Municipio 9

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La delusione del Municipio 9

Come amano ripetere alcuni della giunta municipale, il Municipio 9 per dimensioni è “la terza città della Lombardia”. Un ente numericamente molto rilevante, ma che sembra allo sbando. L’assessore alla Sicurezza, ruolo di assoluta rilevanza visto che proprio sul tema è stato sconfitto il centrosinistra dopo una vita, è stato prima silurato e poi non sostituito. Ma è solo un esempio. Il presidente Giuseppe Lardieri, con sorpresa di moltissimi, era riuscito a condurre una campagna che ha strappato alle sinistre una delle loro roccaforti, ma poi sembra non essere all’altezza del compito di governare: da mesi ormai la sua maggioranza si dibatte in una crisi che fa saltare commissioni, partire eventi in ritardo o che fa andare deserti i bandi. Un primo colpevole era stato individuato in Andrea Pellegrini, tornato a essere semplice consigliere dopo un’esperienza come assessore alla Sicurezza, ma anche la sua (mancata) sostituzione non ha risolto i problemi. Tra i pochi che cercano di mandare avanti la baracca, ovvero governare, c’è l’assessora Debora Giovanati, record woman di preferenze e a quanto pare l’unica davvero attrezzata dell’attuale giunta per governare: crea e fa partire bandi, gestisce le sue deleghe, insomma fa quello per cui viene pagata. Ma sopra di lei c’è un uomo che sembra ottimo come candidato, ma pessimo come presidente. Secondo molte voci, persino interne alla sua stessa maggioranza, Lardieri ha parlato tanto e concluso molto poco. Sarebbe una vera delusione per i sostenitori del centrodestra che erano entusiasti di una vittoria inaspettata. Ma se in campagna elettorale spegnere, allungare tempi e modi del dibattito, può funzionare, non altrettanto si può dire del post elezioni. Governare non è semplice, soprattutto macchine complesse come quelle pubbliche. Lardieri però non sembra attrezzato, rischia seriamente di passare alla storia come una triste delusione per gli elettori e per i suoi padrini politici.  

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Alla Bicocca industria petrolifera e cambiamenti climatici

Oggi il direttore editoriale dell’Osservatore Meneghino sarà alle ore 16.00 presso la Sede Centrale della Biblioteca di Ateneo (edificio U6, piazza dell’Ateneo Nuovo 1, Milano) per moderare l’incontro dal titolo “L’industria petrolifera e i cambiamenti climatici. Confronto su una recente ricerca”.  Con i relatori presenti cercheremo una risposta a domande come: qual è il ruolo dell’industria petrolifera e, più in generale del settore energetico, rispetto ai cambiamenti climatici? Oppure, quali sono le possibili soluzioni per un futuro meno dipendente dai combustibili fossili? I nomi dei relatori sono garanzia della serietà del dibattito: Marco Grasso, autore della ricerca Oily politics: A critical assessment of the oil and gas industry’s contribution to climate change e docente di Geografia Economica e Politica presso l’Università di Milano-Bicocca,  e Stefano Pareglio, Professore di Economia dell’ambiente presso l’Università Cattolica di Milano. Leggi l’articolo apparso sulla rivista Energy Research & Social Science [2019]: https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2214629618306376?via%3Dihub Iscrizione online: https://forms.gle/TN1dLPn1JFrbEopn8 L’ingresso è libero e aperto a tutti.

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Spacciatore nordafricano aggredisce Carabinieri e fugge

Lo avevano fermato per un controllo in via Carlo Imbonati alle 20, ma l’uomo, un nordafricano, è riuscito a fuggire dopo una violenta colluttazione con i militari dei Carabinieri lasciando dietro di sé uno zaino con 600 euro e alcuni franchi svizzeri, e un involucro di cellophane contenente della cocaina. I due militari intervenuti sono stati ricoverati e successivamente dimessi con prognosi di dieci e venti giorni.  

