Municipio 4

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Via Omero 15: dove i sogni di gloria di Milano vanno a morire

Una delle prime cose che si apprendono all’università sulla proprietà privata è che va segnalata, chiudendo fuori il mondo. Recinti, porte chiuse, vale tutto. Ecco, la prima cosa che si nota nelle case MM di via Omero 15 è che questo precetto salta. È tutto, clamorosamente aperto. Da anni. I cancelli non chiudono mai in questo angolo di Milano in Municipio 4. Ci siamo andati ieri in trasferta con il Consigliere di Milano Popolare Franco Vassallo. E quello che abbia visto richiederà diversi articoli per essere descritto. “Questo è il tipico atteggiamento del Comune nei confronti dei propri beni comuni: finché non crolla tutto o, come nel caso della caldaia di queste case popolari, non smette di funzionare definitivamente, la situazione si può ignorare.” Scuote il capo il Consigliere. “Già appena entrati si vedono i ruderi della guardiola, due chiusini rotti e coperti pietosamente da pezzi di legno nella speranza che nessuno si faccia male. E poi una piccola discarica a cielo aperto. Che nessuno si prende la briga di ripulire. Tanto si riforma subito”. “E’ anni che va avanti così” dice un condomino di via Omero 15. “Siamo la periferia della periferia e i risultati si vedono. A tacere dei problemi di sicurezza della zona. E la cosa assurda è che ci hanno pure aumentato le spese. Soprattutto alla voce “spese generali”. Io non so cosa ci sia dentro, so però che spendiamo migliaia di euro all’anno per avere il privilegio di muoverci ogni giorno dentro una discarica a cielo aperto. Fino a poco tempo fa con la compagnia di ratti grandi quanto cani” Lo sguardo preoccupato cade su un cane di piccola taglia a passeggio, che si guarda attorno con l’ostilità di chi è pronto a difendersi da qualsiasi muride aggressivo. “In tutto questo l’assurdo è che con MM non si può nemmeno parlare” rincara il consigliere Vassallo. “Il massimo consentito è ricevere un numero di pratica da un centralino Veneziano. Numero di pratica sul cui destino aleggia un mistero difficile da penetrare. Chi lo riceve? Le segnalazioni le vede qualcuno? L’unica cosa che sappiamo per certo è che, invece di intensificare il sistema di vigilanza, di intervento e di pulizia, MM ha avuto una geniale idea. Assumere un manager preposto alla riscossione. Forzosa? Non si sa. Quello che si sa è che ci sono poche cose più ingiuste di pretendere denaro senza agire a difesa del patrimonio comunale. Perché, e dobbiamo essere chiari, il futuro delle case popolari è un problema di tutta la città. Questi muri li hanno tirati su i Milanesi nel corso di generazioni. E di certo non per vederle andare in malora per colpa dell’inerzia di un sindaco così ossessionato dalle periferie da starne ben alla larga.”

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Polemiche per il manifesto Pro Vita strappato

Polemiche per il manifesto Pro Vita strappato. In zona 4 infatti è apparso il manifesto che vedete nell’immagine che accompagna questo articolo, ma dopo poco tempo è stato strappato dai tecnici del Comune stesso che ne aveva approvato l’affissione. La pressione della consigliera comunale Diana De Marchi ha convinto il Municipio a muoversi: “Rimosso. Pro Vita questa città ti consiglia di smetterla, i tuoi manifesti vengono sempre rimossi! Grazie al lavoro di squadra e all’assessore Tasca” ha rivendicato sui social l’eletta del Pd. Ma la sua battaglia contro Pro Vita ha agitato gli ambienti cattolici milanesi. Matteo Forte, consigliere comunale di Milano Popolare, ha contestato sempre sui social la decisione: “Ho appreso dai social che dopo nemmeno 24h dalla sua affissione è stato fatto rimuovere il manifesto di Pro Vita contro la pillola RU486. Ho appreso che basta lamentarsi con un assessore e se si è in un numero ragguardevole di contestatori (anche se non mi è stato specificato quale, né ragguardevole rispetto a cosa) il Comune può richiedere al concessionario se (liberamente, non sia mai!) l’affissione può essere rimossa. Ora lo sapete. Quando un manifesto od una pubblicità vi turba e non vi va a genio, sommergete la casella di posta dell’assessore che ha la delega o del sindaco stesso… e chi vusa püsé la vaca l’è sua! È la città dei diritti. La Milano di Sala. Prego, accomodatevi. Non c’entra molto col concetto di libertà e pluralismo ma… in tempi di Dpcm e “pieni poteri” che volete che sia?”. Anche Deborah Giovanati, consigliere di Municipio 9, ha contestato la rivendicazione di De Marchi: “Questo è l’atteggiamento fascista! Strappare ció che non corrisponde al vostro pensiero! La democrazia non sapete neanche cosa sia! D’altronde state sostenendo anche il liberticida Ddl Zan. W le donne libere, che non siete voi”. La disfida sulla pillola abortiva non sembra dunque destinata ancora a essere risolta del tutto. Le polemiche per il manifesto Pro Vita strappato sono solo l’ultima puntata.

