Albertini

Sala: mi spiace Albertini se la sia presa

“Mi spiace Albertini se la sia presa, ma d’altro canto l’Albertini che conosco io da anni è un po’ come me, è sempre stato un maestro di battute”: così il sindaco di Milano Giuseppe Sala, alla scuola primaria Leopardi per l’intitolazione del comprensorio A Ermanno Olmi, risponde a Gabriele Albertini, per il quale l’attuale primo cittadino ha banalizzato la sua proposta di averlo come vice a Palazzo Marino in caso di elezione. “Non penso che dobbiamo arrivare tra me e lui a rivolgerci sempre con la massima serietà per cui mi dispiace, però – è il suo invito – andiamo oltre la battuta” ANSA

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Albertini rinuncia. Ira di Salvini verso gli alleati

Grazie, ma no grazie: è questo il succo della lettera aperta pubblicata oggi su Libero indirizzata al direttore Pietro Senaldi, a Vittorio Feltri, a Pino Farinotti, e ai milanesi con cui Gabriele Albertini si è sfilato dalla corsa a sindaco di Milano per il centrodestra per motivi familiari. C’è stata, ha spiegato, la tentazione di accettare ma “mi sono fermato davanti alla mia famiglia ‘bicellulare’, (siamo solo in due a vivere insieme) ed a mia moglie non potevo infliggere un disagio, per Lei così insopportabile, per un terzo quinquiennio! Ecco allora, che, dopo averVi ringraziato, Vi chiedo scusa, miei Cari Concittadini!”. L’ex sindaco però non ha rinunciato a un colpo di scena: “se fossi stato candidato e se fossi stato eletto – ha rivelato -, ecco il mio primo atto, da sindaco di Milano: chiedere a Beppe Sala, d’entrare nella Giunta Municipale, come vicesindaco, d’unirsi a me nel Governo della Città, magari, accompagnato da alcuni assessori, suggeriti da Lui e/o dalle forze politiche responsabili che lo sostengono” perché siamo in “tempi particolari” e “gravi”. Secondo Albertini la città “sempre, anticipatrice di ogni ‘nuovo corso’, per l’Italia deve vivere la sua, immancabile rinascita, con una ritrovata, inusitata, potente, implacabile concordia delle Sue forze politiche e sociali, delle Sue imprese e dei Suoi lavoratori e di tutti i Suoi cittadini”. Rivelazione per cui il sindaco Sala ha ringraziato. “E’ un gentiluomo e non lo scopriamo certamente oggi. Ora però – ha aggiunto – mi attende una sfida impegnativa: convincerlo a votare per il suo futuro, mancato vice 🙂 “. “Sono mesi che cerco di costruire e unire il centrodestra in vista delle amministrative. A Roma e Milano avevamo i candidati giusti: Bertolaso e Albertini, ma altri hanno detto No per settimane e mesi e loro hanno perso la pazienza”: così il segretario della Lega Matteo Salvini ha commentato il passo indietro dell’ex sindaco di Milano. “Ora spero che chi non era d’accordo – ha aggiunto – abbia proposte alternative, perché sia nella Capitale che nel capoluogo lombardo possiamo e dobbiamo vincere. Entro poche settimane dobbiamo decidere”.

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Pure Albertini molla Milano

Pure Albertini molla Milano. L’ormai rimpiantissimo sindaco che ha impostato e creato la Milano dell’Expo ha annunciato con una lettera al quotidiano Libero di non aver intenzione di candidarsi. La sfida a Sala la lascia volentieri a qualcun altro: “Resto in famiglia” ha riassunto Albertini. Ma se pure Albertini molla Milano un problema c’è. Il centrodestra ormai non sa più che fare. Si è passati dalla fase “a breve” daremo il nome del candidato sindaco di Milano. Poi alla proposta un po’ estemporanea di Rasia Dal Polo, subito accantonata (ma non è detta l’ultima parola). Poi all’idea usato sicuro Albertini. Ma quest’ultimo è troppo furbo per impelagarsi in una brutta grana da pelare come quella di governare Milano. Sala di per sé sarebbe anche molto battibile perché è un groviera a livello mediatico. Basterebbe ricordare quando appena agli inizi iniziarono le omissioni e dimenticanze sulla sua consistenza patrimoniale e sui terreni in Liguria. Per poi arrivare fino a Milano non si ferma, i casi Barbato e Curia, e molto altro. Invece il disaccordo tra le parti ha creato di fatto un vuoto e un sentimento di impossibilità della vittoria che contagiano anche i potenziali candidati alla poltrona di sindaco. E infatti pure Albertini molla Milano, una città una volta ambita e con ambizioni, ridotta a non trovare qualcuno di valore pronto ad Amministrarla. Persino Sala ha accettato malvolentieri l’impegno. Ma la sua fortuna è che nel centrodestra non si respira una bella aria, anzi. La competizione interna ormai ha un livello tale da inficiare i pochi risultati raggiunti. E allo stesso tempo la scena è dominata sempre dagli stessi nomi ormai più compromessi che valorizzati dalle esperienze pregresse. Come è possibile che non esista qualche politico con le spalle abbastanza larghe nel centrodestra da candidarsi? Perché è necessario cercare qualcuno fuori dai partiti se poi deve rappresentarli? Il tema è la mancanza di una classe politica a questo punto? La super città dell’innovazione ha perso la capacità di creare amministratori pubblici? Forse è meglio arrendersi e consegnare la città al Politecnico, tanto Ferruccio Resta e i suoi prof vanno e vengono da Palazzo Marino di frequente. E continuano a proporre ed attuare cambiamenti di intere fette di città.

