a2a

A2A latita sulle bollette da pagare

A2A latita sulle bollette da pagare. Perché come abbiamo sottolineato nei giorni scorsi, chi può occuparsi di bollette è chi le riscuote tutti i mesi. Per altro senza andare troppo per il sottile: perché ogni volta che si tarda, ci sono ulteriori costi per i ritardi, fino ad arrivare alla sospensione dell’energia. Perché quando devono prendere, sono molto efficienti. Quando invece devono dare, la risposta è che “la situazione è complicata”. Quando c’è da fare un finto sconto per accaparrarsi un cliente, le idee e la velocità non mancano. Quando però c’è da far respirare famiglie e imprese, pare che non ci sia nulla da fare. Perché Mazzoncini e i suoi hanno soldi da spendere per acquisire di tutto, quando c’è da sancire sei mesi o un anno di sollievo per i conti altrui improvvisamente le casse sono vuote. E’ il capitalismo, bellezza. Soprattutto un certo di capitalismo. Quello predatorio a cui ci siamo assuefatti perché tanto l’economia marciava e alla fine in Italia si campava un gran bene senza andare in miniera. Oggi le cose sono cambiate. Non sono cambiati i Mazzoncini di questo tempo, ma può succedere. Perché ormai sono persone fuori dal tempo, come certe cassiere perfettamente sostituibili da casse automatiche. Sono bravi tecnici, probabilmente. Ma per il presente ci vuole gente di polso, con la testa formata non alla Bocconi. Perché ormai i conti servono solo se c’è qualcuno con cui farli. Se le persone moriranno di fame o in guerra, nessun bilancio aziendale sarà positivo. Nonostante i numeri. Bisogna guardare oltre. Possibilmente soprattutto oltre i soggetti come certi dirigenti di aziende a capitale pubblico. Bloccare le tariffe alle aziende come ha fatto A2A è il minimo, non il massimo.

A2A latita sulle bollette da pagare Leggi tutto »

Quante aziende più o meno pubbliche possono pagare le bollette?

Quante aziende più o meno pubbliche possono pagare le bollette? Perché oggi come oggi Milano e la Lombardia finanziano attivamente decine di società. Alcune direttamente, altre indirettamente, ma di fatto sono decine. E con conti molto ampi, perché negli ultimi decenni sono stati investiti molti soldi pubblici per costruirle. Ci sono aziende dell’energia come A2A, dei trasporti come Metropolitana Milanese e Trenord e via così. Noi abbiamo proposto che A2A faccia la sua parte, visto che ha avuto lauti profitti dalle bollette anche mentre le persone erano costrette a vivere di sussidi pubblici causa restrizioni anti Covid. Non si tratta di un’azienda a capitale pubblico decotta, anzi, è tutt’altro che un carrozzone: negli ultimi anni ha avuto la forza di spendere centinaia di milioni per operazioni di acquisizioni e investimenti. E per i relativi avvocati perché in diversi casi c’è chi si è messo di traverso a colpi di denunce e ricorsi. Allora visto che pure le parcelle legali sono salatissime, perché non usare quei soldi per alleggerire i conti di imprese e famiglie? Perché per una volta non sviluppiamo davvero un sistema pubblico-privato a 360 gradi: non possiamo più utilizzare il vecchio sistema in cui il sistema è pubblico quando c’è da dividere le perdite e privato quanto c’è da incassare i profitti. Questa volta possiamo tutti insieme provare davvero a “fare sistema” “fare rete” e tutti gli eufemismi che di solito significano sgravi o spese da  mettere in conto a Pantalone (cioè tasse per tutti a vantaggi di pochi). Potremmo scoprire che la Lombardia e l’Italia sono più forti di quanto pensino, potremmo scoprire che il “stringiamoci a coorte” non è solo un ritornello dell’Inno Nazionale, ma qualcosa di più: è una prospettiva, un’idea di come attraversare questi tempi malsicuri. Per attuarla non servono grandi liriche, basta iniziare dalle questioni pratiche riassumibili in una domanda: Quante aziende più o meno pubbliche possono pagare le bollette?