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Trovato cadavere carbonizzato alla Bovisasca

Potrebbe essere di un uomo, secondo le prime ipotesi degli inquirenti, il cadavere carbonizzato e fatto a pezzi trovato sabato sera dai vigili del fuoco al termine dello spegnimento di un incendio doloso in via Cascina dei prati, alla periferia nord di Milano, nel quartiere della Bovisasca. Inquirenti e investigatori sono al lavoro per identificare la vittima. Un lavoro non semplice, a partire dall’accertamento del sesso, visto che il corpo è carbonizzato. Al momento del ritrovamento al cadavere mancavano la testa, parte delle braccia e delle gambe, amputate all’altezza delle ginocchia. Le parti mancanti sono state trovate a poca distanza dal corpo, che giaceva a lato di un gabbiotto usato per la raccolta dei rifiuti condominiali e che solitamente è chiuso a chiave. Sul posto sono stati trovati anche una tanica nera e una bombola di gas, che non è esplosa e che i pompieri hanno spostato per precauzione. Sulla vicenda indaga il pm Paolo Storari.

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Bicocca, arrestato scassinatore seriale

La Polizia di Stato ha eseguito un’ ordinanza custodia cautelare in carcere nei confronti di uno scassinatore seriale, un pluripregiudicato 45enne, cittadino italiano, autore di diversi furti in appartamento in zona Bicocca. Gli agenti del Commissariato Greco Turro della Questura di Milano, raccogliendo le dichiarazioni delle parti lese e dalle immagini degli impianti di videosorveglianza, sono risaliti all’uomo, reso riconoscibile da un particolare taglio di capelli e da vistosi tatuaggi. A lui sono associati anche ulteriori furti avvenuti tra Viale Monza e Viale Sarca.

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Estorsione al Gate Milano, due arresti

La notte dello scorso 28 ottobre erano entrati in dieci, armati di coltello, nel locale Gate Milano di via Valtellina lanciando in aria i tavolini e minacciando i clienti. Un’azione di pura intimidazione volta a convincere l’organizzatore della serata, un giovane cinese di 27 anni che da due anni subiva ripetuti episodi di estorsione, a cedere loro l’attività di PR e la gestione degli eventi da lui organizzati all’interno della comunità cinese. Il primo episodio di estorsione risaliva al dicembre 2016 con la richiesta di un 20% sul guadagno della serata (tra i mille e i 1500 euro circa), ma col passare del tempo le richieste erano andate aumentando fino a convincere il 27enne a denunciare gli episodi alla Polizia, il 29 ottobre, giorno successivo al raid nel locale di via Valtellina. Sono quindi partite le indagini che hanno portato ad eseguire, oggi, la misura di custodia cautelare in carcere nei confronti dei due persone ritenute a capo del gruppo, due cittadini cinesi di 29 e 27 anni cui è sono stati contestati i reati di danneggiamento ed estorsione aggravata. Le indagini si sono avvalse anche di un contributo video pubblicato – e dopo poco cancellato sul social network WeChat – da un giovane presente quella sera. Video di cui il gruppo criminale ha immediatamente intuito la pericolosità, tanto da muoversi immediatamente per capire chi lo avesse diffuso. Secondo gli agenti della Squadra Mobile che hanno seguito l’operazione, l’obiettivo del gruppo era non solo quello di subentrare al PR cinese nell’attività di organizzazione delle serate, ma anche utilizzare quegli eventi per poi spacciare sostanze stupefacenti (shaboo ed ecstasy) tra i partecipanti. I due arrestati, che vivono in zona Chinatown e hanno precedenti per lesioni e rapina, nell’arco di quasi due anni erano riusciti a estorcere al connazionale la somma complessiva di 20mila euro. Sono in corso ulteriori indagini per individuare gli altri otto membri del gruppo, anche loro giovani e appartenenti alla comunità cinese.

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