28 Luglio 2021

All’Arena Milano est “UNDICEXIMO” di Montanini

All’Arena Milano est “UNDICEXIMO” di Montanini. “UNDICEXIMO”: non perdere il nuovo show di Montanini il 29 luglio all’ARENA MILANO EST Lockdown e coprifuoco aumentano la stizza e scatenano la fantasia di una delle voci più mordaci della stand up comedy italiana, che si prepara a smascherare ancora una volta il genere umano e a evidenziarne i difetti e le colpe che la pandemia ha smascherato. Alla faccia di “ne usciremo migliori”. Per i giovedì comedy, il 29 luglio torna un amico dell’Arena Milano Est. Autore e attore dalle frequenti incursioni televisive, voce graffiante e sempre applaudita della stand up italiana, Giorgio Montanini aveva accesso il nostro pubblico già la scorsa estate, più agguerrito che mai dopo il lockdown. Stesso palco, stesso humor dal linguaggio forte, ma nuovo spettacolo. Questa volta tocca a Undiceximo. Un titolo che, al di là del banale riferimento alla produzione artistica dell’autore, nasconde un messaggio ben preciso nonché la consapevolezza di aver chiuso un percorso per iniziarne un altro. Il nuovo monologo -inevitabilmente nato ancora una volta dall’atmosfera particolare ed epocale da pandemia che stiamo vivendo e, in particolare, dal non troppo lontano coprifuoco imposto per combattere il Covid 19– racconta il cambiamento a livello universale. Il virus ci ha smascherati: siamo venuti fuori per quello che realmente siamo. In tutto il pianeta, l’uomo si è dimostrato inconsapevole, inadeguato e indifeso. Tutti deludenti, senza esclusione alcuna. Come popolo, come individui. Quella che è andata in scena, insomma, è una resa incondizionata che non risparmia nessuno e non contempla eccezioni. Proprio come le battute impietose di Montanini. LO SPETTACOLO E’ VIETATO AI MINORI DI 16 ANNI. DA SAPERE -Inizio spettacoli ore 21.30, costo 20 euro. -Biglietti online ( www.arenamilanoest.it e www.vivaticket.com ) o al telefono con carta di credito. -All’ingresso dell’Arena, postazioni di street food. -Tutte le attività si svolgono nel rispetto delle norme sanitarie e di sicurezza anti-Covid. -Il programma potrebbe subire variazioni indipendentemente dalla volontà della direzione.

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Contratto Sicurezza e Difesa: sindacati e CoCer a confronto con lo Stato

