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Arrestato istruttore di arti marziali per violenze su minori

Una vita fatta da arti marziali, sport ma anche di violenza su minori e pedopornografia. È stato arrestato a Milano, martedì mattina, un giovane istruttore di arti marziali in una palestra nell’hinterland milanese. È accusato di aver abusato sessualmente di due ragazzine, dopo aver offerto loro alcol e droga. L’istruttore, poco più che ventenne, deve dunque rispondere di violenza sessuale aggravata e detenzione e produzione di materiale pedopornografico. Nel suo smartphone non solo c’era del materiale di pornografia con minori ma sono state trovate anche le immagini delle violenze sulle due minorenni: una sua allieva e un’amica. Gli abusi contestati nelle indagini – condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo di Milano, coordinati dall’aggiunto Letizia Mannella e dal pm Rosaria Stagnaro – sarebbero stati commessi in due giorni durante l’inverno 2022/23. Si indaga ora anche su alcune chat sempre con minorenni: si stanno facendo approfondimenti per capire se ci siano altre giovani vittime. L’inchiesta è stata avviata dalla Procura di Pavia nei mesi scorsi, dopo la denuncia dei genitori delle ragazzine, e poi trasmessa a Milano, competente a livello distrettuale per i reati di pedopornografia. Ora per l’istruttore, su ordinanza del gip Silvia Perrucci, si sono aperte le porte del carcere di San Vittore.

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Voleva comprare orologi e borse di lusso con i soldi del Monopoly

Si è presentato all’appuntamento con una mazzetta di banconote. Tutte false tranne una, la prima. Voleva comprare borse e orologi di lusso, ma quando la venditrice se ne è accorta è scattata la rapina. E, poco dopo, le manette. Un cittadino serbo di 62 anni è stato arrestato dalla polizia in piazzale Cadorna a Milano nel pomeriggio di venerdì 20 ottobre. Tutto è iniziato qualche minuto prima delle 18.30 in un locale all’angolo tra via Carducci e corso Magenta quando una tedesca di 50 anni, la venditrice, ha incontrato l’uomo. I due si erano dati appuntamento attraverso una piattaforma online per finalizzare la compravendita di oggetti di lusso (alcuni orologi Rolex e borse griffate). La donna ha mostrato gli oggetti all’acquirente e quando si è trattato di pagare l’uomo ha dato una mazzetta da 100 euro alla donna. Solo una banconota era autentica: tutte le altre riportavano la scritta “facsimile” e quando la venditrice se ne è accorta si è opposta. Proprio in questo frangente il 62enne ha preso la borsa della donna (trascinandola per terra) ed è scappato. In prima battuta è stato bloccato da un passante che gli ha strappato dalle mani la borsa, contestualmente è stato allertato il 112. Sul posto sono intervenuti gli agenti del commissariato Centro e quando l’uomo è arrivato in piazzale Cadorna è stato fermato dai poliziotti del reparto mobile che stavano sorvegliando la stazione. Per lui sono scattate le manette con l’accusa di rapina.

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GDF Milano: 58 arresti per traffico internazionale di stupefacenti tra l’Italia e la Spagna

La Guardia di Finanza di Milano, su delega della Procura della Repubblica di Milano – Direzione Distrettuale Antimafia, sta eseguendo una maxi operazione a contrasto del traffico internazionale di sostanze stupefacenti, riciclaggio, esercizio abusivo del credito e frode fiscale. Oltre 400 finanzieri sono impegnati nell’esecuzione di 46 ordinanze di custodia cautelare (33 in carcere e 13 ai domiciliari) emesse dal Gip di Milano su richiesta della D.D.A. e di 12 fermi per indiziato di delitto emessi dalla Procura della Repubblica, eseguiti nelle province di Milano, Bergamo, Brescia, Monza, Varese, Mantova, Torino, Alessandria, Asti, Prato, Roma, Teramo, Catania, Salerno e Spagna, con il supporto del Servizio Centrale Investigazioni Criminalità Organizzata di Roma, della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga – Dipartimento di P.S. e del Corpo della Polizia Locale di Milano. Con l’ausilio di unità cinofile cash dog e antidroga, sono inoltre in corso 96 perquisizioni su tutto il territorio nazionale, Spagna e Svizzera in abitazioni ed aziende risultati nella disponibilità dei soggetti coinvolti. Le attività investigative hanno condotto all’individuazione dei canali di approvvigionamento e della rete di spaccio di hashish e marijuana per circa 30 tonnellate, ricostruendo traffici per 42 milioni di euro e un giro di contante di 26 milioni di euro in poco più di un anno. Sono stati inoltre sequestrati 10 compendi aziendali, 52 immobili in Lombardia e altre Regioni del Nord Italia, beni mobili e disponibilità finanziare per 9 milioni di euro, ritenuti di provenienza illecita ovvero sproporzionati rispetto al reddito o all’attività economica svolta dai sodali dell’organizzazione criminale, composta da un gruppo di italiani e spagnoli, coadiuvati da soggetti di etnia albanese e cinese. In particolare, l’indagine si è focalizzata sulla ricostruzione delle modalità di pagamento utilizzate dai narcotrafficanti, i quali, per saldare gli acquisti delle partite di droga, si avvalevano di “servizi bancari” abusivi gestiti da soggetti di etnia cinese, che fungevano da veri e propri “centri di raccolta” del denaro da trasferire in Spagna. Il sistema in questione si basa su un meccanismo di rimessa informale di denaro denominato fei’chi en, simile alla hawala islamica. I soggetti cinesi (nella quasi totalità titolari di esercizi commerciali) ricevevano contante da trasferire in Spagna, in modo anonimo, veloce e non tracciabile, dietro pagamento di una commissione variabile dall’1,5% al 2%. Il metodo di pagamento dello stupefacente individuato si basava sulla compensazione senza trasferimento fisico di valuta, secondo partite di credito/debito bilanciate tra connazionali cinesi inseriti in un circuito criminale transnazionale e che offrono analogo servizio all’estero. Per l’accettazione del controvalore “nominale” della somma versata in Italia veniva utilizzato un codice di riconoscimento (tipo token), solitamente rappresentato dal seriale di una banconota di piccolo taglio, consegnata dal corriere al collaterale spagnolo. Solo in caso di coincidenza tra il seriale della banconota e il numero comunicato dal punto di raccolta in Italia, la compensazione poteva considerarsi andata a buon fine. È stato appurato inoltre che il denaro consegnato dai trafficanti di droga negli esercizi commerciali cinesi (nell’ordine delle decine di milioni di euro) veniva subito dopo “venduto” a una diversa associazione criminale composta da imprenditori italiani operanti nel settore dell’acciaio e della plastica, dediti a sistematiche frodi Iva con l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti (con bonifici all’estero verso Cina, Svizzera e Hong Kong). Nello schema fraudolento il pagamento di fatture per operazioni inesistenti è correlato alla successiva retrocessione dei relativi importi in denaro contante, senza essere tracciati dagli organismi antiriciclaggio. La peculiarità dell’indagine è rappresentata dalla documentata circostanza che lo stesso contante provento del traffico di droga diventa la provvista in nero degli evasori fiscali, realizzando una perfetta commistione tra profitti illeciti della criminalità comune e della criminalità economica e tutto ciò per milioni di euro! La responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata con la sentenza irrevocabile di condanna. Le misure restrittive sono state emesse in fase di indagini preliminari e, allo stato delle attuali acquisizioni probatorie, in attesa di giudizio definitivo, è doveroso sottolineare che vale la presunzione di non colpevolezza degli indagati. L’odierna operazione testimonia il costante impegno dell’Autorità Giudiziaria e della Guardia di Finanza a contrasto del narcotraffico, dei traffici illeciti nonché di ogni altra forma di criminalità economica, attraverso l’individuazione degli enormi flussi finanziari riciclati nel circuito economico legale.

