Municipio 1

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Arrestate due borseggiatrici in Corso Vittorio Emanuele

Due borseggiatrici bosniache rom di 24 e 28 anni, entrambe incinte, sono state arrestate dalla polizia per aver derubato un turista cinese di 49 anni che stava passeggiando in corso Vittorio Emanuele, a Milano. Le due sono state notate attorno alle 10.45 da un agente in servizio in centro mentre avvicinavano la vittima e gli sfilavano il portafogli coprendo il movimento con un foulard. Il cinese aveva 200 euro e diverse carte di credito. Le due arrestate hanno precedenti specifici e ordini di cattura già passati in giudicato: la 24enne deve scontare un anno e 5 mesi, la 28enne è stata condannata dal tribunale di Venezia a 2 anni e 25 giorni. Nonostante la gravidanza, i medici e il magistrato non hanno evidenziato problemi di salute o rischi che impediscano la detenzione in carcere.

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Militari bloccano rapinatore ivoriano in Corso Como

Il fatto è accaduto ieri mattina in Corso Como quando un ragazzo ivoriano di 25 anni ha rubato la borsa ad un cittadino coreano di 32 anni, residente a Milano, mentre era seduto a uno dei tavolini del Caffè 900. Il derubato, resosi conto dell’accaduto, si è messo all’inseguimento del malvivente, ma è stato bloccato da alcuni complici del 25enne che hanno colpito con un pugno l’asiatico per poi darsi a loro volta alla fuga. Nel frattempo, l’ivoriano si era rapidamente allontanato in bicicletta, ma lungo la strada ha avuto la (per lui) malagurata idea di strappare di mano il telefono ad una venticinquenne milanese che stava passeggiando lungo il corso. La ragazza si è quindi messa a gridare attirando l’attenzione di due militari liberi dal servizio che si trovavano nei dintorni. I due soldati sono immediatamente intervenuti bloccando e immobilizzando il malvivente che hanno trattenuto fino all’arrivo dei Carabinieri. Gli uomini dell’Arma lo hanno quindi perquisito trovandogli addosso una decina di grammi di hashish e marijuana, così, dopo avere restituito i loro beni alle due vittime, hanno arrestato l’ivoriano con l’accusa di tentata rapina e possesso di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.

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Arco della Pace, rissa notturna con feriti

Due amici minorenni italiani sono rimasti feriti, la scorsa notte, a causa di una rissa scoppiata, davanti al ‘Bar Marilù’ in corso Sempione nei pressi dell’Arco della Pace, fra una quindicina di persone fra cui anche stranieri di diverse nazionalità. Un diciassettenne, coinvolto nella lite le cui cause al momento non sono state accertate, è stato ferito con un oggetto tagliente al braccio e al polso; il suo amico sedicenne accorso in suo aiuto è stato colpito al volto con un violento pugno. Entrambi sono stati trasportati in ospedale: il primo al San Paolo, il secondo al Fatebenefratelli. L’episodio si è verificato poco dopo le 2: la rissa e’ stata fra uomini descritti come maggiorenni che poi sono fuggiti prima dell’arrivo di una Volante. Quando i poliziotti sono arrivati sul posto c’erano già le ambulanze il cui personale ha assistito i feriti portati in ‘codice giallo’ ai Pronto soccorso: le loro condizioni non sono gravi.

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Macao, sit-in di protesta in Piazza della Scala

Passato in secondo piano rispetto alla manifestazione mattutina degli studenti e probabilmente oscurato dall’ora tarda in cui si è svolto, in una Milano dove oramai si pensava più a cosa fare nel fine settimana, piuttosto che alle manifestazioni politiche, ieri pomeriggio tardi davanti a Palazzo Marino si è tenuto il sit-in di protesta degli autonomi di “Macao”. Gli occupanti abusivi delle palazzine liberty dell’ex macello di viale Molise si sono radunati in piazza della scala, per protestare contro la decisione del Comune di attivare la procedura di vendita per la loro attuale sede, da cui temono di essere sgomberati subito, per facilitare l’ncanto, o in seguito da chi se la aggiudicherà, per poterla mettere a reddito. Dopo un breve comizio iniziali, in cui i “ragazzi” del centro sociale hanno esposto le loro ragioni, un centinaio di autonomi hanno occupato Piazza dela Scala fino a notte fonda, per tenervi una festa al ritmo della musica diffusa da un camion che proiettava luci psichedeliche e ospitava i deejay. Il tutto si è svolto sotto gli occhi di Polizia, Carabinieri e Polizia Locale intervenuti a spese dei contribuenti milanesi per sorvegliarli.

