beppe sala

Sala Governo: assente. De Chirico (FI): non lo diceva quando governava il PD

“Sala parla di centrosinistra, ma non da federatore come ci tiene a sottolineare, e non manca di tirare qualche stoccata al Governo Meloni che, a suo dire, trascura Milano” lo scrive in una nota Alessandro De Chirico, Capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale, riferendosi alle dichiarazioni rilasciate dal Sindaco Sala al Corriere della Sera. Sala ha infatti detto “posso dire che le dita di una mano sono anche troppe se penso quanti ministri sono venuti a Milano per ascoltare i problemi che ho ma anche le opportunità che io posso offrire” aggiungendo “E’ un Governo che vedo assente dal territorio” e “idem il presidente del Consiglio” cui “ho detto più volte di venire a Milano”. Affermazioni cui De Chirico ribatte deciso “Non mi sembra che nei sei anni precedenti quando c’erano i governi amici del PD ci fosse mai stata una grande considerazione per la nostra città e per cui più volte lo invitai a picchiare i pugni sul tavolo”. “Il primo cittadino parla del suo secondo mandato e di temi che non lo fanno dormire – aggiunge l’azzurro elencando – lo stadio, la Scala e la sicurezza. Immancabile un riferimento alle zone 30 km/h fuori dalle scuole e la pedonalizzazione del quadrilatero della moda. Nonostante abbia dichiarato che la riqualificazione delle periferie fosse la sua ossessione – attacca quindi De Chirico –  dimentica completamente di menzionarle e con esse trascura l’80 % dei nostri concittadini che lì ci vivono. Visto il degrado in cui versano certi quartieri ai margini sono i milanesi che non riescono più a chiudere occhio e a sognare, ad occhi aperti, spero – conclude il forzista –  che davvero Sala non si candidi per il terzo mandato”.

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Sala parla da leader di sinistra e avverte: se esce Maran non è detto che entri uno del PD

Beppe Sala, forte dei suoi “successi” milanesi, da l’impressione di sentirsi oramai investito del ruolo di futuro leader del centrosinistra e nell’intervista rilasciata al Corriere.it non lesina consigli a quello che potrebbe essere il suo futuro partito: Il PD. Il Sindaco rileva infatti “secondo me la cosa che non va è a volte la scarsa voglia di vincere che alberga all’interno del partito. C’è un po’ più la volontà di rimanere su un percorso che è di conferma, di aspetti valoriali del tuo elettorato vero o presunto. Ci si prendono pochi rischi e con pochi rischi si resta al 20%” esortando “vorrei vedere nel Pd più aggressività nell’idea che si vuole vincere”. “Ne parlavo anche con Prodi – ha rivelato Sala -. Dobbiamo trasmettere questo spirito di voler vincere e di voler essere veramente un’alternativa. Oggi vedo troppa accondiscendenza anche verso l’elettorato, non prendersi mai rischi e dire le cose giuste e questo non va bene”. Il primo cittadino ha quindi toccato l’argomento della necessita di coalizzarsi per riuscire a vincere, si è rivolto ai possibili alleati suggerendo possibili alleati  “Se potessi fare un invito a tutti quelli che potenzialmente potrebbero essere in coalizione direi due cose: la prima di cercare le cose che ci uniscono anziché sottolineare quelle che ci dividono e la seconda di dimenticare al momento tutte le storie sul ‘federatore’. Ci sono due modelli, quello del centrodestra per cui chi prende più voti esprime la leadership oppure l’idea del federatore, ma tanto oggi il tema non si pone”. Interrogato sul suo ruolo di possibile federatore del centrosinistra, Sala pur non tirandosi indietro e ha sottolineato “ho ancora tre anni da sindaco” e anche se  “ho voglia di fare politica, sono più alla ricerca di poter dare un contributo, più che del potere, quindi veramente, non per pretattica, ma non ci penso”. Sulla possibilità che l’Assessore Maran si candidi alle elezioni europee e venga eletto, Sala ha detto che l’eventualità di un rimpasto dovuto all’uscita di uno dei suoi, piuttosto che per migliorare la squadra gli lascerebbe l’amaro in bocca ma, se dovesse accadere, il suo dovere sarà proporre ai cittadini la squadra più forte e non usare il Manuale Cencelli”. Quindi “benissimo se uno dei miei si candida, ho aiutato all’epoca Majorino, però togliamoci dalla testa che se esce uno del Pd entra uno del Pd. Con me queste cose non si fanno: può essere, ma entra qualcuno capace”.

