Economia e Diritto

Economia, diritto, Pubblica Amministrazione, multe, tasse, open data, case popolari, Milano

De Corato (FdI): 300 detenuti romeni mandati nelle carceri del loro paese

Il Ministro della Giustizia Carlo Nordio e la sua omologa rumena, Alina Stefania Milovic, hanno stipulato un accordo al fine di intensificare la cooperazione giudiziaria bilaterale, in materia sia penale che civile, tra il nostro stato e quello rumeno. “Grazie a tale dichiarazione congiunta – spiega il Senatore di Fratelli d’Italia Riccardo De Corato – i detenuti rumeni, in particolare quelli nomadi, ritorneranno nelle carceri del loro Stato alleggerendo, in questo modo, il nostro sovraffollamento. Tale accordo arriva dopo quello stipulato il mese scorso tra la nostra Premier Giorgia Meloni e il Primo Ministro della Romania Marcel Ciolacu”. “L’accordo odierno – aggiunge De Corato –  è molto importante soprattutto per l’Italia perché, nelle nostre carceri, i cittadini rumeni sono secondi solo a quelli marocchini. In particolare – conclude -a Milano, nel carcere di San Vittore il 70% circa dei detenuti è straniero e della Romania ce ne sono 300 circa”.

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A Milano 23 alloggi Aler per le donne vittime di violenza

Sono 23 gli alloggi che verranno messi a disposizione delle donne vittime di violenza a Milano e provincia. L’iniziativa rientra nel programma sperimentale avviato da Regione Lombardia in collaborazione con Aler, Centri Anti Violenza e le Case Rifugio. L’obiettivo è sostenere le donne nel loro percorso di autonomia abitativa. E’ fondamentale per il recupero e rinascita di chi si rivolge ai centri specializzati per sottrarsi a gravi situazioni di violenza domestica. La misura, proposta dell’assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari Opportunità, Elena Lucchini, di concerto con l’assessore alla Casa e Housing Sociale, Paolo Franco, prevede lo stanziamento di un contributo per le Aler che mette a disposizione alloggi a favore di CAV e CR. Il finanziamento permette di offrire alle donne vittime di violenza soluzioni abitative adeguate a costo zero per la durata di 5 anni. Al termine del periodo di copertura economica gli alloggi potranno rimanere a disposizione dei soggetti gestori dei CAV/CR con un canone di locazione concordato ex legge 431/98. Complessivamente, le risorse messe a disposizione di questa sperimentazione sono 1,5 milioni di euro. Aiutare le donne, aiutare la comunità “La prevenzione e il contrasto alla violenza di genere – ha dichiarato l’assessore Elena Lucchini – sono una priorità di Regione Lombardia. Per questo siamo impegnati nel costante potenziamento delle nostre reti territoriali. Sosteniamo progetti educativi e formativi con le scuole e l’università. Abbiamo promosso protocolli per il gratuito patrocinio e un’intesa con le Prefetture e le Forze dell’ordine per un’adeguata attenzione nei confronti delle vittime di violenza. Dallo scorso luglio, abbiamo avviato una sperimentazione che ci consente di individuare alloggi messi a disposizione dalle Aler da destinare alle donne vittime di violenza. Così garantiamo loro un concreto sostengo all’autonomia abitativa specialmente nel caso della presenza di figli minori e di persone con disabilità nel nucleo familiare”. Per l’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica alle donne vittime di violenza “abbiamo stanziato 1,5 milioni di euro. Dopo il primo avvio della sperimentazione con Aler Pavia e Lodi,  grazie alla collaborazione con Aler Milano proseguiamo questo percorso con l’individuazione di 23 alloggi, che verranno assegnati alle donne prese in carico dalla nostra rete territoriale. Un intervento – ha concluso Lucchini – che vogliamo diventi strutturale e che continueremo a finanziare perché aiutare le donne significa aiutare l’intera comunità”. Aiutiamo le donne a costruirsi un futuro “Aiutare le donne vittime di violenza a raggiungere l’autonomia abitativa- ha evidenziato l’assessore Paolo Franco –  è fondamentale . Abbiamo lavorato a uno strumento che aiuta la costruzione di un nuovo percorso stabile di vita. La casa è un elemento determinante. Con la tranquillità e la sicurezza di avere un’abitazione per sé e per i propri figli, le donne maltrattate possono pensare a un nuovo lavoro. A un futuro diverso e a un rinnovato coraggio per affrontare un momento difficilissimo ma che possono superare. La ‘Missione Lombardia’ che sto portando avanti è anche questo: dimostriamo con i fatti il sostegno nei confronti delle persone che vivono condizioni di fragilità, che non è solo economica ma, come in questo caso, è psicologica. E noi vogliamo fare la differenza anche lì”. Il cambio di passo nella gestione delle politiche dell’abitare, ha concluso Franco, “si traduce infatti in una concreta attenzione all’aspetto sociale: l’assegnazione di alloggi a costo zero alle vittime di soprusi rientra nelle direttive impartite per l’anno 2024 alle Aler e si affianca a molti altri interventi che riguardano i presidi di legalità, sanità e sicurezza all’interno delle case Aler”. Grande impegno di Aler “Abbiamo aderito con grande coinvolgimento a questa iniziativa – ha aggiunto il presidente di Aler Milano Matteo Mognaschi – garantendo la disponibilità di 23 alloggi in Milano e Provincia a favore dei Centri Anti Violenza e delle Case Rifugio per contribuire al supporto alle donne vittime di violenza nel loro percorso di rinascita e recupero dell’autonomia abitativa. Siamo convinti che sostenere il contrasto alla violenza di genere, sia nei percorsi individuali, sia con la promozione di una cultura di rispetto della donna e della persona, sia imprescindibile per Aler che è già attiva su diversi fronti per supportare questo tipo di attività, mettendo a disposizione alloggi agli operatori del settore e ospitando alcune associazioni negli Spazi Casa a servizio dei più grandi quartieri di Milano”.