Contratto Sicurezza e Difesa: sindacati e CoCer a confronto con lo Stato. Nel previsto incontro che si è tenuto nella mattinata odierna la delegazione della parte pubblica ha fornito una indicazione delle somme stanziate e degli aumenti medi per il personale di ciascuna delle amministrazioni del comparto Sicurezza e Difesa. La rappresentanza sindacale ha invero osservato che in assenza del dato disaggregato sulle singole poste disponibili non sarebbe stato possibile svolgere riflessioni finalizzate a ragionare della eventuale ripartizione sulle singole voci retributive, ed ha pertanto chiesto che in occasione del prossimo incontro siano preventivamente fornite le tabelle elaborate dai tecnici dei dicasteri di riferimento. È comunque emerso con chiarezza che le risorse stanziate non consentano di poter immaginare che l’imprescindibile adeguamento del trattamento economico fondamentale possa essere accompagnato ad una altrettanto indifferibile revisione del complessivo impianto normativo che dovrebbe, in linea di principio, assicurare il riconoscimento della specificità al personale del Comparto Sicurezza e Difesa. Specificità che si traduce in maggiore operatività al servizio dei cittadini. Un settore che, negli oltre dieci anni trascorsi dall’ultimo effettivo confronto negoziale che aveva portato alla definizione di un comunque perfettibile accordo sui fondamentali istituti accessori, registra non solo un notevole divario tra l’assetto normativo ordinamentale e le radicalmente mutate condizioni di lavoro del settore, ma pure un inaccettabile disallineamento con fondamentali istituti tra gli stessi addetti al Comparto e quelli di cui beneficiano i lavoratori di altri comparti del pubblico impiego. Una situazione che richiede, prima ancora dell’inserimento dei nuovi indispensabili istituti a tutela della genitorialità, della salute, di quella legale ed erariale, un intervento perequativo di tutti gli istituti che oggi, anche per la differente interpretazione che forniscono le Amministrazioni di appartenenza, trovano una diversa applicazione con gravi sperequazioni. Parliamo insomma di indennità accessorie ingessate ai livelli fissati nel 2008, che non possono essere ritenute compatibili con gli accresciuti carichi di lavoro ed esposizione al rischio professionale incontrato dagli operatori nella quotidianità, anche per il sistematico ricorso allo straordinario, con il quale si cerca di tamponare l’emorragia degli organici imponendo carichi di lavoro usurante al personale, per giunta pagando l’ora di straordinario meno del lavoro ordinario accumulando ritardi di anni per la liquidazione delle somme dovute o, come nel caso del personale militare, negando totalmente il pagamento con norme che ancora prevedono la cancellazione del credito maturato per le ore effettuate. La riflessione partecipata alla parte pubblica è stata corroborata anche dalla constatazione di una sostanziale assenza di fondamentali tutele, tra cui quelle sanitarie e legali, e del disconoscimento dei diritti di genitorialità che, diversamente dagli altri pubblici dipendenti, il personale del Comparto Sicurezza e Difesa si vede sistematicamente negare dalla rigidità interpretativa delle amministrazioni di riferimento. E tutto questo a tacere dello sconcertante ritardo nell’attuazione della previdenza complementare che in prospettiva produrrà irreparabili penalizzazioni nel trattamento pensionistico. Uno sconfortante contesto che induce a ritenere prioritaria e pregiudiziale la discussione intorno alle questioni squisitamente normative, anche per poter incrementare la parte economica attraverso meccanismi di defiscalizzazione degli accessori, atteso che in assenza del raggiungimento dell’intesa sulle quali non vi sono margini per poter immaginare di sottoscrivere l’accordo sulla parte meramente retributiva. In chiusura è stato ribadito che pur volendo arrivare il prima possibile ad una ipotesi di accordo, l’obiettivo primario che le OO.SS. e i CoCer perseguono è la tutela reale del personale rappresentato sottolineando come ciò può avvenire solo attraverso gli istituti normativi rivendicati. Ecco perché questo contratto deve essere considerato il contratto soprattutto normativo che deve chiudere al meglio la necessaria stagione dei diritti e delle tutele che le donne e gli uomini in uniforme attendono tra troppi anni. La parte pubblica, nel sottolineare di aver preso atto di tutte le questioni rappresentate e della necessità di entrare nello specifico di ognuna, ha aggiornato la riunione a venerdì 30 p.v. che avverrà prima con le OO.SS. delle Forze di polizia civili, poi con i CoCer di quelle militari e a seguire con quelli delle Forze Armate. SIULP – SAP – SIAP/USIP (Polizia di Stato) SAPPE – UILPA PP – FNS CISL (Polizia Penitenziaria COCER CARABINIERI – COCER GUARDIA DI FINANZA – COCER ESERCITO – COCER MARINA – COCER AERONAUTICA

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Quando il degrado bussa alla porta

