30 Agosto 2022

Tonelli: nulla di artistico nell’oltraggiare le forze dell’ordine

Tonelli: nulla di artistico nell’oltraggiare le forze dell’ordine. Dice Tonelli Parlamentare della LEGA e Segretario Generale aggiunto del SAP: “Possibile che anziché andare avanti sembra che tutto stia regredendo nel peggiore dei modi. Come già successo in passato i rapper anti sistema e non solo pur di recuperare qualche like in più o qualche nuovo consenso, perché da soli non raggiungono la notorietà che vorrebbero ledono e oltraggiano la dignità delle Forze dell’Ordine. Ricordo che lo scorso anno fu il momento del “poliziotto impiccato” e per il quale la stessa casa automobilistica Audi fece un comunicato stampa per dissociarsi dal video creato dal fantomatico rapper che definì “Lesivo per l’immagine della casa automobilistica”. Ieri una foto di sette poliziotti con la testa di maiale è apparsa sulla pagina dell’ennesimo cerca consensi, che spaccia per arte ciò che è offesa. La foto pubblicata da Frah Quintale, mai sentito nominare, dopo il concerto tenuto a Catania è qualcosa di discutibile, disgustoso e altamente offensivo. Qui parlo non soltanto da cittadino di questo Paese e da Parlamentare della Repubblica, ma anche da poliziotto. Non comprendo e non vedo nulla di artistico in una simile espressione e in un simile modo di porsi e di offendere. Dove è l’espressione artistica in sette poliziotti con la foto da maiale? Comprendo per poter soddisfare i propri interessi e/o desideri di successo, che a volte si possa forzare la mano, ma questo va fatto con acume, in maniera intelligente e non in maniera volgare, stupida ed illecita come questa. A tal proposito e per i motivi citati, nei prossimi giorni presenterò denuncia all’Autorità Giudiziaria per ciò che è previsto nell’Art. 342 del codice penale per vilipendio, offesa, oltraggio ad un Corpo politico, amministrativo e giudiziario del nostro Paese. Mi auguro che l’Autorità Giudiziaria intervenga con la dovuta fermezza, perché simili modelli comportamentali non possono e non devono essere emulati dalla comunità del Paese e soprattutto dai giovani. Non ci resta che attendere, per capire quanti soggetti che ruotano attorno alla sinistra e che classifico come il partito dell’anti Polizia, condanneranno questo vigliacco gesto, nei confronti di chi ogni giorno per una manciata di lenticchie rischia la propria vita nelle strade per garantire concordia e pacifica convivenza ai cittadini italiani.

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In Val Gardena per godere dello straordinario spettacolo dell’autunno