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Boari (Lega): “Sull’anagrafe penalizzati i municipi 3 e 4”

Boari (Lega): “Sull’anagrafe penalizzati i municipi 3 e 4”. L’esponente della Lega lo ha detto dopo che il Comune di Milano ha comunicato che da lunedì 9 novembre fino al 4 dicembre resteranno chiusi diversi uffici anagrafe oltre a quelli che non hanno più riaperto dallo scorso mese di marzo. E secondo Boari (Lega) : “Sull’anagrafe penalizzati i municipi 3 e 4”. “Da lunedì 9 novembre la sede anagrafica di via Larga 12 e le delegazioni di via Padova 118 (Municipio 2), viale Tibaldi 41 (Municipio 5), viale Legioni Romane 54 (Municipio 6), piazzale Accursio 5 (Municipio 8) e Largo De Benedetti 1 (Municipio 9) resteranno aperte al pubblico dal lunedì al venerdì con orario continuato dalle 8.30 alle 15.30. L’accesso è consentito per il rinnovo/rilascio della carta d’identità elettronica – solo su appuntamento precedentemente fissato – o per l’erogazione di servizi urgenti – come le dichiarazioni sostitutive di atto notorio o in caso di furto o smarrimento di CIE. Saranno invece chiuse al pubblico, fino a venerdì 4 dicembre compreso le sedi anagrafiche decentrate di via Sansovino 9 (Municipio 3), via Oglio 18 (Municipio 4), piazzale Stovani 3 (Municipio 7), via Quarenghi 21 (Municipio 8), via Baldinucci 76 e via Passerini 5 (Municipio 9).  Restano chiuse le sedi di viale Ungheria 29 (Municipio 4), via Boifava 17 (Municipio 5) e via Paravia 26 (Municipio 7).”Pur comprendendo le difficoltà di questo periodo, anche in termini di disponibilità e organizzazione del personale, è difficile accettare che venga penalizzata una fetta così importante della città. Decisioni di questo impatto andrebbero prese coinvolgendo chi rappresenta il territorio, vale a dire i Presidenti di Municipio. Questo episodio è l’ ennesimo di una lunga serie che mette bene in evidenza come i Municipi e il decentramento contino veramente poco per questa amministrazione. Di questo ne pagano le conseguenze i cittadini.

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Rissa a colpi di coltello sulla 90

Rissa a colpi di coltello sulla 90. A darne notizia l’ex vice Sindaco di Milano ed Assessore regionale alla sicurezza, immigrazione e polizia locale, Riccardo De Corato: “La misura è colma! Altra notte di follia sulla 90, stavolta al capolinea in Piazzale Lodi”. “Si tratta di una linea già tristemente nota per la sua pericolosità: chiunque ci metta piede sa benissimo di poter incappare in qualche rapina, violenza sessuale, aggressione o rissa all’arma bianca per mano di stranieri. Stanotte, secondo quanto riferito da alcuni dipendenti ATM, verso le 2, un immigrato ha dato di matto, probabilmente dopo un diverbio con un altro straniero a bordo del mezzo, minacciando con un coltello tutti i passeggeri che si sono poi dati alla fuga. La rissa si è spostata sul marciapiedi in piazzale Lodi, dove i due uomini hanno continuato a picchiarsi senza tregua. Per sedare la violenta lite sono dovute intervenire la Polizia locale e quella di Stato, insieme ai soccorritori di Areu che hanno medicato sul posto i due uomini di 53 e 36 anni, un africano ed un romeno. Sempre secondo le testimonianze, uno dei due sembra essere finito in manette. Questa vicenda ricorda tanto quella accaduta sulla 91 lo scorso 7 giugno quando, dopo una rissa cominciata sul mezzo, un marocchino di 29 anni è stato colpito a morte con diversi fendenti all’addome da un 19enne egiziano irregolare con altri complici e abbandonato alla fermata del filobus. Ma non è bastato nemmeno un omicidio per far sì che venissero messi dei presidi fissi di Polizia locale almeno sulle linee più a rischio come questa? I passeggeri ed i dipendenti di Atm non possono continuare a rischiare la propria vita ogni volta che mettono piede su un mezzo del trasporto pubblico milanese. Dobbiamo ringraziare la prontezza dell’autista – conclude De Corato- che ha immediatamente allertato le forze dell’ordine se il bilancio di questa ennesima rissa non è stato più pesante”.  

