Politica

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Fontana: Lombardia da zona gialla

“Da tre settimane la Lombardia ha i dati da zona gialla”: è quanto scrive su Facebook il presidente della Regione Attilio Fontana, auspicando che “dopo la settimana ingiustamente passata in zona rossa, oggi il Ministero possa prendere una decisione che tenga conto della reale situazione epidemiologica della nostra regione”. L’ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza il 23 gennaio con cui la Lombardia è stata riclassificata da rossa ad arancione dura 15 giorni. Per passare prima in zona gialla servirebbe dunque un nuovo provvedimento ministeriale. Nel suo messaggio sui social, Fontana spiega che nella regione i “tassi di incidenza tra tamponi e positivi” sono “fortemente al di sotto della soglia d’allarme dei 250 casi su 100 mila abitanti”. Da qui l’augurio che il Ministero possa tener conto “della reale situazione epidemiologica” lombarda, “soprattutto – aggiunge – considerando che i ristori per commercianti e categorie, colpite da chiusure da parte del Governo, non arrivano e sono insufficienti”. ANSA

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De Chirico (FI): nuovo Pirellino merito di Albertini

“Questa mattina ho assistito alla presentazione del progetto di rigenerazione del palazzo di via Pirelli 39 acquistato da Coima nel marzo 2019. Un edificio che renderà ancora più attraente il quartiere di Porta Nuova, pensato dalla giunta Albertini, diventato nuovo e moderno centro di aggregazione”, lo scrive in una nota il Consigliere Comunale di Forza Italia Alessandro De Chirico. “È lontana l’epoca dei girotondi ambientalisti – continua l’azzurro – anche se qualche rigurgito “anticementificazione” rischia di impantare l’ennesimo progetto edilizio di cui Milano avrebbe, invece, un gran bisogno. Soprattutto in un momento in cui è indispensabile far ripartire la nostra economia, accompagnata da quell’atmosfera internazionale che negli anni, grazie anche a Expo, fece diventare attrattiva e cool la mostra Milano”. “Auspico che l’amministrazione comunale non perda ulteriore tempo – aggiunge il Forzista –  per far finta di assecondare la componente verde della maggioranza che si presenterà alle prossime elezioni. Per agevolare il processo decisionale raccoglierò le firme necessarie per la convocazione di una commissione Urbanistica dove audire la proprietà dell’immobile. Come ha dichiarato Manfredi Catella alla fine della presentazione, il progetto si farà, ma il ponte serra solo se il Comune includerà lo stabile tra quelli che potranno beneficiare del bonus previsto dalla legge regionale 18/2019. Tocca alla politica stabilire quali sono le priorità e se la rinascita del ponte in una serra della biodiversità vedrà mai la luce. L’unicità del progetto e la pubblica utilità di nuovi spazi per i milanesi devono farci dire convintamente che il progetto si deve fare. A maggior ragione perché non ci sarà nuovo consumo di suolo – conclude De Chirico – privilegiando invece il riuso di un manufatto che c’è già. Per questi motivi, dobbiamo lavorare tutti insieme per superare i cliché tanto cari alla sinistra ecotalebana”.

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Mascaretti (FdI): garante del verde sia scelto dai cittadini

“Il Sindaco Sala dopo le accuse delle opposizioni che per 5 anni lo hanno criticato per fare scelte poco green, ora si scopre pasdaran del verde nell’ultimo scampolo di mandato. Trovo un po’ strana e sicuramente fuori tempo massimo questa autocertificazione del Sindaco di scoprirsi profondamente ambientalista. Un Sindaco uscente lo si giudica dai fatti, non dalle sue dichiarazioni. La domanda è dunque: se escludiamo gli ultimi mesi, cosa ha fatto per l’ambiente questa Giunta prima dello scorso maggio? Poco o nulla. Perfino lo Stilista Giorgio Armani in una intervista pochi mesi fa dichiarava di volere una Milano decisamente più verde di quella che ci lascerà l’Amministrazione Sala”, lo scrive in una nota il capogruppo di Fratelli d’Italia Andrea Mascaretti. “Affidare al Sindaco la nomina del Garante del Verde – aggiunge Mascaretti – anzi dei tre garanti (già il nome trae in inganno) sarebbe sbagliato. Sarebbe rischioso come chiedere a una delle squadre del campionato di scegliere gli arbitri. Pur fidandosi dell’imparzialità degli arbitri, non si procede mai in questo modo. Meglio evitare il rischio che i garanti siano troppo in sintonia con l’amministrazione e optare per la strada che ne possa garantire la massima indipendenza. La mia proposta – conclude – avanzata in commissione, è di fare scegliere i garanti direttamente ai cittadini, così saranno davvero totalmente indipendenti”.

