cinesi

Arrestati quattro spacciatori cinesi

La Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica, nei giorni scorsi ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di 4 cittadini cinesi per il reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.Il gruppo era dedito allo spaccio di ketamina, ecstasy, shaboo e marijuana, sostanze cedute, oltre che nell’ambito della comunità cinese, anche a sudamericani frequentatori della movida milanese. Nel corso dell’indagine, i poliziotti della Squadra Mobile hanno arrestato in flagranza per spaccio altri 4 cittadini cinesi e un venezuelano, facenti parte dello stesso gruppo criminale dei destinatari dell’ordinanza, con 900 grammi di marijuana, 800 gr. di shaboo, 305 gr di ketamina, 257 bustine e oltre duemila pasticche di ecstasy. All’esecuzione dell’ordinanza ha collaborato anche la Squadra Mobile della Questura di Roma.  

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A Niguarda due cinesi febbricitanti

Indossavano le mascherine e hanno fermato una pattuglia della Polizia Locale per chiedere informazioni su come comportarsi visto che erano appena rientrati dalla Cina Passando per la Russia così, nonostante dicessero di sentirsi bene, gli agenti hanno deciso di chiamare i sanitari del 118 per fare le verifiche del caso. Purtroppo l’uomo e la donna cinesi così bene non stavano visto che ad entrambi è stata riscontrata una febbre superiore ai 38° e ora sono ricoverati all’Ospedale di Niguarda, dove sono stati sottoposti a tampone per il coronavirus. E’ successo ieri in via Livigno e non è ancora stato comunicato l’esito delle verifiche di laboratorio. Nel frattempo però è stato necessario sospendere dal servizio anche i due Agenti e, anche se si spera siano stati protetti dalle mascherine indossate dai cinesi, se questi risulteranno positivi, saranno a loro volta sottoposti al test e isolati per il tempo necessario a vedere se svilupperanno la malattia.  

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Colazione con il Sindaco in via Paolo Sarpi

Questo sabato, il Sindaco Sala, ha organizzato la colazione con i cittadini in via Sarpi,  al Centro culturale cinese, per portare la nostra solidarietà ai cittadini e commercianti cinesi che risentono della psicosi del Coronavirus. “La ‘Colazione col sindaco’ di oggi abbiamo scelto di tenerla al Centro Culturale Cinese, in via Paolo Sarpi. – ha spiegato Sala in un post sulla sua pagina Facebook –  Non solo per ribadire, in questo momento complicato, la nostra solidarietà alla comunità cinese (una comunità importantissima per la nostra città e a cui appartengono circa 30mila persone), ma anche perché la storia di Sarpi racconta bene come un quartiere può crescere, affrontare le trasformazioni urbane con scelte coraggiose, diventare dinamico e attrattivo“. “Quando aumenta l’attrattività si pongono anche sfide nuove – ha aggiunto il Sindaco – penso che il compito della politica sia di non sottrarsi a queste sfide, ma di governare il cambiamento, nel confronto continuo con i cittadini, le associazioni e le forze vitali della città. Una cittadinanza che a Milano è sempre proattiva e desiderosa di partecipare. Questa mattina ne ho avuto l’ennesima conferma  è stato un momento di dialogo vivace e costruttivo, con critiche e spunti per migliorare. – concludendo – È così che vogliamo continuare a lavorare per Milano: insieme“.  

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Coronavirus, i cinesi si mettono in quarantena da soli

“I cinesi in questi giorni nel nostro quartiere si vedono poco. Sono mortificati per quello che è successo. E chi torna dalla Cina si autoisola“. Lo racconta Filippo Buttitta, vicepresidente del Centro culturale cinese di Milano. “Nei giorni scorsi, ad esempio, una signora di circa 40 anni è rientrata dalla Cina, dallo Xinjiang e non dalla zona di Whuan: non ha ancora visto i figli, li ha lasciati dagli zii e lei ha deciso di autoisolarsi per due settimane in casa da sola“, racconta Buttitta, davanti al portone dell’associazione, su cui è appeso l’avviso che da un paio di settimane circola nella comunità cinese, in cui si consiglia a chi rientra di non frequentare posti affollati e di restare a casa 14 giorni. “In Cina si fa così. L’autotutela serve per sé e per gli altri“, spiegano dal Centro, sottolineando che sono “massimo una ventina, fra cui pochi bambini” gli abitanti della zona di via Sarpi di rientro dalla Cina passando per gli scali internazionali non ancora bloccati. ANSA  