Riceviamo e pubblichiamo un agghiacciante racconto di insicurezza e degrado inviatoci dal candidato della lista Milano Popolare in Comune e nel Municipio 7 Franco Vassallo: “Lunedì sera ero nel parcheggio sotto casa mia, proprio davanti al Parco delle Cave, quartiere di Quarto Cagnino, con il mio cane ed un amico a fare quattro passi e due chiacchere. Mentre passeggiavamo ho visto una scena che mi ha molto colpito. Un ragazzo, in evidente stato di alterazione, stava parlando da solo e prendendo a calci le macchine. Lo abbiamo ignorato, sperando che si calmasse. In quel momento stava arrivando un giovane padre con le sue bambine. Il balordo, a quel punto, ha smesso di prendersela con le macchine e si è avvicinato ai tre. Con la scusa di chiedere una sigaretta ha iniziato ad importunare l’uomo. Che, spaventato, si era interposto tra lo squilibrato e le bambine. A quel punto non ho potuto esimermi e sono intervenuto, chiedendo gentilmente alla persona di smetterla. E da là è partita la discesa nella follia. L’uomo ha iniziato a minacciarmi di morte, facendo il segno della pistola e puntandomela alla tempia dicendo “Ti sparo, ti sparo alla tempia”. La polizia è stata chiamata, ma non è arrivata. Nemmeno dopo 30 minuti. Io ho mantenuto il sangue freddo, non ho ceduto alle provocazioni e alla fine è arrivata una coppia a calmarlo. Con le bambine in salvo, me ne sono andato anche io. Alcune considerazioni: la sensazione è quella di impotenza. Non si sa come sia lecito reagire. Io sono un karateka ed ero ben conscio che se avessi alzato le mani avrei rischiato di passare dalla parte del torto. E questo è assurdo. Non ho iniziato io l’aggressione, c’erano di mezzo dei bambini. Perché dovrei sentirmi in colpa a intervenire? La risposta, purtroppo, è agghiacciante: perché questo sistema è costruito per togliere certezze agli onesti e dare tutela ai delinquenti. Mi sono visto nei panni dell’assessore di Voghera. E ho preferito andarmene. Questo è quello che dice la sinistra, no? Il monopolio della forza deve averlo la polizia. Perfetto. E se poi non esce? E non mi lamento, badate bene, delle forze dell’ordine. Sono semplicemente oberate di lavoro, perché di casi come questo ce ne sono a tutte le ore ovunque. Dico però che se devo aver paura di difendermi, quelle due bambine erano a rischio. E questa cosa è inaccettabile.<come è inaccettabile che certi soggetti siano a piede libero. Non dico di metterli in galera se le condizione di salute, anche mentale, non lo consentono. Solo di tenerli in luoghi di cura. La riforma Basaglia è stata meritoria, ma non può diventare un fardello per la collettività. Ultima riflessione: dire che a Milano non esiste una emergenza sicurezza e che nessun cittadino dovrebbe girare armato non è ridicolo. È direttamente manicomiale. Tipico di chi, chiuso nel proprio attico, guarda la città con occhio cinico e moralizzatore dall’alto in basso.”

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Riparte l’Ethereum, ma non tutte le crypto

Riparte l’Ethereum, ma non tutte le crypto. Questa mattina infatti l’ether si sta tirando dietro un bel pezzo del mondo crypto: il Bitcoin e il Doge a esempio salgono con un ritmo molto simile. Ma non tutti seguono il trend positivo: XZT e ZRX per citarne due, ma anche COMP e SOL restano ancora con un segno negativo. C’è di buono per i piccoli investitori che il Bitcoin ha superato di nuovo quota 33mila euro e l’ether i 1900 euro. Un bel balzo in avanti dopo gli ultimi crolli. Sono ancora molto lontani i picchi della primavera, ma non è detto che alla fine dell’estate non si torni a vedere impennate delle quotazioni.

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Approvato l’assestamento del bilancio regionale

