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La forza dei fatti chiude il boschetto di Rogoredo

La forza dei fatti chiude il boschetto di Rogoredo. Lo avevamo scritto qui e in altre sedi tante volte: Rogoredo doveva essere tra le priorità dell’Amministrazione perché una città come Milano non può diventare capitale dell’eroina. Soprattutto non può creare un’area così densa di spacciatori impuniti da raccogliere tutti i disperati del nord Italia. Non si possono tollerare buchi neri in una città che vuole essere d’esempio per un’intera nazione. Oggi finalmente arrivano buone notizie da Rogoredo: l’inversione di tendenza c’è stata. L’opera concertata tra istituzioni ha ottenuto l’effetto di ridurre drasticamente il numero di tossici e di spacciatori che frequentano il boschetto. Non si può cantare vittoria sullo spaccio in generale, o per aver sconfitto la droga, ma per un effetto positivo ottenuto con l’aiuto e la collaborazione di tutti sì. Milano ha saputo darsi da fare con tutte le armi a disposizione, dai controlli di polizia alle passeggiate civiche ai volontari. Una sfida difficile, ma che la città e la sua Amministrazione hanno saputo raccogliere e vincere con la forza dei fatti. Da Beppe Sala in giù è giusto riconoscere quello che a livello sociale è un grande successo. In altre situazioni e con altre persone la strada più semplice sarebbe stata riversare il problema nel vecchio scatolone dei rimpalli tra un “non siamo noi a poter fare qualcosa“, a “é lo Stato che deve intervenire“. Invece Milano si è unita e ha agito. Oggi tutti, giustamente festeggiano perché La forza dei fatti chiude il boschetto di Rogoredo. Anche Paolo Guido Bassi, presidente del Municipio 4 ha sottolineato l’importanza di questo risultato: “Ci davano dei ‘pazzi’ (anche alcuni amici) quando anni fa abbiamo deciso di prendere la strada più difficile sui problemi di #Rogoredo. Cioè, provare a fare qualcosa. Questo pur senza smettere di denunciare ciò che non funziona e continuare a essere ‘pungolo’ su chi potrebbe (e dovrebbe) fare di più. Un impegno pesante, il più delle volte ‘sotterraneo’ e lontano dai riflettori. Oggi non canto vittoria. Conosco troppo bene la zona per sapere che le cose sono ben lungi dall’essere risolte. Però l’inversione di tendenza c’è stata. Ciò, grazie a tanti che hanno condiviso questo obiettivo. Un risultato al quale anche noi abbiamo dato un significativo contributo. Del quale possiamo essere orgogliosi. Solo per un istante, però. Adesso, avanti a lavorare. #Municipio4 #coseconcrete”. Per una volta dunque viva MIlano, tutta.  

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Rogoredo, terza morte da gennaio

Un cadavere in avanzato stato di decomposizione è stato trovato questa notte in via Sant’Arialdo, nei pressi del boschetto di Rogoredo, zona di spaccio e consumo di eroina a Milano. La polizia è intervenuta intorno alle 23:40, chiamata perché’ il cadavere era stato visto a ridosso del muro della ferrovia. Il corpo era nascosto fra le piante e si trovava lì sicuramente da più di una settimana. Quindi si è proceduto all’identificazione: si tratta di un uomo italiano di 35 anni che già da un mese aveva fatto perdere le sue tracce. Dopo un periodo in una comunità di recupero era infatti sparito; aveva precedenti per droga e reati contro il patrimonio connessi alla tossicodipendenza. Il cadavere è stato messo a disposizione dell’autorità giudiziaria per accertare le cause della morte: potrebbe trattarsi di overdose, ma saranno effettuate le ulteriori analisi. “Ciò che è avvenuto la scorsa notte nel boschetto della droga di Rogoredo è l’ennesimo brutto episodio di degrado e delinquenza a Milano”. Commenta l’Assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia, Riccardo De Corato, “Dall’inizio dell’anno ad oggi – prosegue – nella nostra regione, i decessi per droga sono stati, contando anche quello di ieri, almeno 15. Questa è la terza morte a Rogoredo da gennaio ad oggi. Numeri decisamente troppo alti“. Secondo De Corato è necessario smetterla “con le chiacchiere di Sala, le passeggiate e i concerti” per “invece intervenire subito ed in maniera drastica!” poiché è “evidente che la strategia messa in atto per fermare queste stragi non è efficace e ci sono enormi buchi nella stessa“. “Occorre una strategia d’urto più forte, con telecamere e militari strade sicure!” continua l’ex vice-sindaco, ricordando,   “Quando governavamo noi del Cdx con Albertini prima e Moratti poi  avevamo presidiato in maniera massiccia i vari Parchi delle Cave, Alessandrini, delle Basiliche e Sempione con telecamere, postazioni, vigili e Caserma di Carabinieri, – concludendo – cosa aspetta l’Amministrazione Sala a fare lo stesso?“.  

