Roma – Cultura

Moschea di via Gianicolo: Forza Italia dice no

I lavori sono iniziati da cinque giorni in via Gianicolo e la polemica non è tardata a seguire. In prima fila il Consigliere Comunale Alessandro De Chirico, Forza Italia. Di seguito il testo della petizione: “SAN SIRO NON VUOLE LA MOSCHEA ABUSIVA DI VIA GIANICOLO/CAPECELATRO Dal 13 gennaio sono iniziati i lavori nell’ex-autorimessa di via Gianicolo/Capecelatro per la realizzazione di una moschea, come si apprende anche dalla pagina Facebook della Fondazione La Misericordia. Dal mio accesso agli atti non risulta essere stata presentata alcuna domanda per la realizzazione di un luogo di culto. La legge regionale e i regolamenti urbanistici cittadini prevedono precisi parametri per la realizzazione di luoghi di culto che, allo stato attuale, non sono minimamente rispettati. Una moschea nata nell’illegalità potrebbe diventare una palestra del crimine. Soprattutto in un quartiere come il nostro dove a Capodanno, ultimo episodio noto, ci sono stati grossi problemi di ordine pubblico. Dobbiamo impedire che venga realizzata una moschea abusiva perché provocherebbe un danno ai milanesi perbene che vogliono vivere in strade sicure ed anche a quelle realtà cittadine oneste – come il COREIS di via Meda – che sono spazi fondamentali per l’integrazione e il dialogo interreligioso.”. In poche ora la petizione è arrivata a 250 firme e la corsa non sembra intenzionata a fermarsi. Intanto domani, al mercato di via Osoppo, angolo Rembrandt, le firme verranno raccolte anche dal vivo. Insomma, l’idea di una nuova Moschea in zona Piazza Selinunte non pare aver incontrato il favore della popolazione. Si spera questa mobilitazione possa aprire una sessione di confronto col territorio. Anche se, visto l’atteggiamento generale da Marchese del Grillo della maggioranza a Milano, questo scenario appare poco probabile.

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Competenze digitali. Aidr: il 2023 obiettivo principale della Commissione europea

Competenze digitali. Aidr: il 2023 obiettivo principale della Commissione europea. Nicastri (Aidr): consistenti finanziamenti dell’Ue anche per sistemi formativi evoluti con esperienza in realtà 10virtuale ed aumentata. Tra i principali e consistenti programmi di finanziamento dell’Ue dedicati alle competenze digitali ci sono il Fondo sociale europeo Plus (Fse+), con oltre 99 miliardi di euro da utilizzare entro il 2027, le risorse per il dispositivo per la ripesa e la resilienza (PNRR) dove circa il 20% della spesa sociale è dedicato ai programmi di occupazione e competenze, il programma Digital Europe con un budget di 580 milioni di euro per lo sviluppo di competenza digitali avanzate ed Erasmus+, con 26,2 miliardi di euro per programmi di formazione professionale, mobilità e partenariati per la cooperazione in tutta Europa. In Italia, invece, sono stati avviati i programmi di formazione finanziata con il Fondo Nuove Competenze, che mette a disposizione un miliardo per la formazione dei lavoratori sulla transizione verde e digitale. Un’opportunità di sviluppo in direzione della transizione verde e digitale, una sfida da affrontare insieme; l’anno appena iniziato porta con sé un’occasione unica di crescita e inclusione per tutti i cittadini europei. Il 2023 è stato proclamato infatti “Anno europeo delle competenze” sulla scia di quanto annunciato dalla Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo discorso sullo stato dell’Unione 2023 e in base alla proposta adottata dalla Commissione UE. “Come ha evidenziato la Commissione Europea – sottolinea in una nota il presidente dell’Aidr, Mauro Nicastri – disporre delle competenze, mette i cittadini in grado di affrontare con successo i cambiamenti del mercato del lavoro e di prendere pienamente parte alla società e alla democrazia, nell’ottica di una ripresa economica sostenibile e di una crescita equa e giusta. Per centrare gli obiettivi stabiliti dall’Europa – sottolinea ancora Nicastri – sarà essenziale puntare su programmi di formazione dedicati, calibrati sulla scorta delle reali necessità del mercato, partendo da un’attenta analisi delle competenze di base, come ha ricordato in una recente intervista anche Nunzia Ciardi, vice direttore generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), evidenziando quanto la formazione e le competenze digitali siano anche essenziali come strumento di protezione dagli attacchi informatici a tutti i livelli, sia per i cittadini utenti, sia per le figure tecniche e i professionisti di cybersecurity. Saper usare e saper usare in maniera consapevole gli strumenti digitali – spiega ancora Nicastri – è una priorità non più procrastinabile per tutta la popolazione. Nel corso di questi anni, la nostra associazione si è impegnata attivamente per la diffusione della cultura digitale, partendo dal sostegno ai programmi di educazione digitale, grazie al supporto di aziende, università, associazioni e fondazioni, istituzioni locali e centrali ed europee. Nei prossimi mesi – ha concluso Nicastri – daremo seguito al programma che la Commissione europea ha voluto dedicare alla formazione e allo sviluppo di competenze digitali promuovendo, tra le scolaresche, partecipazione, competitività e talento, come avvenuto il 13, 14 e 15 dicembre scorso con l’Istituto S. Lopiano di Cetraro”.

