare“. Una proposta presentata “sia per creare un presidio positivo con la permanenza nella piazza ogni giorno dei giovani, sia per spostare in un’area apposita e attrezzata chi già sfreccia con gli skate in piazza Duca D’Aosta, creando un grande pericolo per i pedoni e causando dei grandi danni a una piazza sistemata da pochi anni con un esborso economico importante“. “Purtroppo – continua Piscina – la ‘pazza idea’, come la definisce Maran, non porta ad alcuna soluzione per i bivacchi e il degrado che, una volta terminati i lavori, torneranno a verificarsi presso l’area verde, non permettendo alle famiglie di portare al parco giochi i bambini o di allenarsi sulle strutture realizzate, proprio come accaduto per la mezzaluna in Duca D’Aosta davanti al Pirellone. Problema peraltro diventato insostenibile grazie alla politiche migratorie dello stesso Partito Democratico, con la mancata accoglienza sconsiderata del Comune di Milano e l’assenza di un presidiodella Polizia Locale e di ordinanze”. “A oggi – conclude Piscina – la partecipazione tanto acclamata dal PD rimane un grande sogno. Speriamo vivamente che l’incontro realizzato per ascoltare i cittadini e le istituzioni territoriali e che lo skate park venga finalmente incluso nel progetto“.  

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Coop travolta dal no ai cani

La Coop di via Ornato è stata investita dalle polemiche per il caso di un signore che aveva chiesto la cortesia di poter lasciare legato il cane davanti alle casse. A Milano infatti sta tornando il caldo intenso dei giorni scorsi e Giuseppe, questo il nome del proprietario del cane, ha chiesto alla vicedirettrice del supermercato di non lasciare l’amico a quattro zampe sull’asfalto reso rovente dal sole. La risposta è stata negativa: la donna ha chiesto a Giuseppe di rispettare il regolamento interno. Un caso che poteva chiudersi lì, ma a sollevare diversi dubbi sulle norme interne al supermercato che come claim ha “La coop sei tu” ci ha pensato un post di Giuseppe nel gruppo Facebook Noi di Niguarda! L’uomo ha raccontato il suo disappunto per la risposta della donna e subito sono fioccati i commenti e le condivisioni. Qualcuno si è schierato contro chi porta i cani al supermercato, ma la maggior parte dei commenti hanno messo in croce sia la Coop che la sua direttrice. Un atteggiamento anti animalista, anti umano e insensibile per chi si dichiara tutto l’opposto pubblicamente. Una tale serie di attacchi che la vicedirettrice ha sentito la necessità di intervenire provando a spiegare le proprie ragioni. Dice che ha semplicemente chiesto un po’ di “ragionevolezza” al proprietario del cane. Spiegazioni che non sono state sufficienti al popolo di Niguarda, quartiere storicamente popolare del capoluogo meneghino. In quelle vie si è abituati a un clima più da vecchio paesino che dalla vita tutta cancelli e divieti della splendente Milano di Sala e amici. Comprensione che infatti hanno chiesto entrambe le parti della discussioni, ma che ha visto vincitrice la Milano delle regole. Vittoria che è stata accolta con soddisfazione da alcuni concittadini fan del rispetto dei regolamenti sempre e comunque, mentre come una sconfitta di una Milano più civile che sembra destinata a sparire per sempre all’ombra delle scintillanti torri del nuovo corso milanese. La discussione prosegue sui social, intanto per la Coop quella del cane rifiutato sarà una bella gatta da pelare. Per evitare troppi danni alla reputazione della catena la Coop potrebbe però sfruttare l’occasione per cambiare i regolamenti interni, oppure per avviare una qualche iniziativa che possa subito mettere pace tra il supermercato e il popolo degli amanti degli animali.

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