21 Dicembre 2019

Sospesa la licenza a minimarket di via dei Transiti

Gli agenti del Commissariato di Villa San Giovanni hanno notificato il provvedimento di sospensione della licenza ad un minimarket in via dei Transiti. Il provvedimento è stato emesso dal Questore a seguito delle numerose lamentele ed esposti presentati dai cittadini residenti nella zona per la continua presenza di avventori ubriachi e molesti. Inoltre, a seguito dei controlli effettuati dalle Forze dell’Ordine, è stata riscontrata la presenza di numerosi clienti con precedenti penali e di Polizia.  

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Congresso della Lega con 60 sardine di contorno

A confermare la propensione ad infastidire chi fa politica esprimendo pensieri diversi dai loro, c’erano anche le sardine a margine del congresso che la Lega Nord ha tenuto in un albergo di Bruzzano, per ratificare le modifiche allo statuto del partito. Al flash mob del movimento nato a Bologna si sono presentate circa una sessantina di persone. Una esigua frazione delle 6.000 da cui prendono il nome. Un flop che non può certo essere giustificato dalla zona periferica o dalla pioggia, visto l’amore per gli ombrelli mostrato fin dalle loro prime adunanze. Molto più probabilmente il fenomeno comincia già ad avere il fiato corto. Investire tempo, per prendere freddo e acqua a catinelle, con il solo scopo di contestare Salvini, alla lunga stanca. Probabilmente, dopo che i leader del movimento hanno stabilito che tale è e tale resterà, togliendo ogni velleità politica a quelli che vi partecipano, molti hanno perso stimoli per la delusione di essersi trovati senza prospettive. Almeno i grillini si proponevano di entrare in parlamento per aprirlo come una scatoletta di tonno e ci sarebbero anche riusciti se non fossero diventati loro i filetti che vi sono contenuti. Chissà quante sardine, che si vedevano già sott’olio a occupare gli scranni dei filetti grillini, persa l’opportunità hanno perso anche la voglia di manifestare. La cronaca: le poche Sardine presenti, giusto sufficienti per numerarsi da 1 a 49, come i milioni di euro che la Lega deve restituire allo Stato, si sono riunite al Parco Nord e lo hanno attraversato cantando “bella ciao” e scandendo lo slogan “Milano non si Lega“, fino ad arrivare a pochi metri dall’hotel in cui era in corso il congresso. Li la sardina numero 49 ha spiegato il motivo della loro numerazione dicendo che la nascita del nuovo soggetto salviniano, “È un furto allo Stato da parte di questi personaggi che costituendosi in una nuova identità politica vogliono fare un colpo di spugna“. Foto e video di rito, un paio di interviste e poi tutti a casa al caldo e all’asciutto.  

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Nuovamente rapita la bambina appena rientrata dalla Siria

Nuovamente rapita dal padre la bambina che l’uomo aveva già portato senza autorizzazione della moglie in Siria, da cui era recentemente rientrata in Italia in seguito a una delicata operazione internazionale di Polizia, che le aveveva permesso di tornare fra le braccia della madre ecuadoregna. La piccola era stata rapita dal padre nel 2016 ed era rimasta per quasi tre anni con lui in Siria, fino a quando a fine novembre era stato possibile liberarla. Ieri, il padre, il siriano Maher Balle, si è recato presso la scuola media in zona Porta Romana frequentata dalla bambina e l’ha rapita nuovamente, prelevandola all’insaputa della madre, Mariana Veintimilla, 53 anni, che nel frattempo si è separata dall’uomo. Quando alle 13, Balle è andato nella scuola  dove la figlia frequenta il primo anno l’ha prelevata senza che il personale dell’istituto, probabilmente non informato di eventuali restrizioni, sollevasse obiezioni. Una testimone ha riferito di averlo visto con due valigie, mentre il suo cellulare risulta spento. La madre, accompagnata dall’avvocato Angelo Musicco, ha denunciato il rapimento al pm Cristian Barilli, titolare del fascicolo e ora l’uomo è ricercato.  