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Le ultime attività dello Smoc

Le ultime attività dello Smoc. 06.11.2022 – Corso Operatore di Diritto Internazionale Umanitario della Delegazione Tuscia e Sabina. Si è concluso domenica 6 novembre 2022, presso la sede dell’Ispettorato Nazionale del Corpo Militare Volontario della Croce Rossa Italiana, il 189° Corso di Diritto Internazionale Umanitario per Operatori Internazionali. Il corso, proposto dalla Delegazione Tuscia e Sabina del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, è stato approvato dalla Commissione Nazionale DIU della Croce Rossa Italiana nell’ambito della pianificazione dell’intensa attività didattica del 2022. In apertura del corso, il promotore e organizzatore, Cav. Dott. Luigi Campanile, ha letto il messaggio per gli docenti istruttori e i corsisti del Gran Maestro, S.A.R. il Principe Don Pedro di Borbone delle Due Sicilie e Orléans, Duca di Calabria, Conte di Caserta, Capo della Real Casa delle Due Sicilie, esprimendo il suo compiacimento con l’iniziativa. Leggi tutto: QUI. 06.11.2022 – La Delegazione di Tuscia e Sabina al saluto del Vescovo emerito di Viterbo 04.11.2022 – Incontro del Gruppo di Enna della Delegazione della Sicilia Orientale 04.11.2022 – Beneficenza della Delegazione Toscana in Pistoia e Montecatini 02.11.2022 – Conferenza della Delegazione Lombardia su “Quali i confini della musica?” 29.10.2022 – Ritiro spirituale della Delegazione Marche e Romagna e donazione per gli alluvionati 29.10.2022 – Visita della Delegazione Toscana sulla portaerei “Cavour” nel porto di Livorno 28.10.2022 – Conferenza della neonata sezione di Pavia su San Giorgio nella provincia pavese 26.10.2022 – Donazione di abbigliamento per neonati all’Associazione “Salvamamma Salvabebè” di Roma 23.10.2022 – Incontro della Delegazione del Triveneto a Valeggio sul Mincio 16.10.2022 – Servizio della Delegazione di Napoli e Campania alla Mensa Fraterna di Nola

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Le competenze digitali in classe, il progetto Re- Educo a Carbonia approfondimento a Digitale Italia

Le competenze digitali in classe, il progetto Re- Educo a Carbonia approfondimento a Digitale Italia. Come insegnare ai nativi digitali a muoversi in rete senza pericoli, sfruttando le opportunità offerte dalla rete? A Digitale Italia una puntata dedicata alla digitalizzazione del comparto scolastico con focus sul progetto Re–Educo, promosso dalla Commissione Europea, nell’ambito del programma Erasmus+ e di cui Aidr è partner, volto a potenziare le competenze digitali di studenti e docenti. Ospiti del format web gli alunni dell’Istituto di Istruzione Superiore “G. M. Angioy” di Carbonia, che hanno partecipato al progetto Re-Educo e che nelle scorse settimane hanno avuto la possibilità di partecipare al Contest Internazionale, per le migliori idee innovative digitali legate all’ambiente e alla salute. Vedi la puntata qui https://www.aidr.it/le-competenze-digitali-in-classe-il-progetto-re-educo-a-carbonia/ Ascolta il podcast qui https://www.aidr.it/le-competenze-digitali-in-classe-il-progetto-re-educo-a-carbonia-podcast/

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Pino Rovitto torna in libreria con ‘Il Belpensante’

