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Baby Gang al gip: giro armato per difesa

Girava armato ma per difesa personale, anche perché pochi giorni prima era stato ferito il suo amico Simba La Rue, e i primi a sparare quella notte, con una pistola a salve, sono stati i due senegalesi, i quali tra l’altro si erano avvicinati con fare minaccioso per rubargli le collane che indossava. Si è difeso così, con dichiarazioni spontanee davanti al gip di Milano Guido Salvini, Zaccaria Mouhib, ossia il trapper 21enne Baby Gang, arrestato venerdì scorso assieme ad altri dieci giovani del suo gruppo (due minori), tra cui lo stesso Simba, per la sparatoria del 3 luglio in zona Corso Como, nel corso della quale i due senegalesi sono stati gambizzati. La versione di Baby Gang, difeso dall’avvocato Niccolò Vecchioni, è rimasta in linea con quelle degli altri arrestati già interrogati, tra cui Simba. In più, il 21enne, che formalmente si è avvalso della facoltà di non rispondere ma ha reso una serie di dichiarazioni, ha riferito quello che a suo dire sarebbe stato il motivo scatenante della rissa, ossia il fatto che i due volevano portargli via le collane d’oro che portava quella notte. “Erano minacciosi”, ha aggiunto. Con la pistola che quella sera aveva portato lui, a sparare, come emerso dall’indagine di polizia e carabinieri, coordinata dal pm Francesca Crupi, sarebbe stato, però, un altro del gruppo, Faye Ndiaga. Baby Gang, tuttavia, compare in un’immagine di quella notte nella quale lo si vede impugnare un’arma e puntarla contro una guardia giurata. Quella, ha detto il trapper, era la scacciacani che aveva sottratto ai due senegalesi. ANSA [the_ad id=”36270″]

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De Corato: aumentano i crimini delle baby gang di stranieri

“Ringrazio la Polizia di Stato per aver fermato quattro minori tunisini ritenuti responsabili di una rapina aggravata in concorso ai danni di un ragazzo minorenne avvenuta la mattina di domenica 3 luglio nel Parco della Biblioteca degli alberi, nei pressi di piazza Gae Aulenti”, afferma l’assessore regionale alla Sicurezza, Riccardo De Corato, commentando il fermo. “Gli scippi nella sola città di Milano sono aumentati, dal 2019 al 2021, del 21,59 %, le rapine del 14,52% e quelle su pubblica via del 13,96%. A tutto questo si aggiunge il nuovo fenomeno delle baby gang, sempre più violente e irriverenti nei confronti delle divise e spavalde al punto da colpire in pieno giorno sotto gli occhi dei passanti che hanno filmato la scena pubblicandola sui social. Esprimo la mia vicinanza alla giovane vittima dei quattro balordi tunisini. Fa piacere l’attenzione della Questura al fenomeno, come detto ieri dal Questore Petronzi, ma continuano e sono in aumento gli episodi violenti e le rapine per mano di bande di giovani, spesso stranieri o di seconda generazione. Quella delle baby gang a Milano è da tempo una realtà che il centrosinistra, con il solito approccio buonista, non vuole affrontare o cerca di giustificare con la scusa degli effetti causati dalle restrizioni dovute alla pandemia. Guai ad ammettere il fallimento delle loro politiche e che, evidentemente, l’integrazione non è per tutti. Non può esserci tolleranza nelle zone controllate da queste bande di giovani delinquenti. E’ fondamentale fare come il Prefetto di Padova e mappare i luoghi dove questi continui episodi di violenza avvengono e dove agiscono le baby gang. Una mappatura che va poi diffusa a tutti i Comandi e le caserme di Polizia e Carabinieri, in modo da consentire interventi puntuali ed efficaci”, conclude De Corato.

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Nessuna sorveglianza speciale per Baby Gang

L’offerta “di un prodotto musicale ritenuto difforme dai modelli auspicabili resta coperto dal diritto fondamentale di manifestazione del pensiero e può essere accostata ad una misura di prevenzione personale solo se connessa alla consumazione abituale di delitti, di cui mancano gli estremi”. E’ solo uno dei passaggi con cui il Tribunale di Milano ha respinto una nuova richiesta di “sorveglianza speciale” per un anno per il rapper 21enne Baby Gang, nome d’arte di Zaccaria Mouhib, molto noto alle cronache nell’ultimo periodo, “sotto contratto da parte di una major musicale” con guadagni milionari e “circa 800mila follower sui social network”. E’ la seconda volta, dopo lo scorso marzo, che la Sezione misure di prevenzione del Tribunale milanese boccia una richiesta di questo genere da parte della Procura, spiegando che il giovane non è “socialmente pericoloso”, anche perché “il suo certificato penale riporta l’unico precedente per fatti commessi all’età di 15 anni”. I giudici Rispoli-Cernuto-Pontani, accogliendo le tesi difensive del legale Niccolò Vecchioni, smontano uno ad uno i nuovi elementi portati dall’accusa per chiedere la misura, tra cui una presunta resistenza a pubblico ufficiale “nell’aprile di quest’anno” quando venne fermato per un controllo assieme ad un amico. Quest’ultimo è già stato processato e assolto e, dunque, una sentenza “ha stabilito l’insussistenza del fatto”. Tra l’altro, scrivono i giudici, “il livello dei controlli” a cui il 21enne è sottoposto porta ad “escludere che questi sia attualmente coinvolto nell’uso delle armi, negli spacci e nelle violenze di cui tratta nelle canzoni”. E non basta contestargli, aggiungono, “atteggiamenti ‘sfidanti’” di cui si parla nell’istanza di misura. ANSA

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Baby Gang. De Corato: risultato di 11 anni di governo della sinistra