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Le scuole crollano, gli assessori si moltiplicano

Le scuole crollano, gli assessori si moltiplicano. L’ultima mossa del sindaco di Milano è stata nominare Paolo Limonta assessore con l’incarico di occuparsi delle scuole e, dicono i politici, per coprirsi a sinistra in vista delle prossime elezioni. Giuseppe Sala è infatti sempre piaciuto alla gente che va alla Prima della Scala, ma non alla parte più a sinistra del mondo progressista meneghino. Pierfrancesco Majorino che lo copriva proprio con la parte più sardina di Milano si è trasferito nel Parlmento Europeo e nonostante gli sforzi non può presidiare il territorio quanto un assessore. La crisi delle scuole comunali è stata l’occasione per risolvere il problema alla vecchia maniera dell’Amministrazione Pubblica italiana, mondo dal quale proviene Sala: moltiplicare gli uffici e le poltrone. Con un posto al sole, il mondo della sinistra antagonista ha la soddisfazione necessaria per portare l’acqua al mulino che Beppe sta preparando per le prossime elezioni comunali. Tra l’altro lo spunto lo ha fornito proprio la destra meneghina passando alla stampa amica un “dossier” sulle condizioni pietose degli istituti scolastici della città: Sala ha dimostrato di avere le spalle larghe e la mente fina una volta di più risolvendo due problemi in un colpo. Ora l’estrema sinistra che vede in Limonta uno dei suoi punti di riferimento ingaggerà la destra, scaricando le energie di entrambi e permettendo al sindaco di assestare una altro colpo: la sinistra estrema che non lo ama sarà impegnata a tentare di arginare la destra sempre più sospinta dal vento in poppa di Giorgia Meloni. I nemici interni ed esterni sono sistemati e lui può concentrarsi sulla campagna contro Salvini e quello che rimane degli scarsi e disorganizzati avversari. Lui è già pronto, sta sistemando la scacchiera da tempo, mentre nel centrodestra ancora non si sa chi voglia tentare l’impresa di battersi per Palazzo Marino. Un avversario come Sala fa paura a molti, eppure ce ne sarebbero di temi su cui l’Amministrazione zoppica. Le scuole come abbiamo scritto anche noi più volte, sono messe molto male e Limonta difficilmente in un anno potrà compiere miracoli. Ma non sono il solo tema. I comitati verdi di piazza Baiamonti e di Città Studi non sembrano tanto felici delle continua erezione dell’edilizia grazie all’espansione delle piramidi e del Politecnico. Gli alberi cadono come le scuole che crollano, gli assessori si moltiplicano come i palazzi firmati delle archistar. Ma il popolo non può permettersi scuole private e attici in City Life. Però vota.  

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Tre accoltellati in una lite fra sudamericani

Tre giovani sudamericani sono rimasti feriti in modo non grave da colpi d’arma da taglio nel corso di una lite in strada la notte scorsa in via Giacomo Antonini alla periferia di Milano. Ad aggredirli, al culmine di una lite per futili motivi, un altro sudamericano che è scappato. Uno dei feriti è stato colpito a un fianco ma non è in condizioni gravi, gli altri alle mani. Indagano gli agenti della Questura. ANSA  

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Tempo di vacanze, cosa fare se vi succede un incidente sciistico?

