Gli abusivi di Macao incassano la solidarietà della Giunta e ringraziano

Questa settimana il Consiglio Comunale ha votato contro lo sgombero di Macao. Il 5 ottobre, in Piazza della Scala eravamo tanti. Una città che non rinuncia a prendere voce e metterci i corpi e che non accetta di essere ignorata: le piazze funzionano sempre! Un voto contro lo sgombero di Macao è un fatto concreto, non possiamo che rendere atto al Comune di Milano di essere tornato sui suoi passi”. Lo hanno scritto in un post su Facebook gli autonomi del collettivo Macao, che occupano abusivamente l’ex macello di viale Molise, commentando la bocciatura da parte della maggioranza della mozione che chiedeva fossero sgomberati.

Possiamo però dire che abbiamo vinto insieme una battaglia, ma ne abbiamo ancora davanti. Ora, infatti, dobbiamo andare fino in fondo e rilanciare. Come sapete, la nostra sfida è quella di sempre: Macao si compra Macao con l’aiuto di tutti – continuano gli autonomi -, rendendolo uno spazio invendibile per sempre e un bene comune per la città. In due recenti interviste, il sindaco Beppe Sala ha dichiarato di aver dato indicazioni alla Giunta di lavorare su questa proposta, funzionale a investire nella ristrutturazione e la messa a norma dell’edificio per continuare a offrire un programma pubblico mozzafiato, politico, erotico, accessibile e ad alto impatto sociale, sostenuto da un azionariato popolare diffuso.- concludendo –  Adesso il sindaco deve dimostrare a Milano di fare sul serio. La politica è fatta di parole, di aperture e di notizie ma, alla fine, per la gente contano i fatti”.

Secondo Silvia Sardone, Consigliere Regionale e Comunale del Gruppo Misto, che aveva presentato la mozione, gli autonomi ringraziano Sala perché hanno già un accordo in tasca con lui e trova “vergognoso che l’amministrazione comunale di una città del calibro di Milano scenda a patti coi delinquenti del Macao” concludendo “l‘asse abusivi-sinistra si consolida ancora di più. Ora Sala e compagni abbiano il coraggio di dare spiegazioni ai residenti che sono costretti a sentire la musica a tutto volume fino alle 8 del mattino e a tutta la cittadinanza che crede ancora nel rispetto delle leggi“.