23 Giugno 2021

Via Pastonchi: dove i sogni di Sala vanno a morire

Via Pastonchi: dove i sogni di Sala vanno a morire La storia è davvero simile a molte altre, solo molto peggio. Via Pastonchi è l’ultima frontiera della civiltà, dove MM ha deciso che era più economico arrendersi che lottare. Potremmo chiudere qua, ma vale la pena approfondire. Se non altro per rispondere a chi, come Majorino, ama fare il fenomeno e chiede che MM prenda il controllo di tutte le case popolari a Milano, case ALER incluse. Ci traccia un quadro impietoso il sempre presente consigliere Franco Vassallo, Municipio 7, che qui ha spesso combattuto a fianco dei cittadini: “Come in moltissimi casi, il primo problema di via Pastonchi è il cancello. Il suo presidio per la precisione. Dal prefabbricato sorto a fianco alla portineria, in rovina, il portiere osserva impotente le macchine che entrano, parcheggiano ovunque e vengono abbandonate sull’erba, dove capita. Alcune di queste vetture sono qui all’insaputa dei loro proprietari, peraltro. E servono a dare un segnale preciso: qui non comanda lo Stato. Tanto meno MM. Il clima è pesante, a comandare sono alcuni figuri, ben noti in zona, che impongono le proprie regole. Gli anziani hanno paura persino di uscire. Anche i lavori di riqualificazione sono occasione per aumentare il degrado. L’impalcatura che giace ferma, immobile, inoperosa attorno ad uno dei palazzi è stata violata ed ora funge da riparo improvvisato. Questo purtroppo è il frutto di una scarsa vigilanza non delle forze dell’ordine, che fanno ciò che possono, ma del proprietario (Comune) e del gestore (MM), che lasciano l’onere della denuncia ai cittadini. I quali, però, dovendo convivere con i responsabili del degrado preferiscono ovviamente non farsi del male da soli. Il tutto condito con la solita beffa all’Italiana: gli affitti sono aumentati anche quest’anno. Viviamo nel paradosso di una partecipata che si vanta della propria efficienza e continua a spremere gli inquilini onesti che pagano e a fornire servizi uguali a quelli che non lo fanno. Dimostrando che essere onesti, in questa città, non paga. Il tutto, ovviamente, con gli sgomberi bloccati causa pandemia, quindi con gli inquilini onesti bloccati a fianco dei criminali. L’unica cosa lecita da sperare è che cambi la gestione. A partire dal Sindaco, che, visti i risultati, dovrebbe trovarsi un altro lavoro”.

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Intitolata una via all’inventore dell’Amuchina

Intitolata una via a Oronzio De Nora, ingegnere industriale, inventore dell’amuchina e fondatore delle industrie omonime che sono nate a Milano proprio al quartiere Ortica, dove si trova la via che prenderà il suo nome. La cerimonia di intitolazione, come spiega una nota del Comune, si terrà il 24 giugno. La via è stata da poco pedonalizzata: nel nuovo spazio pubblico saranno installate panchine, piante in vaso, tavoli da ping-pong ed è prevista la colorazione del suolo che sarà realizzata da WAU! Milano e da cittadini volontari. Inoltre, sarà dipinto da OrMe un murale lungo i muri perimetrali dell’azienda Industrie De Nora che riporterà diversi volti di chi ha dato un contributo importante alla scienza. La proposta di intitolare la via è della stessa azienda De Nora che ha contribuito al progetto con una donazione e con un coinvolgimento diretto. ANSA

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Mattarella a Milano per il nuovo campus del Politecnico

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inaugurato il nuovo campus di architettura ideato da Renzo Piano al Politecnico di Milano. Questo nuovo campus – ha detto il capo dello Stato – “sottolinea la proiezione verso il futuro in sintonia con il momento che il nostro Paese sta attraversando, un momento di nuovo inizio, non di ritorno alle condizioni precedenti alla pandemia, ma di un inizio su condizioni diverse e nuove, adeguate alla realtà che ci si presenterà in futuro”. Ad accogliere Mattarella il rettore, Ferruccio Resta, il ministro dell’Università e della Ricerca, Cristina Messa, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala e il governatore lombardo, Attilio Fontana e il prefetto, Renato Saccone e l’architetto e senatore a vita, Renzo Piano.

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In Galleria arrivano Pinko e Bric’s

Il Comune ha aggiudicato in via provvisoria tre negozi in Galleria Vittorio Emanuele II che erano rimasti vuoti. Si tratta dell’ex gioielleria Ruggeri in piazza Duomo 21 (lotto 1), dell’ex cravattificio Zadi (lotto 2) e dell’ex vetrina Mejana (lotto 3). Ad assicurarsi i nuovi contratti d’affitto sono Cris Conf (Pinko), che per il lotto 1 ha offerto 181 mila euro di canone annuo su una base d’asta di 136.291,07 euro; Bric’s che per il lotto 2 ha offerto 501 mila euro su una base d’asta di 292.880.81 euro. E infine ancora Cris Conf (Pinko), che si è aggiudicato anche il lotto 3 con un’offerta di 361mila euro su una base d’asta di 144.990,50 euro. Cris Conf (Pinko) dovrà ora decidere quale dei due lotti scegliere. “Ancora una buona notizia che arriva dalla Galleria – ha affermato in una nota l’assessore al Demanio Roberto Tasca -. L’interesse rinnovato per i negozi del Salotto è dimostrato dalla partecipazione di molti operatori del commercio ai nuovi bandi che stanno rilanciando uno dei luoghi simbolici e attrattivi della città. È sintomo di un’evidente fiducia sul fatto che Milano tornerà presto ad essere un polo di attrazione”. ANSA

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Just Eat: contratto logistica per oltre mille rider

Sono oltre mille i rider assunti da Just Eat a Milano con il contratto di lavoro del settore della logistica, trasporto, merci e spedizioni. Lo rende noto la società evidenziando come il gruppo prosegua nel percorso di “investimento sul territorio, creando posti di lavoro nella città, generando opportunità a sostegno della crescita del mercato del food delivery e migliorando il livello del servizio”. A Milano si completa l’implementazione del modello con i rider dipendenti con la volontà di “valorizzare ulteriormente il potenziale di crescita della città” che registra un trend positivo anno su anno con un incremento dell’83% dei ristoranti che hanno scelto il digital food delivery, arrivando a oltre 2.200 totali attivi su Just Eat in città. ANSA

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Albertini: vice? Se mi vorranno sono disponibile

Se mi vorranno io ho dato la mia disponibilità, poi sono loro che devono decidere”. Così l’ex sindaco di Milano, Gabriele Albertini, ha risposto ai cronisti che gli hanno chiesto, a margine dell’inaugurazione del nuovo campus di architettura del Politecnico di Milano, se sarà disponibile a fare il vicesindaco se il centrodestra deciderà di candidare a sindaco di Milano, Oscar di Montigny e lui verrà eletto. “Di Montigny lo vedo bene, è una persona con grande motivazione, stava bene dov’era ma vuole spendersi per la città e penso che i valori ideali che lo muovono sono un argomento solido per fare bene. – ha concluso – Se poi potremo aiutarlo per le cose dove servono concretezza e pragmatismo, qualcuno che ha già fatto il sindaco forse può aiutarlo. Dipende però se lo vorranno”. ANSA

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