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Il paradosso della metro Lilla

Il paradosso della metro Lilla. La Lilla, o metropolitana 5, vive una situazione che sta sfuggendo agli occhi dei milanesi. Come si sa la quinta metropolitana di Milano è stata costruita prima della quarta, ancora impantanata anche se in teoria la M4 doveva essere pronta per Expo 2015. Ma è la Milano di Sala, tutta annunci sfavillanti e risultati mediocri. In questo clima drogato nessuno ha chiesto niente ad Astaldi, quando ha costruito una metropolitana con la curva principale sbagliata. La curva tra le fermate Isola e Garibaldi è troppo stretta, quindi o i binari o le rotaie si consumavano troppo. Ad oggi l’unica soluzione è stato cambiare le ruote ai treni e prepararsi a cambiare i binari periodicamente. Un errore ci può stare, anche se quella è la curva più importante dei 13 chilometri di linea. Però quasi dal primo giorno alcuni treni hanno iniziato a girare con le porte rotte, porte che non sembra siano mai state aggiustate. Tanto che quotidianamente gli smombi ci sbattono contro. E non finisce qui: chi ha usa abitualmente la Lilla ha visto molte volte le stesse scale mobili chiuse per “manutenzione”, così come le macchinette dei biglietti Atm. Un operaio, sentito alla fermata Niguarda due anni fa, ha spiegato che il motivo è molto semplice: “Si continuano a spostare i pezzi, ma sono sempre gli stessi”. E le sue parole trovano conferma nei quotidiani disservizi che hanno colpito più volte persino Garibaldi, in teoria la stazione fiore all’occhiello della Lilla. Eppure tutto questo pare passare inosservato, forse perché le ferrovie cittadine sono uno di quei settori dove in tanti hanno rimediato una consulenza per sé o per conoscenti in questi anni. Ma il fatto più curioso è che Ferrovie dello Stato ha acquistato la maggioranza della società che controlla la metro 5. Nel 2017 ha rilevato proprio la quota di Astaldi, società che in tanti dicono essere a un passo dal fallimento. Ora con una quota del 36% le Ferrovie sono a capo di questo tanto sfavillante quanto già cadente manufatto. Quando il primo albero del Bosco Verticale cadrà in testa a qualcuno per mancanza di manutenzione probabilmente avverrà la stessa cosa: nessuna reazione, perché anche quello fa parte del modello Milano. Del Sogno milanese. Un insieme di idee che non possono essere incrinate dalla realtà, segno che l’anima di città giornalistica è profondamente impressa nel carattere di Milano: un vecchio adagio giornalistico infatti recita “mai rovinare una bella notizia con la verità”. In questo caso la verità è il paradosso della metro Lilla, sta in piedi a mala pena, ma nessuno lo dice. Eppure anche Atm, cioè il Comune di Milano, è parte della cordata che controlla la metro automatizzata di Milano. D’altronde questi anni magici di Milano, che temiamo pagheranno i nostri figli, sono gli stessi in cui un sindaco viene condannato per aver truccato le carte di un appalto da oltre 200 milioni di euro e gli fanno pure gli applausi.  

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Astaldi, rischia il fallimento l’impresa di M4

Astaldi, il secondo costruttore italiano, impegnato fra le altre cose nella realizzazione della M4 a Milano, ha presentato al Tribunale di Roma, una domanda di concordato preventivo in continuità aziendale per fare fronte ai ritardi nella procedura di vendita del Terzo Ponte sul Bosforo, che ha causato una perdita del 30% sul valore dei titoli in borsa, con un conseguente aumento dell’indebitamento  a 1,89 miliardi di euro e declassamento del rating aziendale a “D” da parte di Standard & Poor’s. Una situazione al limite del default che in molti ha suscitato preoccupazioni per i possibili ritardi o blocchi che potrebbero derivarne nella realizzazione della quarta linea della metropolitana milanese. Sulla situazione di Astaldi è intervenuto il Sindaco Sala, annunciando di avere chiesto chiarimenti all’azienda: “Quel che abbiamo fatto sia noi sia il consorzio M4 è chiedere spiegazioni sulla situazione per avere la conferma che si vada avanti bene. Fino a oggi, soprattutto negli ultimi mesi, si è proceduto con speditezza e si è recuperato anche un po’ di tempo relativamente a problemi che si hanno sempre quando si scava”. Esprime preoccupazione   il vice capogruppo per Forza Italia a Palazzo Marino Alessandro De Chirico che si chiede “per un’opera che è già in ritardo di un anno, quali saranno gli ulteriori rallentamenti con cui verrà consegnata la nuova metropolitana?” concludendo “c’è un rischio sempre più fondato di paralisi dell’intera città a meno che il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, non paghi le fatture per cui Ansaldi vanta un credito nei confronti dello Stato“. M4 Spa, società Concessionaria per la progettazione, realizzazione e gestione della linea 4 della metropolitana milanese e socio al 9,6% della Concessionaria e al 32% del consorzio dei costruttori CMM4, nel tardo pomeriggio intervenuta sul tema per tranquillizzare i milanesi.  precisando che: “le attività dei cantieri per la realizzazione della M4 stanno proseguendo regolarmente“.  

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