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Medicina di territorio sotto stress: 70 visite al mese per medico

Medicina di territorio sotto stress: 70 visite al mese per medico. L’Ats Città metropolitana ha diramato una nota per specificare la consistenza delle unità mediche di territorio (chiamate USCA) e il relativo numero di visite mensile per medico. Le brutta notizia è che il numero di accessi domiciliari è superiore a quello della primavera. “A seguito delle dichiarazioni del consigliere regionale Rozza sulla presenza degli USCA, si  precisa che sono presenti in ATS città metropolitana 25 medici usca, 12 in più rispetto a settembre, di cui 12  a Milano. Entro l’inizio di novembre il personale verrà ulteriormente incrementato di due unità   altre verranno arruolate nel corso del mese. Si ricorda che i medici USCA operano a supporto dei medici di medicina generale e su loro indicazione. Nella tabella allegata si può osservare che, dopo un primo periodo in cui ogni medico effettuava circa 50 visite al mese , le richieste di visita domiciliare si sono molto ridotte, arrivando a meno di una visita al giorno per medico in turno.  Con la ripresa dell’epidemia, i medici USCA, impegnati anche nell’esecuzione di tamponi domiciliari, hanno di nuovo incrementato l’attività che oggi si attesta su  circa 70 visite al mese per ogni medico. La presenza di  medici e il loro arruolamento viene quindi rapportato alle attività richieste in modo da poter mantenere inalterato il livello di servizio offerto” mese Medici in servizio ogni giorno Postazioni Accessi domiciliari eseguiti Accessi domiciliari mensili per ogni medico 04.aprile 23 10 1129 49,09 05.maggio 26 10 327 12,58 06.giugno 15 7 428 28,53 07.luglio 13 6 313 24,08 08.agosto 10 5 656 65,60 09.settembre 13 6 913 70,23 10.ottobre 25 13     11.novembre 27 14    

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Denunce e diffide tra Cisliano e Ats metropolitana

Denunce e diffide tra Cisliano e Ats metropolitana. Il tema sono i test sierologici come quelli che il Comune di Milano sta provando a testare sugli autisti Atm. Dopo la denuncia a carico della azienda sanitaria della Città metropolitana da parte del sindaco di Cisliano, arriva la replica: “ATS della Città Metropolitana di Milano, dopo l’articolo dal titolo “Cisliano: esposto in Procura contro ATS. Il Sindaco prosegue la battaglia” pubblicato su Settegiorni Alto Milanese il giorno 8 maggio 2020, comunica che è stata inviata una diffida al Sindaco di Cisliano in data 11 maggio 2020. ATS Milano, riguardo alle iniziative volte alla prevenzione della infezione, ha sempre dato prontamente riscontro alle istanze già il 1 maggio 2020. Nella comunicazione trasmessa a tutti i sindaci del territorio di ATS, si è ribadito che i programmi di test sierologici non coerenti con le indicazioni regionali, si pongono al di fuori delle misure ufficiali di contenimento e risposta all’emergenza Coronavirus. Conseguentemente, l’iniziativa autonoma del Comune di Cisliano, mai autorizzata da ATS, ricade sotto la responsabilità degli organizzatori, anche per gli aspetti che attengono alla corretta e consapevole informazione delle persone coinvolte e della conseguenze dei risultati del test E’ stato comunque suggerito al sindaco di Cisliano di porre in isolamento fiduciario le persone risultate positive al test a scopo precauzionale, rinviandole al proprio medico di famiglia, e dandone comunicazione all’ATS attraverso il portale già in uso a tutti i comuni e a tutti i medici di medicina generale. L’esecuzione di test sierologici, al di fuori di percorsi organizzati di verifica dei risultati ottenuti, come nel caso del Comune di Cisliano, riveste scarso significato e può contribuire a creare false aspettative e comportamenti a potenziale rischio nei cittadini interessati, con gravi conseguenze che possono influenzare le misure di prevenzione e controllo delle infezioni, come ribadito anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

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Rsa e Città metropolitana: i numeri di tamponi e mascherine