In Val Gardena per godere dello straordinario spettacolo dell’autunno. Dal verde brillante dell’estate al rosso che infuoca non solo i boschi ma anche le rocce dei monti della Val Gardena: è questo l’affascinante segnale cromatico che annuncia l’autunno, stagione di calma assoluta, di giornate dall’aria tersa e frizzante e di straordinaria bellezza per questa incantevole vallata incorniciata da svettanti cime dolomitiche. Per far vivere agli ospiti la magia del Burning Dolomites, l’Hotel Granbaita Dolomites, raffinato 5 stelle nel cuore di Selva di Val Gardena, resta aperto durante tutto il periodo autunnale: ad attenderli, giornate realmente ritempranti, fra passeggiate e relax, piaceri di una tavola salutare e raffinata e benefici trattamenti nella Spa, ideali per affrontare in piena forma la stagione invernale. Escursioni e pedalate con guida privata (e attrezzatura gratuita) Gli ospiti dell’hotel hanno a disposizione gratuitamente bici elettriche di ultima generazione, bastoncini da camminata e zaini: così, ben equipaggiati e senza bisogno di preoccuparsi di portare l’attrezzatura da casa, possono partecipare al fitto e piacevole programma di escursioni alla scoperta dei luoghi più belli della Val Gardena (come l’incantevole Vallunga) e di pedalate panoramiche lungo tracciati da mito. Il tutto con guide esperte private dell’hotel, che illustreranno aspetti paesaggistici e naturalistici dei percorsi. Un vera ricarica di vitalità, nella possente cornice delle Dolomiti fiammeggianti dei colori autunnali. I rituali della Savinela Spa fra Alpi ed Oriente per un benessere profondo Per accrescere i benefici del movimento all’aria aperta, niente di meglio che le acque calde a 32° delle grandi piscine interna ed esterna della Savinela Spa, rivitalizzate secondo il Metodo GRANDER, che ne potenzia le caratteristiche naturali e gli effetti positivi. Con i suoi oltre 2.000 mq di estensione, la Spa propone un percorso di benessere unico nel suo genere che valorizza i principi attivi degli elementi naturali delle Dolomiti, sia nei trattamenti che nei prodotti utilizzati, efficacemente mixati con sapienze orientali. Per purificare il corpo, eliminare le tossine, rafforzare il sistema immunitario, ideali sono le saune (dalla tradizionale sauna finlandese a quelle al fieno e al cirmolo), il bagno turco al vapore e quello aromatico, l’oasi salina con grotta e piscina. Nella sauna panoramica si ripete varie volte in settimana il rituale di purificazione dell’Aufguss. Fra i molti trattamenti adatti per l’autunno ci sono Detox – Skin Regimen, trattamento viso detox con azione anti-age per pulire in profondità la pelle dai metalli pesanti, particolarmente adatto a chi vive in città con effetto chelante e con longevity complex; Alpine Ritual Steviola, con bagno di fieno che previene problemi alle vie respiratorie e malattie stagionali come bronchiti ed influenze, seguito da un massaggio; Pinda Sweda, un trattamento con sacchettini riscaldati contenenti erbe di montagna, personalizzabile in base alle esigenze, che vengono passati sul corpo e grazie all’olio rilasciano i principi attivi. I piaceri dell’autunno in tavola A completare piacevolmente (e in modo sorprendente) il soggiorno è la tavola firmata dall’Executive Chef Andrea Moccia, must dell’hotel: ne sono protagonisti in questo periodo i prodotti e gli straordinari sapori della gastronomia autunnale (castagne, noci di montagna, zucca, funghi porcini, rape rosse, formaggi di malga e altri prodotti altoatesini). Il ricchissimo Menu à la carte spazia dai più tradizionali piatti altoatesini in cui sono valorizzate le materie prime locali, anche di piccolissimi produttori, alle raffinate proposte della cucina mediterranea e internazionale. Il tutto accompagnato dai vini della fornitissima cantina, ricca di oltre 500 etichette altoatesine e delle più blasonate cantine internazionali. Chi volesse seguire un regime detox o dimagrante può affidarsi al Menu Vital, gustosissimo ma con sole 500 calorie. Uno straordinario percorso del gusto al Ristorante Granbaita Gourmet Atmosfera ovattata, mise en place ricercata, servizio ineccepibile, il raffinato Ristorante Granbaita Gourmet è uno scrigno del gusto all’interno dell’hotel. Aperto anche agli ospiti esterni, ha soli 7 tavoli per offrire la possibilità di fare un’esperienza culinaria straordinaria nel massimo del comfort. Seguendo le suggestioni dell’autunno, Andrea Moccia ha creato una serie di nuovi piatti ad alta creatività, che si scoprono seguendo i diversi percorsi del Menu Degustazione Gherdeina e di quello Dolomites, giocati fra ricerca e reinterpretazione in chiave moderna dei sapori della tradizione locale. Chi ama farsi sorprendere può infine affidarsi al Menu A sorpresa, sinfonia a mano libera dello Chef. Pacchetti per gourmet e per coppie Per l’autunno il Granbaita Dolomites ha messo a punto una serie di piacevoli pacchetti soggiorno, fra cui il Couples Retreat (che include, fra l’altro, il benvenuto in camera con una bottiglia di Champagne e delicatezze e il trattamento Savinela SPA Couples Ritual, ovvero sauna e bagno turco privati, peeling, massaggio rilassante, impacco nutriente, piacevole relax e cocktail di frutta fresca) e il Granbaita Gourmet Experience, con una cena con Menu degustazione Gherdeine di 5 portate nel Ristorante Granbaita Gourmet. Granbaita Dolomites. Lusso, stile, calda accoglienza familiare Nato dalle idee e dai sogni della famiglia Perathoner – Puntscher, che l’aveva aperto in una posizione invidiabile nel centro di Selva di Val Gardena nel 1961 e ha deciso di rinnovarlo radicalmente nel 2019 con un’impegnativa e riuscitissima ristrutturazione di classe che gli ha fatto conquistare le 5 stelle, il Granbaita Dolomites interpreta in modo contemporaneo l’ospitalità e lo stile altoatesini, accogliendo gli ospiti con i suoi ambienti ampi e luminosi, rifiniti con amore e cura dei dettagli. Linee eleganti di legno, vetro e pietra che rievoca le Dolomiti che si scorgono al di là delle ampie vetrate, focolari che invitano al calore familiare, tessuti caldi e naturali per un progetto firmato dall’arch. Rudolf Perathoner, che ha saputo interpretare al meglio l’idea di ospitalità dei proprietari, sintetizzando innovazione e tradizione, contemporaneità e storicità, grazie ad un attento studio delle forme e una ricercata selezione dei materiali. Il progetto è stato insignito del Premio In/Architettura 2020 Willis Towers Watson dall’Istituto Nazionale di Architettura. Uno sguardo sempre avanti senza dimenticare i valori della tradizione, la famiglia Perathoner – Puntscher da oltre 50 anni si dedica al genuino piacere dell’ospitalità. Fra le mura dell’hotel si respirano familiarità, autenticità e un senso di benvenuto a casa. Carmen e Raphael con i