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Salvini: con ok di Albertini non servono tavoli e tavolini

“Per me se Albertini è disposizione è sì, adesso, senza richieste, pretese, condizioni o imposizioni di partito. Questo faccio da milanese e da leader del centrodestra. Se qualcuno invece chiede tavoli o tavolini, siamo messi male”. Lo ha detto il leader del Carroccio, Matteo Salvini, a margine del suo intervento alla manifestazione del Primo Maggio organizzata dal sindacato Ugl in piazza Duomo a Milano, a proposito delle richieste degli alleati del centrodestra di un tavolo di confronto sulla candidatura di Gabriele Albertini come sindaco del capoluogo lombardo alle prossime elezioni comunali. “Io il tavolo lo uso al Parco Sempione per fare il pic nic – ha aggiunto -. Se c’è una persona come Albertini che ha rivoluzionato Milano e l’ha accompagnata al futuro e si mette a disposizione, in un secondo se qualcuno vuole bene a Milano e al centrodestra dice sì. Se qualcuno invece tira in ballo vecchie liti, vuol dire che non vuole vincere”. ANSA

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Comunali. Salvini: con i no non si va da nessuna parte

Sui candidati alla Comunali nelle grandi città “basta che qualcuno non dica sempre e solo no perché con i no non si va da nessuna parte. Non si va da nessuna parte né a Milano né a Roma né a Torino né a Napoli”. Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini, a margine della sua visita alla sede dell’Avis a Milano, dove ha fatto una donazione di sangue. Il candidato a Milano, ha detto Salvini, “può essere Albertini che io stimo assolutamente possono essere altre persone in gamba che si sono messe a disposizione, basta che si faccia in fretta. Questo vale per Milano e vale per Roma. Ad esempio io penso che Bertolaso abbia lavorato benissimo in Regione Lombardia sui vaccini e potrebbe essere un ottimo candato sindaco per Roma”. “A me basta – ha aggiunto – che si scelga in fretta e che i milanesi possano avere un’idea di futuro, la città negli ultimi mesi si è fermata non solo per il covid. I grandi progetti sono fermi, la rivoluzione milanese è ferma”. Per quanto riguarda i tempi, “Io mi sono dato come obiettivo la riapertura entro metà maggio ed è assalutmente ragionevole. Dalla seconda metà di maggio poi e giusto che la politica faccia delle scelte anche sulle elezioni comunali”. Riguardo l’ipotesi di candidatura di Maurizio Lupi, “non faccio questioni di nomi e cognomi”, ha chiosato Salvini. Askanews

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Incontro Salvini-Albertini sul futuro della città

Incontro milanese per il leader della Lega Matteo Salvini e l’ex sindaco di Milano Gabriele Albertini. I due si sono visti ieri mattina al ristorante “al Pesciolino” in zona Corso Sempione. Davanti a una tazzina di caffè, riferiscono fonti della Lega, hanno voluto celebrare l’allentamento delle restrizioni a partire da quelle per bar e ristoranti. Tra le altre cose, hanno discusso del futuro del capoluogo lombardo tra Olimpiadi, stadio e il parco scientifico Mind. “Albertini è un candidato civico e sfido a dirmi a quale partito è iscritto, non ne ho la più pallida idea neanche io, è una persona che ha un’idea di città, è libera e indipendente. Ha dimostrato di saper fare, Milano ha bisogno di un ricostruttore”. Ha in seguito dichiarato il leader della Lega, a proposito della possibile candiatura alle prossime amministrative milanesi dell’ex sindaco Gabriele Albertini. uanto all’arrivo o meno di un sondaggio sul tema commissionato dalla Lega Salvini, intervenuto a margine di una visita al polo vaccinale dell’Hangar Bicocca, ha concluso: “Non ho una lira quindi mi limito a guardare i sondaggi degli altri”. ANSA

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