Approvato l’assestamento del bilancio regionale. Con 48 voti a favore, 25 contrari e 1 astenuto il Consiglio regionale, al termine di due giornate di dibattito e votazioni, ha approvato la manovra di assestamento al Bilancio 2021-2023. “L’assestamento – ha detto il relatore Giulio Gallera (Forza Italia) – permette di realizzare importanti interventi grazie a un consistente avanzo di amministrazione di 338 milioni, elemento virtuoso perché ci conferma che Regione è stata in grado non solo di spendere bene ma anche di fare accantonamenti che oggi possiamo collocare in maniera proficua in primo luogo per il sistema sanitario, per il lavoro e le imprese”. A favore hanno votato i gruppi di maggioranza. Le minoranze hanno motivato il voto contrario alla manovra d’assestamento considerata “limitata” e “poco coraggiosa” e che risponde a politiche che interessano settori importanti come la sanità e i trasporti “rispetto alle quali il disaccordo è totale”. Astenuto il consigliere Michele Usuelli (+Europa Radicali) che ha dichiarato di aver apprezzato l’interlocuzione della Giunta su alcune sue proposte relative a sanità, carceri e settore discoteche, tradotte in provvedimenti approvati. Sanità e infrastrutture – La legge di assestamento, 21 articoli con misure che riguardano numerose materie, stanzia 90 milioni per la sanità (per coprire l’esenzione a prestazioni diagnostiche e specialistiche destinate a ex malati Covid, il bonus per medici e infermieri, il finanziamento per farmaci per malattie gravi extra LEA). Un altro consistente capitolo riguarda le risorse per le infrastrutture, con stanziamenti che consentono di proseguire fino al completamento alcune opere di rilievo regionale come la Pedemontana (con un prestito spalmato dal 2025 al 2044). Consistenti incrementi sono stati stabiliti per gli stanziamenti destinati a interventi strutturali strategici e alla sicurezza sulla rete ferroviaria regionale. Sono stati previsti anche fondi per la Protezione civile e per interventi idraulici e la messa in sicurezza del territorio (20 milioni). In particolare 1,5 milioni andranno a enti locali per risarcimenti dei danni creati dal maltempo, ulteriori 16 milioni nel triennio sono stati stanziati per incrementare i fondi per i Consorzi di Bonifica. Ai Comuni lombardi per progetti di rigenerazione urbana andranno 40 milioni nel 2022 e 60 milioni nel 2023, da aggiungersi agli stanziamenti già decisi. Ripresa economica, lavoro e scuola – Un altro filone di interventi riguarda le politiche per la ripresa economica. Quindici milioni vengono appostati per contributi a fondo perduto dedicati alle imprese attraverso Finlombarda per realizzare i relativi piani di investimento, mentre viene differito il termine della conclusione dei lavori di viabilità ed edilizia scolastica effettuati sulla base della legge regionale 9 del 2020. La scadenza è stata infatti spostata dal 20 novembre 2021 al 30 giugno 2022, per permettere agli enti locali la conclusione dei lavori già iniziati. Cinque milioni andranno a incentivare l’attività formazione-lavoro, altri 5 milioni a interventi per la digitalizzazione e l’interconnessione di scuole superiori e nove milioni alle amministrazioni locali per la prevenzione dell’incidentalità stradale. Proroghe e nuovi interventi – Vi è poi una serie di norme che non contemplano spese ma consentono di realizzare iniziative dettate in buona parte dell’emergenza. Vengono prorogarti al 31 dicembre 2022 i contratti di servizio tra Regione e Trenord, così come previsto dalle norme Covid. Aria Spa viene autorizzata a costituire una società per la cessione con procedura di evidenza pubblica del ramo d’azienda “Struttura di back office” del call center regionale. E’ stata approvata con un emendamento l’estensione degli interventi regionali a “strutture pubbliche e ad altri soggetti che svolgono servizi di pubblica utilità (in aggiunta alle strutture sanitarie) che necessitano di aiuti per il contrasto all’epidemia”. Viene ratificata l’intesa tra Emilia Romagna, Lombardia, Veneto e Piemonte che attribuisce ad AIPO (Agenzia Interregionale per il Po) le funzioni in materia di infrastrutture per la mobilità ciclistica. Bosco della Musica a Rogoredo – Sono stati assegnati due milioni di euro aggiuntivi al Conservatorio di Milano, per la realizzazione del progetto “Il bosco della Musica” a Rogoredo. L’area del “Boschetto” è tristemente nota come una pericolosa e degradata piazza dello spaccio di stupefacenti. Il progetto finanziato prevede la realizzazione di un grande Campus musicale del Conservatorio di Milano proprio nell’ex Boschetto. Arte e ambiente, dunque, si fondono per la rinascita sociale e culturale di un’area strategica della città di Milano. Gli ordini del giorno – Il Consiglio ha approvato 180 ordini del giorno, con argomenti di interesse generale oltre che relativi a svariati temi d’interesse dei territori e che riguardano particolari aspetti di politiche ambientali, economiche, infrastrutturali, culturali. Sanità, trasporto pubblico locale, giovani e lavoro sono stati in particolare al centro di due ordini del giorno presentati dal gruppo del PD e approvati all’unanimità. I documenti chiedono alla Giunta di farsi parte attiva nella Conferenza Stato-Regioni e di impegnare risorse proprie affinchè vengano incrementati i fondi destinati a questi ambiti. In particolare viene chiesto di operare per aumentare il numero delle borse di studio per la formazione dei medici di medicina generale e incentivare i medici di base a coprire gli ambiti territoriali carenti, per sostenere gli investimenti anche erogando alle Agenzie per il Trasporto Pubblico Locale risorse straordinarie per garantire l’attuale livello del servizio e infine per promuovere l’occupazione giovanile incentivando i contratti di apprendistato. Ieri in serata il PD aveva ritirato un migliaio di emendamenti proprio in previsione del voto a questi ordini del giorno, mentre a sua volta il M5S aveva ritirato 1124 emendamenti di fronte alla disponibilità della maggioranza ad accogliere, come è poi avvenuto, alcuni emendamenti relativi a interventi per le persone fragili e per l’ambiente. In sede di dichiarazione di voto i capigruppo di PD e M5S hanno comunque ribadito il voto “decisamente” contrario all’assestamento. Domani, mercoledì 28 luglio, il Consiglio regionale si riunirà nuovamente in seduta ordinaria per discutere il progetto di legge che modifica la legge regionale sul sistema educativo di istruzione e formazione relativa al servizio psico-pedagogico (relatrice Silvia Scurati, Lega) e provvedere alla nomina del revisore legale dell’ATC 6 di Cremona. La seduta sarà preceduta, alle ore 10, da una breve cerimonia nel corso della quale verrà consegnato un