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Milano e l’importanza dei suoi vescovi

Milano e l’importanza dei suoi vescovi. Perché di questi tempi l’importanza dei vescovi milanesi sembra scomparsa nelle nebbie del tempo. Eppure senza di loro Milano non avrebbe la stessa identità. Domani si celebra un momento per ricordare Carlo Maria Martini, un nome che è riecheggiato per decenni nelle basiliche e cattedrali milanesi. E che a suo modo ha lasciato un segno importante, magari non tanto quanto quello di Ambrogio, nome che è diventato un tutt’uno con il significato di milanesità. Il grande vescovo del passato remoto ha lasciato un’orma così profonda che il termine ambrosiano è diventato sinonimo di milanese. A lui si devono molte particolarità della “cultura milanese”, ci si perdonino le virgolette ma non aderiamo al concetto che tutto è cultura. Le stesse festività meneghine sono diverse dal resto d’Italia perché chi guida una città nel corpo e nello spirito può permettersi di plasmarne le abitudini, i costumi, insomma la vita stessa. Il vescovo milanese dai tempi di Ambrogio è diventato un formatore di comunità unendo le capacità e i possedimenti ecclesiastici a una visione. Così è nato e prosperato lo spirito meneghino che per naturale conseguenza di un lavoro ben fatto ha avuto tra i suoi principi un distacco in ogni aspetto della vita: anche la religione esiste ed è importante, ma è tutt’altro che un freno alla vita civile come a Roma dove oggettivamente sta avendo più la funzione di parassita che di enzima. I vescovi milanesi invece hanno saputo farsi enzima, creando una città che pur essendo piccolissima (è una frazione delle metropoli a cui la si compara di solito) è diventata un’eccellenza riconosciuta in tutto il mondo. Ecco perché è importante e giusto celebrare Milano e l’importanza dei suoi vescovi.

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La Casa della Carità ricorda il cardinal Martini a 10 anni dalla scomparsa

La Casa della Carità ricorda il cardinal Martini a 10 anni dalla scomparsa. Mercoledì 31 agosto alle 11, un momento di preghiera per ricordare il Fondatore della Casa della Carità. Don Colmegna: «Per me Martini ha rappresentato la gioia di essere prete». Mercoledì 31 agosto ricorre il 10° anniversario della scomparsa del cardinale Carlo Maria Martini, il fondatore della Casa della Carità. Al cardinal Martini, infatti, si era rivolto l’imprenditore Angelo Abriani – cui è dedicata la Fondazione di via Brambilla – il quale voleva che la sua eredità andasse ai poveri. Ed è stato Martini a scegliere don Virginio Colmegna per guidare una Casa che, nella periferia di Milano, promuovesse cultura a partire dall’accoglienza. «Martini per me ha rappresentato la gioia di essere prete e mi ha dato l’entusiasmo per andare avanti. Sono tanti gli episodi che ricordo con commozione, come la sera in cui, da solo e senza avvisare nessuno, venne alla Parpagliona, una piccola casa della periferia sestese dove accoglievamo disabili e persone dimesse dagli ospedali psichiatrici. Arrivò e si sedette vicino agli ospiti, curioso di vedere e di sapere», afferma don Virginio Colmegna, presidente della Casa della Carità. E per quel che riguarda la Casa della Carità dice: «Non c’è dubbio che il suo più grande lascito sia stato quello di trasmetterci il binomio “cultura e accoglienza” e la capacità di non essere assimilati a un’attività di carattere assistenziale o pietistico. Così come credo che la principale innovazione portata avanti in questi anni dalla Fondazione, che rispetta in pieno il mandato di Martini, sia stata la gratuità, che significa accogliere anche quelli tagliati fuori da tutti i servizi, coloro che nel Discorso alla città del 2002 lui aveva chiamato “gli sprovveduti”. Ecco perché, per il futuro, chiedo che venga salvaguardato il patrimonio di pensiero e di cultura della Casa e sia assicurata la necessaria serenità economica per sostenere il peso della gratuità e dell’innovazione». In occasione del decennale dalla sua scomparsa, la Casa della Carità ricorderà il cardinal Martini con un momento di preghiera, mercoledì 31 agosto alle ore 11.

