abbandono

Storia di normale abbandono: perché Sala deve perdere

Riceviamo e pubblichiamo la lettera del Consigliere Franco Vassallo, candidato in pectore nella futura Lista Lupi in Comune e nel municipio 7, in cui elenca i motivi della sua scelta di correre in Comune: “Caro Direttore, la Milano in cui sono cresciuto si vergognerebbe di sapere cosa era destinata a diventare. È una frase forte, ma è anche vera. Mi è stato insegnato fin da piccolo che il denaro pubblico va speso con il doppio dell’attenzione. Perché viene fornito soprattutto da gente che ha poco e quel poco deve dividerlo con lo stato. Per questo sono entrato nell’amministrazione pubblica, volevo fare la differenza. Il Comune di Milano è sempre stato un’eccellenza: riusciva a fare più degli altri spendendo meno. Quasi un miracolo, a pensarci bene. Questo miracolo era costruito sulle spalle di lavoratori selezionati accuratamente e con un forte orgoglio: piccole cose, ma fatte bene e con amore. Cosa rimane di quel sogno chiamato Milano? Oggi, soprattutto nelle società come MM, quell’amore per le cose fatte bene si sta perdendo. Non è colpa dei dipendenti, che sono ammirevoli nella loro dedizione. Il problema è a monte: il Comune ha abbandonato il suo ruolo di modello e sprone. L’imperativo è diventato fare per fare. MM ha inglobato la qualunque. Prima era un’eccellenza, adesso viene esclusa da importanti gare internazionali. Prima tutti entravano con concorso, oggi le eccezioni non si contano. Prima eravamo orgogliosi di essere al servizio della città. Adesso siamo di fronte ad un management che risponde alla politica che li ha nominati, non più ai cittadini che pagano loro lo stipendio. Il mio impegno vuole, quindi, andare in questa direzione: il Comune deve tornare un modello di efficienza. E questo vuol dire due cose: controllare come vengono spesi i soldi e smettere di dividere gli interventi a seconda della centralità della zona. Volete un esempio? In via Creta 1 la signora Marturana aspetta da sei anni un nuovo alloggio. Vive col marito in una situazione disastrosa, le pareti verdi di muffa. Tutti, dai vigili a MM stessa hanno detto che serve loro un’altra casa. Ma in sei anni nessuno gliel’ha data. Questo è il classico problema che si genera quando le manutenzioni, il rapporto umano con gli inquilini e l’amministrazione cittadina non funzionano. Come si risolve tutto questo? Controllando dove vanno a finire le decine di milioni di euro stanziati ogni anno. E riportando il centro dell’attenzione sulle piccole cose e sulle periferie. Abbiamo avuto un Sindaco che per fare il fenomeno ha creato il fenomeno Milano: da capitale economica e morale d’Italia a metropoli a due velocità. Le periferie ormai sono in balia del degrado. E se si lamenta che queste accuse venivano mosse cinque anni fa, beh Sala dovrebbe domandarsi cos’ha fatto per risolvere il problema. E non ci risponda con l’urbanistica tattica: scrivere per terra che andrà tutto bene non risolve i problemi. Ecco, quindi, le radici del mio impegno, se i cittadini mi voteranno. Una Milano più giusta può nascere solo da una periferia più sana”.

Storia di normale abbandono: perché Sala deve perdere Leggi tutto »

Degrado e abbandono, macerie, spazzatura in via Giambellino 181

Degrado e abbandono, macerie, spazzatura e luoghi dove giovani tossicodipendenti si riparano per consumare una dose. Il Laboratorio di quartiere Giambellino-Lorenteggio ha pubblicato sulla propria pagina Facebook un video-denuncia che torna sulle condizioni degli stabili Aler di via Lorenteggio 181 chiedendo un intervento delle istituzioni. Le case erp del quartiere al civico 181 sono sospese tra il futuro progetto di riqualificazione e un presente di forte degrado. Ci vivono ancora almeno quattro famiglie con 11 bambini. Una situazione complessa di case occupate mentre gli inquilini regolari sono stati trasferiti in attesa dell’abbattimento dei due edifici rimasti (il terzo è stato demolito nel 2017). Per queste famiglie occupanti che – spiega il Laboratorio – chiedono di regolarizzare la propria posizione, il Laboratorio chiede “che sia rispettato il diritto di accesso alla valutazione del bisogno, come sottoscritto da Aler stessa“, sottolineano in riferimento al protocollo d’intesa stipulato dal Comune, dall’Aler e dai sindacati degli inquilini nel 2016 che riguarda i cosiddetti “occupanti per necessità“. Ora, oltre a una sistemazione per queste famiglie con minori, in vista del maxi progetto per l’area, le organizzazioni territoriali chiedono che all’interno del processo di riqualificazione siano definiti degli obiettivi minimi di progetto che elencano per punti: “1. Mantenimento della qualifica ERP a canone sociale dell’intero patrimonio abitativo, ad libitum; 2. Mantenimento, a seguito delle ristrutturazioni ovvero degli abbattimenti e ricostruzioni, del numero di alloggi totali, esplicitamente inclusi quelli classificati come attualmente occupati senza titolo, disponibili, potenziale latente e sotto-soglia; 3. Assegnazione di tutti gli alloggi attualmente non assegnati, esplicitamente inclusi quelli classificati come attualmente occupati senza titolo, disponibili, potenziale latente e sotto-soglia, stimati in circa ottocento unità alla data odierna, incluse le ristrutturazioni ove necessarie, a partire dai 240 PNEA ex L. 80 la cui ristrutturazione in quartiere è prevista dall’Accordo di Programma; 4. Regolarizzazione delle famiglie occupanti senza titolo in stato di necessità; 5. Garanzia che i servizi di base, quali le portinerie e le manutenzioni ordinarie, siano istituiti in tutti gli stabili del quartiere; 6. Garanzia che ai nuclei familiari oggetto di mobilità sia concesso il diritto di restare in quartiere; 7. Istituzione di un tavolo integrato (composto dai membri costituenti l’Accordo di Programma, il Municipio 6, eventuali soggetti attuatori, i sindacati e dalle organizzazioni locali) di condivisione trimestrale dello stato di avanzamento del Progetto e della documentazione relativa; 8. Istituzione di un calendario semestrale di assemblee pubbliche; 9. Attivazione di un percorso di progettazione partecipata della riqualificazione con gli abitanti e le organizzazioni territoriali“.

Degrado e abbandono, macerie, spazzatura in via Giambellino 181 Leggi tutto »