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De Corato (FdI) Arrestato per rapina uno dei 2460 tunisini da espellere

“L’autore della violenta rapina avvenuta ieri ai danni di una 57enne in via Mesolcina, al Corvetto, arrestato subito dopo dalla Polizia, alla quale esprimo la mia gratitudine, è risultato essere un tunisino di 32 anni, irregolarmente presente in Italia e con diversi precedenti. Niente di sorprendente o di nuovo!”. Afferma così l’ex vice Sindaco di Milano ed assessore regionale alla sicurezza, Riccardo De Corato, in merito all’arresto di un tunisino per rapina da parte della Polizia in zona Corvetto a Milano verso le 13 di ieri. “Non si contano più gli arresti di persone che nonostante siano clandestine – continua De Corato –  (ricordo che in Lombardia secondo i dati di Orim e Polis gli irregolari sono 112 mila, 51.400 dei quali solo a Milano) e nonostante abbiano già diversi precedenti, continuano a vivere nell’illegalità consapevoli del fatto che tanto, nel giro di poche ore o giorni possono tornare liberi di continuare a delinquere. Bene il processo per direttissima al 32enne. Venga però poi accompagnato nel Cpr di via Corelli e rimpatriato!”. “Come ripeto da tempo: non deve esserci posto qui per chi vive nell’illegalità. Nel 2020 sulle coste italiane sono sbarcati ben 12.883 tunisini, mentre quest’anno, per ora, 61 secondo i dati del Ministero dell’Interno. È naturale chiedersi dove siano adesso tutti questi immigrati, cosa facciano e perchè vengano in Italia, anche se, a giudicare dal numero di fatti delittuosi di cui si rendono responsabili, la risposta sembra scontata. A questi, poi, possiamo aggiungere coloro che si vedono respingere le richieste d’asilo e che, sicuramente, non tornano autonomamente nel loro Paese di origine. Nel 2019, per esempio, la commissione territoriale di “Milano Monza” ha respinto ben l’86,2% delle richieste ricevute. Ma dove sono finiti coloro che si sono visti rifiutare la domanda? In Lombardia ci sono altri 2.460 clandestini tunisini da espellere, secondo dati Orim e Polis. Di fronte a questi dati e di fronte all’ennesimo arresto di un delinquente irregolare e con precedenti si riconferma di fondamentale importanza la presenza del Cpr di via Corelli per allontanare dal nostro territorio soggetti pericolosi o clandestini. Infine – conclude l’Assessore – questa concentrazione di criminalità in zone come il Corvetto o, ad esempio, San Siro, è il risultato di anni di abbandono delle periferie da parte del centrosinistra”.

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Cartelle esattoriali. Mascaretti (FdI): Sala indifferente, commercianti in ginocchio

“Dopo tanti rinvii, da fine gennaio dovrebbe arrivare uno tsunami di cartelle esattoriali che si abbatterà su commercianti, ristoratori, partite IVA e piccoli imprenditori, l’ennesimo colpo, dopo undici  mesi di enormi difficoltà economiche, per migliaia di operatori milanesi” dichiara Andrea Mascaretti, capogruppo FdI a Palazzo Marino. “Così non si può andare aventi. Vogliono desertificare Milano. Se insistono, le saracinesche non si alzeranno più e sulla nostra Città l’impatto sarà terrificante. Anche a livello comunale da marzo ho avanzato numerose proposte per ridurre o sospendere le tasse locali a tutti quei commercianti, ristoratori e altri operatori economici che a Milano sono in ginocchio da quasi un anno e di fatto impossibilitati ancora a lavorare”. “Ho chiesto in primis all’Amministrazione comunale di di non far pagare la Tari, almeno per i periodi in cui le attività sono rimaste chiuse, oltre che di azzerare l’addizionale Irpef comunale e le altre tasse locali per il 2020 – Conclude Mascaretti – alla fine, dopo cinque anni, questa Giunta lascia una Città in ginocchio per la crisi, senza un piano di rilancio dell’economia e del lavoro, ma con tante tasse”

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Sala: incomprensibile difesa a oltranza di Regione Lombardia

A riguardo della trasmissione errata di dati “penso che la protesta del centrosinistra nasca da una difesa a oltranza della regione Lombardia che non ci sta perché non si può non riconoscere che qualcosa non va”. Lo ha detto il sindaco Sala  a margine delle celebrazioni della Giornata della Memoria all’ex hotel Regina. “Detto ciò – ha aggiunto – sono proteste che potevano essere espresse in altro modo, ma ne abbiamo viste di tutti. Io ricordo in consiglio comunale i leghisti con le banane all’epoca delle palme per cui adesso non è il momento di dare patenti di buoni o cattivi agli uni o agli altri. Non dovrebbe essere così. In questo momento se si riuscisse a mettere un punto e dire: ‘Abbiamo sbagliato, qualcosa avremo sbagliato’. Io non capisco questa difesa a oltranza della Lombardia e questa idea di dire non abbiamo sbagliato niente”. Il calo dei contagiati a Milano e negli altri comuni, “come riportano i giornali è circa del 75 per cento. Ora il dubbio però viene: ma sono giusti i dati attuali? Io non lo so più. Cioè, è possibile che a Milano ci siano 2.500 contagiati? Non lo so”.  “Non la metterei sulla colpa, però la metterei su un punto preciso: la solidità dei dati gestiti in questo momento lascia dei dubbi. Ho visto anche oggi che sono uscite informazioni sui dati di Milano, io non so come, oggettivamente come negli altri Comuni, si sia passati da un giorno con l’altro, da 13mila e rotti a 2mila e rotti contagiati. La prima ad accorgersi dei dati è stata la sindaca di Peschiera Borromeo e a quel punto lo abbiamo visto tutti i sindaci”. “Quello che si potrebbe fare – ha concluso – è cercare di andare a vedere insieme dati e procedure, perché qui si va avanti non è che questa pandemia ce la togliamo da dosso in breve ma ci accompagnerà ancora per parecchi mesi, mentre continuare a dire che è una congiura credo che sia ultima cosa che serve”.

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