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Bestetti (FdI): Regione collabora con Comune e Governo per palestre della salute e alloggi al personale giudiziario

“Accolgo con soddisfazione l’adesione del Comune di Milano alla ‘Partnership for Healthy Cities’, la rete globale di città impegnate nel garantire e promuovere una qualità di vita più sana per i propri cittadini” lo scrive in una nota il Consigliere Regionale di fratelli d’Italia Marco Bestetti, specificando “Si tratta di un’iniziativa coerente con il grande lavoro che stiamo conducendo in Regione Lombardia con il nuovo Piano Socio Sanitario Regionale dove abbiamo inserito un cambio radicale di paradigma dalla semplice cura alla diffusa promozione della prevenzione primaria e secondaria”. “In questo contesto – spiega il meloniano – sto lavorando insieme alla DG Welfare della Regione per istituire le Palestre della Salute ul modello dell’esperienza maturata in Veneto ed Emilia-Romagna, per promuovere l’attività fisica e sportiva, anche prescritta dal proprio medico, quale valido strumento di contrasto ad alcune patologie croniche che hanno un’incidenza economica e sociale molto elevata”. Bestetti commenta anche l’intesa siglata dal Ministro della Giustizia Carlo Nordio e dal Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana per assegnare alloggi Aler a canone agevolato al personale dell’Amministrazione giudiziaria. “Anche questa volta la Lombardia, locomotiva d’Italia, è l’apripista di questa collaborazione – si compiace Bestetti –  in vista dei prossimi accordi che il Ministero della Giustizia siglerà con le altre Regioni. La Lombardia – prosegue- dimostra di essere concretamente al fianco degli operatori dei tribunali che hanno difficoltà ad accedere al mercato privato degli affitti, agevolando la permanenza del personale giudiziario nel territorio lombardo. Questa importante iniziativa risulta perfettamente in linea con il lavoro che sta svolgendo l’Assessore alla Casa, Paolo Franco, dando attuazione al Piano regionale per la Casa. È infatti fondamentale allargare le categorie dei beneficiari dei servizi abitativi garantendo il ‘mix abitativo’ nei quartieri popolari” conclude Bestetti.  

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Al via due interventi di restauro in Galleria Vittorio Emanuele II