Durante il periodo natalizio in molti approfitteranno dei giorni festivi per recarsi presso località di montagna e dedicarsi allo sci alpino. Questa attività sportiva comporta una molteplicità di rischi, il più delle volte determinati dalla condotta tenuta sulle piste. Ogni sciatore, al fine di non arrecare danni ed evitare di incorrere in responsabilità, deve avere un comportamento prudente e diligente e ad indossare (per i minori di 14 anni) il casco da sci. Nello svolgimento della pratica sciistica, gli eventi dannosi nei quali si può rimanere coinvolti, oltre alle cadute accidentali, possono ricondursi a condotte, qualificabili (a seconda del rilievo penale o civile che assumono) o come reato o come illecito civile ed essere addebitabili al gestore dell’impianto oppure ad un altro sciatore. Lo scontro maldestro tra sciatori è certamente l’evento di più frequente accadimento e, qualora sia riconducibile alla negligenza, impudenza ed imperizia di uno dei soggetti coinvolti, chi ne subisce le conseguenze dannose potrà attivarsi al fine di tutelare i propri diritti ed ottenere il risarcimento dei danni subiti. Molto spesso ad avere la colpa è chi con comportamento negligente cagiona danno ad altri (ad esempio per il mancato rispetto delle distanze, a causa della eccessiva velocità o di un comportamento imprudente). Qualora avvenga uno scontro tra sciatori la responsabilità andrà provata. Ciascuno avrà l’onere di provare che l’accaduto è riconducibile al comportamento dell’altra parte. Affinché uno degli sciatori coinvolti sia liberato dalla presunzione di colpa concorrente di cui all’art. 2054, comma 2, c.c., è necessario l’accertamento che la condotta di questi sia stata del tutto estranea alla causazione del sinistro stesso. Lo sciatore avrà l’onere di provare, al fine di superare la presunzione di colpa concorrente, di aver fatto tutto il possibile per evitare l’incidente, ossia di aver tenuto una condotta regolare. Infatti, l’accertamento del comportamento colposo di uno dei conducenti non basta per attribuirgli la colpa esclusiva dell’incidente, essendo a tal fine necessario che l’altro fornisca la propria prova liberatoria. Il danneggiato potrà fare valere il proprio diritto al risarcimento danni e risulterà applicabile la normativa dettata dalla cd. legge sulla pratica dello sci (legge n. 363 del 24/12/2003). Tale legge all’art. 9 prescrive che ogni sciatore deve tenere una condotta che, in relazione alle caratteristiche della pista ed alla situazione ambientale, non costituisca pericolo per l’incolumità altrui. Il successivo art. 10 prescrive che lo sciatore a monte deve mantenere una direzione che gli consenta di evitare collisioni o interferenze con lo sciatore a valle (tali regole corrispondono in realtà al decalogo FIS, le quali risultano essere internazionalmente riconosciute). In caso di concorso di colpa ognuno degli sciatori coinvolti dovrà corrispondere un risarcimento pari alla metà del danno subito dall’altro. Ricostruire la dinamica di un incidente sciistico non è cosa semplice, soprattutto in assenza di testimoni e quando nessuna delle parti è intenzionata ad assumersene la responsabilità. L’accertamento del comportamento colposo di uno dei conducenti è necessario e va provato (ad esempio con il verbale redatto dalle forze dell’ordine o con prova testimoniale). In caso di incidente sciistico ed al fine di individuare le responsabilità, sarà opportuno chiamare i soccorsi, recarsi eventualmente in ospedale, raccogliere materiale fotografico e le generalità di ulteriori utenti presenti in pista per future testimonianze. Anche le forze dell’ordine eventualmente intervenute sul luogo dell’incidente potranno identificare gli sciatori coinvolti ed avvalersi dei testimoni presenti per chiarirne la dinamica e le responsabilità. Qualora il responsabile fosse coperto da polizza assicurativa verso terzi, sarà quest’ultima a pagare i danni causati dal proprio assicurato e a risarcire il danneggiato. Diversamente, sarà il responsabile dell’incidente ad adempiere direttamente all’obbligo di risarcimento dei danni (è consigliabile a tutti gli sciatori di informarsi con il gestore dell’impianto, sulle specifiche condizioni offerte dall’assicurazione sci e dall’assicurazione giornaliera). Il danneggiato potrà agire per il risarcimento di tutti i danni patiti a causa del sinistro e potrà ottenere anche il risarcimento del danno biologico, così come accertato da un medico legale, distinguendo tra inabilità temporanea (la riduzione della capacità durante il percorso di guarigione) e inabilità permanente (le menomazioni fisiche non più perfettamente guaribili). A ciò si aggiungeranno anche i danni patrimoniali derivati dalla (forzata e prolungata) incapacità lavorativa, oltre al rimborso di tutte le spese determinate dall’incidente (è fondamentale documentare in maniera adeguata le perdite subite, come anche tutte le eventuali spese sostenute). I danni in caso di incidente sciistico causato da una cattiva manutenzione della pista saranno invece addebitabili al gestore dell’impianto. Il contratto di skipass è un contratto vero e proprio e viene stipulato tutte le volte in cui l’utente compra un biglietto per utilizzare gli impianti di risalita di una stazione sciistica. Se prima dell’introduzione del contratto di skipass la responsabilità del gestore era di tipo extracontrattuale ora invece è di tipo contrattuale. Ciò determina una serie di vantaggi per il danneggiato. Nella responsabilità contrattuale non spetta infatti al danneggiato dimostrare il danno ed il nesso causale (dovrà solo essere dimostrato che l’incidente si sia verificato sulla pista), ma anzi spetta al proprietario dell’impianto dimostrare che l’incidente sia stato conseguenza di una causa a lui non imputabile, diversamente sarà tenuto al risarcimento dei danni per inadempimento.

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