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Immobiliare: l’home staging si impara online

Immobiliare: l’home staging si impara online. Il programma è online: https://stagingeredesign.school/calendario-corsi-per-diventare-home-stager/ Valorizzare gli immobili allo scopo di trovare rapidamente l’acquirente perfetto e concludere l’affare rapidamente e bene. Ecco riassunto in poche parole ciò che fa l’home stager, figura sempre più richiesta dal settore immobiliare perché rappresenta un vero e proprio “booster” per le vendite: nel nostro Paese, infatti, le case oggetto di home staging infatti si vendono quattro volte più velocemente rispetto alla media. Non stupisce quindi che sempre più persone decidano di diventare home stager, ma attenzione: «A fronte di ottime prospettive di business e di un investimento iniziale contenuto, affermarsi nel settore richiede una preparazione solida in numerose discipline. Non ci si può improvvisare e l’attività va pianificata attentamente». Ad affermarlo è Fosca de Luca, homestager e redesigner attiva da oltre vent’anni, autrice di saggi sull’argomento e fondatrice dell’Accademia Italiana di Staging & Redesign. La sua scuola in 7 anni di attività è diventata punto di riferimento in Italia del settore e punta a formare professionisti completi e in grado di portare avanti un’attività remunerativa. «Nel primo semestre 2022 – continua de Luca – abbiamo formato 58 nuovi Home Stager per gli immobili da vendere e 37 ReDesigner di interni specializzati nel progettare e arredare B&B e case vacanza. Una delle caratteristiche della professione, infatti, è che una volta acquisite le basi, si possono intraprendere diverse specializzazioni, perché il mercato immobiliare richiede competenze diversificate. Solo quest’anno sono abbiamo già avuto circa 70 allievi che hanno seguito i vari corsi in marketing immobiliare, strategie per vendere, fotografia di Interni, carta da parati, Feng Shui». I corsi per diventare home stager di AIS&R sono tutti online, con videolezioni sia in diretta streaming sia registrate, prevedono posti limitati per favorire l’interazione con i docenti, tutti master trainer professionisti. Due i corsi cardine. Il primo è “Professione Home Stager”: 48 ore di lezione suddivise in 9 moduli che forniscono tutte le competenze indispensabili per iniziare da subito l’attività, più una prova pratica di allestimento nella Factory di AIS&R a Bologna. Due le edizioni, serale (4 ottobre – 15 dicembre, ogni martedì e giovedì), e mattutina (21 novembre – 2 dicembre, tutti i giorni dal lunedì al venerdì). Il secondo corso cardine è “ReDesign d’Interni”, per imparare a lavorare su B&B, case vacanze, locazioni turistiche affittacamere, agriturismi, ma anche locande ed hotel. «Una formazione specifica, unica in Italia» sottolinea de Luca, per un totale di 30 ore di lezione online, dal 28 novembre al 6 febbraio. Numerosi anche i corsi specifici, con un calendario sempre in aggiornamento: a settembre ci sarà “Pianifica la tua attività” sulla gestione dei costi, a ottobre “Fotografia d’Interni”, “Vendere l’Home Staging” e “Ricettività Turistica Specialist”, corso di 16 ore per chi, appunto, vuole specializzarsi in quello specifico settore. E ancora, a novembre, il corso “Sviluppa il tuo Personal Brand”, per gestire in maniera strategica la propria immagine professionale. Il calendario è sempre in evoluzione e si arricchirà nelle prossime settimane.  Ma a chi sono rivolti questi corsi? «Quando mi chiedono se tutti possono diventare home stager rispondo di sì, non è strettamente necessario avere un background da architetti, designer o esperti immobiliare – spiega Fosca de Luca –. Ciò però non significa che “chiunque” possa fare questa professione. Per avere successo e trasformarla in un’attività remunerativa servono skill che possono essere acquisite anche da zero, ma che comunque vanno sempre aggiornate. Non solo competenze tecniche (allestimento, fotografia, marketing immobiliare…) ma anche voglia di specializzarsi, di individuare sempre nuovi servizi da offrire, personal branding, social media. E poi l’organizzazione, spesso lo scoglio su cui si infrange il sogno di vivere di home staging: occorre pianificare e costruire una rete di contatti nel mondo immobiliare, e AIS&R insegna a fare anche questo, per formare professionisti completi e soddisfatti del loro percorso». Il programma è online: https://stagingeredesign.school/calendario-corsi-per-diventare-home-stager/  Accademia Italiana di Staging & Redesign – La scuola di formazione per chi desidera avviare un’attività imprenditoriale solida e redditizia nell’ambito dell’Home Staging e del ReDesign d’interni, ossia le discipline focalizzate sull’allestimento degli immobili allo scopo di venderli velocemente e bene e sulla valorizzazione delle case destinate al turismo. È nata da un’idea di Fosca de Luca, esperta del settore immobiliare da oltre vent’anni, home stager e redesigner professionista. AIS&R ha a Bologna la sua Factory dove si tengono corsi, eventi e laboratori sul mondo dell’home staging. https://stagingeredesign.school/

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