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Due ore di Blackout in centro

Blackout di circa due ore, dalle 13 alle 14:45, in centro storico nel giorno di apertura del Salone del Mobile, quando in città fioriscono tutti gli eventi del Fuorisalone. l guasto ha interessato l’area di piazza Castello e viale Gadio e qualche civico è stato coinvolto anche in via Dante. Per una decina di minuti la luce è mancata anche a Palazzo Reale. Il guasto alla rete elettrica potrebbe essere stato causato da alcuni lavori di pavimentazione in corso nella zona, ma la società Unareti sta ancora verificando le cause esatte. Le squadre sono intervenute per ripristinare l’elettricità nella zona colpita. ANSA

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Sui blackout di Milano

“In questi giorni numerosi blackout hanno bloccato più volte varie zone della città al buio, dal centro alle periferie. Le cause, ancora, non sono del tutto chiare. Il sindaco, dopo 5 anni di letargo, si è svegliato parlando della necessità di investimenti sulla rete per A2A. Il caldo, come ogni anno, era prevedibile e non può essere una scusante per i disagi che i milanesi sono costretti a subire in quest’ultima settimana. Ho presentato una mozione per chiedere a Sala di venire in Aula per spiegare le continue ed immotivate interruzioni di corrente di questi giorni. Inoltre, ho richiesto la convocazione di una commissione urgente alla presenza del Presidente A2A Angelo Patuano e dell’Amministratore delegato Renato Mazzoncini (espressamente voluto dal Sindaco), perché ci illustrino quali misure immediate sono state messe in campo per evitare il ripetersi di quanto successo in questi giorni. È necessario affrontare il prima possibile la questione per trovare una soluzione: milanesi e commercianti non possono andare avanti così! La scusa dei condizionatori non regge”. Di Riccardo De Corato, consigliere comunale di FdI a Milano e assessore regionale

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Consiglio comunale sospeso per blackout

Seduta del Consiglio comunale sospesa a causa di un blackout della rete elettrica nella zona di Palazzo Marino, sede del Comune. I consiglieri, che sono metà in presenza nell’aula e metà collegati da casa, non sono riusciti a proseguire la seduta perché è saltata la connessione internet. Visto che la situazione non si è ripresa velocemente la seduta è stata sospesa. “Mentre A2A fa 262 milioni di utili l’anno il suo azionista di maggioranza Comune di Milano si è dimenticato di chiedere investimenti sulla rete elettrica di Milano. – ha commentato il capogruppo di Forza Italia, Fabrizio De Pasquale – Quando fa caldo e vi sono tutti i condizionatori accesi , oppure quando vi sono temporali, salta il funzionamento di cabine elettriche in vari quartieri, lasciando per ore Milano in blackout. Oggi è successo in Via Marino, impedendo lo svolgimento del Consiglio Comunale. Sala parla di smart city ma la sua incuria verso le reti ci costringe a situazioni da terzo mondo”. ANSA

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Blackout, basta prendersela con i cittadini