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Convalidato l’arresto di Bilal: resterà in carcere

Il gip dei minori di Milano ha deciso la convalida dell’arresto e il mantenimento nel Cpa (Centro di prima accoglienza) di Torino per Bilal, il minorenne marocchino protagonista nelle ultime settimane di una decina di episodi di furti, rapine e fatti violenti nel capoluogo lombardo. Il giudice fisserà anche una data per un incidente probatorio per stabilire la reale età del ragazzo che secondo gli ultimi accertamenti medici avrebbe 14 anni, e non 12, e sarebbe quindi imputabile. Al Cpa di Torino Bilal è detenuto dopo essere stato fermato dalla Polizia nella notte tra mercoledì e giovedì per l’ennesima rapina a due passanti, sempre in zona Stazione Centrale (era già stato bloccato altre quattro volte nel giro di pochi giorni ma non arrestato per via dell’età). Dei nuovi accertamenti con l’incidente probatorio si occuperà il Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense dell’Università degli Studi di Milano. ANSA [the_ad id=”36270″]

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Un arresto per detenzione di armi e droga

Gli agenti della Polizia di Stato hanno arrestato un uomo, italiano di 55 anni, per detenzione di stupefacenti e di un’arma clandestina e denunciato un altro di 51 anni sempre per detenzione di droga. Gli agenti del Commissariato Comasina durante un’attività investigativa, avevano avuto l’informazione di un una persona in procinto di ritirare un quantitativo di cocaina e che fosse solito nascondere la droga in un’abitazione e in un box. Dopo una serie di appostamenti è stata eseguita una perquisizione e gli investigatori hanno trovato in casa del 55enne, in via Malakoff a Corsico, 12,5 chili di hashish, due di cocaina e un revolver calibro 44 magnum con matricola abrasa e 41 cartucce. L’uomo è quindi stato arrestato. E’ stata quindi effettuata un’altra perquisizione in un box di via Molinetto di Lorenteggio. All’interno i poliziotti hanno sequestrato 40 chili di hashish in due grosse confezioni in cartone. In questo caso l’uomo, che è stato denunciato, era già in carcere perché arrestato dalla Polizia di Bergamo per detenzione di cocaina. ANSA

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Agente ferito durante l’arresto di un pusher

Un ragazzo di 16 anni è stato arrestato mercoledì pomeriggio con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti al termine di un controllo decisamente movimentato durante il quale lo spacciatore nel tentativo di sottrarsi all’arresto ha mandato all’ospedale un agente. A bloccarlo sono stati gli agenti del Commissariato di Greco-Turro che nel tardo pomeriggio di mercoledì hanno notato il giovane e un amico fermi in viale Sarca e hanno deciso di controllarli. Alla vista della volante i due sono fuggiti in direzioni diverse e, mentre uno di loro ha fatto perdere le proprie tracce l’altro, il 16enne, è stato raggiunto e fermato. Vistosi bloccato il ragazzo ha reagito violentemente intraprendendo una colluttazione con i poliziotti, che sono a fatica riusciti a bloccarlo. Addosso gli sono stati trovati 12 grammi di cocaina, divisi in 25 incolucri, e 8 grammi di hashish, in un’unica dose. Uno degli agenti è finito al Cto da dove è stato dimesso con una prognosi di 20 giorni per contusioni multiple. Il pusher è invece stato portato nel carcere minorile di Torino con l’accusa di spaccio, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.

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