Quante aziende più o meno pubbliche possono pagare le bollette? Leggi tutto »

A2A che ruolo ha nella crisi energetica?

A2A che ruolo ha nella crisi energetica? Perché Milano ha da tempo ceduto una parte del controllo delle proprie infrastrutture, ma possiede importanti partecipazioni e pesi nei consigli di amministrazione. Un’azienda che si occupa di energia in tanti sensi è A2A, società che per altro in questi ultimi anni di è dedicata a una politica di acquisizione di aziende pubbliche nel nord Milano. Segno che la liquidità non le mancava di certo, anche perché da tempo sono tra i pochi che hanno flussi di denaro vero in quantità gigantesche per le nano imprese che tanto piacciono alla retorica nazionale. Perché le bollette le riscuotono mensilmente e non esistono deroghe salvo vedersi tagliare il gas con una decisione che manco Putin. Dunque che ruolo ha A2A nella crisi energetica? Perché è vero che è di fatto un po’ privata e un po’ pubblica, ma i Comuni di Brescia e Milano possono farsi sentire. Perché solo i lucani possono godere di sconti in bolletta? Perché se in Basilicata ci sono i pozzi e dunque le risorse private per alleggerire le bollette ai cittadini, in Lombardia i cittadini hanno finanziato la creazione di un colosso dell’energia con un bilancio da miliardi di euro (siamo oltre i 5 miliardi). Lo stesso colosso che appunto si è dato allo shopping da centinaia di milioni di euro. Siamo proprio sicuri che non ci siano i fondi per alleggerire le bollette di imprese e famiglie lombarde? Perché quando le vacche erano grasse Mazzoncini e soci sono andati avanti a comprare e fatturare. Nonché a ritirare lauti compensi. Oggi forse sarebbe il caso che si impegnassero per gli stessi che hanno foraggiato con i loro tributi, nonché le sempre più care bollette, i loro affari. In fondo sono pure la società giusta vista la natura pubblica che l’ha creata. E sarebbe una mossa lungimirante: se la crisi dovesse affondare l’economia e la società del Nord Italia, anche A2A perderebbe i clienti che l’hanno resa ricca. Lei e i suoi amministratori. Dunque perché non prendersi carico di alleggerire i conti di chi domani potrebbe continuare a contribuire all’ampliamento della società? A2A potrebbe proteggere il presente dei lombardi per garantire il futuro di tutti. Azionisti compresi.

A2A che ruolo ha nella crisi energetica? Leggi tutto »

Onlit: il caro energia fa bene alle aziende non alle famiglie

Onlit: il caro energia fa bene alle aziende non alle famiglie. Non sorprendono i ricavi in salita del 33% per Enel e del 69% per A2A resi noti dai produttori in questi giorni. Mentre il Governo cerca di tassare gli extra profitti delle aziende energetiche per compensare i rincari i due produttori controllati da azionisti pubblici hanno già deciso di far passare all’incasso il loro azionisti (pubblici e privati), prima di eventuali sorprese di interventi regolatori del Governo che è anche il titolare delle concessioni. Enel ed A2a sono i principali gestori degli impianti idroelettrici italiani, affidati in concessione dallo Stato da tempo ammortizzati che generano gli extraprofitti. A2A fa sapere che l’incremento degli utili a 400 milioni non è derivato solo dalla maggiore redditività delle rinnovabili, venduta allo stesso prezzo di quella più costosa generata da petrolio e gas, ma anche “dall’ottimo andamento del mercato dei servizi di dispacciamento” cioè dei servizi di trasmissione e distribuzione di energia a Milano in particolare acquistati da Terna (il gestore della rete distributiva) per il mantenimento del bilanciamento dei flussi energetici sulla rete. A2A inoltre si dice pronta per la riattivazione della centrale a carbone di Monfalcone e a sospendere le forniture alle industrie energivore. Prima i dividendi poi l’emergenza con il ritorno al passato.