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Brera riallestita innaugura Palazzo Citterio

Questa mattina, il occasione della presentazione della mostra il VII Dialogo “Attorno a Ingres e Hayez Sguardi diversi sulle donne di metà Ottocento” curata da Florence Viguier-Dutheil, Isabella Marelli, Fernando Mazzocca e Carlo Sisi, in presenza del Sindaco Giuseppe Sala e del Ministro dei Beni e delle Attività culturali Alberto Bonisoli, è stato celebrato il completamento del riallestimento della Pinacoteca di Brera, iniziato tre anni fa. Un progetto ambizioso, che ha coinvolto le 38 sale del museo, il restauro di due tra le più importanti opere di Francesco Hayez e di ‘Porta Gregotti’, l’ingresso principale chiuso da 100 anni, oltre all’apertura del ‘Caffè Fernanda’ e reso possibile dall’autonomia istituzionale conseguente alla riforma Franceschini. “Sono contento di essere giunto alla fine di un’importante tappa della rivisitazione della Pinacoteca di Brera: possiamo dire a questo punto di avere un museo che è pienamente all’interno di Milano e che si apre a tutta la città“, ha detto il ministro Bonisoli. “Precisamente tre anni fa, il giorno dopo il mio compleanno di 60 anni, occupai il mio posto a Brera e, in mezzo all’infuriare delle polemiche giornalistiche, confesso che anche io mi immersi nei problemi da risolvere“, ha raccontato il direttore della Pinacoteca James M. Bradburne, citando Ettore Modigliani. “Ascoltavo tutti e dopo averla concordata con gli altri direttori di Brera, ho lanciato la missione di rimettere la Pinacoteca al centro della città e il fruitore al centro di Brera”. “Sono una persona che mantiene le promesse”, ha aggiunto Bradburne, sottolineando di lavorare “nell’ombra dei grandi direttori del passato: Modigliani, Wittgens e Russoli“.  l progetto di riallestimento, in particolare, s’ispira alle idee di ‘museo vivente’ di Fernanda Wittgens, la visionaria direttrice che riaprì la Pinacoteca nel 1950, dopo i bombardamenti del ’43 e a cui è dedicata la caffetteria inaugurata oggi. “Io mi sento un umile strumento della sua missione“, ha infine spiegato Bradburne. “Quello di Brera è un gran percorso, perché rispetta le tradizioni, ma fa un grande cambio di passo nell’approccio e nella valorizzazione degli spazi“, ha commentato in conferenza stampa il Sindaco Sala, non nascondendo di avere avuto delle perplessità nel momento in cui Bradburne fu nominato direttore. “Il dubbio era se questo canadese inglese sarebbe stato in grado di interpretare lo spirito milanese e dare il suo contributo alla città” ha spiegato Sala, rilanciando il progetto “Questa è la sfida che lancio alla città: in questo momento non dobbiamo solo gestire quello che abbiamo, ma avere il coraggio di pensare in grande e con una testa internazionale, perché è questo che Milano è diventata. La Milano aperta, eclettica, che dà spazio a tutti è vincente. Viviamo in tempi in cui si passa dal successo all’insuccesso in un attimo, quindi bisogna subito rilanciare“, ha spiegato Sala, plaudendo al riallestimento della Pinacoteca, ma augurandosi che si prosegua con l’allargamento degli spazi dell’Accademia a Scalo Farini e con l’apertura di Palazzo Citterio. Negli ultimi tre anni il museo della Pinacoteca di Brera ha abbracciato un nuovo approccio qualitativo, valorizzando la collezione permanente con i Dialoghi che, sviluppandosi attorno ai dipinti della Pinacoteca e ad alcune opere in prestito, hanno stimolato confronti e approfondimenti, rappresentando l’occasione per il riallestimento di intere sezioni espositive. In occasione del nuovo allestimento delle sale dedicate all’Ottocento e del settimo Dialogo sono stati realizzati nel laboratorio di restauro della Pinacoteca vari interventi conservativi: in particolare sono state restaurate due fra le più importanti tele di Francesco Hayez l”Autoritratto’ del 1848 e il ‘Ritratto di Alessandro Mazoni’ del 1841. Le opere seguono una scansione cronologica, intrecciata a una suddivisione per scuole pittoriche regionali. L’intervento di riqualificazione ha interessato i 38 spazi espositivi della Pinacoteca, accompagnandosi al riordino della collezione con una nuova illuminazione con Led a ridotto impatto ambientale, nuove tinte alle pareti, nuove didascalie concepite per diverse tipologie di pubblico e anche d’autore, come il premio Nobel Orhan Pamuk, e nuovi servizi. Tra questi il ‘Caffè Fernanda’, che sovverte la visione pluridecennale di bookshop, caffetterie ed esposizioni museali come ‘servizi aggiuntivi’, secondo la la definizione della legge Ronchey del 1993. “Non sono servizi aggiuntivi, ma sono core business“, ha spiegato invece Bradburne. “Mi è molto piaciuto come è stato impostato il riallestimento, anche facendo scelte coraggiose, come il colore dei muri. Non è scontato“, ha commentato il ministro Bonisoli. “Secondo me il cardine di una struttura del genere è quello di essere accessibile: accessibile in termini fisici, di orario e di giornata“, ha aggiunto, sottolineando l’importanza di inserire gratuità all’interno della formula complessiva museale, concludendo “C’è una doppia logica rendere il museo interessante per chi già è appassionato e ha un gusto raffinato, ma anche rendere vicina l’arte a chi non ha ancora avuto la fortuna di conoscerla. E questa è un’opportunità che noi abbiamo, sia in termini sociali che economici”.