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Cadavere nel boschetto della droga, probabile overdose

E’ di un trentatreenne italiano pregiudicato ma non per droga il corpo trovato questa mattina verso le 9 all’interno del boschetto della droga di Rogoredo, nell’area recintata accanto a via Sant’Arialdo. Proprio dalla strada una donna ha notato il corpo e ha chiamato la Polfer. L’ipotesi e’ che si sia trattato di un overdose, anche perchè l’uomo aveva a fianco una siringa. Si attendono comunque i risultati dell’autopsia. Il boschetto accanto alla stazione ferroviaria di Rogoredo è da tempo al centro delle polemiche per la situazione di degrado e la presenza massiccia di spacciatori e drogati e di una particolare attenzione da parte di forze dell’ordine, Prefettura e Comune che hanno attivato una serie di servizi ad hoc. ANSA  

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Reading contro il degrado nel boschetto di Rogoredo

Parole di cuore è l’iniziativa tenutasi oggi, vigilia di Natale, nell’area del cosiddetto bosco della droga di Rogoredo. Un ‘reading’ con scrittori, giornalisti, artisti e musicisti organizzato dal Municipio 4 per portare “cultura e aggregazione” in una delle aree più difficili della città. “Una manifestazione – ha spiegato il presidente del municipio Paolo Guido Bassi – che porta un messaggio positivo nel centro del degrado“. Promossa dal critico letterario Gian Paolo Serino, all’iniziativa hanno partecipato la Fondazione Eris e l’Associazione Comunità Il Gabbiano Onlus, realtà impegnate da anni nel recupero dei tossicodipendenti. “C’è un raggio di Sole oggi nel Boschetto di Rogoredo dove scrittori e lettori si sono riuniti oggi, proprio alla Vigilia di Natale, per leggere libri e per non far sentire ancora più soli i più soli – scrive su Facebook Gian Paolo Serino -. C’è un raggio di Sole oggi a Rogoredo. Ed è un raggio di Sole che sembra una stella cadente, che sembra avere una scia e quella scia non sono solo parole. C’è un raggio di Sole oggi a Rogoredo e sembra una preghiera laica affinché tutti vivano il Natale anche là dove c’è più bisogno. Lontano dai propri alberi di calore familiare e più vicino a chi ha bisogno. Sarà anche retorica: ma un conto è farla, di fianco al caldo di un presepe, un conto è viverla tra questi alberi“.

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Boschetto della droga, sopralluogo dei consiglieri Comunali

Si è svolto questa mattina il sopralluogo nel ‘boschetto della droga’ di Rogoredo della commissione consiliare Sicurezza e Coesione Sociale alla presenza del vicesindaco e Assessore alla Sicurezza, Anna Scavuzzo, e il comandante della Polizia Locale, Marco Ciacci. Ai consiglieri comunali, del Municipio 4 e ai cittadini sono stati illustrati gli interventi svolti nell’ultimo anno dai volontari di Italia Nostra, l’associazione a cui il comune ha affidato la riqualificazione del verde dell’area. “Proseguiamo con le attività di repressione della Forza pubblica e di recupero – ha detto il vicesindaco Anna Scavuzzo rispondendo alle domande dei consiglieri – ma siamo arrivati al punto che serve un intervento socio-sanitario massiccio da parte degli operatori che si occupano della lotta alla dipendenza“. Alessandro De Chirico, Capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale, ha commentato, quella che ha definita una “scampagnata“, sottolineando che al sopralluogo “spiccava l’assenza dei servizi sociali“. Assenza sottolineata anche da Italia Nostra che ha in carico l’area, che ritiene insufficiente la presenza bisettimanale degli assistenti sociali per combattere la piaga dello spaccio di droga. “Va individuato, con Grandi Stazioni o ATM, un locale all’interno della stazione di Rogoredo dove aprire un presidio territoriale gestito da un’associazione specifica che possa interfacciarsi con i tossicodipendenti“, suggerisce il forzista, proseguendo “Nella prima fase transitoria serve un presidio fisso dei militari. Successivamente bisogna fare come vent’anni fa fu fatto al Parco delle Cave: far insediare nel Parco delle associazioni che possano creare attività continue per i quartieri del Sud-Est Milano. Inoltre, approfittando dell’approvazione del nuovo PGT, vanno pensate nuove funzioni per il Parco e per l’adiacente area di Porto di Mare“.  Per poi concludere paventando la necessità di “creare delle attività che facciano vivere quei quartieri 7 giorni su 7, 365 giorni all’anno“.  Perché “La droga si sconfigge se c’è la volontà politica, non cambiando i nomi a luoghi dove in troppi giovani hanno perso la vita“. Istituzionale l’intervento del Presidente del Municipio 4, Paolo Guido Bassi secondo che condivide 2il richiamo dell’assessore Scavuzzo circa l’esigenza di un intervento di tipo socio-sanitario sull’area del cosiddetto ‘boschetto della droga2, ma invita a non limitarlo alla “mera riduzione del danno, come è stato fino ad oggi“. Bassi sottolinea “Non vogliamo che la gente si droghi in maniera più pulita’, ma che non lo faccia affatto“. “Come Municipio”, prosegue  “abbiamo già avanzato un’interlocuzione con l’ASST Fatebenefratelli-Sacco, competente per territorio, e con diverse comunità di recupero, fra cui quelle di Don Chino, di Farneti, di Simone Feder“. L’obiettivo dell’esponente del carroccio restituire l’area alla città, non quello di permettere si radichi la presenza dei “tossici”.Per questo auspica Bassi “è necessario che accanto a questo intento, marcino paralleli tutti gli altri ‘asset’ di rigenerazione della zona. E faccio riferimento tanto alla sicurezza e repressione degli illeciti, quanto agli interventi per portare sull’area attività sane“. Il Presidente del Municipio conclude “mi ha fatto piacere sapere che sull’area di Porto di Mare, arriveranno delle attività del Corpo degli Alpini, in occasione del prossimo raduno a Milano. È una soluzione che avevo caldeggiato già mesi fa, proponendola alla direzione Municipi in vista del grande evento del prossimo anno. Sono contento che si sia andati in questa direzione e confermo l’interesse e la disponibilità a collaborare con l’organizzazione e dare supporto a quanto servirà alle nostre gloriose penne nere“.

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