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Smantellata banda di ladri d’auto

La Polizia Stradale, nell’ambito di un’indagine, ha arrestato due fratelli italiani autori di numerosi furti di auto, commessi nei parcheggi della città; sono stati sequestrati un disturbatore di frequenze utile ad inibire gli antifurti satellitari, svariate centraline e attrezzi atti allo scasso. Sempre nella medesima attività investigativa, i poliziotti hanno eseguito un fermo nei confronti di due cittadini marocchini ed un polacco per ricettazione e riciclaggio di numerosi pezzi di auto rubate rinvenuti all’interno di un capannone nel comune di Misinto.

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Banche rapinate da banda di napoletani in trasferta, tre arresti (video)

Martedì scorso, gli agenti della Squadra Mobile, in collaborazione con la Squadra Mobile di Napoli e il Commissariato di Giugliano (Na), hanno arrestato 3 componenti di una banda che nei mesi di marzo e maggio 2018 hanno rapinato due banche a Milano, per un bottino complessivo superiore a 1 milione di euro. La tecnica utilizzata era sempre la stessa: individuazione di un ingresso secondario dell’istituto di credito; accesso segando le grate di protezione e rimuovendo gli infissi; ingresso nella struttura nel momento ritenuto idoneo. Le indagini della Squadra Mobile di Milano hanno consentito di individuare i veicoli che venivano usati per le rapine, di accertare la presenza fisica degli autori nella città in concomitanza con le rapine consumate e di delineare i compiti che ogni membro svolgeva nell’associazione caratterizzata da una organizzazione prestabilita.  

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Presi i sei componenti della banda dei Rolex

Era una “paranza” a tutti gli effetti, ovvero un gruppo ben organizzato – formato da uomini tutti di origine napoletana – in cui i ruoli erano fissi e i colpi andavano sempre a segno: la squadra Mobile di Milano ha arrestato i 6 componenti della “banda dei Rolex” che da anni colpiscono con rapine di orologi di lusso la città nei periodi di massima affluenza, soprattutto la settimana della moda e quella del design. Sei i colpi più recenti (tra novembre 2017 e marzo 2018), ma almeno una trentina a partire dal 2008. Negli ultimi casi il valore degli orologi rubati supera di gran lunga i 100mila euro: fra questi anche un modello Rolex Daytona degli anni ’60 di cui nemmeno il proprietario ha saputo quantificare il valore. E’ servita la memoria storica dell’ex dirigente della squadra antirapine di Milano e l’occhio di un poliziotto fuori servizio a concludere questa indagine: al centro sempre un tipo di moto che la banda usava da almeno un decennio come mezzo privilegiato, la Honda Hornet. Un modello che è considerato particolarmente maneggevole nelle vie cittadine: uno degli arrestati, peraltro, èstato raggiunto stamattina dall’ordinanza in casa sua a Giugliano (Napoli) mentre era ingessato, per aver subito un incidente a bordo dello stesso modello a Cervia, dove era andato verosimilmente per “lavorare” evadendo dai domiciliari, quest’estate. La moto è stata riconosciuta a Milano da un poliziotto fuori servizio, che l’ha notata qualche tempo fa, in una zona affollata, affiancarsi ad uno scooter per poi lasciare che il suo passeggero scendesse per trasbordare sull’altro veicolo: un movimento sospetto che lo ha portato a registrare la targa. Questo ha fatto sì che i passaggi del mezzo potessero essere riscontrati con le telecamere delle Ztl e di Area C: passaggi che corrispondevano ai giorni delle denunce per rapina. Il modello ha portato a indagare a colpo sicuro i 6 che già in passato avevano colpito il centro di Milano sulla stessa moto. E’ così stato inequivocabile che si trattasse della banda composta da Roberto Santopaolo, 35 anni; Giuseppe Prinno, 43anni; Giuseppe Prinno, 52 anni (cugino dell’omonimo); Antonio Mazzocchi, 37 anni; Alessandro Cannava 48 anni ed Ernesto Speziale, di 41 anni. Se l’ultimo aveva l’unico ruolo di trasportare con un camioncino le moto da Napoli a Milano, in occasione delle “partenze programmate”, il penultimo (anche lui originario di Fuorigrotta, come gli altri) gestisce un ristorante pizzeria napoletana in corso Vercelli a Milano e nella ‘paranza’ aveva il ruolo di basista. Quando gli altri 4 venivano in città trovava loro alloggi tramite AirBnb o altre piattaforme di affitti brevi, giustificando la loro presenza come operai che stavano ristrutturando il suo locale. Questa mattina le ordinanze hanno raggiunto 4 dei 6 componenti della banda mentre stavano già scontando misure cautelari, qualcuno in carcere, qualcuno ai domiciliari. AGI  

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Carabinieri sgominano banda di rapinatori albanesi

Una banda di rapinatori albanesi dedita ai furti in abitazione è stata sgominata dai Carabinieri di Milano. Nei confronti del gruppo, che operava nelle province di Milano, Monza e Brianza e Varese, i militari hanno eseguito “un fermo di indiziato di delitto – emesso dal pm della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Monza – nei confronti di 17 persone ritenute a vario titolo responsabili di concorso in furto in abitazione, tentato omicidio, ricettazione e detenzione illegale di armi e munizioni“. Gli indagati sono tutti di origine albanese, pregiudicati e in Italia senza fissa dimora, e a loro i militari sono giunti in quanto gli stessi erano soliti incontrarsi nei parcheggi del Centro Commerciale “Brianza” di Paderno Dugnano. Rinvenute e sequestrate due pistole, un revolver calibro 357 magnum e una semiautomatica calibro 9×21, entrambe di provenienza furtiva, due auto intestate a prestanome, numerosi attrezzi da scasso, radio portatili, refurtiva. I fermati erano in procinto di scappare in Albania. ANSA  