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Pubblicato il bando per i locali dell’Urban Center in Galleria

È stato pubblicato con scadenza 13 novembre 2018 il bando di gara per l’assegnazione degli spazi attualmente in uso all’Urban Center in Galleria Vittorio Emanuele II. Per il lotto di 748 metri quadri è prevista una base d’asta con un canone annuo è di 1.196.800,00 euro, calcolato sulla base dell’importo stabilito al metro quadrato dall’Agenzia delle Entrate. La destinazione di utilizzo è commerciale con l’esclusione dell’attività di ristorazione.L’aggiudicazione avverrà secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, con la presentazione di un’offerta economica (punteggio massimo 40 punti) e di un’offerta tecnica (punteggio massimo 60). Per salvaguardare il prestigio proposta commerciale nel ‘Salotto dei Milanesi’, l’assegnazione di punti nell’ambito dell’offerta tecnica terrà conto di alcuni criteri. In particolare, un punteggio massimo di venti punti verrà assegnato alla vendita di accessori di design di pregio o di abbigliamento anche di alta sartoria. Un massimo di 15 punti per la profumeria di lusso e di dodici punti per la vendita di oggetti d’arte e di antiquariato. Dieci i punti assegnati per i progetti di vendita di arredamento e design mentre sei punti per la tecnologia multimediale e cinque per i prodotti farmaceutici. Completa l’offerta tecnica, con un massimo di 40 punti, la qualità e il prestigio dell’attività commerciale proposta, delle prestazioni, dei servizi erogati, dei prodotti commercializzati. Un massimo di 15 punti verrà conferito ad attività commerciali di eccellenza nel campo del made in Italy o di marchi internazionali. Mentre un massimo di dieci punti andrà al tipo di merceologia e marchi proposti. Dieci punti anche per la qualità estetica del progetto e pesano sulla valutazione, con un massimo di cinque punti, anche le fasce orarie di apertura dell’attività.

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