acido

Aggressione con l’acido in Piazza Gae Aulenti

Un uomo di 28 anni è stato aggredito in piazza Gae Aulenti a Milano da una ragazza che gli avrebbe spruzzato in faccia dello spray al peperoncino e lanciato addosso una sostanza liquida, che gli investigatori ritengono possa essere acido. Il 28enne è stato ricoverato all’ospedale Fatebenefratelli con ustioni di primo grado al volto, di secondo grado al collo e bruciori a un occhio. I due si erano conosciuti attraverso un sito di incontri e si erano frequentati qualche volta. Ma lui, 16 anni in meno di lei, aveva deciso di chiudere. Una decisione che ha provocato la reazione di lei. Per la vicenda, che come sottolineano gli inquirenti non ha nulla a che vedere con le aggressioni con l’acido per cui sono stati condannati Alexander Boetcher e Martina Levato, la Procura di Milano in queste ore sta procedendo con il fermo della donna, una 44enne, responsabile dell’aggressione rintracciata e identificata a Genova dai carabinieri mentre stava scappando e ora in una caserma della città ligure. Il pm di turno Alessia Menegazzo e il procuratore aggiunto Letizia Mannella, che stanno scrivendo il provvedimento, hanno contestato lo stalking e anche un reato contemplato dall’entrata in vigore del cosiddetto ‘Codice Rosso’ (art.583 quinquies) che condanna gli autori di lesioni personali che provocano la “la deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso”. Infatti, dopo l’aggressione l’uomo è stato ricoverato all’ospedale milanese e i medici gli hanno diagnosticato ustioni di primo grado al volto, di secondo grado al collo e bruciori a un occhio. Dalle prime ricostruzioni la 44enne, senza lavoro, avrebbe precedenti specifici per stalking. Il provvedimento dei pm – che ritengono la sussistenza delle esigenze cautelari – dovrebbe essere pronto domani. Infine sono in corso le analisi di laboratorio sul liquido gettato sul volto del 28enne. ANSA  

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Marocchino minaccia moglie e figlia con l’acido, arrestato

Un marocchino di 44 anni è stato arrestato dalla polizia per lesioni, maltrattamenti e stalking nei confronti della ex compagna, una connazionale di 37 anni che a settembre si è rivolta agli agenti del commissariato Comasina. Due giorni fa è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare in base alla Legge del “Codice rosso”. “Ti sfregio con l’acido, lo uso su di te e tua figlia, ti spezzo le gambe… ti metto la droga in casa così ti tolgono tua figlia”, sono alcune delle minacce rivolte alla donna dallo scorso agosto, quando la relazione col 44enne è terminata. Si erano conosciuti alcuni mesi prima, sembrava che potesse durare ma l’uomo ha iniziato ad avere atteggiamenti violenti e ambigui che hanno convinto la fidanzata a interrompere il rapporto. In particolare, a preoccuparla era stata la richiesta di custodire della droga e il tentativo di coinvolgerla nella sua presunta attività di spaccio. Il 44enne, regolare e con un lavoro ai mercati, è già stato condannato in passato per maltrattamenti nei confronti della ex moglie. La sua ultima vittima ha chiamato tre volte le forze dell’ordine da settembre, l’aggressore è sempre riuscito a scappare prima dell’arrivo degli agenti. In un episodio ha staccato il contatore della donna per costringerla a uscire di casa e poterla aggredire. Almeno tre volte la vittima si è fatta medicare per le contusioni riportate. “Gli elementi raccolti e l’escalation di violenza documentata ha convinto il gip a emettere un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari – ha spiegato Antonio D’Urso, dirigente del commissariato Comasina – Il ‘codice rosso’ ha aiutato ad accelerare i tempi di intervento in casi come questo“. ANSA  

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Ordina una gazosa gli servono acido, ricoverato

Sono ancora in corso accertamenti medici per il ragazzo di 14 anni che la sera del 28 maggio scorso ha bevuto acido contenuto in una normalissima bottiglietta di gazzosa ordinata in un bar in via Lambro. Il giovane, secondo quanto anticipato questa mattina nelle pagine locali del Corriere della Sera, si è seduto con il padre al tavolino di un locale nella zona di Porta Venezia per bere una bibita. La cameriera gli ha portato la bottiglia apparentemente sigillata. Il tappo era così duro che ne’ il ragazzo, ne’ il padre sono riusciti ad aprirla, al punto che quest’ultimo è andato al bancone per chiedere al proprietario di svitarlo. Mentre il titolare ne apriva un’altra, il padre del 14enne è riuscito stappare la prima bottiglia e l’ha riportata al figlio, il quale subito dopo il primo sorso è corso in bagno in preda a dolori lancinanti. Il padre ha spiegato ai Carabinieri della compagnia Monforte (ai quali ha presentato denuncia per lesioni) di non aver capito cosa stesse succedendo, si è reso conto quando ha assaggiato il liquido e ha avuto la stessa reazione, riportando ustioni alla lingua e all’interno della bocca. All’arrivo dei paramedici è stato chiesto al titolare che prodotti utilizzasse nel locale e l’attenzione si è focalizzata su una sostanza acida per la pulizia delle spine delle birre. Padre e figlio sono stati accompagnati all’ospedale Fatebenefratelli, dove una dottoressa non è riuscita a misurare l’esatta concentrazione di acidità perché lo strumento si ferma a ph 9. In nottata il ragazzo è stato trasferito al reparto di chirurgia dell’ospedale Buzzi a causa delle lesioni allo stomaco e all’esofago. Al padre, invece, è stata riscontrata una “diffusa iperemia e disepitelizzazione della punta linguale, iperemia del pavimento orale anteriore e faccia ventrale linguale“. Il proprietario del bar ha consegnato ai Carabinieri la bottiglietta di gazzosa ordinata dal cliente per consentire l’analisi del contenuto. Non è ancora chiaro come sia avvenuto l’incidente, l’ipotesi principale è che uno dei dipendenti abbia versato l’acido nella bottiglia che poi è stata erroneamente servita. ANSA    

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