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Marcora (FdI): Sala il peggior Sindaco del dopoguerra

A margine del congresso di Sinistra Italiana, il Sindaco Sala, ha dichiarato che il centrodestra vuole conquistare Milano per sete di potere. Affermazione risultata alquanto indigesta al Consigliere Comunale di Fratelli d’Italia Enrico Marcora, politico di lungo corso e imprenditore di successo in campo immobiliare che conosce molto bene il Sindaco. Infatti, nella scorsa consigliatura, Marcora gli diede fiducia e fu eletto proprio nella “Lista Sala”, entrando però ben presto in rotta di collisione con il neo-sindaco, che non manteneva gli impegni presi, fino ad abbandonare l’allora maggioranza e unirsi al gruppo misto. Una distanza che si è dilatata al punto di convincerlo ad aderire al partito di Giorgia Meloni con il quale è stato nuovamente eletto in Consiglio Comunale nel 2021. Divergenze che in questa occasione sono sfociate in una aspra critica, “il Sindaco Sala ha perso contatto con la realtà della città di Milano ed è totalmente assente nella gestione della città perché è disinteressato a fare il sindaco e quindi non ama Milano“, per poi spiegare “Ne sono la conferma la cattiva gestione della città quali le buche nelle strade, la mancanza di pulizia, l’insicurezza, la mancanza di gestione del traffico, i 10 anni di ritardi della linea 4 della metropolitana, il disastro nei tempi delle risposte degli uffici comunali e molte altre manchevolezze” e ancora, “Tutto questo, senza dimenticare che ben tre assessorati hanno dipendenti indagati: le indagini per l’urbanistica, per la casa di riposo coniugi e per le piste ciclabili pericolose”. “Insomma” ha concluso Marcora “una città allo sbando! Sala passerà alla storia come il peggiore Sindaco del dopoguerra. Il Centrodestra, non è affamato di potere, ma vuole mandare a casa il Sindaco prima che faccia altri danni a Milano”.

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Scontro politico tra il sindaco Sala e il governatore Fontana

Beppe Sala chiama. Attilio Fontana risponde. Scintille politiche lunedì tra il sindaco di Milano e il governatore lombardo. A innescare la miccia è stato l’inquilino di palazzo Marino, che a margine dell’inaugurazione del 161esimo anno accademico del Politecnico ha voluto togliersi qualche sassolino dalla scorso commentando le parole del numero del Pirellone che aveva detto che i cittadini sono preoccupati e che sul tema sicurezza bisogna lavorare con il Governo. “Ogni tanto si può anche ammettere che il tema” della sicurezza “è in grande parte in mano al Governo. Ma quando fa comodo si dice e quando non fa comodo invece la colpa è di Sala”, le parole del sindaco. Quindi ecco la stoccata: “Fontana dovrebbe preoccuparsi anche un po’ dei suoi problemi perché i cittadini lombardi sono furiosi per le liste d’attesa nella sanità. E questo mi sembra un problema anche più grave perché tocca tutti. Non c’è una persona che incontro che non manifesti rabbia per il fatto che ormai se non vai attraverso il privato le visite e gli esami te li scordi”. E alla stoccata chiaramente il governatore ha risposto: “Non c’è motivo di attaccarmi. Sala dovrebbe leggere i giornali e rendersi conto che il problema della sanità non è lombardo ma italiano”, ha replicato dopo lo stesso evento. “Io non ho mai attaccato Sala. Ho detto che bisogna riconoscere che il problema della sicurezza esiste e dobbiamo guardarlo e affrontarlo con determinazione”, la sua versione. “Sulla sanità ci stiamo già pensando. Sala stia tranquillo”, ha garantito Fontana. E sul tema sicurezza: “Io non ho detto di chi sia la responsabilità, ho detto che bisogna riconoscere che il problema sicurezza esiste. Per un po’ di tempo si è fatto finta che il problema non ci fosse – ha continuato il governatore – Si è detto ‘non è vero’, ‘c’è chi vuole gridare al lupo al lupo per spaventare la gente’. E invece non è così. Il problema oggettivamente c’è. Bisogna seriamente cercare di risolverlo collaborando – ha concluso – con tutte le forze che possono dare un contributo”.

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Il sindaco Sala: “L’Ambrogino d’oro a Pucci? Scelta clientelare”

Resta infiammata la polemica sull’Ambrogino d’oro Dopo il dissenso di tanti per la scelta di nomina del comico Pucci, con un passato di gag e battute infelici giudicate da molti sessiste e omofobe, c’è chi si è scagliato contro il sindaco Beppe Sala per non aver esercitato correttamente il proprio diritto di veto. E il primo cittadino, questa volta, si è sfogato. “È il momento di dividere le persone tra quelle per bene e quelle che non lo sono”, ha esordito Sala in aula consigliare mentre difendeva l’assessora Grandi contro cui è stata presentata una mozione di sfiducia. Infatti, ha proseguito: “Dico solo che il consiglio comunale, il giorno dopo la dimostrazione che ha dato sulla scelta clientelare degli Ambrogini si permetta di presentare una mozione del genere contro una persona che lavora, è vergognoso”. Beppe Sala, implacabile, ha poi proseguito proprio sul tema delle nomine: “A volte si dà l’Ambrogino a chi attacca la giunta. Io lo vedo così: ogni anno vengono proposte persone che fanno comodo a una parte politica, perché durante l’anno hanno operato per screditare la giunta”.  Si è lasciato andare allo sfogo il sindaco, dopo essere stato attaccato e dopo le richieste di intervento sulla questione.

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