Sul caso Sangalli pesa ancora la questione Codice Etico

Perché l’ultima news di uno scandalo di sesso, soldi e potere all’interno di Confcommercio racconta di come la Procura di Roma abbia presentato ricorso contro l’assoluzione dell’ex segretaria di Carlo Sangalli e l’ex dirigente Rivolta. I due secondo la denuncia presentata dall’attuale presidente dell’associazione di commercianti avrebbero orchestrato un raggiro ai suoi danni: con false accuse di molestie sessuali lo avrebbero costretto a donare 200mila euro alla donna. Il ricorso, per chi non avesse seguito, è stato presentato perché al momento la corte ha assolto i due. Anzi, li ha assolti stigmatizzando un atteggiamento di Sangalli che non sembra proprio in linea con il codice etico di Confcommercio:

Con dichiarazioni mendaci e inattendibili Carlo Sangalli ha tentato «di offuscare, mediante la prospettazione di fantasiose macchinazioni della coppia Rivolta-Venturini», la «realtà dei fatti che, nella loro crudezza e linearità, adombrano pesanti responsabilità» nei comportamenti «poco commendevoli» rivelati dalla sua ex segretaria.

E’ presto per  tirare le conclusioni su questa vicenda e vista l’età dell’interessato unita  alla lentezza della giustizia italiana, non è detto che se ne vedrà la fine. Ma alcuni pezzi sono incontestabili, come la relazione sessuale con la segretaria. Lei sostiene che ci siano state anche le molestie che Sangalli nega, ma ormai nessuno dei due nega che la relazione ci sia stata. Anche la testimonianza del guru delle fondazioni Guzzetti non ha lasciato spazio per negare questa parte della vicenda. Una parte che già di per sé vede il presidente di Confcommercio in contrasto con i principi enunciati nel codice etico della stessa Confcommercio, tant’è che già agli inizi della sordida vicenda alcune figure di vertice avevano chiesto le dimissioni di Sangalli proprio per questo contrasto. Questa comunque è la situazione attuale, poi potrebbe pure ribaltarsi, perché le vie della giustizia sono più  imperscrutabili persino di quelle divine. Intanto però resta il dubbio sulla effettiva validità del codice etico, perché al momento Sangalli non sembra proprio in linea con quanto scritto in quel testo. Né la società civile con la sua stessa definizione, anzi sembrerebbe più una società incivile.