Un libro che è al tempo stesso approfondimento e invito alla lettura, un viaggio nella storia della psicologia del lavoro in Italia attraverso una biografia poetica di Enzo Spaltro. Pino Rovitto, senisese, classe 1961, torna in libreria con Il Belpensante. È la storia di un incontro significativo, tra l’autore ed Enzo Spaltro, dove prosa e poesia si alternano, si incontrano, dove poeta, saggista e narratore convivono senza discordia. Nel suo ultimo lavoro, Rovitto mescola biografia, saggistica, poesia e offre al lettore la possibilità di attraversare gli ultimi settant’anni di storia della psicologia del lavoro italiana attraverso la composizione di un ritratto accurato, rigoroso, poetico della figura di Enzo Spaltro, maestro segreto. Il testo si compone di otto parti autonome e complementari, dove l’autore si è limitato a mettere insieme, a cucire con brevi frasi, con intermezzi di raccordo i passaggi della sua opera e della sua vita. Ne è venuto fuori un testo che parla di un intellettuale, di un maestro irregolare, eretico. Un maestro che non insegnava fatti isolati, ma un modo di trattare le cose, uno stile di affrontare il mondo, le persone, l’universo. Un etimologo di connessioni e di radici come lo definisce l’autore. Nella biografia compare in maniera costante la musica, quasi, una colonna sonora. Da Georges Brassens ai Rolling Stones, da Bruce Springsteen a Paolo Conte, da Paul Simon a Carlos Jobim. Il Belpensante, nello scorrere delle pagine diviene un invito alla lettura e conferma la capacità e la sensibilità di Rovitto nell’esplorare i labirinti della nostra esistenza e la complessità delle identità umane, attraverso il pensiero e l’opera di un grande esponente della cultura del nostro paese. Un invito a coltivare il dubbio e a essere sempre sospettosi verso i propri argomenti. Come il maestro segreto Enzo Spaltro ha sempre insegnato.

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Il processo Eni Nigeria e come si costruisce una rete di fake news/9: Encase e la registrazione di Gaboardi

Il processo Eni Nigeria e come si costruisce una rete di fake news/9: Encase e la registrazione di Gaboardi. Perchè abbiamo lasciato questo complicatissimo intrigo alla puntata in cui il pm Longo si esponeva,  parlando tra le altre cose di questa registrazione che vi riproponiamo nella sbobinatura completa dei consulenti tecnici della Procura nella gallery. In questo testo ci sono almeno due aspetti interessanti: da una parte infatti c’è la descrizione tecnica di come vengono trasformati in atti ufficiali i dati contenuti nelle chiavette usb o in generale i supporti che usiamo per conservare file di vario genere. Per questo abbiamo messo nel titolo Encase. Come poteve vedere facilmente si tratta di una soluzione tecnologica usata per le indagini forensi, perché le informazioni che vengono estratte dai nostri dispositivi devono seguire percorsi precisi per tutelare i dirtti delle parti in causa. “EnCase è la tecnologia condivisa all’interno di una suite di prodotti per le indagini digitali di Guidance Software. Il software è disponibile in diversi prodotti progettati per l’uso forense, della sicurezza informatica, dell’analisi della sicurezza e dell’e-discovery” spiega la pagina di presentazione di Encase. Ma dietro c’è molto di più, perché la digital forensics ha compiuto passi da gigante in questo periodo storico. Gli Ordini dei Giornalisti, in particolare quello della Lombardia, hanno dedicato molti corsi a questa branca delle attività forensi. La seconda parte interessante di questo testo è invece il contenuto di questa registrazione, A partire dal fatto che forse è la prima registrazione audio in cui viene annotato anche che uno dei due interlocutori annuisce. Ma di solito che annuisce non emette suoni, si limita a rispettare il significante del verbo muovendo il capo su e giù. Ma ormai se avete seguito la nostra serie di approfondimenti sul processo Eni Nigeria e come si costruisce una rete di fake news sapete che i documenti proposti da Gaboardi sono spesso patacche create ad arte. E in questo caso sembra non smentirci: perché nella registrazione del colloquio al bar, Gaboardi rimette insieme tutto il racconto che aveva già iniziato a mettere per iscritto con le sue testimonianze e report a Longo. I presunti affari loschi nei dintorni di Barletta e Siracusa in cui sarebbero coinvolti Gabriele Volpi, il Paperone d’Africa italiano, i suoi emissari nigeriani, una serie di personaggi come Zingales (che questa volta non viene nominato esplicitamente, ma avrebbe avuto in mano uno o più giornalisti del Sole24Ore), insomma i soliti nomi come quello del giudice Esposito e di Berlusconi (il fratello, viene precisato nel colloquio). Questa volta però ci inserisce pure Beppe Grillo e Massimo D’Alema che viene citato per via di quello che viene indicato come un suo super amico: Roberto De Santis. Come sempre nel pateracchio vengono fuori nomi di destra, sinistra, centro, giornalisti, politici, imprenditori, in una sorta di racconto giallo. Appassionante, ma sempre meno credibile.

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