“Non sono bastate le violenze di gruppo da parte di nordafricani la notte del 31 dicembre 2021 per porre l’attenzione sul problema dell’integrazione a Milano. Ora, davanti alle violenze sul treno Desenzano-Milano il sindaco parla ancora di comprensione”. Commenta così l’assessore alla sicurezza di Regione Lombardia Riccardo De Corato le dichiarazioni del primo cittadino di Milano su quanto avvenuto sul treno in ritorno in città da Peschiera del Garda. Aggiunge l’assessore: “Le chiacchiere sono diventate l’unico strumento in mano al centro sinistra, un mea culpa sulla situazione non l’ho ancora sentito fare. Si parla di giovani eludendo sistematicamente di citare che sono tutti nordafricani di prima o seconda generazione. Qui non c’entra niente l’ascolto, c’entra semmai la cultura che hanno, come negli episodi di Capodanno, che considera la donna come un oggetto”. “Inoltre, se vogliamo parlare di giovani questa città è 95esima nella classifica per qualità della vita dei ragazzi, la colpa di chi è se non di chi l’ha governata ultimi 11 anni? – prosegue De Corato-. Esiste un problema di baby gang ma è strettamente relegato al fenomeno migratorio nella nostra città. Sala fa finta di non saperlo, ma quasi sempre queste bande sono costituite da figli di immigrati nordafricani che non hanno in alcun modo voluto accettare le nostre regole. Parlare di ascolto dopo le violenze subite da queste povere ragazze è fuoriluogo. Oggi, verso le baby gang ci vuole un deterrente che non sono certo le parole di ascolto che da anni predica la sinistra. Ci troviamo davanti a fatti uguali a quelli di piazza Duomo, l’ultimo dell’anno, ma evidentemente al Sindaco quei fatti non sono serviti a nulla per aprire gli occhi . Aggressioni che coinvolsero prima poche ragazze e poi divennero decine. Così su quel maledetto treno da 5 ragazze vittime ora forse siamo arrivati a 30! Il Sindaco dovrebbe chiedere scusa agli abitanti di Peschiera del Garda a nome della città in quanto la maggior parte dei nordafricani violenti arrivava molto probabilmente da Milano. Della situazione di queste orde di violenti sono preoccupate tutte le sigle sindacali del trasporto su rotaia , le quali in una lettera articolata denunciano la loro impotenza davanti a quanto accade . Per questo nei prossimi giorni vedrò di dare eco a quanto da loro richiesto “.

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A processo Baby Gang e Neima Ezza

La Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per i rapper Baby Gang, nome d’arte del ventenne Zaccaria Mouhib, Neima Ezza, ossia Amine Ez Zaaraoui, anche lui 20 anni, Samy Dhahri, 19 anni conosciuto come Samy Free, e per un 31enne albanese, tutti imputati in un procedimento per una serie di rapine nel capoluogo lombardo. Nell’inchiesta chiusa ad aprile, condotta dai carabinieri di Pioltello e dagli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale della Questura milanese e coordinata dal pm Leonardo Lesti, sono stati contestati, a vario titolo, quattro episodi: tre casi avvenuti in una zona centrale della movida milanese, tra le Colonne di San Lorenzo e piazza Vetra nel maggio 2021, e l’ultimo a Vignate, nel Milanese, lo scorso luglio. Baby Gang – già finito al centro di fatti di cronaca negli ultimi anni e poi indagato in altre due inchieste nelle scorse settimane, tra cui un episodio di resistenza agli agenti durante un controllo – era stato scarcerato, dopo l’arresto a fine gennaio, dal Riesame, perché il suo legale, l’avvocato Niccolò Vecchioni, aveva dimostrato che gli elementi probatori a suo carico erano lacunosi. Poi, a fine febbraio il gip Luca Milani ha revocato i domiciliari per Neima Ezza, sostituendoli con l’obbligo di dimora a Milano e di permanenza nella sua abitazione dalle ore 20 alle 7. E dandogli la possibilità di chiedere l’autorizzazione per fare concerti fuori dagli orari fissati. Revocati i domiciliari anche per Samy Free, anche in questo caso per l’attenuazione delle esigenze cautelari. Il quarto indagato, invece, non era stato arrestato. L’udienza preliminare si aprirà il 18 ottobre davanti al gup Domenico Santoro che dovrà decidere sul rinvio a giudizio o meno. ANSA

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Gira viedeo in carcere: indagato Baby Gang

La Procura di Milano ha aperto un fascicolo di indagine per “accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti” sul rapper Baby Gang, nome d’arte del ventenne Zaccaria Mouhib, il quale, quando era detenuto a San Vittore accusato di una rapina, avrebbe girato con un cellulare un video. E’ stato lo stesso giovane sul suo profilo Instagram a scrivere di aver “girato una parte” di un suo nuovo video musicale nella casa di reclusione milanese, sostenendo che così il suo “prossimo singolo rimarrà nella storia del rap, visto che sono il primo artista ‘detenuto’ ad aver girato un video in un carcere”. Da qui la comunicazione della notizia di reato da San Vittore alla Procura e, come anticipato da ‘la Repubblica’ online, l’apertura di un fascicolo da parte del pm Giovanni Polizzi. Baby Gang a fine gennaio era stato arrestato in un’inchiesta su una serie di rapine, ma poi scarcerato una ventina di giorni dopo per “profili di lacunosità e debolezza” delle indagini, dopo il ricorso al Riesame da parte del suo legale, l’avvocato Niccolò Vecchioni. Ai domiciliari erano finiti anche altri due rapper, tra cui Neima Ezza, e le misure sono state attenuate nei giorni scorsi. In relazione alla nuova indagine il legale di Baby Gang non ha ricevuto al momento alcuna comunicazione. ANSA

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