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Sgominata la banda del “tocomocho”, arrestati 22 peruviani e 3 italiani

Facevano base a Milano, ma con la loro truffa hanno colpito in tutta la Lombardia, ma non avevano fatto i conti con l’abilità dei Carabinieri che li ahnno arrestati tutti. In seguito a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del tribunale di Milano, sono finiti in manette sono stati ventidue peruviani, tre italiani, un colombiano, un cubano e un egiziano, tutti con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti aggravati, borseggi, rapine, furti in abitazione e ricettazione. Per ventuno di loro si sono schiuse direttamente le porte di una cella, mentre sei si trovano agli arresti domiciliari con obbligo di firma. La specialità della banda  era il tocomocho, una truffa tipica del sudamerica che consiste nell’avvicinare le vittime facendo credere loro di avere un biglietto della lotteria vincente e in vendita a una somma inferiore al valore del premio. Un reato particolarmente odioso perché spesso ad esserne vittima sono gli anziani. Le indagini dei carabinieri hanno evidenziato le dinamiche all’interno del sodalizio criminale, caratterizzato dalla peculiare scelta delle vittime (quasi sempre persone anziane o donne); dei luoghi (all’interno di aree di parcheggio di supermercati o esercizi commerciali); del modus operandi (asportavano dalle auto borse, portafogli e telefoni cellulari quando, dopo aver riposto la spesa in auto, gli anziani si allontanavano dal mezzo per depositare il carrello) e di espedienti per eludere le indagini (utilizzo di autovetture intestate a prestanome o rubate, di generalità false ad ogni controllo di polizia, continuo cambio delle utenze cellulari). Le vittime, venivano avvicinate in strada con il sistema del “tocomocho” (tecnica molto diffusa nei Paesi del Sudamerica ed in quelli di lingua spagnola che consiste nel commettere il reato in luoghi di transito, ove il reo si avvicina alla vittima sostenendo di avere un biglietto della lotteria pluripremiato che per qualche motivo non può incassare, offrendolo in vendita al malcapitato ad una somma inferiore al valore del premio. Al fine di conferire maggiore credibilità alla proposta, interviene quindi un complice che, fingendosi estraneo ai fatti, conferma l’autenticità del biglietto esibito, che ovviamente risulterà poi falso, inducendo la vittima ad acquistarlo previa consegna del denaro, facendosi accompagnare presso un bancomat o presso l’abitazione), inducendole a consegnare, in una fase successiva, denaro o gioielli e limitandone le capacità cognitive mediante tecniche di ipnosi o stordendole con l’utilizzo del farmaco alcaloide allucinogeno “scopolamina”, la cosiddetta droga “dell’alito del Diavolo”. Gli approfondimenti investigativi hanno inoltre consentito di accertare la responsabilità del sodalizio criminale in ordine alla commissione di 49 furti e 40 rapine in abitazione, commessi nell’arco di soli 5 mesi nel Centro-Nord d’Italia, trarre in arresto in flagranza di reato 6 persone e sequestrare circa quattromila euro in contanti, provento di una rapina in abitazione e già restituiti al proprietario ed individuare i canali di ricettazione dei gioielli e dei monili provento dei furti e delle rapine. I preziosi venivano rivenduti prevalentemente a tre esercizi “Compro Oro” di Milano e ad un ricettatore egiziano.  

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Banda della Polizia alla scala per i 90 anni dalla fondazione

Nell’ambito delle iniziative organizzate per le celebrazioni del 90° anniversario della fondazione della Banda della Polizia di Stato, si è tenuto oggi un concerto nella straordinaria cornice de il Teatro alla Scala. Davanti ad una platea d’eccezione, sono state eseguite musiche di Verdi, Nino Rota ed Ennio Morricone. A dirigere la prestigiosa Banda è stato il maestro Maurizio Billi che, insieme al vice direttore Roberto Granata, ha portato il complesso a svolgere una continua e intensa attività concertistica in Italia e nel mondo, celebrando con la musica i più importanti eventi dell’Istituzione. Ad affiancare il complesso musicale, il primo clarinetto solista dell’Orchestra del Teatro e della Filarmonica della Scala Fabrizio Meloni e il baritono il maestro Simone Piazzola. Il concerto della Banda della Polizia di Stato alla Scala, per il capo della Polizia, Franco Gabrielli è, “il modo piu’ straordinario per celebrare questo anniversario“. “Una Banda Musicale ricca di storia e di tradizioni entra nel tempio laico della musica e della cultura italiana e credo che questo sia il modo piu’ straordinario per celebrare quest’anniversario“, ha detto Gabrielli al suo arrivo al teatro del Piermarini. Il capo della Polizia ha anche sottolineato la presenza del “grande maestro” Ennio Morricone che compie 90 anni e ha parlato di “un momento di grandissima emozione e di grandissimo orgoglio” “La nostra Banda – ha sottolineato – e’ qualcosa di piu’ di una banda: e’ una vera e propria orchestra, i nostri maestri sono di primissima qualita’ ed e’ un modo particolare per veicolare i valori della legalita’ e della Polizia di Stato“.

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