Rsa e Città metropolitana: i numeri di tamponi e mascherine. L’ATS Città metropolitana ha infatti deciso di diffondere i numeri delle forniture consegnate alle Rsa del territorio. L’occasione è utile per ricapitolare proprio i dati del settore a partire dal numero delle residenze per anziani gestite dall’ente: sono 155. L’ATS ha dato in oltre 2000 tamponi e 265mila mascherine, cioè una media di 1651 pezzi a struttura. Ecco però la nota completa di Città metropolitana: In relazione a notizie apparse sulla stampa, ATS della Città Metropolitana  precisa quanto segue. L’esecuzione di tamponi nelle RSA è riservata agli ospiti i sintomatici e affidata, in autonomia, alle strutture stesse ATS della Città metropolitana ha raccolto, da tutte le 155 RSA del territorio, il numero degli ospiti che sono stati isolati in quanto  presentano sintomi influenzali riconducibili a COVID-19, da sottoporre a tampone. Ad ogni RSA è stato indicato il laboratorio a cui riferirsi e fornito il quantitativo necessario di kit per l’esecuzione degli esami (oltre 2000 tamponi consegnati). La fornitura effettuata è quindi sufficiente per coprire il fabbisogno rappresentato dalle strutture stesse: qualora le RSA avessero in futuro difficoltà nel reperire sul mercato il materiale per eseguire i tamponi continueremo a supportarle come è stato fatto per mascherine chirurgiche  e dispositivi di protezione individuale.  In queste settimane infatti, alla luce delle difficoltà di reperimento di questi prodotti, sono stati consegnati da ATS alle strutture oltre 265.000 mascherine, per integrare le dotazioni proprie delle strutture.

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L’ATS Città metropolitana bacchetta Maran

L’ATS Città metropolitana bacchetta Maran. L’assessore comunale all’Urbanistica Pierfrancesco Maran ieri ha attaccato Regione Lombardia a proposito dei dati sulle persone in quarantena e l’utilizzo dell’Hotel Michelangelo. La risposta della Ats Città Metropolitana non si è fatta attendere, replicando al rampante assessore che non conosce gli accordi presi tra Regione e Comune proprio per la gestione dell’hotel Michelangelo. Ma partiamo da quanto scritto su Twitter da Maran: Gentile @RegLombardia  all’Hotel Michelangelo ospitiamo per quarantena 103 persone su 300 posti. Ieri Gallera ha annunciato 296 positivi a Milano e detto che bambini non devono giocare in cortile. Qualcuno ha chiesto loro se han bisogno di luoghi x quarantena? Poco dopo è arrivata la replica dell’Agenzia Tutela della Salute di Città metropolitana, in cui si sottolinea che la gestione dell’hotel è stata concordata proprio con il Comune. Ecco dunque come l’ATS Città metropolitana bacchetta Maran: Riguardo alle affermazioni dell’Assessore Maran,  ATS della Città Metropolitana di Milano precisa che  per ogni caso positivo viene effettuata un’inchiesta epidemiologica, tesa anche ad individuare i suoi contatti stretti, prescrive le condizioni di isolamento ed  accerta se il soggetto ha la necessità, per non mettere a rischio la sicurezza di familiari e conviventi, di effettuare il periodo di quarantena in altro luogo rispetto al domicilio. La verifica di eventuali bisogni sociali viene effettuata anche all’atto della dimissione ospedaliera, sia da parte della struttura dimettente che segnala ad ATS eventuali criticità, sia attivamente da parte di ATS stessa tramite contatto telefonico al domicilio della persona. Queste informazioni, insieme alle segnalazioni che pervengono dai medici di medicina generale  vengono messe a disposizione del Comune di Milano attraverso un portale dedicato (Milano- Cov): sempre al Comune vengono indicati anche i casi che hanno bisogni sociali, compresi quelli abitativi, da approfondire.  Regione Lombardia ed ATS hanno quindi impostato una efficace rete collaborativa di sorveglianza attiva: i medici di medicina generale possano seguire i soggetti positivi dal punto di vista clinico e i Comuni dal punto di vista sociale, per verificare, ad esempio, se hanno necessità che qualcuno gli porti la spesa a casa. Il Comune di Milano viene quindi aggiornato quotidianamente e la verifica e la risposta ai bisogni sociali è di sua competenza. Per quanto riguarda l’hotel Michelangelo, precisiamo che la struttura è destinata esclusivamente a coloro che hanno abitazioni non idonee all’isolamento , ma che non presentano problemi sanitari. Con il Comune di Milano si era optato per un avvio graduale: oggi delle oltre 100 persone ospitate, una parte è costituita da rappresentanti delle forze dell’ordine positivi o contatti stretti, una parte da persone segnalate dal Comune di Milano e una parte da pazienti guariti e pronti per essere dimessi ma ancora positivi, segnalati dagli ospedali milanesi.  Circa 30 pazienti dimissibili verranno accettati fra oggi e domani e se  il Comune ci segnalerà nuovi casi  sul territorio da ospitare,  la struttura sarà pronta a riceverli.  

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