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Maran: ora tavolo di lavoro per cambiare legge regionale sugli immobili abbandonati

“Dal primo giorno dico che la Legge Regionale sugli immobili abbandonati è sbagliata negli obiettivi e incostituzionale nella forma e le ordinanze con cui il Tar invia le carte alla Corte Costituzionale rafforzano le nostre convinzioni. Mi dispiace che per far passare questi concetti si sia dovuto attendere un’ordinanza in sede giudiziale e che la politica non abbia agito autonomamente per sanare questa indebita ingerenza sulle normative comunali da parte della Regione Lombardia, che peraltro mina l’equo trattamento tra i proprietari favorendo paradossalmente i rischi di abbandono degli immobili. Il recupero non passa certo dal regalare bonus a chi abbandona, non passa certo dal lasciare la possibilità di non far niente per altri 5 anni”. Così l’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran commenta il pronunciamento del Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia a favore del Comune di Milano nell’ambito dei ricorsi di tre proprietari di immobili relativamente alla norma sul recupero degli edifici abbandonati del Piano di Governo del Territorio. “Ieri ho chiesto l’attivazione di un tavolo di lavoro per modificare la Legge Regionale che oggi è ancora più urgente e che deve rispettare gli obiettivi che si era prefissato il Comune approvando nel PGT una normativa forte ed innovativa contro l’abbandono, messa in discussione proprio da questa legge che riteniamo sarà dichiarata incostituzionale. A quel tavolo lavoreremo con serietà e rigore per modificare significativamente quella legge, con l’obiettivo che vengano date certezze anche ai proprietari ed agli investitori. Sono infatti loro quelli più danneggiati da una legge che avendo basi così deboli dimostra che ha sbagliato chi pensava fosse un modo per aggirare il PGT di Milano. Il TAR ribadisce che non può essere compressa l’autonomia del Comune, cui spettano le scelte di pianificazione generale in virtù del principio di sussidiarietà sancito dall’articolo 118 della Costituzione, come più volte statuito e ribadito dalla Corte Costituzionale in precedenti decisioni, e come ho più volte ricordato – un po’ inascoltato – nelle scorse settimane. Ora si riparte dal PGT e troveremo il modo per evitare che questa bolla illusoria alimentata ad arte possa nuocere agli investimenti ed alle iniziative di rigenerazione e riuso, che certamente siamo contenti di accogliere”.

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Al Pirellone spazio aperto a tutte le mamme per allattare e cambiare i bebè

Uno spazio aperto a tutte le mamme per allattare il proprio bambino e provvedere al cambio del pannolino quando si trovano fuori casa. E’ il nuovo Baby Pit Stop Unicef di Palazzo Pirelli, sede del Consiglio regionale della Lombardia, inaugurato questa mattina in occasione della Settimana Mondiale dell’Allattamento al seno. La sala dispone di sedia e fasciatoio per il cambio pannolino adiacente ai servizi. L’accesso è gratuito e disponibile per tutte le mamme. “Il Baby Pit Stop di Unicef è libero da brand commerciali che promuovono latte artificiale, tettarelle, biberon e quello di cui hanno bisogno i neonati, è un luogo sicuro al caldo con tutti i confort ma, protetto da ingerenze commerciali e pubblicitarie” ha sottolineato il presidente di Unicef Lombardia, Manuela Bovolenta, durante l’inaugurazione a cui hanno preso parte anche il governatore Attilio Fontana e l’assessore alla Famiglia Silvia Piani. “Con il Baby Pit Stop – ha commentato il presidente dell’Assemblea lombarda Alessandro Fermi – vogliamo dare un piccolo segnale di grande attenzione alle famiglie lombarde. In un Paese sempre più vecchio che ha bisogno di stimolare la natalità e la convivenza tra lavoro e famiglia, tutelando soprattutto le donne, il Consiglio regionale ha voluto creare a Palazzo Pirelli, luogo simbolo della Lombardia che richiama moltissimi cittadini per le visite aperte o le diverse iniziative, un punto di accoglienza confortevole e gratuito e aperto a tutte le mamme”. Per il presidente del Comitato per le pari opportunità della Regione, Letizia Caccavale, “questo luogo oltre ad offrire la possibilità ai genitori di un punto per l’allattamento e il cambio dei lattanti vuole essere un esempio concreto di attenzione alle famiglie e di accoglienza alla vita”. ANSA

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