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Confesercenti Milano: Painini confermato alla presidenza

Confesercenti Milano: Painini confermato alla presidenza. «Ringrazio il gruppo dirigente dell’Organizzazione territoriale per aver riconfermato la fiducia nel mio operato e nella squadra messa in campo. Siamo chiamati a grandi responsabilità nel contesto imprenditoriale più dinamico del Paese e in un momento storico molto delicato, dove economia, salute pubblica e sostenibilità ambientale devono assolutamente viaggiare di pari passo», così Andrea Painini commenta la rielezione alla carica di Presidente della Confesercenti provinciale di Milano, espressa all’unanimità dall’odierna assemblea elettiva. Andrea Painini, Classe 1977, vive a Milano e si occupa d’intermediazione immobiliare da oltre 20 anni. Socio Confesercenti dal 2008, Painini si è avvicinato all’Organizzazione partecipando alla vita dell’Associazione Nazionale Agenti e Mediatori d’Affari ANAMA – di cui oggi è tuttora vice-Presidente nazionale – e dunque nel più generale contesto confederale, dove oltre a ricoprire il ruolo di Presidente provinciale dal 2014 è altresì vice-Presidente nazionale di FEDERFRANCHISING, nonché vice-Presidente di Confesercenti regionale Lombardia e vice-Presidente di ENBIL – Ente bilaterale regionale lombardo. La Confesercenti provinciale di Milano rappresenta e assiste oltre 5.000 imprese attive sul territorio della città metropolitana, nonché nelle province di Monza e Brianza, Lodi e Pavia. A Painini vanno i migliori auguri di tutta la Confesercenti provinciale, che è chiamato a traghettare oltre alla pandemia e verso nuovi orizzonti.

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