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Gallera: cinesi affetti dal coronavirus non si sono fermati a Milano

I due cinesi affetti dal coronavirus ricoverati all’Ospedale Spallanzani di Roma non si sono fermati a Milano dopo essere atterrati a Malpensa il 23 gennaio scorso. Lo ha comunicato l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera, precisando che i controlli a Malpensa sono gestiti direttamente dal Ministero. Gallera ha poi reso noto che per sospetti casi di coronavirus sono stati effettuati “33 controlli, di cui 28 sono certamente negativi e 5 in via di valutazione“, assicurando che “le valutazioni hanno un tempo abbastanza rapido, con test particolari che sono disponibili nei centri di riferimento: abbiamo tre laboratori, l’Università statale, quella di Pavia e il Sacco, nell’arco di 3-5 ore fanno test e ce li comunicano”. “Abbiamo individuato 15 reparti di malattie infettive nei nostri ospedali – ha aggiunto Gallera -, e le persone con i sintomi in questione attraverso un percorso separato dalle altre, vengono messe in isolamento e si verifica se si tratta di coronavirus o di un altro ceppo di influenza, e magari è previsto anche il ricovero per una notte prima del ritorno a casa: le procedure sono testate nel tempo, solide, con professionisti capaci e reattivi. Poi – ha concluso l’assessore – vedremo l’evoluzione che cambia di ora in ora ma siamo pronti a gestire qualunque tipo di situazione“.  

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Gallera:controlli su passeggeri e equipaggi provenienti dalla Cina

Operativo il piano d’intervento messo a punto dalla Regione Lombardia e ministero della Salute per affrontare eventuali casi di contagio da ‘coronavirus‘ e per gestire le operazioni preventive e di sicurezza. “L’apparato di sicurezza sanitaria messo a punto dalla Regione Lombardia in stretto raccordo con il Ministero della Salute – spiega l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera – è operativo: si effettuano controlli su passeggeri direttamente in aereo, sono stati attivati percorsi specifici con i Medici di Base e attraverso l’azienda regionale per l’emergenza urgenza. Niente allarmismi, in caso di necessità è opportuno rivolgersi direttamente al 112 o al numero del Ministero 1500. Da ieri mattina – aggiunge l’assessore Gallera – anche nell’aeroporto di Malpensa, in accordo con il Ministero della Salute, è attivo il protocollo di monitoraggio per i passeggeri dei voli dalla Cina, con misurazione a bordo della temperatura di passeggeri ed equipaggio. A seguito di esito negativo dei controlli di temperatura, i passeggeri potranno sbarcare: a loro viene consegnata un’informativa multilingue. Se invece qualche passeggero/operatore dovesse presentare febbre, il personale medico procede  alla sua valutazione secondo i criteri di caso sospetto definiti da OMS/Ministero della salute,  procedendo all’invio in ospedale, reparto di Malattie Infettive, per effettuare tutti gli approfondimenti diagnostici necessari”. “Stiamo inoltre avviando la gestione di eventuali casi con sintomatologia sospetta insorta dopo il rientro in Italia – spiega l’assessore Gallera – per portare in ospedale eventuali casi sospetti con procedure dedicate e sicure d’intesa con AREU. Condivideremo in questi giorni le indicazioni operative con i Medici di Medicina Generale e Pediatri di Famiglia e medici di continuità assistenziale qualora venissero contattati da loro assistiti rientrati dalle zone interessate. In queste ore è stata attivata la rete delle Unità Operative Ospedaliere di Malattie Infettive e sono stati individuati i laboratori di riferimento regionale a cui gli ospedali fanno riferimento per effettuare la ricerca del virus”. “Vorrei rassicurare tutti i cittadini lombardi – conclude Gallera – perchè il sistema di sorveglianza regionale è operativo. Questo è anche il periodo con il picco di influenza ed è importante non farsi prendere da infondate paure. Per ogni dubbio occorre rivolgersi al proprio medico curante, NON andare autonomamente in un pronto soccorso, ma se necessario, chiamare il Numero 112, attraverso il quale saranno attivati i percorsi necessari”. Partecipa al sondaggio Per quale partito voterai alle elezioni amministrative di Milano  VOTA

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