Onlit: il caro energia fa bene alle aziende non alle famiglie Leggi tutto »

A2A, AeB, il Consiglio di Stato boccia la fusione, Fumagalli (M5S Lombardia): “Sindaci non all’altezza, Attendiamo dimissioni”

A2A, AeB, il Consiglio di Stato boccia la fusione, Fumagalli (M5S Lombardia): “Sindaci non all’altezza, Attendiamo dimissioni”. “La sentenza del Consiglio di Stato che sancisce l’illegittimità dell’operazione posta in essere da A2A e AeB è motivo di grande soddisfazione poiché costituisce il coronamento di anni di lotte contro le aziende pubbliche brianzole che vengono gestite dai partiti come un bene proprio”, così Marco Fumagalli, Consigliere regionale del M5S Lombardia. Per il rappresentante del Movimento 5 Stelle, “la svendita della AeB ad A2A era solo la più vistosa e importante di altre questioni che videro coinvolte aziende come BEA, CEM e Brianzacque. Accertato il fatto che il procedimento non è stato correttamente espletato poiché l’operazione doveva essere preceduta da una gara pubblica mi aspetto l’immediata uscita di A2A e dei suoi dirigenti dalla compagine di AeB e il ripristino della situazione preesistente”. “Alla luce dell’elevato rischio di danno erariale e di risarcimento del danno, tutti coloro che hanno preso la scellerata decisione dovranno procedere alle dimissioni al fine di non compromettere quanto deciso dalla sentenza.  Dal momento che il Presidente Mazzoncini e Bracchitta, e tutti sindaci coinvolti non si sono dimostrati all’altezza, devono rassegnare al più presto le dimissioni in quanto soggetti non idonei a ricoprire i relativi ruoli. Ciò per evitare che commettano errori simili in futuro o che resistano per pretendere di difendere ciò che è assolutamente indifendibile”, conclude Fumagalli.

A2A, AeB, il Consiglio di Stato boccia la fusione, Fumagalli (M5S Lombardia): “Sindaci non all’altezza, Attendiamo dimissioni” Leggi tutto »

Caos sul 31 e sulla M5, Pellegrini: “Sala guardi le travi nel suo occhio”

Caos sul 31 e sulla M5, Pellegrini: “Sala guardi le travi nel suo occhio”. Il consigliere di Municipio della Lega ha denunciato i disservizi subiti da migliaia di persone che usano il tram 31 per entrare a Milano e scendere in metropolitana. La metro però l’hanno trovata aperta, ma fuori servizio (la prima foto dell’articolo è negli assembramenti). Il risultato è stato un forte assembramento sul tram di cui il consigliere ha pubblicato le foto (quella in basso). Ecco l’intervento di Pellegrini: “Atm ( teste pensanti – non ai lavoratori ai quali porgo il mio totale sostegno ) come sempre grazie!!! La comunicazione non è il vostro forte. Sul tram 31 centinaia di passeggeri provenienti da Cinisello, ignari dei guasti della M5 si sono ritrovati rimbalzati tra varie fermate M5 chiuse per guasto, come bestiame, alla faccia del tanto sbandierato distanziamento. Pensare ad una informazione più omogenea e intelligente che raggiunga anche i mezzi di superficie come il 31 per evitare almeno parte dei disagi ai propri clienti no? P.s. Caro Sindaco Sala prima di guardare alle pagliuzze negli occhi altrui si guardi le travi che ha in mezzo ai suoi, e sia più attento al trasporto urbano. Vergogna!!!”. Il tema è cruciale per uno come Sala che spinge sulla mobilità alternativa all’automobile perché il disservizio ha colpito proprio chi si comporta come vorrebbe il sindaco metropolitano: arrivano in tram e scendono in metro, però la trovano bloccata. Ecco che allora arrivano le critiche sul caos sul 31 e sulla M5, Pellegrini: “Sala guardi le travi nel suo occhio”.

Caos sul 31 e sulla M5, Pellegrini: “Sala guardi le travi nel suo occhio” Leggi tutto »

What do you like about this page?

0 / 400