Blackout, basta prendersela con i cittadini. L’ondata di caldo piovuta su Milano ha un solo precedente recente, quella arrivata durante il luglio del 2015. A essere scaramantici pare che a ogni manifestazione internazionale assegnata al capoluogo lombardo corrisponda un’onda di bollore, sarà il caso di ricordarselo per il 2026. Ma corna e cornetti a parte, non ci piace come si è incardinato il dibattito pubblico sulle evidenti carenze del servizio Unareti. La società, insieme ad A2A, chiede pesanti bollette ai privati cittadini, mentre favorisce le aziende perché sono clienti più consistenti. Ed è quindi una giusta vendetta del fato se sono proprio i rappresentanti delle aziende ad aver attaccato i gestori del servizio per i blackout dei giorni scorsi. Unareti per quanto ci riguarda è una pessima realtà perché pretende costi improbabili, (vogliamo parlare del perpetuo affitto dei contatori che siamo tutti stati obbligati a installare?), e servizi sempre meno efficienti perché quello che era normale oggi è un extra. In attesa che i cinesi riescano a normalizzare la situazione limitando il ladrocinio di massa come sta avvenendo nel mercato dei Giga per gli abbonamenti telefonici, bisogna sottolineare quanto sia patetica la linea di Lino Stoppani. Il rappresentante dell’Enpam ha criticato duramente Unareti per i blackout in Galleria Vittorio Emanuele II. Ora caro Stoppani per non superare ulteriormente il segno, la inviteremmo a chiedere prima ai suoi cari associati di non lasciare le porte aperte con l’aria condizionata a palla. Forse il marketing prevede che così più persone entreranno a farsi svuotare legalmente il portafoglio, ma è oggettivo che si consumi una quantità di energia sesquipedale. I treni di aria fredda che escono dai negozi del centro sono quasi in grado di cambiare il clima di certe vie, ma per colpa vostra migliaia di cittadini boccheggiano a casa propria. E si sentono pure dire che è colpa loro se salta la corrente perché non vogliono morire di caldo. Per i blackout è ora di smetterla di prendersela con i cittadini. Il diritto a usufruire di una tecnologia di massa è sacrosanto, pensino piuttosto le aziende a investire in altri modi per trovare l’energia che gli occorre per continuare nella tamarrata delle porte aperte, altrimenti si chiudano queste benedette porte e si abbassi il condizionatore.

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Ondata di Calore, Milano a rischio blackout

Ondata di calore in arrivo per fine giugno con temperature vicine ai 40 gradi soprattutto nelle aree urbane della pianura Padana e, come conseguenze, possibili blackout dovuti alla congestione sulla rete elettrica per l’elevata domanda di energia per rinfrescarsi e anche possibili ricadute determinate in modo diretto proprio da cambiamento delle condizioni climatiche. E’ quanto si evince dalla lettura delle elaborazioni fatte dai ricercatori di Rse – organismo per la Ricerca sul Sistema Elettrico nazionale – impegnati nello studio e nello sviluppo di tecnologie operative per la gestione del sistema elettrico. Grazie alle elaborazioni modellistiche dei dati globali analizzati e rielaborati con dati locali e attualizzati per il territorio italiano, i ricercatori di Rse, sebbene l’orizzonte di previsione sia ancora oltre i 5-7 giorni, stimano che una forte ondata di calore interessi in special modo il Nord Italia e la Sardegna tra il 25 e il 30 giugno. Il picco massimo della ondata di calore di matrice nord africana dovrebbe interessare le città padane proprio il 28 giugno e durante la fine della settimana prossima. L’elevato tasso di umidità e le temperature prossime ai 40 gradi nei centri urbani, il tutto amplificato dall’effetto “isola di calore”, porterà ad una forte domanda per condizionamento. Anche le temperature minime, complice l’elevata umidità, si manterranno superiori ai 26 gradi nelle aree più urbanizzate. Oltre alle possibili congestioni della rete elettrica dovute ad una elevata domanda di energia per i condizionatori e altri sistemi di raffrescamento, specie per il settore Nord Italia, il sistema di distribuzione dell’energia potrebbe affrontare altre particolari criticità soprattutto nelle aree metropolitane dove si possono verificare disservizi imputabili all’alta temperatura nelle cabine di distribuzione e guasti ai cavi interrati. Questi ultimi sono favoriti anche dall’inaridimento del suolo e dalla conseguente minore capacità del terreno di disperdere il calore dei cavi. Da tenere in considerazione anche le calme di vento che, combinate alle elevate temperature, potrebbero portare ad una ridotta capacità di trasmissione dell’energia per il rispetto dei limiti progettuali delle tratte aeree della rete. L’ondata di calore e le sue conseguenze sulla rete elettrica, insomma, confermano che i cambiamenti climatici stanno già avendo effetti concreti sulle nostre infrastrutture strategiche sia in una prospettiva vicina – con le criticità immediate: aumento di domanda e guasti – sia soprattutto in una prospettiva di immediato futuro: bisognerà fare i conti con reti e impianti progettati e costruiti anni fa per un territorio che ora ha caratteristiche sempre più diverse. Askanews  

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