Il Comune di Milano ha avviato due interventi di restauro per la Galleria Vittorio Emanuele II: interesseranno la facciata di via Marino e le coperture su via Silvio Pellico. Le opere, finanziate dall’Amministrazione e concordate con la Soprintendenza, dureranno circa sei mesi. Il principale dei due interventi riguarda la facciata esterna di uno dei cinque corpi di fabbrica della Galleria Vittorio Emanuele che, con ingresso in via Marino 7, ospita dai primi anni Cinquanta la sede dei Gruppi Consiliari del Comune. I lavori, al via in questi giorni, consistono nel recupero conservativo delle superfici e delle finiture e decorazioni originali, che hanno subito nel tempo un visibile degrado: si prevede la pulitura e il consolidamento degli archi al piano terra, dei fregi, degli elementi decorativi e delle superfici in pietra e ad intonaco dell’intera facciata, tardo ottocentesca, per quattro piani. L’intervento, per un valore di oltre 500mila euro, si estenderà su una superficie di circa 900 metri quadri. Durante i lavori saranno garantiti l’accesso pedonale e la funzionalità dell’edificio, sia per i Gruppi consiliari sia per le attività commerciali presenti. “Interveniamo sull’unica facciata della Galleria – spiega l’assessore al Bilancio e Patrimonio, Emmanuel Conte – non ancora toccata dai restauri che hanno interessato il complesso monumentale negli scorsi decenni: il rifacimento della pavimentazione negli anni ‘60, gli interventi fra gli anni ’80 e ‘90 sulla copertura a vetri e sulle facciate e sui cortili interni, quelli che nel 1995 riguardarono gli archi di piazza della Scala, via Ugo Foscolo e via Silvio Pellico e infine il restauro dei due bracci concluso per l’Expo. La Giunta ha da tempo programmato una serie di interventi per il complesso della Galleria ed ora, grazie all’applicazione di un accordo quadro, procediamo con opere importanti per tutelare e valorizzare un patrimonio unico della città”. Sui lati e in sommità della facciata di via Marino si trovano preziosi riquadri in graffito che rappresentano figure antropomorfe, putti, diavoli e cavalli alati. Tali decorazioni, simili a quelle presenti sugli archi di ingresso di via Pellico, via Foscolo e piazza della Scala, saranno in particolare oggetto di un consolidamento e di un restauro accurati. Il secondo intervento riguarda la copertura a falde del corpo di fabbrica rivolto verso via Silvio Pellico. E’ prevista la revisione e sistemazione del manto in tegole marsigliesi e coppo canale e delle gronde. Parallelamente si procederà alla ripulitura delle facciate sul passaggio coperto, sull’asse principale della Galleria, oggetto di restauro in occasione di Expo 2015 e che presentano oggi depositi di polvere, accumuli di guano e ragnatele sui motivi ornamentali. Complessivamente la spesa è di circa 400mila euro.

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Dubbi sulle procedure per la riassegnazione dei centri anziani. Truppo (FdI): rischio di dispersione sociale

Da un paio di anni è in corso la progettazione della riassegnazione dei Centri Anziani, fino ad oggi affidati ad associazioni e gruppi informali costituiti per l’appunto da anziani, che prestano la loro opera a titolo gratuito. Ad esserne interessati varie migliaia di soggetti fra frequentatori e “operatori” (spesso le due due figure coincidono) che manifestano non poche preoccupazioni per come potrebbe concludersi questa operazione. Le principali contestazioni fatte all’Assessore Lamberto Bertolè, al cui assessorato è affidata la questione, sono quella di avere indetto un bando che prevedendo la co-programmazione e  co-progettazione della programmazione futura, consentendo così di accedervi a vari soggetti economici, quali le Cooperative, che grazie alla loro forza, sia sul piano economico, sia su quello degli operatori disponibili, quasi certamente prenderanno il controllo dei Centri, sottraendoli agli attuali volontari o relegandoli in ruoli di secondo piano. Inoltre, secondo gli “anziani” le procedure adottate non sempre sono state regolari. Ad esempio, le riunioni fra Pubblica Amministrazione e partecipanti al bando, convocate da Bertolé perché obbligatorie quando si segue questa procedura, non sono state verbalizzate come prevede la legge sul terzo settore. Ciò ha portato a diverse sul chi avesse detto e deciso cosa, ad esempio l’ammissione delle cooperative al bando che Bertolé sostiene essere stata una richiesta degli “anziani”, cosa che loro negano con forza. Queste ed altre presunte violazioni alle regole del terzo settore potrebbero rendere il futuro bando passibile di ricorsi al TAR, strada che alcuni dei vecchi gestori stanno già valutando di percorrere. Infine, viene anche contestata scarsa trasparenza poiché tutte le riunioni svolte nei vari municipi si sono tenute a porte chiuse, arrivando ad allontanare alcuni politici locali che volevano assistervi. Cosa che non ha impedito al Capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Comunale di prendere a cuore la questione: “Il Comune, dopo averli trasformati in associazioni e non più cellule dell’Amministrazione, e dopo averli sostenuti con pochissimi fondi (poche migliaia di euro per un numero altissimo di iniziative nei quartieri), ora li costringe ad un forzato svecchiamento, centralizzando le loro attività e affiancandogli strutture cooperative di WE MI, che ricevono ogni anno centinaia di migliaia di euro per svolgere attività sostanzialmente di CAF” scrive Truppo in una nota, aggiungendo “Ora sono in atto le procedure di coprogettazione che porteranno alla fusione degli stessi Centri. Il rischio è evidente. Oltre a perdere autonomia, queste strutture rischiano seriamente di disperdere i legami sociali preziosi radicati sul territorio in tanti decenni” per poi concludere “Presenterò a breve un’interrogazione per capire se quanto si sta facendo stia seguendo con attenzione le esigenze di queste essenziali realtà per tutta la città di Milano”.

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