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Mercatini di via Puglie, Pozzani (FI): “Suk a rischio focolaio”

Mercatini di via Puglie, Pozzani (FI): “Suk a rischio focolaio”. L’esponente degli azzurri ha infatti rilanciato l’annosa questione dei mercatini di viale Puglie. ” Vogliamo che questo suk sia il focolaio per un nuovo lockdown a Milano? Grave la cecità del sindaco Sala! “L’emergenza sanitaria è pronta a esplodere. Questa mattina ai mercatini dell’usato di piazzale Cuoco gli assembramenti di venditori abusivi e avventori sprovvisti di mascherine erano ovunque. Migliaia di persone riversate sui marciapiedi, lungo la strada, all interno dei mercatini e tutto intorno il loro perimetro. Polizia Locale e tutte le altre Forze dell’Ordine grandi assenti. In difficoltà anche ATM con i suoi autisti, per i mezzi e le fermate prese d assalto dalla folla. Uno scenario inimmaginabile in epoca di seconda ondata di Coronavirus. Il sindaco Sala e il suo assessore alla Sicurezza fra i grandi assenti. Il vero presente, invisibile ma che aleggia nell’aria minacciando tutti, è di certo il Covid 19. Chi alza la cler la mattina per mantenere la famiglia viene spesso multato, forse anche legittimamente, ma qui?!? Questi assembramenti e tutto questo abusivismo perché vengono tollerati?!? Vanno eliminati! È questo il momento, almeno nel rispetto di chi è morto per la pandemia! Invito il sindaco Sala a prendere immediati e urgenti provvedimenti per tutelare la salute dei residenti e dei cittadini tutti. Grave cecità e irresponsabilità aver permesso oggi lo svolgimento “anarchico” senza controlli di questi tristemente noti mercatini dell’usato. Non vogliamo che Milano diventi di nuovo “zona rossa”. Tra un aperitivo e l’altro Sala prenda i giusti provvedimenti! Rosa Pozzani Vicepresidente Consiglio di Municipio 4 e Presidente Commissione Speciale “Parco Alessandrini e C.A.T.”.

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Scontro tra Municipi per la aule consiliari

Scontro tra Municipi per la aule consiliari. Ad aprire le danze è stato Paolo Guido Bassi, presidente del Municioio: Da mesi il #Municipio4 non può usare la sua sala perché gli uffici preposti non escono a controllare gli impianti (per altro spenti). Vergognoso! Per consentire la seduta di #Consiglio in presenza, il nostro direttore di settore (che è anche direttore del #Municipio3) ci ha offerto di svolgere i lavori nella sala di via Sansovino che è già a posto. Noi siamo d’accordo e tutto era pronto. Oggi apprendo che la Presidente #Pd del Municipio3 ha posto il veto. Trovo la cosa davvero incredibile!!! Davvero poco cortese sotto il profilo istituzionale. L’emergenza #covid19 mica doveva renderci tutti migliori? Noi comunque non demordiamo, non saranno i veti politici o l’inerzia di Palazzo Marino a impedirci di lavorare”. A fornire una replica ci ha pensato Caterina Antola:  “Il Consiglio del Municipio3 si riunisce da mesi online per motivi di sicurezza sanitaria causa Covid 19. La Conferenza dei Capigruppo ha stabilito di rinviare ogni decisione sulla possibilità di riunirsi in presenza, a dopo il 15 ottobre. Pertanto nessun veto né scortesia istituzionale, come scritto dal presidente Bassi del Municipio4, ma semplicemente ragioni di prudenza e di rispetto delle decisioni della Capigruppo che ha visto anche il voto favorevole dei 5 Stelle. Dove non si può riunire un Consiglio, va da sé che non se ne possa riunire un altro1.

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